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Red Hanuman
16-11-2014, 15:47
Due nuovi tipi di megamaser astrofisici


Due nuovi tipi di megamaser astrofisici sono stato individuati nella galassia NGC1068 da un gruppo di astronomi dell'Osservatorio astronomico di Shanghai e dell'Università di Nanchino che firmano un articolo pubblicato su “Nature Communications (http://dx.doi.org/10.1038/ncomms6449)”. La galassia NGC 1068 – nota anche con il nome M 77 - è situata nella costellazione della Balena a circa 47 milioni di anni luce di distanza dal Sole.


I maser (microwave amplification by stimulated emission of radiation) astrofisici - così chiamati per distinguerli da quelli artificiali - sono sorgenti di radiazione elettromagnetica prodotta a nubi di materia relativamente poco densa ed eccitata da una fonte ionizzante, per lo più una stella in formazione. Alcuni maser sono però milioni di volte più luminosi dei tipici maser galattici, e per questo sono detti megamaser.


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Un'immagine di M77 ripresa da Hubble. (Cortesia NASA, ESA, André van der Hoeven)


I megamaser sono spesso associati con nuclei galattici attivi, aree compatte al centro delle galassie che emettono radiazioni, e si ritiene ospitino al loro interno buchi neri supermasicci. L'osservazione ad alta risoluzione dei megamaser permette quindi di sondare i nuclei galattici attivi e stimare le masse dei buchi neri supermassicci al loro centro.


Lo studio di questi oggetti astrofisici aveva portato all'identificazione di soli tre tipi megamaser, identificati sulla base della molecola a cui si deve l'amplificazione del segnale: OH (gruppo osidrile) , H2O (vapore acqueo) e H2CO (formaldeide).


Ora, osservando la galassia NGC 1068, con il radiotelescopio da 30 metri dell'Institut de Radioastromomie Millimétrique (IRAM) di Grenoble, in Francia, Junzhi Wang e colleghi hanno rilevato la presenza di due altri megamaser, rispettivamente caratterizzati dalla presenza delle molecole SiO (monossido di silicio) e CH3OH (metanolo).


Sulla base di considerazioni teoriche, i ricercatori ritengono che il megamaser SiO abbia origine da un disco di polvere al centro della galassia, mentre il megamaser CH3OH sarebbe generato dal fronte di un'onda d'urto prodotto dall'interazione del getto di radiazione del nucleo galattico attivo con le nubi di gas molecolare che lo circondano. Questa ipotesi, osservano Wang e colleghi, potrà essere controllata osservando NGC 1068 con l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), che è dotato di una risoluzione molto più elevata di IRAM.

Articolo originale QUI (http://www.lescienze.it/news/2014/11/12/news/nuovi_tipi_megamaser_galassia_m_buchi_neri-2372440/?ref=nl-Le-Scienze_14-11-2014).