Giuseppe Petricca
21-01-2015, 14:58
Proprio ieri sono state rilasciate, dalla NASA, le prime immagini di uno degli ultimi 'mondi' sconosciuti del nostro Sistema Solare: il pianeta nano Cerere! Sono state scattate dalla sonda Dawn, lanciata nel 2007, e che finora ci ha fornito le foto più dettagliate di un altro corpo minore, Vesta, che ha visitato tra il 2011 ed il 2012.
Non sono ancora ad alta risoluzione, visto che la sonda impiegherà ancora due mesi per raggiungere un'orbita più consona a questo tipo di riprese, ma sicuramente ci invogliano a saperne di più. Ecco una primissima animazione della rotazione del pianeta, presa da una distanza di circa 380000 km. (© NASA/Dawn)
http://d1jqu7g1y74ds1.cloudfront.net/wp-content/uploads/2015/01/pia19168.gif
Nelle camere della sonda Dawn, Cerere non è più grande di 27 pixel, ma già ora la sua risoluzione fotografica ha quasi eguagliato quella del telescopio spaziale orbitante Hubble. Quindi, per i prossimi mesi, inizieremo ad avere immagini via via più dettagliate, che ci aiuteranno a fare luce su questo piccolo mondo.
Cerere infatti è il corpo più grande dell'intera Fascia degli Asteroidi, che come sappiamo è compresa tra le orbite di Marte e Giove, ed è probabilmente il risultato della totale disgregazione di piccoli protopianeti che si formarono agli albori del nostro Sistema Solare, letteralmente fatti 'in mille pezzi' dalle perturbazioni gravitazionali del gigante gassoso maggiore del Sistema stesso.
E' composto prevalentemente da ghiaccio e roccia, e da solo contiene un terzo dell'intera massa della Fascia degli Asteroidi; ha un diametro di circa 950 Km ed in questa immagine (http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/16/Ceres_Earth_Moon_Comparison.png) potete vederne una comparazione con la Terra e la nostra Luna.
Questo corpo celeste è stato scoperto nel 1801, da un astronomo Italiano, Giuseppe Piazzi, anche se la sua esistenza era stata ipotizzata da Johann Elert Bode, alla fine del 1700. Cerere è il nome della dea romana dell'agricoltura, e questo è il nome adottato ufficialmente. Una curiosità è che in greco, data la differente nomenclatura delle divinità, lo stesso corpo è chiamato Demetra, la dea greca del grano e dell'agricoltura.
Tornando alle immagini, ecco un paragone (©NASA/Hubble/Dawn/UniverseToday) tra uno scatto in falsi colori preso da Hubble, e un frame dell'animazione superiore preso dalla sonda automatica Dawn:
http://d1jqu7g1y74ds1.cloudfront.net/wp-content/uploads/2015/01/Ceres-HST-Dawn.jpg
In entrambe possiamo riconoscere una caratteristica evidente, ovvero una 'piccola' macchia più bianca sulla superficie del pianeta nano.
Per ora cosa sia e il perchè sia così luminosa rimane un mistero, ma che riusciremo a chiarire nei prossimi mesi, quando avremo immagini più dettagliate della sua superficie. Tuttavia rimane la 'feature' più luminosa del corpo celeste, che sta facendo incuriosire scienziati ed appassionati di tutto il mondo. Per ora, gli studi preliminari indicano una superficie decisamente craterizzata, anche se ci sono ipotesi che Cerere possa avere una tenue atmosfera.
Andiamo alla conclusione dell'articolo con una foto elaborata, alla migliore risoluzione possibile da questa distanza, del pianeta nano stesso. (©NASA/Dawn)
http://www.nasa.gov/sites/default/files/thumbnails/image/pia19167_main.png
Si riescono a distinguere strutture che possono essere catene montuose, insieme ad un grande cratere in basso a destra, vicino alla linea del terminatore (la linea che divide ombra e luce su un corpo celeste). La massa di Cerere inoltre gli permette di avere una forma sferica, in equilibrio idrostatico (un bilanciamento tra la forza di gradiente -forza generata dalla differenza di pressione attraverso una superficie- e la forza di gravità), e proprio questo criterio è il discriminante tra la classificazione dei pianeti nani e quella dei corpi minori del Sistema Solare.
Cerere può essere osservato anche dalla Terra, e il momento migliore è naturalmente alla sua opposizione, quando è più vicino al nostro pianeta. In queste occasioni risplende con una magnitudine di circa +6.5, il che lo rende purtroppo invisibile ad occhio nudo, a meno che non si osservi da un cielo davvero molto buio. Tuttavia è rintracciabile sia con binocoli che con piccoli telescopi: per quest'anno il momento migliore sarà centrato in due o tre settimane intorno al 25 Luglio, giorno della sua opposizione. E la sonda Dawn sarà già in orbita al pianeta, per osservarlo del dettaglio più piccolo, da ormai 4/5 mesi.
G. Petricca - http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/
Non sono ancora ad alta risoluzione, visto che la sonda impiegherà ancora due mesi per raggiungere un'orbita più consona a questo tipo di riprese, ma sicuramente ci invogliano a saperne di più. Ecco una primissima animazione della rotazione del pianeta, presa da una distanza di circa 380000 km. (© NASA/Dawn)
http://d1jqu7g1y74ds1.cloudfront.net/wp-content/uploads/2015/01/pia19168.gif
Nelle camere della sonda Dawn, Cerere non è più grande di 27 pixel, ma già ora la sua risoluzione fotografica ha quasi eguagliato quella del telescopio spaziale orbitante Hubble. Quindi, per i prossimi mesi, inizieremo ad avere immagini via via più dettagliate, che ci aiuteranno a fare luce su questo piccolo mondo.
Cerere infatti è il corpo più grande dell'intera Fascia degli Asteroidi, che come sappiamo è compresa tra le orbite di Marte e Giove, ed è probabilmente il risultato della totale disgregazione di piccoli protopianeti che si formarono agli albori del nostro Sistema Solare, letteralmente fatti 'in mille pezzi' dalle perturbazioni gravitazionali del gigante gassoso maggiore del Sistema stesso.
E' composto prevalentemente da ghiaccio e roccia, e da solo contiene un terzo dell'intera massa della Fascia degli Asteroidi; ha un diametro di circa 950 Km ed in questa immagine (http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/16/Ceres_Earth_Moon_Comparison.png) potete vederne una comparazione con la Terra e la nostra Luna.
Questo corpo celeste è stato scoperto nel 1801, da un astronomo Italiano, Giuseppe Piazzi, anche se la sua esistenza era stata ipotizzata da Johann Elert Bode, alla fine del 1700. Cerere è il nome della dea romana dell'agricoltura, e questo è il nome adottato ufficialmente. Una curiosità è che in greco, data la differente nomenclatura delle divinità, lo stesso corpo è chiamato Demetra, la dea greca del grano e dell'agricoltura.
Tornando alle immagini, ecco un paragone (©NASA/Hubble/Dawn/UniverseToday) tra uno scatto in falsi colori preso da Hubble, e un frame dell'animazione superiore preso dalla sonda automatica Dawn:
http://d1jqu7g1y74ds1.cloudfront.net/wp-content/uploads/2015/01/Ceres-HST-Dawn.jpg
In entrambe possiamo riconoscere una caratteristica evidente, ovvero una 'piccola' macchia più bianca sulla superficie del pianeta nano.
Per ora cosa sia e il perchè sia così luminosa rimane un mistero, ma che riusciremo a chiarire nei prossimi mesi, quando avremo immagini più dettagliate della sua superficie. Tuttavia rimane la 'feature' più luminosa del corpo celeste, che sta facendo incuriosire scienziati ed appassionati di tutto il mondo. Per ora, gli studi preliminari indicano una superficie decisamente craterizzata, anche se ci sono ipotesi che Cerere possa avere una tenue atmosfera.
Andiamo alla conclusione dell'articolo con una foto elaborata, alla migliore risoluzione possibile da questa distanza, del pianeta nano stesso. (©NASA/Dawn)
http://www.nasa.gov/sites/default/files/thumbnails/image/pia19167_main.png
Si riescono a distinguere strutture che possono essere catene montuose, insieme ad un grande cratere in basso a destra, vicino alla linea del terminatore (la linea che divide ombra e luce su un corpo celeste). La massa di Cerere inoltre gli permette di avere una forma sferica, in equilibrio idrostatico (un bilanciamento tra la forza di gradiente -forza generata dalla differenza di pressione attraverso una superficie- e la forza di gravità), e proprio questo criterio è il discriminante tra la classificazione dei pianeti nani e quella dei corpi minori del Sistema Solare.
Cerere può essere osservato anche dalla Terra, e il momento migliore è naturalmente alla sua opposizione, quando è più vicino al nostro pianeta. In queste occasioni risplende con una magnitudine di circa +6.5, il che lo rende purtroppo invisibile ad occhio nudo, a meno che non si osservi da un cielo davvero molto buio. Tuttavia è rintracciabile sia con binocoli che con piccoli telescopi: per quest'anno il momento migliore sarà centrato in due o tre settimane intorno al 25 Luglio, giorno della sua opposizione. E la sonda Dawn sarà già in orbita al pianeta, per osservarlo del dettaglio più piccolo, da ormai 4/5 mesi.
G. Petricca - http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/