PDA

Visualizza Versione Completa : Sky-Watcher Mak 127 oppure Sky-Watcher Mak 127?



Angeloma
24-12-2014, 18:29
No, non è un refuso; esistono due versioni versioni di questo popolare strumento: BK MAK 127 Skymax e BK MAK 127 Signature Series. Quest'ultimo con accessori da da 2" anziché da 1,25" e, pare, ottiche migliori nonché barra tipo Vixen di serie. È questo, quello che mi interessa; però bisogna andarlo a pescare nell'Europa dell'Est o fuori UE... a quanto pare siamo nel quarto mondo, perché nel terzo lo commercializzano!:twisted:
Qualcuno sa dove trovarlo? Sto valutando anche l'Orion UK OMC 140 e sono indeciso su quale eventualmente acquistare...

Valerio Ricciardi
24-12-2014, 19:00
Naaaaah... :sowsuser: il foro di uscita del paraluce del primario dello Skywatcher 127/1540 è tale da poter utilizzare, al massimo, un Super Plossl da 40-42 mm senza vignettature.

Sia il Mak 127 che il Mak 150/1800 in versione da 2" permettono solo di attaccare dietro al tele diagonali da mezzo chilo circa e oculari da tre etti e mezzo/mezzo chilo l'uno (in qualche caso di più) senza il minimo vantaggio in termini di resa ottica.

La misura minima per la quale in qualche caso valga la pena avere un treno ottico da 2" è il Mak 180/2700 (pure pure). E solo per un paio di oculari al massimo.

Altro è il discorso di una alternativa basata sull'OMC 140 di Orion UK: rispetto al 127 è superiore in tutto, senza se e senza ma. Peso circa equivalente grazie al carbonio, maggiore ingombro in lunghezza, specchio primario sovradimensionato in modo tale che i 140 mm di apertura libera del menisco lavoran tutti.

Però con due metri secchi di focale, è un pochino meno versatile. Un "planet killer" di qualità superiore.
Il punto non è confrontarlo col riuscitissimo 127, casomai col 150/1800.

E non basta: da quando il 127 è stato denominato Black Diamond e si è affermato in pompa magna che utilizza vetri Schott, secondo me la differenza CERTA sta nella vistosa verniciatura.
Ho il fortissimo dubbio che anche prima il fornitore del vetro fosse lo stesso, solo che poi han pensato di utilizzare il brand della Schott per ragioni di marketing.

Questo senza nulla togliere al piccolo, versatile, sorprendente 127 Synta di cui ho grande considerazione.
Ma veramente, veramente, avere un visual back da 2" con quella luce libera non ha senso alcuno.

Valerio Ricciardi
24-12-2014, 19:03
Ecco: quello che non saprei dirti è se possa o meno valer la pena, specie in un ottica di utilizzo astrofotografico hi-res, di scegliere la versione con maggior correzione certificata. Sospetto parecchio assai di no.

L'OMC 140 è nel mio cassetto dei desideri come "strumento da viaggio ideale".

Angeloma
24-12-2014, 20:11
Valerio Ricciardi
Grazie per il parere; il fatto che sta alla base è che, ripeto, il 127 S. S. dovrebbe avere vetri migliori, almeno da quanto si può intuire dalla descrizione di SW. Il fatto che sia predisposto per accessori da due pollici mi torna utile perché ho un treno di oculari da un mezzo chilozzo cadauno di quella misura e che uso sia sul Dobson che sul Lidlscopio da 70mm. Ora ho anche una serie da 1,25" quindi questo aspetto può essere secondario, però i filtri li ho da 2" (a parte uno da 1,25). Il punto cruciale è che oculari a grande campo di lunga focale e che costino meno del tele non sono tantissimi e sono da 2" (mi piace vedere ampio, che ci posso fare!?). Ma anche auesto può essere secondario. La cosa importante è che vorrei sapere se la parte ottica è più raffinata o se è la medesima.
Riguardo all'OMC 140, focale lunga come la fame o no mi tenta tre volte tanto come la Fiesta, delle riprese non mi potrebbe importare di meno e comunque c'è pur sempre il Marcon da 20cm del gruppo. Quello che mi trattiene è che nella stessa fascia di prezzo, compresa tra i 700 e gli 800 aquilotti ci sono più strumenti che mi interessano per fare osservazioni. Onestamente parlando, il mak 127 mi interessa solo perché vorrei capire la ragione del suo successo tra gli astrofili. Non mi diletto molto con Luna e pianeti e non sono particolarmente interessato alle focali lunghe però mi è successa una cosa inaspettata, l'altra sera. Approfittando di una pausa di cielo sereno, ho messo su il catadiottrico da 11cm e l'ho puntato verso M42, senza cercatore; cerca di qua, cerca di là, vedo una luminescenza, la seguo e trovo M42 che splendeva di un lucore sorprendente, le stelle del trapezio evidenti e ben separate a 50x. Mai vista così neanche col Newton da 15cm, il bel ventaglio sembrava quasi di guardarlo attraverso il Newton da 30cm... Metto su il rifrattore da 9cm... e niente da fare, era la solita vista scarsina che avevo sempre percepito. Allora è merito del catadiottrico? Mah! Grazie a questo tempo inclemente non sarà possibile verificarlo per chissà quanto ancora. Ecco il perché dell'improvviso interesse per i Mak.

medved
24-12-2014, 22:54
Beh io attualmente non posso essere obiettivo perchė sono letteralmente innamorato del mak tanto che gli ho acquistato una montatura eq5 solo per lui. Mi piace come ci vedo Giove, mi piace nel deepapple mi piace che sia torretta bile e mi piace che sta in una valigetta e me lo porto dietro [come in questo momento] anche per viaggi brevi. Insomma per me vale sempre la pena per un mak 127. Poi anche io ho un dobson per fare sul serio nel deep ma il macchino anche se difettato mi sta piacendo moltissimo

Valerio Ricciardi
25-12-2014, 00:08
La cosa importante è che vorrei sapere se la parte ottica è più raffinata o se è la medesima.Che dirti? Dicono di si, sospetto di no.
Comunque di sicuro, un visual back da 2" con davanti una strozzatura otticamente non ha senso alcuno.


Riguardo all'OMC 140, focale lunga come la fame o no mi tenta tre volte tanto come la Fiesta, delle riprese non mi potrebbe importare di meno e comunque c'è pur sempre il Marcon da 20cm del gruppo. Quello che mi trattiene è che nella stessa fascia di prezzo, compresa tra i 700 e gli 800 aquilotti ci sono più strumenti che mi interessano per fare osservazioni. Se parli di strumenti portatili, secondo me nessuno con 3,5 kg e 45 cm di lunghezza ti fa vedere tanto, nemmeno se si chiama rifrattore Apo di Officina Stellare (che comunque per 700-800 eurozzi ti incarta forse il focheggiatore). Il primario dell'OMC 140 è da 150 mm, il secondario grazie al rapporto focale lungo è solo da 44 mm. Non basta, il primario non è nemmeno sferico ma ellissoidale (per correggere la curvatura di campo). A meno di 700-800 euro ovviamente ti porti a casa come nuovo il poderoso e superiore Mak 180/2700, ovvio: ma di portatilino all-around non si parla più. Il 180 è un agevolmente trasportabile in trasferta dedicata, pesa sui 9 kg fra una cosa e l'altra, con una valigia di alluminio adeguata stai sui 12-13.

Questi parlano da soli (e tanto):
http://www.orionoptics.co.uk/OMC/omc140spots.html


Onestamente parlando, il mak 127 mi interessa solo perché vorrei capire la ragione del suo successo tra gli astrofili. (...) Ecco il perché dell'improvviso interesse per i Mak.Rapporto quanto spendi/quanto vedi insuperato. Oltretutto rispetto a un Newton da 20, che ha in teoria anch'esso un rapporto prezzo/resa impressionante, è piccolo e compatto, meno di tre barattoli di pelati in fila... il Newton invece è un grosso coso vuoto ma pesantino da sciropparsi in qualche modo, e poi lo devi tenere collimato. Il Maksutov per scollimarlo ti ci devi mettere di impegno.

Angeloma
25-12-2014, 00:14
Ecco, appunto perché hai un Dobson, ti vorrei chiedere se, guardando M42 con entrambi gli strumenti, hai avuto la mia stessa sensazione. La differenza di uno stop (pressappoco) tra i rapporti focali 9,4 e 11,8 non dovrebbe influire troppo.

Valerio Ricciardi
25-12-2014, 00:20
:shock: Io ho un Dobson? E adesso me lo dite? E dove lo avete messo?

B/ 11,8 ok, il Mak 127 in effetti è a rigore 12,1 essendo 1540 (effettivi) di focale... siamo là
...ma chi ha rapporto focale 9,4?

L'OMC 140 è circa f/14,3... comunque in visuale di fatto f/7 o f/14 cambia sostanzialmente nulla, si va a cmq di superficie che raccoglie e bòn

Angeloma
25-12-2014, 10:35
Ekkekkavolo! Si sono shakerati i messaggi. La mia replica era per medved, che ha giusto giusto Dobson e Mak.
Valerio Ricciardi
Il Vixen VMC110L, F1035 ha rapporto focale f9,4; acquistato usato, contrariamente ai miei princípi, prima e ultima volta.
Insomma, i catadiottrici Vixen hanno rapporti focali inferiori a f10; forse sono i Mak più "luminosi" (relativamente parlando) fra quelli di mia conoscenza.
La leggerezza è proprio la caratteristica che più mi interessa: accoppiando OMC 140 e montatura azimutale leggera, avrei uno strumento compatto e performante da ficcare nello zaino, avvolto in un materassino parzialmente gonfio a mo' di reliquia. Perché la fibra di carbonio è sí, leggera e resistente... ma anche fragile!

Valerio Ricciardi
25-12-2014, 14:59
il fatto che sta alla base è che, ripeto, il 127 S. S. dovrebbe avere vetri migliori, almeno da quanto si può intuire dalla descrizione di SW.

Dubito fortemente. Al massimo, quelli che decidono di corredare da v.b. da 2" con diagonale da 2" e 28 mm reverse Kellner POTREBBERO essere sottoposti a un test in più DOPO prodotti per garantire una prestazione minima dell'esemplare rispetto a specifiche più ristrette.

Ma io non credo in realtà nemmeno quello.

Valerio Ricciardi
25-12-2014, 15:01
Insomma, i catadiottrici Vixen hanno rapporti focali inferiori a f10; forse sono i Mak più "luminosi" (relativamente parlando) fra quelli di mia conoscenza.
Beh, ci sono Mak della INTES a f/8. Ovviamente più ostruiti degli f/12 o f/15.

Angeloma
25-12-2014, 18:35
Dé! E costano una cèa!:biggrin:

Angeloma
25-12-2014, 18:44
Vabbe', tanto ho tempo fino a maggio prima di scegliere. Oggettivamente, l'OMC 140 sembra sia la scelta migliore. Grazie per i commenti esaustivi.

Huniseth
26-12-2014, 00:06
Un diagonale da 2 POLLICI sul Mak 180? Valerio, guarda che il contrappeso si mette sulla barra della montatura... visto che è l'unica cosa a cui servirebbe. Ma se ha il diametro all'uscita da 24-25mm che te fai di un 2 pollici?

Valerio Ricciardi
26-12-2014, 08:25
Un diagonale da 2 POLLICI sul Mak 180? Valerio, guarda che il contrappeso si mette sulla barra della montatura... visto che è l'unica cosa a cui servirebbe. Ma se ha il diametro all'uscita da 24-25mm che te fai di un 2 pollici?
Concordo in quasi tutto, stante che il tuo ragionamento non fa una grinza; solo che il paraluce del secondario con luce libera di 24,5 mm è prerogativa dello Skywatcher Skymax Golden Series (quello color champagne dorato con cella e culatta binache) 180/2700.

Lo stesso obiettivo 180/2700, quando è stato riproposto in versione Black Diamond, mentre nel caso del 127 e del 150/1800 è restato proprio tal quale [ e sospetto fortissimamente che la differenza sia solo nella verniciatura :rolleyes:], ha avuto il primario - leggo da chi lo ha personalmente smontato - ingrandito di altri 5 mm, ed il paraluce del secondario ridisegnato (allargando il foto centrale dello specchio) di modo che arriva a non meno di 30,5 mm netti interni (misurati delle due per difetto stavolta col calibro dal sottoscritto, forse sovrastimando il diametro effettivo dei mini-baffles presenti nel tubo del paraluce del primario) di non meno di 30,5 mm.

Sei millimetri non sono un'enormità, ma un guadagno percentuale percettibile si, un venti per cento circa ...come da 4 a 5.

In teoria il fattore K con un paraluce interno diametro minimo di 30,5 mm e una focale F di 2700 mm sarebbe di K = 1750, con un campo visivo massimo teorico (calcolando K/F) di 0,6481481°.

Un 32 mm da 70° = 0,8296296° di FOV ad esempio = in teoria non può che vignettare. Mai provato.

Ma un 26 mm da 70°, provato di giorno, non produce apparente vignettatura di sorta (provato in modalità [spirito critico genere Furio ON/]), nemmeno minima minima, con 103,84 ingrandimenti, una Pu di 1,73 mm per un campo visivo in cielo di 0,674°, pochissimo superiore al massimo teorico quindi al di sotto di valori coi quali la vignettatura di giorno inizia a vedersi.

Ma più godibile dei 0,57° per 96,4X e una Pu di circa 1,86 mm offerti dal LET 28 mm da 2" (un Reverse Kellner schema Edmind) progettato proprio per quei Mak. E che su rapporti focali di F/12 - F/15 è un di molto dignitosissimo assai oculare, limpido, "secco" e luminosissimo; laddove il suo ridicolo prezzo di vendita sull'usato dipende dal fatto che Skywatcher lo appioppa di serie anche su tele per i quali è quasi inutilizzabile per ragioni di disegno, come l'80 ED o il Newton F/5.

Leggo anche di persone che sostengono di averci provato oculari ben più lunghi di un 32 mm e pure WA senza vignettatura alcuna, ma mi sanno tanto di quei discorsi del genere dei 650X tirati sulla Luna con l'Apo da 110 senza la minima degradazione dell'immagine e un contrasto sempre impeccabile... si, vabbé. :rolleyes:

medved
26-12-2014, 16:21
Io non ho mai un seeing decente abitando in una valle tuttalpiù mi capita qualche rara serata primaverile con seeing medioso. In quelle serata il newton 8" ben collimato e spinto a 240X mi ha dato visioni di Giove, Saturno e Marte davvero eccellenti che dubito possano essere eguagliate dal makkino 127, ma non ho avuto ancora la possibilità di paragonarli direttamente. Sul deep sky ovviamente non c'è partita tra i due specie su soggetti molto deboli e sugli ammassi globulari sui quali la risoluzione delle stelline è fondamentale. Su un soggetto come M42 effettivamente potrebbe accadere che un apertura minore porti a potenziare il contrasto tra zone luminose e scure e a dare una impressione di visione più spettacolare. Anche io ho notato che m42 al mak (ma anche al rifrattore 120/1000) è spettacolare tanto quanto al newton. Ma a mio avviso questo pareggio di prestazione si abbia solo su questo tipo di soggetti. Il mak è un gran telescopio continuo a pensarlo ma sempre e comunque rapportato al suo costo (180 euro usato), alla sua portabilità e al suo diametro.

Huniseth
27-12-2014, 01:18
Io ho il 180 champagne.. quindi ragiono con quello. So che i BD sono leggermente più larghetti di diametro in uscita, ma pare si tratti di un giochetto sul paraluce e non è detto che sia stata un'idea brillante.
Io uso il 40mm ploss e ci metto dentro la Luna senza vignettare, cioè... la Luna ci sta dentro ma non ci passa un foglio di carta in più.. penso che un oculare con più campo vignetti vistosamente.
Con i mak a parere mio bastano dei buoni ploss.

Paragoni un 200mm con un 127.. in condizioni equivalenti il divario si sente, ma già contro il 180 io la gara non la farei.. e non è nemmeno detto col piccolo, sono riuscito a dare una mezza occhiata alla Luna col 127, che era gia bassa, con alone e velata di nuvole e i craterini non erano niente male...

Ah.. i 650x erano con lo scopos66 .. notoriamente un rifrattore da elevati ingrandimenti...

Sono piuttosto soddisfatto del 127, comodo, performante, niente da dire. Posso lasciare a riposo eq6 e 180 e avere quasi le stesse immagini usandolo sula eq5 manuale scassata, una roccia con il piccolo sopra. M42 trapezio netto , spaziato e tranquillo con il 25 di serie, non male. Sono pure incappato in m79 per la prima volta e in zona inquinata. La banda degli 80 (Sw e Orion) può stare a fare esposizione in salotto ormai.

Valerio Ricciardi
27-12-2014, 06:53
So che i BD sono leggermente più larghetti di diametro in uscita, ma pare si tratti di un giochetto sul paraluce e non è detto che sia stata un'idea brillante. Io uso il 40mm ploss e ci metto dentro la Luna senza vignettare, cioè... la Luna ci sta dentro ma non ci passa un foglio di carta in più.. penso che un oculare con più campo vignetti vistosamente.
Io in verità il 180 BD l'ho preso, e con un 26 mm da 70° (0,67..°) di vignettatura (che notoriamente si testa di giorno, di notte prima di notarla ce ne vuole) non se ne parla. E infatti la Luna ci sta con un poco di roba attorno, poca. Ma non un pelo.

Lo specchio primario uguale non è, cambia sicuramente almeno il foro centrale nel vetro. Il diametro di 30,5 minimo non è quello in uscita, che non vale (è ancora qualcosa di più) ma del primo dei diaframmini interni tutti uguali nel paraluce, son loro che fanno fede.

Valerio Ricciardi
27-12-2014, 06:55
Con i mak a parere mio bastano dei buoni ploss.

Con due metri e settanta di focale rendono decorosamente anche gli occhiali da lettura della nonna! :D

paperbike
27-12-2014, 07:58
Ragazzi, scusate se mi intrometto, velocemente,vorrei chidervi visto che sto seriamente pensando di comprare come secondo tele un mak, sono indeciso tra i tre 102,127 o 150, lo so, cambia molto fra i tre, considerando che ho poco spazio e forse la mia eq5 mi ingombra troppo che potrei fare?
Grazias.:biggrin:

Angeloma
27-12-2014, 10:44
Se è per il solo tubo, il Mak 150mm andrebbe a complemento del Newton. Considerando il peso, ci sarebbero i 3,5Kg dell'Orion UK OMC140 con tubo in carbonio.

Valerio Ricciardi
27-12-2014, 11:08
paperbike :
Son tre oggetti diversi. Se il 102 lo vuoi utilizzare al posto di un binocolo 20x80 rinunciando alla visione binoculare ma potendo anche guardare qualcosa ingrandito sino diciamo ai 166 X scarsi di un 8 mm (la sua focale reale è 1325) quando fai escursioni impegnative non a scopo solo astronomico, lo ficchi nello zaino bene avvolto nel maglione e può anche andare bene. Basta un cavalletto fotografico basso da appoggiare su una roccia e un diagonale a 90°. Due-tre oculari massimo e via.
Ma non è un degno "fiancheggiatore" del Newton da 8": troppo più piccolo, trasportabilità a parte il tuo strumento principale lo surclassa in ogni osservazione - o ipoteticamente foto.

Il Mak da 127 va ancora bene dentro una borsa fotografica da telecamera, con l'interno diciamo grande 33-35 cm x diametro 15-16 x h18; è nettamente più performante del 102, nettamente, ma ancora va in uno zaino ad alta quota. Dove sul planetario batte il Newton da 8"... semplicemente perché il Newton da 8" sotto certi cieli difficilmente lo porti.
Può essere gestito, contrappesando con cura, già da una Astro 3 alias EQ3.1 come quella che davano sulla prima convenientissima generazione del Lidlscopio; messa con latitudine a 90° diventa un'altazimutale comodissima e assolutamente adeguata. Che ha più senso di sé medesima in configurazione equatoriale.
La montatura su cui sta proprio benone è la EQ3.2 motorizzata in AR. Sulla EQ5 sta da pascià.

Il Mak da 150 non è abissalmente distante dal 127 quanto a prestazioni, ma il salto è sufficiente per entrare nel novero dei "grandi"; sull'hi-res il newton ben collimato in teoria dovrebbe mostrare di più, ma il microcontrasto peculiare dei Mak fa sì che con 5 cm di meno di apertura in realtà ti restituirà immagini più "secche " e definite, almeno come percezione.
Sulla EQ5 va benone, in visuale stai a posto con margine. Ci puoi fare più che bene riprese planetarie. Deep a lunga posa no, non è abbastanza precisa, i primi tentativi potresti farli con una NEQ6 Pro ben messa in stazione.

Però pesa sui 6 kg, con tre oculari un diagonale e il cercatore finisci subito a 7... non è più una cosa che "aggiungi nello zaino"; in una custodia compatta imbottita va nello zaino insieme alle sue cose per fare un'uscita APPOSTA sotto cieli e a quote migliori, ma non lo metti in più coi panini e la borraccia e i calzettoni di ricambio. Se vuoi usarlo in AZ, la Astro 3 adattata sta al limite inferiore... rompersi non è che si rompe, ma è troppo poco assolutamente.

Diciamo che ci vuole una montatura AZ dedicata, o una Konus Polar System messa a 90°, ecco.

Io al posto tuo, potendo, propenderei comunque per il Mak 150, avrebbe pari dignità ed utilizzo complementare al tuo Newton. Stando peraltro in modo più "giusto" sulla EQ5. ;)
A 450 euro usto come nuovo lo trovi facilissimamente; nessuno esclude colpi di fortuna ancor maggiori.

Poi c'è l'OMC 140, ma sul nuovo devi impegnare una somma circa doppia (mai visto usato) di quel che pagheresti per il Mak Skywatcher usato. E il 140 inglese è un po' meno versatile, più specializzato ancora.

Huniseth
27-12-2014, 11:35
Se vai a spasso il mak150 non è consigliabile, pesuccia e ingombra. Ovviamente dipende da cosa si intende per andare a spasso.... Il 127 potrebbe stare sul treppiede-montatura Lidlscopio (equatoriale).
Stai attento. se prendi il 150 c'è il rischio che il 200mm va a fare il portaombrelli...

paperbike
27-12-2014, 13:19
Ragazzi quando parto per la tangente è finita:biggrin:
vada per il 150 su eq5, poi più in là, ma un po più in là......in lontananza già vedo la eq6:biggrin:
il newton verrà usato per le uscite deep, questo lo voglio utilizzare per planetario e qualche altra cosa ma principalmente da casa.:D

Huniseth
27-12-2014, 21:04
Il mak150 è una buona via di mezzo.. ovviamente non è ne carne ne pesce.. poca differenza dal 127 (ma la differenza si nota) e un po distante dal 180. Il 127 te lo porti per ogni dove, il 150 è già più impegnatuccio, ripeto.. rischi di non usare più il 200mm...

paperbike
27-12-2014, 21:28
Grazie huni, no il 200 non si batte per il deep,( opinione personale ) il confronto non regge, io appena posso esco e mi porto il newton, il deep mi piace troppo e voglio vederlo come si deve, il mak nasce dall'idea di avere a casa uno strumento piccolo da utilizzare per il planetario facendo anche foto, se possibile, poi si forse hai ragione tu tra 127 e 150 non c'è molta differenza, tranne quella economica:biggrin:

Valerio Ricciardi
27-12-2014, 22:59
C'è, c'è, e si vede. Ossia col 127 già fai un sacco di cose, ma col 150... cominci a vedere sul serio.

Angeloma
27-12-2014, 23:37
Per rendere più chiaro il concetto: tra 10" a 11" la differenza è minima ma già percepibile, tra 5" e 6" la differenza non è così minima e si vede anche cecandosi l'occhio. Prova a trasformare le differenze in percentuali e lo vedrai meglio: da 10 a 11 +10% e da 5 a 6 +20%.

medved
27-12-2014, 23:56
Si anche se matematicamente bisognerebbe elevare al quadrato le differenze perchè la raccolta luce è una questione di area non lineare.

Huniseth
28-12-2014, 01:16
Bè.. il 150 non è così scarso per il deep, non nasce per quello è ovvio, ma quando con un medio piccoletto vedi Luna e pianeti e ammassi e altre cose quasi/come/o meglio che col newton.. capisci che il traffico per portar fuori il 200mm comincia a pesare... e si pensa.. ma si, per stavolta uso il mak, poi la sera dopo uguale... ecc.. ecc..... :biggrin::biggrin:

paperbike
28-12-2014, 07:23
Ahahahah......@Huniset sei un grande, ma si probabilmente qualche volta gli farò cambiare aria, se poi vedrò che i risultati saranno migliori, anche fisici perché il newton con go-to mi fa fare certe acrobazie,:biggrin:allora prenderò in seria considerazione l'idea di andare oltre il 150.
Comunque scherzi a parte se pensate che sia meglio il 150 allora vada per il 150.nell'usato un negozio su Roma ha un C6 non xlt a 500 euro con garanzia che ne pensate?

Angeloma
28-12-2014, 07:47
Che se l'offerta è per il solo tubo è un approfitto: nuovo e XLT costa poco più di 600 Euro...
http://www.otticasanmarco.it/catalog.asp?page=prod&prodID=144&famId=2

paperbike
28-12-2014, 09:11
Si solo tubo, e visto il link che hai messo conviene nuovo, ora me lo guardo bene bene.Grazie;)

Angeloma
28-12-2014, 09:25
Prego, non c'è di ché. Però si dice, sempreché il "sentito dire" valga qualcosa, che gli Schmidt-Cassegrain "impastino" un po' la visione dei pianeti ma potrebbe essere una "leggenda metropolitana" come ne gira tante. A vedere le foto scattate con questi strumenti non si direbbe proprio, in verità. Penso sia meglio chiedere a qualcuno che lo conosce, nel caso ti interessi il planetario... io non ci ho mai messo l'occhio dentro e non saprei dire.

Valerio Ricciardi
28-12-2014, 09:29
Attento, se vuoi differenziare un poco il ruolo del nuovo tele rispetto al Newton da 200 non ti conviene un SC da 6", è inferiore sia sul deep (più ostruito del Mak cinese: 32% il Mak contro 37% dell'SC... stelle un poco più come minipalline di polistirolo bianco invece che puntini secchi e definiti) che sull'hi-res, dove per lo schema paga parecchio come contrasto.

Su fotografia deep (ma che, la dovresti fare con un catadiottrico avendo il Newton?) è un pochinino avvantaggiato dal rapporto f/10 invece che f/12... ma la differenza è, fotograficamente parlando, "1/3 di stop", una sciocchezza.

Su tutto il resto vince a mani basse il Mak. Che come unica contropartita, pesa circa uno chilo uno di più. Ha anche un cercatore 9x50 invece che 6x30.

Da un post su un altro forum, che riporta la sintesi di una prova di Coelum di febbraio 2006:

L'ostruzione viene riportata al 37% per il C6 mentre per il Mak addirittura leggermente inferiore al 29% [ma al netto del paraluce, aggiungerei io... così arriva al 32% che è comunque ben meno del 37%], grazie alla focale più lunga, alla semplice alluminatura della parte centrale interna del menisco e la conseguente assenza di supporto del secondario stesso, e per dimensioni assolutamente contenute e ininfluenti del paraluce interno.
L'imageshift è modesto sul Mak ed un pò più sensibile nel C6.
Nell'analisi al banco ottico il Mak ha immagini di diffrazione molto simili, buono il contenimento della sferica, modestissime tracce di errori zonali (ampliamente entro tolleranza) eccellente lo snap test; il C6 ha una sensibile sottocorrezzione della sferica, tracce di errori zonali e una leggera forma di astigmatismo.
Nel test pratico, montati su due montature uguali ed osservando contemporaneamente dalla pianura, si raggiungeva una magnitudine limite media di 12.4, ma è interessante notare che ad alti ingrandimenti il mak tendeva a mantenere un'ottima puntiformità stellare, che si traduceva in una decisa miglior visibilità delle stelle più deboli.
Nel profondo cielo il colore di fondo era tendente al grigio nel C6 mentre tendente al blu scuro nel Mak. Nella visione di alcuni oggetti NGC (alla portata di un 6 pollici) la resa era molto simile per ambedue i telescopi, solo alzando gli ingrandimenti la visione era più incisa nel mak.
A 250x Saturno era contrastato e dettagliato nel mak, mentre nel C6 era leggermente lattescente tanto da rendere difficile la percezione delle bande equatoriali, e l'mmagine era annegata in una certa quantità di luce diffusa. Il potere risolutivo osservato era di 0"9 per ambedue i telescopi, ma facile per il mak e difficile per il C6.

Senza nulla togliere all'onesto C6, che tante volte abbiamo consigliato come primo strumento; ma avendo già un f/5 e pure da 8", il complemento naturale è il mordace Mak, non il poco più versatile ma meno caratterizzato SC.
Personalmente, al posto tuo non avrei esitazioni.
Valutare se preferire la superportatilità del 127 alla buona trasportabilità del 150 Mak, ci sta pure... ma sui 6" un SC prende gli schiaffi su tutta la linea se ha come concorrente un Mak riuscito, ed anche economico (gli INTES son superiori ma costano ben di più...).

musiker64
28-12-2014, 09:32
Un neofita può inserire un commento tecnico? :biggrin::biggrin::biggrin: Io credo che la leggenda metropolitana degli SC sul planetario nasca dal fattore ostruzione che, in questi strumenti, non é proprio minima.... le foto paurose che si vedono in giro a volte sono ritoccate con appositi software e sono il risultato di sovrapposizioni di centinaia di frame dai quali poi scaturisce il "prodotto migliore". Credo che in visuale le cose siano un pò diverse: ho visto in giro foto fatte col mio makkino che se fossero un punto di riferimento anche per il visuale tutti comprerebbero i Mak. Ma come giustamente dice Valerio Ricciardi tra Mak e SC è preferibile il primo (ovviamente mi riferisco a un 180/2700 vs C6 o C8)

Valerio Ricciardi
28-12-2014, 09:42
Facciamo un Mak 150/1800 vs un C6 ed un Mak 180/2700 vs un C8... dai. ;)

E comunque con un C8 EDGE HD ridoto a f/6,3 foto deep a qualcosa di un po' esteso ce ne fai, colla belvissima da 180 Mak Sole, Luna, pianeti, planetarie e ammassi molto compatti... di galassie estese, a f/15, non se ne parla proprio.

Sai cosa mi piacerebbe facesse Synta prima o poi? Un Mak da 200/3000, sempre in F/15, sui 12-13 kg.

musiker64
28-12-2014, 09:47
Configurazioni a parte, io credo che Synta vs Guan Seng Optical o vs Orion UK le prenda sonoramente.... :biggrin::biggrin::biggrin: I Dobson GSO, ad esempio e a parità di prezzo, sono decisamente migliori degli SW! (parere personale eh!)

Valerio Ricciardi
28-12-2014, 09:58
I Newton Orion UK son lavorati con specifiche decisamente migliori di quelli Synta, ma costano parecchio, parecchio di più. I GSO son competitivi invece perché la categoria di prezzo "mediamente" è la stessa, e anch'io sento di correzioni superiori.

I Mak son la specialità (forse perché superfici tutte sferiche?) di Synta. Perché? Non lo so, ma il loro rapporto prezzo/resa è eccellente, e a noi fa gioco, non mi pongo eccessive domande.

paperbike
28-12-2014, 09:59
Ho guardato solo in alcuni 127,e il cpc di etruscastro, che ovviamente non fa testo in questo post, sta mooolto oltre i miei parametri, quindiimi affido senza ombra di dubbio alle vostre competenze, quindi vada per il Mak 150:biggrin:

Angeloma
28-12-2014, 10:05
Leggo sempre con piacere gli interventi di Valerio Ricciardi, sempre appropriati ed esaustivi. E leggendo questo, mi viene da pensare (ora vado a lume di naso) che il successo degli SC sia in gran parte dovuto alla compattezza e versatilità in un epoca (credo inizio-metà anni '60, non ho tempo di approfondire) in cui i telescopi, perlopiù rifrattori lunghi come pezzi d'artiglieria e riflettori che pesavano un accidente, introducendo il fattore trasportabilità grazie alle loro dimensioni ed ebbero grande diffusione negli anni a venire. Non so se poi potevano essere alimentati a batteria, perché i tele dell'epoca di cui sono a conoscenza avevano i motori con alimentazione da rete. Ma sarà anche stata per la novità, ebbero un successo enorme. Oh, sì! C'erano anche i Maksutov! Soprattutto formato supertele per fotografia, ricordo in particolare un 1000 f11 (se non erro) di Henanon e comunque presenti anche negli "arsenali" di altre grandi case; poi arrivarono i sovietici MTO ecc. ecc. E c'era anche il telescopio, anzi due, prodotti da Questar: solo che costavano un bòtto, o per meglio dire, tutta una gazzarra di Capodanno. No, del 4 Luglio, visto che si parla di prodotti USA. Se ne vende una riedizione commemorativa al modico prezzo di 6.000$, se ben ricordo. Oltre un certo diametro, mi sembra che i Mak siano penalizzati (per modo di dire) dall'alto costo di produzione richiesto per la loro realizzazione. Mi corregga Valerio (detto Treccani per le sue conoscenze enciclopediche :D) se ho sbagliato qualcosa.

musiker64
28-12-2014, 10:17
Io ho un vecchio 50/700 regalatomi dai miei nel lontano 1974.... ce l'ho ancora (no muffa, no lenti deteriorate) e, nonostante non ci sia marca, c'è scritto Made in Japan su una targhetta metallica applicata sotto il tubo... ha un oculare 12,5 mm e un filtro solare in vetro (il sole si vede giallo limone...) da applicare, a pressione, sopra l'oculare... aberrazione cromatica un pò forte ma secondo me è molto meglio di certi prodotti cinesi di ugual misura e categoria.... non ci sono più i tele di una volta! :surprised::colbert:

Angeloma
28-12-2014, 10:44
E dillo a me, che ho un modesto Stein Optik 77/910 più vecchio del tuo ma ancora ineguagliato da altri che gli sono succeduti... I cinesi ancora zappavano le risaie, all'epoca! Però si sono rifatti del tempo perso, a dirla tutta,

musiker64
28-12-2014, 10:46
comunque, affetto da rifrattorite acuta, ho deciso che comprerò un TUBONE (mi sposterò molto raramente).... ;)

medved
28-12-2014, 19:11
Bello lo stein optik, io ho iniziato con un 60/700
Che tubone avevi in mente? 120/150mm? Focale?

musiker64
28-12-2014, 20:00
no no... non vado così "in alto".... un semplice doppietto TSky o TS 102/1100 che però piccolo non è! ;)

medved
28-12-2014, 22:53
ma un 120....no? Poi se vuoi lo diaframmi

musiker64
29-12-2014, 11:41
medved

mi piacerebbe prendere uno strumento almeno superiore a F/10 almeno da abbattere (in parte) quei cromatismi che sotto gli F/9 inizierebbero (credo) ad essere fastidiosi... e poi vorrei usarlo "così com'è" per non combinare altri pasticci... diaframmare credo consista nello smontare il tubo e le ottiche o agire solo sul tappo della cella ottica?

Angeloma
29-12-2014, 13:18
Si mette un cappuccio con l'apertura voluta, in asse o disassata, al paraluce.

medved
29-12-2014, 13:21
Diarammare è una cosa facile facile facile facile e per nulla invasiva. Basta avere del cartoncino nero e un compasso. Ritagli dei cerchi nel cartoncino nero dello stesso diametro dello strumento poi al loro interno ritagli in modo concentrico altri cerchi dell'aperrtura desiderata (io ad esempio per il 120mm ne ho fatto uno da 100mm, uno da 90mm, uno da 80mm e uno da 60mm). Dopodichè appoggi i diaframmi sulla lente frontale del rifrattore o se vuoi del paraluce e il gioco è fatto.
Avere un 120 o un 150 ha senso perchè a tutta apertura lavori sul deep sky e su alcuni pianeti (ad esempio su marte io non ho problemi particolari di cromatismo o meglio li ho ma non eccessivi) su Saturno li ho ma non spaventosi mentre giove è inguardabile.
PS
Non è solo una proporzione diretta tra rapporto focale e cromatismo ma è importante anche il diametro dello strumento. Un rifrattore Acro da 150mm per essere corretto ha bisogno di un rapporto focale maggiore di un 60ino. Un sessantino f/12-15 è stupendo quanto correzione dell'aberrazione cromatica un 100mm già ha bisogno di f/ maggiori o uguali a 15, un 150 credo abbia bisogno di un F/ maggiore di 20 per presentare la stessa correzione. Quindi un tubone 150/1200 ha senso se ti interessa anche il deep ma soprattutto perchè diaframmato a 100mm diventa uno strumento interessante per Med-Res e forse anche un po' HiRes

musiker64
29-12-2014, 13:28
quindi, tra un 102/1100 (Tsky o TS) a F/11 o con uno SW BD 102/1000 a F/9,8 è opportuno diaframmare entrambi per contenere il cromatismo.... o magari buttarsi su un Fringe Killer o altro filtro...

medved
29-12-2014, 13:44
Non sono spertissimo ma sulla carta (a parità di qualità) il primo è meglio. Il Konus 120/1000 che ho io non è un ottica particolarmente ben riuscita e io so che i moderni acro 120/1000 hanno comunque un cromatismo più contenuto di partenza. Non so se i doppietti dei due tele da te proposti siano simili come qualità e lavorazione ottica. Poi dipende dal soggetto, Giove è il più ostico dei pianeti (insieme a venere) per i rifrattori non apo, però non è detto che già un 102 f/11 non sia soddisfacente.

musiker64
29-12-2014, 14:16
Ho letto questo test http://www.astrotest.it/rifrattore-acromatico-ts/ e, insieme ad altre prove, ho pensato anche io che, a quasi parità di apertura, il TSky sia superiore allo SW BD 102/1000. In giro ho letto che i nuovi SW BD hanno la cella collimabile come i vecchi Celestron Omni XLT: per certi versi è una cosa positiva, ma intubazione e ottiche non so se siano uguali o migliori del Tsky. Avevo anche inizialmente visto alcune prove del TAL100RS ma, leggendo questa del TSky, sembra che sia decisamente migliore sia otticamente che meccanicamente del tele russo.

medved
29-12-2014, 22:58
sembra un bello strumento, probabilmente nel suo genere è un eccellente strumento. Se quello è il tuo campo di osservazione anche io te lo consiglierei

Huniseth
29-12-2014, 23:14
Per avere un Giove apprezzabile devo diaframmare l'acro da 150 almeno a 100mm.
I filtri non li vedo bene, non li ho provati ma le recensioni lasciano a desiderare.

musiker64
30-12-2014, 08:26
medved

si, effettivamente esce bene dalla recensione ed è anche ben fatto tecnicamente e otticamente. Il prezzo, 449 euro solo ota e anelli con barra a coda di rondine (né oculari, né diagonale) non è che sia proprio economicissimo... l'unica alternativa, seppur commerciale/blasonata, è il 102/1000 SW Black D a 229 euro (con anelli, diagonale e un Let 28 mm) ma non sono riuscito né a trovare una recensione seria e né un astrofilo che ce l'abbia per chiedere info! :confused::hm: