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Visualizza Versione Completa : [DSJ] Deep Sky Journal N° 52 (Gennaio 2015)



etruscastro
02-12-2014, 19:03
Nel DSJ N°52 di questo inizio 2015 proseguiamo la ricerca di oggetti galattici che molti ignorano in costellazioni altrettanto sconosciute alle nostre latitudini. Dopo aver parlato della Colomba e del suo gioiello la NGC 1808 (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?8640-DSJ-Deep-Sky-Journal-N%B0-51-(Gennaio-2015)) oggi proviamo a mantenerci ad altissimi livelli parlando della NGC 2613 e della sua costellazione… la Bussola!

FOTO NGC 2613:

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La NGC 2613 è una splendida galassia che si trova all’interno della costellazione della Bussola ed è rintracciabile alle coordinate celesti di Ascensione Retta 8h 33m 22..8s e di Declinazione -22° 58’ 24” quindi meno “critica” della NGC 1808 che si trovava a -37° ma comunque ostica data la sua bassa altezza all’orizzonte.

La 2613 è stata scoperta W. Herschel nel 1787 ed è una galassia spirale SC II molto simile alla nostra Via Lattea, distante 66.000.000 di a.l. (per i puristi il tempo in cui la luce ha permesso di raggiungerci) ed ha una pazzesca velocità radiale di allontanamento pari a 1660 km/s. Le sue dimensioni apparenti sono di 7.2’ x 2.1’ con una Magnitudine Integrata di +10.42 e una Luminosità Superficiale di +13.1 con una piccola galassia satellite (non visibile!) denominata ESO 495-G017.

È anche nota come PGC 23997 UGCA 141 e IRAS F08311-2248

TROVIAMO NGC 2613 CON STELLARIUM:

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La galassia è dotata di una discreta Magnitudine Integrata come detto (+10.42) il che la renderebbe visibile già in un telescopio da 120mm di diametro se non fosse che la costellazione della Bussola alle nostre latitudini transita sempre molto bassa all’orizzonte mischiandosi con le luci dell’Inquinamento Luminoso e con lo smog delle nostre città, comunque, la bellezza dell’oggetto e lo spirito di valicare i propri limiti dovrebbe predominare verso l’osservazione di questo grandioso oggetto.

Rintracciarla non è semplice dato che nei dintorni non ci sono punti di riferimento evidenti, l’unica soluzione (credo) potrebbe essere quella di partire da ρ Puppis ( +2.80) e spostarsi di circa 4.5° ENE.

APPUNTI DI ASTROFISICA:

la galassia è estremamente massiccia e probabilmente ospita un buco nero supermassiccio al suo interno, ciò che allo studio professionale risalta sono le strutture di polveri e gas disposte in “corsie” caotiche all’interno delle spirali. Questo fenomeno potrebbe essere correlato alla iper attività della NGC 2613 dato che mostra un chiaro segnale nella banda radio.

CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:

Stessa serata osservativa del DSJ N°51 (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?8640-DSJ-Deep-Sky-Journal-N%B0-51-(Gennaio-2015)) quindi approfittando della serata particolarmente buia e con una buona trasparenza del cielo mi sono dedicato a queste costellazioni “basse”.

Con il mio strumento CPC 1100 e con un’oculare da 18mm 82° che mi rilasciava circa 155x con un seeing 7-8/10 e SQM 21.1 vado a prendere questi appunti:

FAVOLOSA galassia spirale direzionata WNW/ESE posta in un campo ricco di stelle. la galassia è posta sul piano orizzontale e mostra una luminosità decisa e marcata, un pochino meno ai bordi, ma in distolta è letteralmente ENORME!

UN POCHINO DI STORIA (TRATTO LIBERAMENTE DA WIKIPEDIA.....):

9344Sir Fred Hoyle (Bingley, 24/06/1915 – Bornemouth 20/08/2001 ) è stato un matematico, fisico e astronomo britannico, noto al grande pubblico soprattutto per le sue argomentazioni non convenzionali e per svariate teorie non ortodosse entro la comunità scientifica.

I suoi numerosi contributi scientifici vanno dalla spiegazione della genesi degli elementi "pesanti" a quella della frammentazione del gas in stelle, ma egli è noto soprattutto come sostenitore della teoria cosmologica dello stato stazionario e dell'ipotesi della Panspermia.

Hoyle fu un autore di fantascienza e conduttore di programmi di divulgazione scientifica di successo.

Il modo di procedere singolare ed acuto di Hoyle nel campo della scienza è ben illustrato dall'esempio di uno dei suoi primi articoli scientifici, basato su un uso peculiare del Principio antropico: mentre cercava di definire le reazioni nucleari coinvolte nella nucleosintesi stellare, Hoyle osservò che una particolare reazione, la formazione del carbonio a partire da 3 nuclei di elio, poteva essere efficiente solo se il nucleo del carbonio fosse stato caratterizzato da livelli energetici estremamente specifici.

Hoyle è noto soprattutto per essere stato il campione della teoria cosmologica dello stato stazionario, che per oltre 20 anni costituì una valida alternativa a quella che è oggi nota come teoria del Big Bang (un termine coniato dallo stesso Hoyle).

L'ingresso di Hoyle in questa controversia si ebbe nel 1948: per quanto condividesse l’interpretazione della cosiddetta legge di Hubble in termini di espansione dell'universo, Hoyle non riteneva che ciò dovesse necessariamente portare, procedendo a ritroso nel tempo, ad una condizione di densità e temperatura infinita (ovvero al Big Bang): propose quindi una teoria che, per quanto basata sulla relatività generale, inseriva nelle equazioni di Einstein un termine contenente un campo ad energia e pressione negativa che legava l’espansione dell’universo alla creazione di nuova materia. L'espansione dell'universo sarebbe stata dovuta alla creazione di nuova materia. Questa possibilità di creazione continua della materia venne considerata da Hoyle

« [...] attraente specialmente quando unita all'obiezione estetica mossa alla creazione di un universo nel remoto passato. Dal momento che è contro lo spirito della ricerca scientifica riferirsi ad effetti osservabili come derivanti da cause sconosciute alla scienza, e questo è ciò che in linea di principio implica la creazione nel passato. »

A partire dal 1946 (quando pubblicò un articolo su La Sintesi degli elementi a partire dall'Idrogeno) Hoyle lavorò allo studio della formazione degli elementi attraverso reazioni nucleari nei nuclei delle stelle. In particolare, negli anni cinquanta egli produsse diversi lavori al riguardo, in collaborazione con il fisico W.A. Fowler (che nel 1983 vinse un Premio Nobel per ricerche correlate a queste) e con gli astronomi Geoffrey e Margaret Burbidge. Nel 1957 essi pubblicarono un lavoro intitolato La sintesi degli elementi nelle stelle - I (dove il I si riferisce ad una seconda parte che non fu mai pubblicata).

Questa teoria fu decisamente più fortunata di quella dello stato stazionario: con l'importante eccezione dell'elio e di pochi altri elementi leggeri (le cui abbondanze sono spiegabili solo facendo ricorso alla nucleosintesi primordiale, ovvero all'ipotesi che siano stati sintetizzati in un'epoca molto prossima al Big Bang) si ritiene che la teoria di Hoyle secondo la quale gli elementi "pesanti" sono le "ceneri" di combustioni nucleari avvenute nelle stelle sia sostanzialmente corretta.

A seguito delle sue attività, nel 1957 divenne membro (Fellow) della Royal Society. Nel 1967 Hoyle fondò il dipartimento di Astronomia Teorica a dell'Università di Cambridge, di cui divenne direttore. Nel 1972 fu nominato cavaliere; tuttavia nello stesso anno egli lasciò Cambridge, anche per via del crescente supporto che il Big Bang stava ottenendo nell'ambiente astronomico inglese.

La mente fervida di Hoyle lo portò spesso a ideare e a sostenere posizioni controverse. Uno dei principali esempi è il suo coinvolgimento nel campo della biologia con l'ipotesi della Panspermia secondo cui la vita è un fenomeno cosmico globale. Infatti Hoyle, assieme a Chandra Wickramasinghe, propose la teoria che la vita si sia evoluta nello spazio, diffondendosi nell'universo, e che questa sia l'origine della vita sulla Terra. Inoltre l'evoluzione sarebbe sospinta da un lento ma continuo afflusso di virus dallo spazio, trasportati da comete. Per quanto scarsamente accreditata (i suoi riscontri sperimentali sono a tutt'oggi quasi inesistenti), questa teoria ha sicuramente avuto una ricaduta scientifica positiva, spingendo ad esempio alla ricerca (ed alla scoperta) di numerose specie organiche in ambienti astronomici come le comete o le nubi molecolari.

Nel 1970 gli fu assegnata la Medaglia Bruce
Nel 1971 gli fu assegnato l'Henry Norris Russell Lectureship.
Nel 1974 gli fu assegnata la Medaglia Royal.
Nel 1994, insieme a Martin Schwarzschild, gli fu assegnato il Premio Balzan per l'astrofisica (evoluzione delle stelle).
Nel 1996 gli fu assegnato il Annenberg Foundation Prize
Nel 1997 l'Accademia Reale Svedese delle Scienze gli assegnò il Premio Crafoord.
L'asteroide 8077 Hoyle è stato così chiamato in suo onore.
Nel 2008 lo IOP (Institute of Physics) ha istituito in suo onore la Medaglia Hoyle

ALTON ARP E FRED HOYLE DUE CASI MOLTO DIVERSI (http://www.astronomia.com/2013/07/15/halton-arp-e-fred-hoyle-due-casi-molto-diversi/)
RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)

etruscastro
15-12-2014, 11:54
aggiunto il DSJ n° 52 di Astronomia.com

buona lettura e buone feste!

Etruscastro

garmau
15-12-2014, 12:04
Utile ma per me forse è troppo bassa. Vediamo.

inviato dal cellulare

PHIL53
15-12-2014, 12:08
Grazie ! Me la segno, ma direi che è proprio il caso di aspettare almeno Marzo 2015 per cercare di osservarla al passaggio al meridiano ... certo che Mag. 13 ... come se avessi bisogno di stimoli per passare (prima o poi) ad un 12" !!