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Visualizza Versione Completa : Esplorare e colonizzare lo spazio. Per una civiltà aliena è inevitabile



peppe
31-07-2012, 19:27
L'evoluzione, dopo circa 3 miliardi e 800 milioni di anni della storia della vita, ha regalato al pianeta Terra una specie che ha preso coscienza di sè. Essa si chiede perchè esiste e la curiosità e la voglia dell'uomo di superarsi ha portato allo sviluppo tecnologico e alla nascita di una civiltà tecnologica oggi in grado di stupire con le conoscenze scientifiche in possesso. Un'accelerazione tecnologica che in poco più di due secoli ha accumolato una mole di conoscenze tanto grande da portarci agli attuali 7 miliardi di persone che popolano il pianeta. E pensare che c'è stato un momento in cui la nostra specie ha rischiato di estinguersi. Per fortuna per noi non è successo.

Solo poche generazioni hanno conosciuto la rivoluzione industriale rispetto all'arco di tempo della comparsa dell'homo sapiens. Queste generazioni hanno conosciuto una grande accelerazione di cambiamenti che quasi si fa fatica a seguirli.

Oggi viviamo quasi al limite. Anzi, c'è chi sostiene che abbiamo raggiunto la capacità della Terra di sostenere così tante persone. Si potrebbe creare forse una crisi demografica. E allora che fare?

Se la Terra ci sta stretta, perchè non cercare di colonizzare lo spazio?
La fantascienza ha un'incredibile fantasia. Ricordo di aver letto un fumetto in cui si ipotizzava di costruire mondi nel sistema solare alimentati dal Sole e dai minerali che è possibile trovare sugli asteroidi. La colonizzazione di Marte forse però sembra essere l'obiettivo più fattibile (il progetto per rendere Marte abitabile è sulla carta e sembra fantascienza pura. Chissà se la tecnologia un giorno lo permetterà).

Ma c'è un motivo molto più serio e grande che deve spingere l'uomo ad andare via: la morte del Sole. Se non si vuole finire arrosto è bene trovare delle soluzioni.

Purtroppo, non faccio parte della generazione che ha visto lo sbarco sulla Luna. Mi sarebbe piaciuto un sacco viverle in diretta queste emozioni. Da allora progetti del prossimo obiettivo sono rimasti solo su carta o quasi e abbandonati per mancanza di fondi o altro. Personalmente mi sento un pò "derubato" delle emozioni che l'uomo potrebbe vivere da eventi come quello dello sbarco sulla Luna. Vedo immobilismo e mi chiedo se mai un giorno potrò emozionarmi anch'io di fronte a questo tipo di eventi.

La tecnologia deve evolvere. Sono sicuro che molti strumenti verranno inventati. Soluzioni per i vari problemi dell'umanità si troveranno. Oggi sembra tutto impossibile ma un giorno si potrà dire di essere riusciti a risolvere questi problemi.
Quello che ho scritto potrebbe portare a scetticismo. Io non la penso così. Nessuno credeva che malattie incurabili come il vaiolo venissero sconfitte ad esempio. Oggi sono un ricordo. Sono fiducioso che alla fine si troveranno cure che oggi riteniamo impensabili per le malattie del nostro tempo. Io sono sicuro che fra questi 7 miliardi di persone ci sarà "lo scienziato pazzo" che sorprenderà il mondo con un'invenzione che ci permetterà di fare cose strabilianti. Chissà quanto tempo dovrà passare. Asimov diceva che fra mille anni tutto ciò sarà realtà. Che ne dite di una bella navicella spaziale efficiente che ci porti nella periferia del sistema solare?

Credo che il problema di esplorare lo spazio sia un problema che alla fine qualunque civiltà tecnologica dovrà affrontare. Secondo me è inevitabile.

SVelo
31-07-2012, 19:52
la nostra specie a rischiato di estinguersi.
Non mi dire niente, ma potresti fare un'altra modifica per metterci l'h?
Grazie ;)

Andrea I.
31-07-2012, 21:54
Scritto pieno di spunti per riflettere, grazie peppe.
Personalmente credo che il problema più grosso da affrontare per il nostro eventuale viaggio di colonizzazione sia quello che lo spazio, inteso come dimensione, pare non sia una costante. Come sappiamo anche la luce ha i suoi problemi a viaggiare, e risente sia dell'espansione dello spazio che della gravità; quindi anche ipotizzando un viaggio a velocità della luce saremmo comunque vittime di queste variabili e rischieremmo di finire chissa dove(almeno sulle lunghe distanze). Forse l'unica soluzione che ci permetterebbe un viaggio sicuro sarebbe la scoperta di un qualche modo per "violare" lo spazio(sempre inteso come dimensione). Certo pero che non é facile immaginare una cosa del genere! Spazio e tempo al momento paiono dei concetti talmente assoluti e inviolabili che si fa persino fatica a immaginare come siano nati, figuriamoci manipolarli! L'unica cosa che pare scalfirli é la gravità. Magari quando capiremo come questa forza lavora e in che modo riesce a modificare il tessuto spaziotemporale potremmo trovare un modo per fare lo stesso e applicarlo al nostro ipotetico viaggio! Ma questa per ora é fantascienza :biggrin:

Red Hanuman
31-07-2012, 23:39
Caro peppe, la vita forse ci ha scelti per essere diffusa nell'universo. E forse, esaurito questo compito, ci lascerà estinguere come i dinosauri....;)


Scritto pieno di spunti per riflettere, grazie peppe.
Personalmente credo che il problema più grosso da affrontare per il nostro eventuale viaggio di colonizzazione sia quello che lo spazio, inteso come dimensione, pare non sia una costante. Come sappiamo anche la luce ha i suoi problemi a viaggiare, e risente sia dell'espansione dello spazio che della gravità; quindi anche ipotizzando un viaggio a velocità della luce saremmo comunque vittime di queste variabili e rischieremmo di finire chissa dove(almeno sulle lunghe distanze). Forse l'unica soluzione che ci permetterebbe un viaggio sicuro sarebbe la scoperta di un qualche modo per "violare" lo spazio(sempre inteso come dimensione). Certo pero che non é facile immaginare una cosa del genere! Spazio e tempo al momento paiono dei concetti talmente assoluti e inviolabili che si fa persino fatica a immaginare come siano nati, figuriamoci manipolarli! L'unica cosa che pare scalfirli é la gravità. Magari quando capiremo come questa forza lavora e in che modo riesce a modificare il tessuto spaziotemporale potremmo trovare un modo per fare lo stesso e applicarlo al nostro ipotetico viaggio! Ma questa per ora é fantascienza :biggrin:

Alcune teorie del tutto prevedono un'universo con 10 dimensioni spaziali più il tempo. La dimensioni che non vediamo sarebbero ripiegate su se stesse... Chissà, magari usando queste dimensioni, potremmo spostarci a piacere nell'universo.....:sneaky:

Odoacre
11-08-2012, 21:01
Ma c'è un motivo molto più serio e grande che deve spingere l'uomo ad andare via: la morte del Sole. Se non si vuole finire arrosto è bene trovare delle soluzioni.
.

premessa: tutte le cifre che do vanno a memoria e quindi potrei sbagliarmi, ma non abbastanza credo da inficiare il ragionamento.
per quanto mi ricordi, il sole ha circa 5 miliardi di anni e tra altrettanti 5 miliardi finirá il proprio combustibile a base di idrogeno e passerá quindi a bruciare elio diventando una gigante rossa. considerando il fatto che la specie umana esiste da neanche 1 milione di anni e che secondo alcuni la "civiltá" non avrebbe avuto inizio che 50000 anni fa, non mi sembra verosimile la prospettiva per la quale finiremmo bruciati dal o nel sole. nel corso dei prossimi 5 miliardi di anni credo sia piú probabile per noi un futuro in cui (1) ci estinguiamo e basta, oppure (2) che ci troviamo giá da molto tempo in possesso di conoscenze sufficienti per viaggi nelle pieghe spazio-temporali, cosí come attroverso le 11+1 dimensioni della M-teoria o chissa che altro.
personalmente propendo per il primo scenario:razz:.

Danilo
12-08-2012, 01:41
Sono fiducioso che alla fine si troveranno cure che oggi riteniamo impensabili per le malattie del nostro tempo. Io sono sicuro che fra questi 7 miliardi di persone ci sarà "lo scienziato pazzo" che sorprenderà il mondo con un'invenzione che ci permetterà di fare cose strabilianti. Chissà quanto tempo dovrà passare. Asimov diceva che fra mille anni tutto ciò sarà realtà. Che ne dite di una bella navicella spaziale efficiente che ci porti nella periferia del sistema solare?

Sarebbe bello,ma chi può dirlo? Alla fine noi che viviamo oggi non sapremo mai cosa succederà in futuro, non ci saremo:biggrin:
L'unica certezza è che tra qualche miliardo di anni le cose saranno 2:
1) si farà il salto tecnologico, l'umanità sopravviverà a tutti i cataclismo che si verificheranno nel corso dei miliardi di anni e sarà in grado di colonizzare altri pianeti nella nostra Galassia (o altrove, chi lo sa..) dopo la morte del Sole
2) non sarà possibile/non faremo in tempo a fare il salto tecnologico e non riusciremo a sopravvivere all'uscita dalla sequenza principale del Sole. In questo caso è probabile che ci saremo già estinti da un pezzo per altri cataclismi (cambiamenti climatici, asteroidi) o che ci saremo autodistrutti.
Credo che nessuno sia in grado di dire quale tra i due eventi si verificherà.. farlo sarebbe, secondo me, speculazione intellettuale pura :biggrin:

Lampo
12-08-2012, 06:22
Non credo l'umanità arriverà mai a prendere seriamente in considerazione questa ipotesi, semplicemnte perchè credo anch'io fermamente che tra 5 miliardi di anni l'umanità si sarà estinta da ormai qualche miliardo di anni..

Per quanto riguarda le emozioni delle missioni Apollo nemmeno io ho avuto la fortuna di viverle, ma fai conto che allora si era nel pieno della guerra fredda e gli States avevano dato carta bianca, budget illimitato pur di giungere sul nostro satellite prima dei russi. Oggi, secondo me, ci sono dei problemi ben più grossi a questo mondo e modi più utili all'umanità per spendere migliaia di miliardi di dollari in missioni del genere! Nonostante ritenga l'esplorazione spaziale ancora di primaria importanza...

Siggiorgio
12-08-2012, 17:13
Io penso che l'umanità sia in grado di fare passi enormi in pochissimi anni, checchè se ne dica mi pare che con il passare del tempo la condizione umana stia migliorando, secondo me l'uomo riuscirà a scoprire i più grandi segreti del Cosmo e della fisica in pochi anni ( intendo 100- meglio 200 anni). Più che l'estinzione dell'uomo così diretta penso che la vera preoccupazione sarebbe quella di sprofondare in un nuovo medioevo più intenso che faccia arretrare la scienza e la società umana di molti anni, così facendo l'uomo sarebbe sempre più vulnerabile alle catastrofi naturali e se proprio l'umanità dovesse estinguersi (ma penso che non accadrà) succederebbe proprio così. Penso che sia proprio dell'uomo porsi domande difficili e a lungo (o lunghissimo) termine, ma è proprio questa caratteristica a tenerlo in vita.

Danilo
12-08-2012, 17:37
, così facendo l'uomo sarebbe sempre più vulnerabile alle catastrofi naturali e se proprio l'umanità dovesse estinguersi (ma penso che non accadrà) succederebbe proprio così. Penso che sia proprio dell'uomo porsi domande difficili e a lungo (o lunghissimo) termine, ma è proprio questa caratteristica a tenerlo in vita.
Visione parecchio ottimista, forse anche troppo... Io penso che sia quasi pacifico dire che entro un paio di miliardi di anni la probabilità che il genere umano si estingua sia molto superiore a quella di una sopravvivenza.
Non possiamo ancora dire che siamo un animale longevo, invece. L'homo sapiens esiste davvero da poco tempo, relativamente alla scala dei tempi.

Siggiorgio
12-08-2012, 17:58
Visione parecchio ottimista, forse anche troppo... Io penso che sia quasi pacifico dire che entro un paio di miliardi di anni la probabilità che il genere umano si estingua sia molto superiore a quella di una sopravvivenza.
Non possiamo ancora dire che siamo un animale longevo, invece. L'homo sapiens esiste davvero da poco tempo, relativamente alla scala dei tempi.
Dici bene che non siamo animali longevi, ma è proprio questo che dimostra la nostra superiorità: l'uomo esiste da pochissimo tempo, ma se in questo pochissimo tempo ha realizzato cose che nessun'altra specie in 4 miliardi di anni è riuscita a fare un motivo c'è, ed è la grandissima intelligenza del genere umano. Io sono uno di quelli che pensano che se uno vuole veramente raggiungere un obiettivo e se è pronto a metterci tutto sè stesso lo raggiungerà di sicuro ma non penso sia una visione infantile e semplicistica della verità, nessun obiettivo è troppo grande per l'uomo, le persone dovrebbero solo dimostrare quell'intelligenza in continuo miglioramento tipica dell'umanità.

Andrea I.
12-08-2012, 23:31
beh visto che ci avventuriamo miliardi di anni nel futuro una cosa la posso affermare per certa: l'essere umano come é adesso non esistera piu'. Il motivo é semplice: quasi sicuramente ci saremo evoluti in qualcosa di diverso o un'altra specie sara divenuta quella dominante. Non sono decisamente un esperto, ma credo di aver capito almeno una cosa e cioé che le forme di vita, quando non sono capaci di raggiungere nuovi stadi evolutivi si estinguono. Chissa, forse in quel futuro remoto non avremo nemmeno bisogno delle tanto agognate astronavi per viaggiare :P

Danilo
12-08-2012, 23:50
beh visto che ci avventuriamo miliardi di anni nel futuro una cosa la posso affermare per certa: l'essere umano come é adesso non esistera piu'. Il motivo é semplice: quasi sicuramente ci saremo evoluti in qualcosa di diverso o un'altra specie sara divenuta quella dominante. Non sono decisamente un esperto, ma credo di aver capito almeno una cosa e cioé che le forme di vita, quando non sono capaci di raggiungere nuovi stadi evolutivi si estinguono. Chissa, forse in quel futuro remoto non avremo nemmeno bisogno delle tanto agognate astronavi per viaggiare :P
Beh dipende, l'essere umano si evolverà dopo milioni di anni che ci sparpaglieremo nell'Universo, in condizioni di isolamento, come direbbe peppe.
Se rimaniamo qui è dura, la selezione naturale non opera con noi. Quindi è probabile che nel caso non riusciremo a fare il salto tecnologico ci estingueremo da "semplici" esseri umani, non evoluti.

Siggiorgio
13-08-2012, 13:13
Concordo con Andrea, probabilmente l'uomo si evolverà ma penso che se lo farà sarà incredibilmente più rapido di quanto accade naturalmente; l'uomo, e questa è un altra cosa che lo distingue dagli altri animali ma è sempre una derivazione della sua intelligenza, avrà la possibilità di gestire la propria evoluzione con manipolazioni genetiche, non dovrebbe essere così difficile e entro la fine del secolo potrebbe prendere piede questa pratica che migliorerebbe l'uomo rendendolo più intelligente e resistente alle condizioni estreme. Ovviamente prima di arrivare a ciò sono necessari esperimenti e fallimenti...

peppe
13-08-2012, 19:36
In questi giorni è difficile rispondervi, mi sto godendo un pò di vacanza :biggrin:.
appena posso dò un'occhiata però.
Da quando hanno attivato "focus", canale del digitale terrestre, stanno facendo parecchi documentari interessanti che mi hanno fatto riflettere. Credo che queste riflessioni le metterò insieme in una nuova discussione per mettere ordine a tutte le idee che ho in mente.

Qualunque sarà il destino dell'uomo, per la vita siamo cosi insignificanti. Se ci estingueremo, tutto procederà come se nulla fosse successo...


Beh dipende, l'essere umano si evolverà dopo milioni di anni che ci sparpaglieremo nell'Universo, in condizioni di isolamento, come direbbe peppe.
Se rimaniamo qui è dura, la selezione naturale non opera con noi. Quindi è probabile che nel caso non riusciremo a fare il salto tecnologico ci estingueremo da "semplici" esseri umani, non evolu

Caro Danilo, come darti torto? :biggrin:
Esattamente cosi. Prima si creano le condizioni e poi ci si può evolvere.

Caro Lampo,
è vero che la guerra fredda ha alimentato il tutto per la corsa alla luna. Io però sono fiducioso perchè se nuove potenze emergenti come cina o india decidessero di azzardare qualcosa, la nasa o l'esa non potranno stare a guardare e magari si scatena la competizione per la corsa per qualcosa di importante.

peppe
13-08-2012, 19:39
Concordo con Andrea, probabilmente l'uomo si evolverà ma penso che se lo farà sarà incredibilmente più rapido di quanto accade naturalmente; l'uomo, e questa è un altra cosa che lo distingue dagli altri animali ma è sempre una derivazione della sua intelligenza, avrà la possibilità di gestire la propria evoluzione con manipolazioni genetiche, non dovrebbe essere così difficile e entro la fine del secolo potrebbe prendere piede questa pratica che migliorerebbe l'uomo rendendolo più intelligente e resistente alle condizioni estreme. Ovviamente prima di arrivare a ciò sono necessari esperimenti e fallimenti...

le manipolazioni genetiche renderanno l'uomo "invulnerabile" verso certe malattie che oggi magari impediscono la sopravvivenza della persona affetta. Non ci sarà più il debole che si estingue e il forte che prosegue nell'evoluzione. Questo evento importante dove può agire la selezione naturale è stato scardinato.

Siggiorgio
13-08-2012, 21:35
Vero, a proposito di focus, sapevi che al canale 52 c'è dmax, fanno sempre programmi interessanti anche se meno scientifici ma il sabato sera alle 21:15 fanno "le meraviglie dell'universo", non me lo perdo mai è molto bello ma mi sa che adesso iniziano le repliche :cry:.

givi
15-08-2012, 19:04
Mi spiace non concordare con alcuni di voi, ma, come dice Lampo, la corsa alla luna fu fatta per questioni politiche e non per puro piacere scientifico (per lo sbarco ero davanti alla tv, spettacolo!). A Siggiorgio voglio dire che, fino ad ora, spiacevolmente, l'uomo si è semplicemente dimostrato il miglior predatore terrestre: ha, in sostanzia, usato la sua intelligenza per prevalere e prevaricare, anche uomo su uomo. Non nutro particolari aspettative da noi, forse in futuro...

Andrea I.
16-08-2012, 14:23
Io non la vedo così semplice la questione. Dubito che, biologicamente parlando, ci possa essere un "salto di qualita" per la nostra specie; e non dimentichiamo che l'evoluzione(controllata o no) non é una nostra esclusiva! A me piace pensare che il prossimo grande salto evolutivo, per quanto ci riguarda, sia a un livello ben più profondo : Il nostro tratto esclusivo, cio che ci ha fatto prevalere su altri pretendenti, non é tanto la nostra intelligenza o il nostro "fisico", quanto la nostra autocoscienza, il nostro "sapere di essere", che ha fatto in modo che ci facessimo certe domande e che cercassimo le risposte usando l'intelletto(almeno io la vedo così). Forse la chiave per il prossimo grande salto é proprio li, nel nostro punto di forza. Arrivare a capire e controllare l'energia e il fenomeno che ci ha donato questo incredibile tratto, l'essere coscienti di essere. Magari in un lontano futuro non avremo nemmeno più bisogno di un corpo biologico che necessita di essere reintegrato con cibo e amenita' varie...o magari in quel lontano futuro il nostro pianeta sara dominato da una forma di vita che, chissa, si é evoluta da un virus che ci ha sepolti tutti! Comunque sono tutte speculazioni fantascentifiche, fini a se stesse e difficilmente verificabili......anche se tremendamente divertenti e stimolanti! :sneaky::biggrin:

Siggiorgio
16-08-2012, 16:33
Quante visioni pessimistiche :biggrin:: per Givi, l'uomo si è dimostrato il superpredatore per eccellenza perchè è riuscito a diventare superiore agli altri rivali, questo istinto non ha solo aspetti negativi (guerre etc) ma anche e soprattutto positivi (la voglia di migliorarsi e di migliorare la propria condizione). Secondo me invece, Andrea, la capacità di avere coscienza di esistere è puramente determinata dall'intelligenza di un animale, la cosa che mi ha convinto è la seguente: quando siamo piccoli magari abbiamo anche la coscienza di esistere, ma il fatto è che se anche così fosse, nessuno può provarlo perchè il nostro cervello non è così sviluppato per ricordarselo. Quindi io penso che anche gli animali possano avere la coscienza di esistere, ma non hanno la capacità per saperlo perchè non hanno un cervello come il nostro, secondo me il modo migliore per l'uomo di evolversi è diventare più intelligenti, perchè questo significa avere più fantasia e capacità logiche, cose essenziali per crearsi il proprio destino.

Odoacre
18-08-2012, 15:58
mi scuso se devio un pó dal tema


quando siamo piccoli magari abbiamo anche la coscienza di esistere, ma il fatto è che se anche così fosse, nessuno può provarlo perchè il nostro cervello non è così sviluppato per ricordarselo. Quindi io penso che anche gli animali possano avere la coscienza di esistere, ma non hanno la capacità per saperlo perchè non hanno un cervello come il nostro,.

se l'essere coscienti di esistere fosse legato alla memoria, allora dovremo concludere che tutti i periodi della vita di cui non abbiamo piú memoria, sono anche periodi in cui non eravamo coscienti. mi sembra una tesi poco ragionevole. anche la tesi speculare non sta in piedi: i sogni per esempio: ció che sognamo alle volte rimane per un breve tempo ancora vivo nella memoria, per poi scomparire, altre volte ce ne ricordiamo per tutta la vita. mi sembra difficile argomentare che ci siano momenti "coscienti" durante il sonno.

oltre a ció credo che tu faccia convusione tra coscienza di esistere e coscienza di sé. il fatto che nel regno animale vi siano specie che abbiano coscienza della propria esistenza e che quindi sappiano differenziare tra la loro propria presenza o assenza cosí come tra vita e morte, credo sia abbastanza evidente nei comportamenti di tutti i mammiferi e sospettabile anche per i rettili. ma aver cosienza di sé, come individuo diverso dagli altri, é qualcosa di molto piú raro.

nel caso dei bambini credo si possa dire che essi abbiano coscienza della propria esistenza, ma non coscienza di sé. molti dicono che il loro sé non si differenzia dal mondo intorno a loro, o perlomeno non da quello della madre, e che quindi non posseggano neanche una psicologia, perché i loro eventi pscichici non si differenziano tra interiori ed esteriori.
quindi, in conclusione, credo che i bambini non abbiano ricordi dei primissimi anni di vita non perché la macchina-cervello non sia ancora pronta, ma perché non avendo ancora sviluppato un proprio sé autonomo, non possono neanche immagazinare ricordi legati alla propria personalitá.

peppe
19-08-2012, 09:15
mi scuso se devio un pó dal tema



nel caso dei bambini credo si possa dire che essi abbiano coscienza della propria esistenza, ma non coscienza di sé. molti dicono che il loro sé non si differenzia dal mondo intorno a loro, o perlomeno non da quello della madre, e che quindi non posseggano neanche una psicologia, perché i loro eventi pscichici non si differenziano tra interiori ed esteriori.
quindi, in conclusione, credo che i bambini non abbiano ricordi dei primissimi anni di vita non perché la macchina-cervello non sia ancora pronta, ma perché non avendo ancora sviluppato un proprio sé autonomo, non possono neanche immagazinare ricordi legati alla propria personalitá.

caro odoacre...
ti invito a leggere questo articolo molto esauriente sul perchè gli adulti non ricordano l'infanzia...è tutta una questione di sviluppo cerebrale....
http://psicocafe.blogosfere.it/2008/07/perche-non-rico.html

avevo un articolo accademico in giro nel pc ma non lo trovo

Siggiorgio
19-08-2012, 15:57
mi scuso se devio un pó dal tema



se l'essere coscienti di esistere fosse legato alla memoria, allora dovremo concludere che tutti i periodi della vita di cui non abbiamo piú memoria, sono anche periodi in cui non eravamo coscienti. mi sembra una tesi poco ragionevole. anche la tesi speculare non sta in piedi: i sogni per esempio: ció che sognamo alle volte rimane per un breve tempo ancora vivo nella memoria, per poi scomparire, altre volte ce ne ricordiamo per tutta la vita. mi sembra difficile argomentare che ci siano momenti "coscienti" durante il sonno.

oltre a ció credo che tu faccia convusione tra coscienza di esistere e coscienza di sé. il fatto che nel regno animale vi siano specie che abbiano coscienza della propria esistenza e che quindi sappiano differenziare tra la loro propria presenza o assenza cosí come tra vita e morte, credo sia abbastanza evidente nei comportamenti di tutti i mammiferi e sospettabile anche per i rettili. ma aver cosienza di sé, come individuo diverso dagli altri, é qualcosa di molto piú raro.

nel caso dei bambini credo si possa dire che essi abbiano coscienza della propria esistenza, ma non coscienza di sé. molti dicono che il loro sé non si differenzia dal mondo intorno a loro, o perlomeno non da quello della madre, e che quindi non posseggano neanche una psicologia, perché i loro eventi pscichici non si differenziano tra interiori ed esteriori.
quindi, in conclusione, credo che i bambini non abbiano ricordi dei primissimi anni di vita non perché la macchina-cervello non sia ancora pronta, ma perché non avendo ancora sviluppato un proprio sé autonomo, non possono neanche immagazinare ricordi legati alla propria personalitá.
Secondo me, caro Odoacre, le capacità astratte di un uomo sono legate esclusivamente al suo cervello come dice Peppe. Inoltre purtroppo spesso le parole non sono molto amiche, infatti definire il concetto di coscienza di sè è estremamente legato a sè stessi appunto. Volevo ribadire il fatto comunque che la coscienza di esistere può esserci in qualunque essere vivente così come quella di sè stessi, ma dimostrarlo può non essere così semplice perchè tutto questo dipende solo dalle capacità cerebrali; secondo me è come se gli animali (o i bambini) vivessero solo nel presente, senza possibilità (almeno finchè il loro cervello non raggiunga certi livelli) di coniugare le loro esperienze presenti con quelle passate e/o pensare la loro futuro.

Odoacre
19-08-2012, 22:21
@ peppe e siggiorgio

grazie per il link. devo dire peró che rimango scettico. l'idea che le facoltá mentali siano situabili in regioni specifiche del cervello e descrivibili come eccitazione delle stesse, mi ha sempre poco convinto. le neuroscienze hanno fatto negli ultimi decenni passi da gigante, su questo non ci piove, ma é diventato per via di questi progressi molto di moda cercare nell'anatomia del cervello le ragioni della vita psichica. come se la totalitá del cosciente e dell'incosciente potesse venir ridotto alla meccanica delle operazioni cognitive. cosícché poi ci si lascia spesso e volentieri ingannare da questa apparente semplicitá meccanicistica e si rispolvera un determinismo di ottocentesca memoria.
polemiche a parte :-). le neuroscienze di per sé non si pongono certo l'obbiettivo di trovare le basi biologiche di ció che abitualmente chiamiamo anima (qualsiasi cosa essa sia :shock:), ma di tutte le funzioni, se cosí posso dire, della mente umana (percezione, astrazione, associazione ... e naturalmente memoria) sí. esse ci dicono: come per il filtraggio del sangue possiamo rintracciare l'organo addibito a tale funzione nei reni, cosí é possibile rintracciare nel cervello zone o parti di esso addibite all'espletamento di taluni compiti. ora, che esista uno schema e un ordine ricorrente nella topologia dell'eccitamento nervoso come espressione di questa o quella funzione mentale é una cosa da riconoscere, ma le neuroscienze stesse hanno mostrato che cervelli anche seriamente danneggiati possono espletare senza problemi le loro funzioni sensa ricadute di nessun genere. é il caso di alcuni (non tutti ovviamente) tipi di danni (comprese estese asportazioni) accorsi in etá giovanile, di fronte ai quali si é visto un naturale riorganizzazione dell'architettura cerebrale capace di supplire al danno ricevuto cosí da riuscire a mantenere tutte le funzioni inalterate. la stessa cosa non succede con la stessa elasticitá per gran parte del resto del corpo, dove é molto piú chiaro che la lesione di un organo spesso significa una diretta ricaduta delle sue funzioni. insomma, anche rimanendo nel campo delle neuroscienze le cose sono molto piú ingarbugliate che a prima vista.
uscendo da quel campo invece, e qui dico la mio personale opinione, non credo che le facoltá mentali, che siano astrattive o mnemoniche o che altro, possano essere ridotte a schemi di pulsioni neuronali. le nevrosi e le patologie psichiatriche in generale credo stiano lí a dimostrarlo.

poi chissá, magari tra qualche decennio si vedrá che avevo torto e che é tutta "una questione di sviluppo cerebrale" :biggrin:

scusate se sono stato un tantino prolisso :whistling:

peppe
20-08-2012, 08:53
@ peppe e siggiorgio

grazie per il link. devo dire peró che rimango scettico. l'idea che le facoltá mentali siano situabili in regioni specifiche del cervello e descrivibili come eccitazione delle stesse, mi ha sempre poco convinto. le neuroscienze hanno fatto negli ultimi decenni passi da gigante, su questo non ci piove, ma é diventato per via di questi progressi molto di moda cercare nell'anatomia del cervello le ragioni della vita psichica. come se la totalitá del cosciente e dell'incosciente potesse venir ridotto alla meccanica delle operazioni cognitive. cosícché poi ci si lascia spesso e volentieri ingannare da questa apparente semplicitá meccanicistica e si rispolvera un determinismo di ottocentesca memoria.
polemiche a parte :-). le neuroscienze di per sé non si pongono certo l'obbiettivo di trovare le basi biologiche di ció che abitualmente chiamiamo anima (qualsiasi cosa essa sia :shock:), ma di tutte le funzioni, se cosí posso dire, della mente umana (percezione, astrazione, associazione ... e naturalmente memoria) sí. esse ci dicono: come per il filtraggio del sangue possiamo rintracciare l'organo addibito a tale funzione nei reni, cosí é possibile rintracciare nel cervello zone o parti di esso addibite all'espletamento di taluni compiti. ora, che esista uno schema e un ordine ricorrente nella topologia dell'eccitamento nervoso come espressione di questa o quella funzione mentale é una cosa da riconoscere, ma le neuroscienze stesse hanno mostrato che cervelli anche seriamente danneggiati possono espletare senza problemi le loro funzioni sensa ricadute di nessun genere. é il caso di alcuni (non tutti ovviamente) tipi di danni (comprese estese asportazioni) accorsi in etá giovanile, di fronte ai quali si é visto un naturale riorganizzazione dell'architettura cerebrale capace di supplire al danno ricevuto cosí da riuscire a mantenere tutte le funzioni inalterate. la stessa cosa non succede con la stessa elasticitá per gran parte del resto del corpo, dove é molto piú chiaro che la lesione di un organo spesso significa una diretta ricaduta delle sue funzioni. insomma, anche rimanendo nel campo delle neuroscienze le cose sono molto piú ingarbugliate che a prima vista.
uscendo da quel campo invece, e qui dico la mio personale opinione, non credo che le facoltá mentali, che siano astrattive o mnemoniche o che altro, possano essere ridotte a schemi di pulsioni neuronali. le nevrosi e le patologie psichiatriche in generale credo stiano lí a dimostrarlo.

poi chissá, magari tra qualche decennio si vedrá che avevo torto e che é tutta "una questione di sviluppo cerebrale" :biggrin:

scusate se sono stato un tantino prolisso :whistling:

caro odoacre,
ti ho postato il punto di vista scientifico poichè la scienza è il mio pane quotidiano.
devo dire che però che le neuroscienze hanno preso vigore sono negli ultimi 20 anni. c'è molto da scoprire e sul cervello si stanno scoprendo tante cose.

la scienza non dichiara mai niente senza prove...in caso contrario ci si trova di fronte a ipotesi.
l'articolo è basato su evidenze sperimentali di quanto dichiarato.

siamo ancora agli albori...
comunque per i danni dipende dove colpiscono. ci sono casi in cui anche con metà del cervello si può sopravvivere perchè esiste una sorta di meccanismo compensatorio. ma non si sa ancora molto di ciò ed è in fase di studio

Odoacre
20-08-2012, 13:25
la scienza non dichiara mai niente senza prove...in caso contrario ci si trova di fronte a ipotesi.
l'articolo è basato su evidenze sperimentali di quanto dichiarato.

non volevo mettere in dubbio la bontá degli esperimenti. anche perché non conoscendoli non ne sarei in grado. premesso che secondo me la memoria é un fenomeno sí neurologico ma anche psichico, quello che mi premeva dire era solo che, anche accogliendo i suoi risultari, la neurologia non solo al momento non spiega tutti i fenomeni psichici (e nemmeno tutti quelli neuronali, ma di questo non gli si puó certo fare un torto, é troppo presto), ma secondo me nemmeno potrá mai farlo per ragioni di metodo. il fatto che ci sia una componente di fenomeni materiali e misurabili, una base neuronale, della vita della psiche non significa che questa possa venir ridotta alla prima. secondo me.

ma magari mi sbaglio e il prossimo passo evolutivo della nostra specie (tanto per ritornare al tema centrale) consisterá proprio nella ristrutturazione concettuale di idee come psiche, e anima, buone solo per societá poco evolute e un pó credulone, in senso puramente scientifico. magari si troverá per esempio che per ogni aspetto delle nostre personalitá c'é un differente e ben definito marcatore biologico.
chissá :razz:

Siggiorgio
20-08-2012, 16:11
Caro Odoacre, fai benissimo a dire la tua perchè solo così si può fare un bel dialogo :weeabooface:, io penso che il cervello sia un organo eccezionale, saprai forse che, come hai detto tu, questo ha delle capacità incredibili! pensa che in età infantile ( in un neonato) si può asportare un intero emisfero senza compromettere eccessivamente le capacità dell'individuo, infatti l'emisfero rimanente cercherà di rimediare alla mancanza e si occuperà (in parte perchè qualche disfunzione purtroppo c'è) del lavoro a cui era incaricato l'altro emisfero.Come dico sempre, e non smetterò di pensarlo finchè non ne avrò la smentita, non bisogna mai fissarsi su concetti e prenderli sempre per veri, ma bisogna essere saggi e ammettere (ancor meglio prevenire) gli errori. Il cervello potrà essere la sede delle capacità "fisiche" dell'uomo; ma (sempre restando in ambito fisico, niente anima) cosa può darci la capacità di reagire all'ambiente esterno, in pratica una domanda ( a mio avviso molto difficile da trovare risposta) sarebbe: cosa, o da dove, mi viene in mente di compiere una determinata azione??? Non è un fatto di soli impulsi perchè quelli servono a trasmettere un comando ma non a decidere di darlo. A proposito, sempre per rimanere in tema biologico, ricordo una recente scoperta che, secondo me, non è stata divulgata abbastanza: http://www.molecularlab.it/omgscience/?p=709 . Una scoperta del genere è a dir poco sconvolgente.
PS: spero si veda la pagina;)

peppe
20-08-2012, 21:21
Caro Odoacre, fai benissimo a dire la tua perchè solo così si può fare un bel dialogo :weeabooface:, io penso che il cervello sia un organo eccezionale, saprai forse che, come hai detto tu, questo ha delle capacità incredibili! pensa che in età infantile ( in un neonato) si può asportare un intero emisfero senza compromettere eccessivamente le capacità dell'individuo, infatti l'emisfero rimanente cercherà di rimediare alla mancanza e si occuperà (in parte perchè qualche disfunzione purtroppo c'è) del lavoro a cui era incaricato l'altro emisfero.Come dico sempre, e non smetterò di pensarlo finchè non ne avrò la smentita, non bisogna mai fissarsi su concetti e prenderli sempre per veri, ma bisogna essere saggi e ammettere (ancor meglio prevenire) gli errori. Il cervello potrà essere la sede delle capacità "fisiche" dell'uomo; ma (sempre restando in ambito fisico, niente anima) cosa può darci la capacità di reagire all'ambiente esterno, in pratica una domanda ( a mio avviso molto difficile da trovare risposta) sarebbe: cosa, o da dove, mi viene in mente di compiere una determinata azione??? Non è un fatto di soli impulsi perchè quelli servono a trasmettere un comando ma non a decidere di darlo. A proposito, sempre per rimanere in tema biologico, ricordo una recente scoperta che, secondo me, non è stata divulgata abbastanza: http://www.molecularlab.it/omgscience/?p=709 . Una scoperta del genere è a dir poco sconvolgente.
PS: spero si veda la pagina;)

mi pare di aver letto l'articolo in inglese di questo signore però bisogna avere prove su prove per affermare certe cose.secondo me questo signore qui è stato precipitoso giusto per avere fama..a me sembra piuttosto la solita notizia per mobilitare la folla all'euforia di una scoperta eccezionale (l'ho fatto leggere a un mio collega e anche lui è piuttosto scettico)

poi posso sbagliarmi

Siggiorgio
21-08-2012, 15:47
mi pare di aver letto l'articolo in inglese di questo signore però bisogna avere prove su prove per affermare certe cose.secondo me questo signore qui è stato precipitoso giusto per avere fama..a me sembra piuttosto la solita notizia per mobilitare la folla all'euforia di una scoperta eccezionale (l'ho fatto leggere a un mio collega e anche lui è piuttosto scettico)

poi posso sbagliarmi
si, hai ragione, anche perchè non ho postato il sito migliore, visto così sembrano le solite scopertine da quattro soldi. In realtà se la notizia fosse vera, sarebbe la risposta a molte domande e una soluzione per diverse malattie.