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Visualizza Versione Completa : Europa: si ad Ariane 6 e Vega C, anche verso Marte!



Valerio Ricciardi
02-12-2014, 22:47
L'Europa dice sì al lanciatore Ariane 6 e guarda a Marte

Il ministro Giannini ufficializza l'accordo tra i ministri dei paesi dell'Esa alla riunione in Lussemburgo. "Grande successo per l'Italia". Oltre alla missione Vega, anche quelle ExoMars sul pianeta rosso

ROMA - L'Europa dello spazio ha scelto i suoi futuri lanciatori e guarda a Marte con l'ok alle due missioni ExoMars in programma nel 2016 e nel 2018. Sono le decisioni, importantissime per l'Italia, della conferenza ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che oggi a Lussemburgo ha riunito i ministri della Ricerca dei 20 Paesi membri. Un grande gioco di squadra è stata una delle caratteristiche della ministeriale 2014, che al termine dei lavori ha salutato con un lungo applauso il direttore generale uscente dell'Esa, Jean-Jacques Dordain.

"E' un bilancio molto positivo, molto di più rispetto alle aspettative", ha detto il ministro per l'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, che ha rappresentato l'Italia insieme al presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston. Il via libera alla costruzione del lanciatore Ariane 6 e alla nuova versione di Vega, il Vega-C, segnano per l'Europa un passo in avanti nella capacità di accesso allo spazio e per l'Italia ha confermato il suo ruolo come terzo contributore dell'Esa: "Un risultato straordinario", ha rilevato Giannini. Dopo il temuto sorpasso da parte della Gran Bretagna, l'Italia "riesce a mantenere la sua posizione", ha rilevato Battiston.

I risultati della ministeriale segnano, per il ministro "una grande affermazione per l'Italia perché con i lanciatori Ariane 6 e il Vega-C si prevede un grande sviluppo che vede molto favorita l'industria italiana. Assicura infatti per 10 anni la produttività industriale del settore". Tanto che per Battiston è stata "la ministeriale di Vega". Il piccolo lanciatore costruito in Italia, negli stabilimenti della Avio a Colleferro (Roma), "diventa il punto di riferimento nella famiglia dei lanciatori europei". Si attendono quindi un "importante ritorno industriale pluriennale" e "un ulteriore progresso nel rendere l'industria nazionale più competitiva nel settore delle tecnologie per l'accesso allo spazio". Complessivamente per i nuovi lanciatori Ariane 6 e Vega-C si prevede infatti un investimento di 8 miliardi in dieci anni.

Diventa "una strada certa", ha detto il ministro, anche quella che nel 2016 e nel 2018 porterà l'Europa su Marte con le missioni ExoMars, nelle quali l'Italia è coinvolta con gli stabilimenti di Torino della Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica). L'investimento complessivo previsto è di 1,2 miliardi, con un contributo italiano compreso fra il 35% e il 37%. Dopo l'Italia, la Gran Bretagna diventa il secondo contributore, seguito da Francia e Germania. Entrambe hanno infatti deciso di aumentare lo stanziamento di 50 milioni ciascuna, facendo salire a 160 milioni il contributo addizionale necessario per la missione ExoMars del 2018 e avvicinandolo ai 200 milioni previsti.

Dall'Italia, come da Gran Bretagna, Francia e Germania, è arrivato anche un aumento del contributo alla Stazione Spaziale Internazionale. Infine Francia, Gran Bretagna, Svezia e Spagna hanno formato il programma Pride (Program for Reusable In-orbit Demonstrator in Europe) per lo sviluppo per un veicolo in grado di rientrare nell'atmosfera destinato a diventare il successore della capsula Ixv, progettata e costruita in Italia per l'Esa.

fonte:
http://www.repubblica.it/scienze/2014/12/02/news/esa_ok_lanciatore_ariane-101974765/?ref=HREC1-20