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Visualizza Versione Completa : Pianeti oltre Nettuno e Plutone... scoperta dell'acqua calda, o forse meglio



Valerio Ricciardi
20-01-2015, 07:30
Il primo testo è sconcertante... sembra di stare negli anni '50... poi leggi bene, cerchi un riferimento più diretto ed effettivamente ciò che viene ipotizzato e proposto è qualcosa di diverso. Non sarebbero più altri un paio di altri "dwarf planets" e basta...

E' la semplificazione giornalistica che è poco efficace.

Spazio, sistema Solare potrebbe avere due pianeti in più

Simulazione al computer li 'vede' oltre Nettuno. Il risultato del test è stato pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.

19 gennaio 2015

Il sistema solare potrebbe essere più grande di quanto creduto fino ad oggi

Potrebbero esserci due pianeti nascosti oltre Nettuno. Il che significa che il Sistema Solare potrebbe essere un pò più grande del previsto. E' un'ipotesi che fa discutere gli astronomi da anni, ma che ora sembra essere confermata da una nuova simulazione al computer, realizzata in collaborazione fra l'università Complutense di Madrid e quella britannica di Cambridge. Il risultato è pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters.

Se confermata, l'ipotesi potrebbe rivoluzionare i modelli finora usati del nostro Sistema solare. Secondo i calcoli dei ricercatori, ci sarebbero non uno, ma ben due pianeti in più che potrebbero spiegare il comportamento delle orbite degli oggetti celesti oltre Nettuno. La teoria finora accettata sostiene che le orbite dei corpi celesti che si muovono oltre Nettuno dovrebbero essere distribuite casualmente e avere determinate caratteristiche di inclinazione dell'asse di rotazione.

Ma ciò che si è osservato in una dozzina di questi corpi è piuttosto diverso. "Questo eccesso di oggetti con parametri orbitali inaspettati ci fa ritenere che alcune forze invisibili alterino la distribuzione di questi elementi orbitali - spiega Carlos de la Fuente Marcos, coautore dello studio - e la spiegazione più probabile che è che vi siano due pianeti sconosciuti oltre Nettuno e Plutone"

fonte:

http://www.repubblica.it/scienze/2015/01/19/news/spazio_sistema_solare_potrebbe_avere_due_pianeti_i n_pi-105297998/?ref=HRLV-16

ORA... il link alla rivista è questo

http://onlinelibrary.wiley.com/journal/10.1111/%28ISSN%291745-3933

...la rivista esiste, guardo l'indice dell'ultimo numero pubblicato lì... nulla. Peggio, cerco col motore di ricerca interno Carlos de la Fuente Marcos, e mi saltan fuori un bel po' di articoli di antropologia e antropologia culturale, che si occupano sopratutto di America Latina e di antichissime civiltà precolombiane :wtf:.

Ma c'è un link che porta qui...
http://mnrasl.oxfordjournals.org/

cerco "Carlos de la Fuente Marcos"... ... ed eccovi FINALMENTE un abstract coerente col tema :cool:

Extreme trans-Neptunian objects and the Kozai mechanism: signalling the presence of trans-Plutonian planets

Abstract

The existence of an outer planet beyond Pluto has been a matter of debate for decades and the recent discovery of 2012 VP113 has just revived the interest for this controversial topic. This Sedna-like object has the most distant perihelion of any known minor planet and the value of its argument of perihelion is close to 0°. This property appears to be shared by almost all known asteroids with semimajor axis greater than 150 au and perihelion greater than 30 au (the extreme trans-Neptunian objects or ETNOs), and this fact has been interpreted as evidence for the existence of a super-Earth at 250 au. In this scenario, a population of stable asteroids may be shepherded by a distant, undiscovered planet larger than the Earth that keeps the value of their argument of perihelion librating around 0° as a result of the Kozai mechanism. Here, we study the visibility of these ETNOs and confirm that the observed excess of objects reaching perihelion near the ascending node cannot be explained in terms of any observational biases. This excess must be a true feature of this population and its possible origin is explored in the framework of the Kozai effect. The analysis of several possible scenarios strongly suggest that at least two trans-Plutonian planets must exist.

La lettura completa (in .html o .pdf) è, comprensibilmente, in modalità pay per view. :hm:

Red Hanuman
20-01-2015, 08:15
Meglio leggersi quello che segue....;)

Red Hanuman
20-01-2015, 08:27
Oscuri perturbatori oltre Plutone?
Forse due o più pianeti ancora ignoti oltre l'orbita di Plutone potrebbero essere i responsabili che hanno modellato in modo del tutto peculiare le traiettorie di alcuni remoti oggetti celesti, noti come ETNO (Extreme Trans-Neptunian Objects). Questi i risultati di uno studio appena pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. La cautela comunque è d'obbligo, per avere conferme a questo scenario serviranno dati ed analisi più completi e accurati
di Marco Galliani

9758

Non c’è pace oltre Nettuno. Nel senso che la regione più esterna del Sistema solare è sempre più al centro dell’attenzione degli astronomi. Merito di questa spinta è, forse, l’imminente arrivo a Plutone della sonda New Horizons della NASA. Ma c’è anche l’oggettiva difficoltà di avere osservazioni estese e profonde degli oggetti che popolano la fascia transnettuniana (http://www.media.inaf.it/2015/01/13/pianeti-nani-cercate-piu-lontano/) e bizzarri comportamenti dinamici di alcuni di essi a stuzzicare l’interesse e la “fantasia” degli addetti ai lavori, che esplorano tutte le vie possibili per spiegarli.


L’ultimo studio, proposto dai fratelli Carlos e Raul de la Fuente Marcos, ricercatori presso l’Università Complutense di Madrid in Spagna e da Sverre Aarseth, dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, indica che oltre l’orbita di Plutone potrebbe esserci più di un corpo celeste molto massiccio, di taglia comparabile a un pianeta, in grado di “modellare” in modo del tutto peculiare le orbite di alcuni oggetti transnettuniani. Tanto da spingere gli astronomi a classificarli come “estremi”: la ‘E’ di ETNO sta proprio per Extreme (mentre TNO è la sigla di Trans Neptunian Object). La popolazione di questi corpi celesti oggi conosciuti è ancora limitata a una dozzina di componenti, che si trovano ad orbitare a distanze dal Sole comprese tra 150 e 525 unità astronomiche (una unità astronomica è la distanza media Terra-Sole, pari a circa 150 milioni di chilometri).


«Questi oggetti che possiedono parametri orbitali inattesi ci fanno credere che alcune forze invisibili stanno modificando le traiettorie degli ETNO e riteniamo che la spiegazione più plausibile sia dovuta all’esistenza altri pianeti sconosciuti oltre l’orbita di Plutone» spiega Carlos de la Fuente Marcos, che aggiunge: «Non sappiamo con certezza il loro numero, poiché i dati che abbiamo utilizzato sono limitati, ma i nostri calcoli suggeriscono che devono esserci almeno due pianeti, forse più, verso i confini del nostro Sistema solare».


Un’affermazione alquanto forte, non c’è che dire. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni grazie a simulazioni al calcolatore che hanno ricostruito i parametri orbitali di alcuni ETNO contemplando gli effetti del meccanismo di Kozai (http://it.wikipedia.org/wiki/Meccanismo_di_Kozai). Questo processo descrive le perturbazioni gravitazionali che un oggetto celeste di grande massa esercita sull’orbita di un altro molto più piccolo e lontano, come nel caso della perturbazione dell’orbita della cometa 66P/Machholz1 prodotta da Giove.


Sono tuttavia gli stessi autori dello studio, appena pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ad essere cauti rispetto ai risultati proposti. In effetti, l’esistenza di questi perturbatori di taglia planetaria cozza infatti pesantemente contro le predizioni dei modelli di formazione del Sistema solare, che indicano come non dovrebbero trovarsi pianeti in orbite circolari oltre Nettuno. E poi, il numero degli oggetti analizzati (tredici in totale) è ancora troppo limitato per poter trarre conclusioni definitive sul controverso argomento. Insomma, dovremo aspettare nuove e approfondite indagini per capire se il classico sasso lanciato nello stagno da questa ricerca non si rivelerà, invece, come accade spesso, un buco nell’acqua.





Per saperne di più:


l’articolo (http://arxiv.org/abs/1410.6307) Flipping minor bodies: what comet 96P/Machholz 1 can tell us about the orbital evolution of extreme trans-Neptunian objects and the production of near-Earth objects on retrograde orbits di C. de la Fuente Marcos, R. de la Fuente Marcos, S. J. Aarseth pubblicato sull rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society

Articolo originale QUI (http://www.media.inaf.it/2015/01/16/oscuri-perturbatori-oltre-plutone/).

Franco Malgarini
28-04-2016, 12:35
Non conoscevo l'esistenza di questi pianetini:

http://www.repubblica.it/scienze/2016/04/27/foto/hubble_fotografa_piccola_luna_in_orbita_intorno_al _pianeta_nano-138554343/1/?ref=HRLV-16#1

bertupg
28-04-2016, 14:48
http://www.repubblica.it/scienze/2016/04/27/foto/hubble_fotografa_piccola_luna_in_orbita_intorno_al _pianeta_nano-138554343/1/?ref=HRLV-16#1

Notizia già riportata anche QUI (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?15447-Mk-2)