Valerio Ricciardi
18-01-2015, 15:26
Salve a tutti, vi sottopongo come potenziale spunto per autocostruttori la cassetta che ho realizzato per il Maksutov Gregory 150/1800 che ho passato a un utente del forum, e che dopo gli ultimi ritocchi e integrazioni sto per spedirgli.
La filosofia costruttiva si presta a strumenti come un MakGregory da 130/2000, da 140/2000, da 150/1800 (ad es.) o uno Schmidt Cassegrain da 6" o 8"; anche un RC da 6" tipo i GSO verrebbe accolto comodamente e razionalmente. Si potrebbe arrivare, ma con minor confort, sino ad un C 9 1/4", un Mak da 7,1" o un RC da 8" ma la struttura, sommata al peso dello strumento, richiederebbe però due maniglie per un comodo brandeggio: una sul fondo verso il lato che ha le chiusure, fra i due piedini per l'appoggio quando si usa come sedile, ed una sul lato che ha le chiusure, vicino all'estremità dove inizia il sedile imbottito.
Da "piena," va trasportata ed appoggiata con la maniglia in alto, posandola sui quattro piedini in gomma; da "vuota" messa in posizione verticale diventa un sedile comodo per l'osservazione: la seduta, imbottita e isolata MOLTO efficacemente dal freddo, è a circa 55 cm da terra, più di una normale sedia da tavolo, e risulta assai confortevole anche per chi sia piuttosto alto rispetto alla media.
Si è privilegiata come è evidente la funzionalità e la robustezza all'estetica del dettaglio.
La struttura è costituita da tre tavole di pino massello spesse 18 mm, più una quarta (fondo interno dal lato opposto al coperchio) in binobilitato da 12 mm.
Le tre tavole sono incollate con vinilica, e fissate anche con dodici lunghe viti a legno di tipo cilindrico (fonte: IKEA), che richiedono un preciso foro di invito circa due decimi di mm più stretto dell'asse, in modo da non sforzare il legno ad espansione e da "mordere" al massimo con la spirale. Il fondo in binobilitato è inserito a pressione, previa applicazione di vinilica, e fissato in posizione con lunghi e sottili spilli di acciaio.
Il coperchio è costituito da un "sandwich" di due tavole di biimpiallicciato in legno chiaro da 5 mm l'una, incollate sotto alta pressione con vinilica, cui è ulteriormente incollata sul lato interno una faesite nobilitata nera opaca da 3 mm. Il composito risultante è leggero e più stabile dimensionalmente di una sola tavola da 13 mm dello stesso materiale.
Struttura e coperchio sono articolati con da una cerniera continua in acciaio ottonato di 18 mm per ogni lato, fissata con sette viti (Panelvis) per parte e ad abundantiam anche incollata con Artiglio. La cerniera in un sol pezzo è lunga 40,5 cm.
L'interno è poi prima rivestito con neoprene verde compatto (da tappetino da ginnastica di alta qualità) spesso 10 mm ed incollato con strisce di largo biadesivo da moquette integrate, fra una e l'altra (distanziate di 1 cm) da adesivo policloroprenico tipo Artiglio o Bostik: prima i due lati corti, poi i due lunghi, per ultimo il fondo interno dal lato opposto al coperchio.
Sul lato corto verso cui va rivolto il tappo anteriore dell'ottica (quello che protegge il menisco o la lastra correttrice) ho aggiunto, sempre fissandola con colla a contatto poi pressata per alcune ore, anche un tondo di neoprene bianco rivestito di morbido tessuto di nylon nero compatto, con funzione antigraffio. La forma perfettamente tonda (diametro poco inferiore ai 22 cm) deriva dal fatto che esso è venduto come mouse pad da IKEA, fonte sempre preziosa di componenti ...pensati per qualcosa e utilizzabili con profitto per qualcos'altro.
Successivamente, è stata aggiunta gommapiuma a media densità (35 kg/mc, forniture per tappezzieri da auto) sotto forma di tre profili già tagliati a sezione circa triangolare, due lunghi quanto l'interno più mezzo cm scarso, in modo che posizionati restassero fermi, complice anche il peso irrilevante, per attrito alle estremità; il terzo, sul coperchio, più corto (ca. 34 cm) è fissato con tre tratti di velcro incollato col loro adesivo più un rinforzo di colla Artiglio. In caso di sporadica necessità di accurata pulizia interna, è facilissimo rimuoverli (solo quello del coperchio va tolto con delicatezza e progressività senza strappare come ossessi per evitare di forzare l'incollaggio del velcro sulla gommapiuma).
Molto si comprende anche dalle foto che son numerate secondo una qualche improbabile mia logica, col nome della foto costituito dalla didascalia.
Prime otto immagini, relative al testo qui sopra:
La filosofia costruttiva si presta a strumenti come un MakGregory da 130/2000, da 140/2000, da 150/1800 (ad es.) o uno Schmidt Cassegrain da 6" o 8"; anche un RC da 6" tipo i GSO verrebbe accolto comodamente e razionalmente. Si potrebbe arrivare, ma con minor confort, sino ad un C 9 1/4", un Mak da 7,1" o un RC da 8" ma la struttura, sommata al peso dello strumento, richiederebbe però due maniglie per un comodo brandeggio: una sul fondo verso il lato che ha le chiusure, fra i due piedini per l'appoggio quando si usa come sedile, ed una sul lato che ha le chiusure, vicino all'estremità dove inizia il sedile imbottito.
Da "piena," va trasportata ed appoggiata con la maniglia in alto, posandola sui quattro piedini in gomma; da "vuota" messa in posizione verticale diventa un sedile comodo per l'osservazione: la seduta, imbottita e isolata MOLTO efficacemente dal freddo, è a circa 55 cm da terra, più di una normale sedia da tavolo, e risulta assai confortevole anche per chi sia piuttosto alto rispetto alla media.
Si è privilegiata come è evidente la funzionalità e la robustezza all'estetica del dettaglio.
La struttura è costituita da tre tavole di pino massello spesse 18 mm, più una quarta (fondo interno dal lato opposto al coperchio) in binobilitato da 12 mm.
Le tre tavole sono incollate con vinilica, e fissate anche con dodici lunghe viti a legno di tipo cilindrico (fonte: IKEA), che richiedono un preciso foro di invito circa due decimi di mm più stretto dell'asse, in modo da non sforzare il legno ad espansione e da "mordere" al massimo con la spirale. Il fondo in binobilitato è inserito a pressione, previa applicazione di vinilica, e fissato in posizione con lunghi e sottili spilli di acciaio.
Il coperchio è costituito da un "sandwich" di due tavole di biimpiallicciato in legno chiaro da 5 mm l'una, incollate sotto alta pressione con vinilica, cui è ulteriormente incollata sul lato interno una faesite nobilitata nera opaca da 3 mm. Il composito risultante è leggero e più stabile dimensionalmente di una sola tavola da 13 mm dello stesso materiale.
Struttura e coperchio sono articolati con da una cerniera continua in acciaio ottonato di 18 mm per ogni lato, fissata con sette viti (Panelvis) per parte e ad abundantiam anche incollata con Artiglio. La cerniera in un sol pezzo è lunga 40,5 cm.
L'interno è poi prima rivestito con neoprene verde compatto (da tappetino da ginnastica di alta qualità) spesso 10 mm ed incollato con strisce di largo biadesivo da moquette integrate, fra una e l'altra (distanziate di 1 cm) da adesivo policloroprenico tipo Artiglio o Bostik: prima i due lati corti, poi i due lunghi, per ultimo il fondo interno dal lato opposto al coperchio.
Sul lato corto verso cui va rivolto il tappo anteriore dell'ottica (quello che protegge il menisco o la lastra correttrice) ho aggiunto, sempre fissandola con colla a contatto poi pressata per alcune ore, anche un tondo di neoprene bianco rivestito di morbido tessuto di nylon nero compatto, con funzione antigraffio. La forma perfettamente tonda (diametro poco inferiore ai 22 cm) deriva dal fatto che esso è venduto come mouse pad da IKEA, fonte sempre preziosa di componenti ...pensati per qualcosa e utilizzabili con profitto per qualcos'altro.
Successivamente, è stata aggiunta gommapiuma a media densità (35 kg/mc, forniture per tappezzieri da auto) sotto forma di tre profili già tagliati a sezione circa triangolare, due lunghi quanto l'interno più mezzo cm scarso, in modo che posizionati restassero fermi, complice anche il peso irrilevante, per attrito alle estremità; il terzo, sul coperchio, più corto (ca. 34 cm) è fissato con tre tratti di velcro incollato col loro adesivo più un rinforzo di colla Artiglio. In caso di sporadica necessità di accurata pulizia interna, è facilissimo rimuoverli (solo quello del coperchio va tolto con delicatezza e progressività senza strappare come ossessi per evitare di forzare l'incollaggio del velcro sulla gommapiuma).
Molto si comprende anche dalle foto che son numerate secondo una qualche improbabile mia logica, col nome della foto costituito dalla didascalia.
Prime otto immagini, relative al testo qui sopra: