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Visualizza Versione Completa : Astrocooler per SCT 11"



etruscastro
16-09-2014, 11:20
salve ragazzi...

vorrei proporvi il mio ultimo arrivato nel set up astronomico, l'Astrocooler per SCT.
dato che avevo chiesto info sul forum tempo addietro (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?4252-Astrocooler-per-SC&highlight=astrocooler), la scorsa settimana lo ho ordinato uno per il mio CPC 1100 e ieri mi è arrivato a casa con precisione teutonica.

diciamo subito che se mantiene ciò che promette sulla carta, dovrebbe essere un'ottimo aiuto per chi, come me, utilizza tubi chiusi dove, a maggior ragione in inverno, i nostri strumenti "faticano" a raggiungere il giusto delta termico soprattutto se non si dispone di postazione fissa esterna (cupola et similae!)
ho notato, per esperienza personale, che nelle serate più fredde, il mio c11" impiega anche 160 minuti per raggiungere un delta termico accettabile, a volte addirittura, nelle serate dove la temperatura precipita durante la notte, non lo raggiunge affatto!

quindi eccomi qua con il nuovo acquisto:

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diciamo subito che si presenta con una livrea davvero ben fatta, i materiali, alluminio anodizzato regalano una sensazione di leggerezza e robustezza dell'accessorio, lo strumento arriva separato in 5 pezzi distinti, vediamo quali:

1-il blocco motore/ventola
2-un tubo di prolunga da avvitare al corpo motori e da inserire all'interno dell'SC
3-cavo di alimentazione
4-una sacca di trasporto
5-una coppia di filtri di ricambio

il mio modello (11") ha un peso complessivo di circa 1kg, quindi non mette in nessuna maniera in stress il bilanciamento dello strumento nonostante lo abbia innestato nel mio focheggiatore steel track da 1,3 kg.
il tubo di prolunga è dotato di 3 fessure nella parte terminale dove fuoriesce l'aria aspirata che va a finire nei pressi dello specchio secondario, va precisato che la casa costruttrice (Geoptik), consiglia caldamente di accendere lo strumento qualche secondo prima dell'inserimento nell'OTA per evitare l'intrusione di polvere eventualmente depositata all'interno del tubo di prolunga e di non utilizzarlo in serate particolarmente umide!

la tecnologia che sposa questo strumento è sostanzialmente semplice e credo che una persona con una sufficiente capacità costruttiva possa duplicare facilmente e in maniera "casalinga" l'accessorio.

personalmente, almeno inizialmente, sono molto soddisfatto dell'astrocooler, ovviamente lo strumento va testato di notte e soprattutto al freddo invernale, per cui mi riservo di continuare l'autorecensione in futuro e con considerazioni dettate dall'esperienza sul campo.

PRO:
* materiale di costruzione di alto livello
* leggerezza dell'accessorio
* filtri di sostituzione all'interno del pacco
* rumorosità accettabile in fase di utilizzo

CONTRO:
* manca un sistema di tappi per sigillare il tubo di prolunga e il blocco motore/ventola dall'intrusione di polvere che, inevitabilmente, pur riposto con accuratezza, entrerà inevitabilmente all'interno del sistema e di conseguenza, poi all'interno dell'OTA

DA VALUTARE:
l'effettivo consumo in termini di energia durante l'utilizzo...



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continua...... a presto....

Etruscastro

marcom73
16-09-2014, 11:30
Carissimo Antonio... giorni addietro casualmente sulla mia AZ EQ6 GT è comparso un C11 XLT... bah, la vita...:biggrin:
comunque questo tuo post capita a fagiolo.
in effetti stavo guardando con estremo interesse questo astrosoffione ma il costo assolutamente importante, me ne ha sconsigliato l'acquisto riproponendomi in effetti di tentare di realizzarne un clone in casa....

una cosa intanto me l'hai chiarita: dei vari progetti reperiti sulla rete, si parla sempre di un ESTRATTORE mentre il tuo Geoptik da quello che leggo soffia ....
vorrei chiederti: il tubo/prolunga è largo quanto il canale ottico? l'aria che viene soffiata dentro, da dove esce ?? sapevo che il tubo non è " sigillato " e che quindi lo scambio d'aria avviene a livello delle fessure ai lati della piastra correttrice... mi potresti dare conferma ?

in che punto del meccanismo si inseriscono i filtri ??

complimenti per l'acquisto e in attesa di tue ulteriori impressioni sul campo, mi auguro di poterci vedere presto.

;)

etruscastro
16-09-2014, 12:15
Carissimo Antonio... giorni addietro casualmente sulla mia AZ EQ6 GT è comparso un C11 XLT... bah, la vita...
si, un'uccellino me lo ha detto :biggrin:, pensa che stavo per chiamarti per comprarti io il 115mm!!:rolleyes:


comunque questo tuo post capita a fagiolo.
in effetti stavo guardando con estremo interesse questo astrosoffione ma il costo assolutamente importante, me ne ha sconsigliato l'acquisto riproponendomi in effetti di tentare di realizzarne un clone in casa....
ho letto anche io post di utenti sparsi in tutto il mondo che si sono ingegnati ad autocostruirselo... alcuni anche con ventole da PC.
io onestamente non sono capace, pensavo di dirlo a mio zio che in queste cose ci "sguazza" ma ha sempre molto da fare, per cui me ne sono comprato approfittando che il mio compleanno si avvicina, per cui è stato un regalo!


una cosa intanto me l'hai chiarita: dei vari progetti reperiti sulla rete, si parla sempre di un ESTRATTORE mentre il tuo Geoptik da quello che leggo soffia ....
esatto, la ventola soffia aria all'interno dell'OTA!


vorrei chiederti: il tubo/prolunga è largo quanto il canale ottico?
poco meno...


l'aria che viene soffiata dentro, da dove esce ?? sapevo che il tubo non è " sigillato " e che quindi lo scambio d'aria avviene a livello delle fessure ai lati della piastra correttrice... mi potresti dare conferma ?
esatto, il tubo non è ermeticamente sigillato, per cui l'aria soffiata all'interno (non con violenza, ma anzi, pensavo che la soffiasse con più vigore) esce tranquillamente dalla lastra correttrice!


in che punto del meccanismo si inseriscono i filtri ??
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se osservi la foto sopra, la zona in verde è l'alloggiamento della ventola, la parte superiore ha un fermo in plastica nero (ce ne è anche uno identico nella parte inferiore) dove vengono fissati i filtri.
per il montaggio/smontaggio bisogna svitare le 3 viti che lo ancorano al supporto.


complimenti per l'acquisto e in attesa di tue ulteriori impressioni sul campo, mi auguro di poterci vedere presto.
speriamo presto.....;)

contedracula
16-09-2014, 12:38
Ciao a tutti,

Dopo anni di " guerre " contro la stabilizzazione del C14 Edge HD sono arrivato alla conclusione che è QUASI impossibile avere uno strumento con effettivo cool down, perchè?

Per due semplici motivi:

- Il vetro usato negli SCT combina la conicità ed il fattore del Pyrex che di espansione ne ha
- Il tubo che ospita le ottiche è davvero scarso di qualità

Tutto questo si traduce in un impressionante caduta delle prestazioni.
A volte si sottovaluta e non si immagina quanto un 8" possa reggere il tiro con blasonatissimi Rifrattori se solo avesse tutto a posto come dovrebbe sulla carta.

In primis si presentano le costanti aberrazioni " fuori asse "
Poi l'equilibrio termico che va dai lati esterni piano piano verso l'interno, questo fattore potrebbe essere un vantaggio, come dice Royce, ma quando lo specchio è chiuso quasi ermeticamente in una massa ferrosa la cosa cambia drasticamente

Ma la risposta univoca è sempre la stessa, Damian Peach sforna immagini eccellenti col 14", VERO, ma quello è IMAGING.
Non voglio pensare a quanto lavoro di Portrait ci possa essere date da una elaborazione.

Nell'osservazione visuale CAMBIA tutto e tutte le regole fotografiche vanno via.

Ovvio che se si lavora in Deep Sky questi problemi sono meno marcati, ma sul planetario è meglio farsene una ragione, infatti io l'ho venduto.

Etru, credo che l'oggetto da te acquistato faccia bene il suo compito che non è tanto generare un equilibrio delle ottiche ma " togliere " aria calda dall'interno.
Tu che fai Deep Sky ne trarrai buon beneficio, per chi fa planetario francamente non me la sento di consigliarlo come soluzione definitiva.

Purtroppo intubare un telescopio ad opera d'arte costa in più alle ottiche con un rapporto 1:3 o anche 1:5

Etru, prova a fare delle prove con degli star test a ingrandimento pesante, portando la diffrazione in modo costante in due sere dalle condizioni climatiche analoghe.

Sarà utile sapere come si comporta l'oggetto.

Ciao

etruscastro
16-09-2014, 13:12
Ovvio che se si lavora in Deep Sky questi problemi sono meno marcati, ma sul planetario è meglio farsene una ragione, infatti io l'ho venduto.

Etru, credo che l'oggetto da te acquistato faccia bene il suo compito che non è tanto generare un equilibrio delle ottiche ma " togliere " aria calda dall'interno.
Tu che fai Deep Sky ne trarrai buon beneficio, per chi fa planetario francamente non me la sento di consigliarlo come soluzione definitiva.
hai perfettamente ragione, le mie considerazioni sono figlie della mia attitudine al deep sky a volte estremo, gli SCT non sono adatti al planetario, c'è poco da fare e l'astrocooler non è di certo la panacea a questi mali.


Purtroppo intubare un telescopio ad opera d'arte costa in più alle ottiche con un rapporto 1:3 o anche 1:5
hai ragione, è una cosa che oramai me ne sono fatto una ragione anche io.... oltre alla lavorazione ottica (che ovviamente ha la sua parte), credo che l'intubazione degli strumenti di grossa distribuzione sia davvero l'anello debole (fragile a dir la verità) che fa decadere le prestazioni dei nostri strumenti..... la prova la ebbi quando tolsi il contrappeso a bilancia dal mio CPC11" ed ho messo la barra Losmandy... prima è stato sempre un bagno di sangue collimare l'SC date proprio la torsione dell'intubazione, mai raggiunto in maniera ottimale,


Etru, prova a fare delle prove con degli star test a ingrandimento pesante, portando la diffrazione in modo costante in due sere dalle condizioni climatiche analoghe.

Sarà utile sapere come si comporta l'oggetto.

Ciao
Intendi usare una sera l'astrocooler e l'altra no?

marcom73
16-09-2014, 13:38
io stavo valutando una cosa tipo questa:

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da " addolcire " con un potenziometro....

che ne pensi/ate?? :razz:

etruscastro
16-09-2014, 13:50
mmmhh se tu vedessi quanto è "dolce" e soft il pompaggio di aria con l'astrocooler...... non so, mi sembra troppo invasivo come strumento.....
e poi per il filtraggio dell'aria come pensi di operare?

contedracula
16-09-2014, 14:06
Ahahahhahahaha!!!!!

Bellissimo! :biggrin:

Tornando al Topic,
Si Etru intendevo proprio questo, una sera si una no.

Sarebbe utile capire soprattutto quanto tempo bisogna usarlo.

C'è da dire che un altro fattore che scompensa l'equilibrio è il materiale dei tubi e delle celle.
Due materiali diversi, con tempi di raffreddamento completamente diversi.

Avere una lastra correttrice gelida rispetto un primario e poi avere il tubo d'alluminio freddissimo mentre la cella emana ancora calore, ecco questo è ciò che proprio ODIO degli SCT.

Al Newton Parallax ho fatto ridurre la cella del primario al minimo consentito, giusto per sorreggerla:

https://dl.dropboxusercontent.com/u/66583513/Zambuto/Zambuto1.JPG

Guarda questa fatta da Matthias Whirt

http://www.apm-telescopes.de/media/images/popup/MAKNEWTON8F6-3.jpg

Questo è il concetto, meno ferro è vicino le ottiche meglio é!

Il Gladius era un esempio ma purtropppo poco capito e con alcuni accorgimenti da fare meglio.

Ma l'esempio estremo di quel progetto voleva indurre proprio ad evitare tanta massa che trasmettesse alle ottiche i soliti difetti.

Verrebbe da dire allora, conviene togliere lo specchio da un C14 e montarlo artigianalmente?
La risposta è NO, perchè lo strumento ha già subito una lievitazione ecce4 NON ha €7000.00 di materiale o manodopera, ne ha €2000.00 ma tutto il resto è un giro di costi e margine.

Ci si ritroverebbe ad aver speso €7000 per poi avere degli elementi ottici da poco valore, tanto vale farsele produrre.

La strada " artigianale " è una strada non facile, spesso nemmeno bella esteticamente ma di grande impatto qualitativo invece!

Vale lo stesso ANCHE per le montature, la stessa 10Micron è un'azienda - artigianale - la Astro-Physics, La Gemini Telescope Design, la Avalon etc.

Sono andato un pò oltre, ma a volte si fa prima a prendere spunto da post interessanti per lasciare anche un modesto contributo, ovviamente opinabile ;)

Ciao

marcom73
16-09-2014, 14:30
ma nessuno mai ha realizzato un SC con struttura TRUSS ?!?!

etruscastro
16-09-2014, 16:27
Si Etru intendevo proprio questo, una sera si una no.

Sarebbe utile capire soprattutto quanto tempo bisogna usarlo.
beh, ora lo ho, quindi possiamo fare tutti test che vogliamo, e questo sembra davvero interessante..... ;)



Questo è il concetto, meno ferro è vicino le ottiche meglio é!

Il Gladius era un esempio ma purtropppo poco capito e con alcuni accorgimenti da fare meglio.

Ma l'esempio estremo di quel progetto voleva indurre proprio ad evitare tanta massa che trasmettesse alle ottiche i soliti difetti.
l'ho sempre visto come un mito il Gladius.... tu lo hai mai provato Conte?


La strada " artigianale " è una strada non facile, spesso nemmeno bella esteticamente ma di grande impatto qualitativo invece!
se il gioco vale candela (leggasi se i costi sono incentivati dai risultati) questa dovrebbe essere davvero la strada giusta per l'astrofilo... comprare meno ma meglio!


Sono andato un pò oltre, ma a volte si fa prima a prendere spunto da post interessanti per lasciare anche un modesto contributo, ovviamente opinabile ;)
invece è un'ottimo spunto di riflessione riguardo al cool down dei nostri strumenti.....

etruscastro
23-09-2014, 19:09
provato sabato sera a Forca Canapine ne sono rimasto molto soddisfatto...

c'è da dire che lo strumento è stato tutto il giorno in macchina, e anche se l'ho montato alle 23,00 l'OTA era ancora calda (nel vero senso della parola).....
montato l'astrocooler per circa 30 minuti mentre disquisivo con Andrea Boldrini il tubo è entrato quasi subito in temperatura o comunque non con grosse difficoltà nel disco di Airy.
la rumorosità una volta acceso nel buio si fa sentire, nulla di fracassoso ma si sente, in compenso avere un 11" in temperatura dopo 30 minuti è davvero comodo........
attendo altre serate per testarlo al meglio ma promette bene....

etruscastro
29-09-2014, 13:56
provato un'altra volta ieri sera con forte umidità e temperature intorno ai 19°.

lasciato operativo per circa 30 minuti ha effettivamente portato un grande vantaggio al cool down del c11", certo, il delta termico da stabilizzare non era eccessivo, ma ho trovato comunque un grande vantaggio di tempo e qualità osservativa.

un test che ho fatto è stato quando una volta appannata totalmente la lastra correttrice ho abbassato l'OTA su una stella all'orizzonte, montato il paraluce, e inserito di nuovo l'astrocooler nel cpc1100, dopo circa 15 minuti la lastra si è totalmente spannata dalla rugiada esterna.

conto di provarlo bene in inverno quando le temperature sono più basse, ma ad oggi sono molto soddisfatto dell'acquisto, mantiene ciò che promette.

i test continuano!

Simo86
30-09-2014, 11:03
Interessanti questi test!! seguo con vero piacere!
Da amante del fai-da-te proverò a costruirne uno :razz:

etruscastro
15-01-2015, 09:53
continuano le prove con questo interessante accessorio, soprattutto in queste sere invernali dove il delta termico da colmare è più evidente che in altre stagioni più miti.

diciamo subito che il mio c11" è parcheggiato in una stanzetta ad hoc nel mio magazzino, con la finestra sempre aperta, quindi lo strumento è quasi in temperatura con l'esterno, anche lo spostamento è minimo dato che il tratto di strada che mi separa dal sito di Monte Romano lo percorro in 20-30 minuti, quindi, anche se lo strumento si trova con il finestrino verso il Sole al tramonto, non varia significativamente la sua temperatura con l'esterno.

ho provato a fare il test che contedracula suggeriva, e quindi a parità di tempo di acclimatamento osservare come vari il disco di Airy.

posso dire che in queste ultime sere (altre prove le ho effettuate dal giardino di casa mia in campagna!) dove fa effettivamente più freddo, tenere acceso l'astrocooler per circa 1 ora dimezza senza dubbio la termostatazione del mio mio SC 11", negli altri anni osservavo come in inverno ci volessero anche 120-150 minuti per avere un disco di Airy vagamente stabile.

a parità di minuti, in due sere consecutive con una temperatura esterna pressoché uguale e simile umidità relativa (per simile intendo uno scarto di 7 punti sull'umidità relativa!) e con orologio alla mano, i tempi si accorciano di un sicuro 40-45%.

dove risiede il problema?
il problema risiede che, almeno nelle mie zone del litorale dove nelle giornate serene le temperature sono gradevoli almeno fino alla prima serata, lo strumento subisce un drastico raffreddamento causato dalle temperature in picchiata durante la sera/notte.... lo strumento non ce la fa a seguire il cool down!
la soluzione sarebbe re-inserire l'astrocooler almeno ogni 60-75 minuti per riportare l'OTA in temperatura.
ovviamente nei mesi più miti il problema non si presenta.

E' UNO STRUMENTO INDISPENSABILE?
no, sicuramente non è indispensabile per coloro che hanno la possibilità di mettere lo strumento fuori con largo anticipo, però aiuta senza dubbio tutti gli altri.

LO CONSIGLIEREI?
si, senza dubbio lo consiglierei a tutti i possessori di tubi chiusi itineranti dove l'astrocooler è progettato per il suo utilizzo!!

Etruscastro

contedracula
15-01-2015, 12:02
Il tuo test credo che confermi in modo chiaro quanto un accessorio in realtà elementare possa dar luogo ad una soluzione molto efficace.

Però poi nasce un problema di " mentalità ".
Perchè un accessorio così importante viene declassato da quasi tutti gli astrofili?

La stessa cosa l'ho notata tra i possessori della serie Edge HD di Celestron nella quale ha adottato delle feritoie - passive - per lo scambio d'aria interno esterno del tubo.
Questo si è reso inevitabile poichè il correttore di campo TAPPA completamente il tubo.

Questo però ha reso possibile la progettazione di ventoline da inserire in queste feritoie con un sistema PushPull generando così un flusso d'aria dietro lo specchio.

Perchè nessuno le acquista?
Sicuramente non sono economiche ma il contributo che danno è superiore a qualsiasi accessorio addizionale.

Perchè la stabilizzazione termica è un argomento considerato " meno " importante del Diametro?
Penso che si tratti di un problema più di CULTURA Hobbistica che di possibilità di acquisto, meglio avere un tubo messo a punto che una marea di accessori inutilizzabili.


Ciao

etruscastro
15-01-2015, 13:38
Perchè la stabilizzazione termica è un argomento considerato " meno " importante del Diametro?
Penso che si tratti di un problema più di CULTURA Hobbistica che di possibilità di acquisto, meglio avere un tubo messo a punto che una marea di accessori inutilizzabili.
Ciao
è proprio una questione di cultura anche secondo me, non conosco la realtà della mentalità astrofila d'oltreoceano, ma qua in Italia ci si rende conto che c'è troppa superficialità nell'approccio all'hobby!
non perché ci si debba dedicare con profonda conoscenza verso gli strumenti a tutti i costi, ma a volte ci si ostina ad usare uno strumento sotto un cielo che non è minimamente sufficiente agli scopi o a cambiare un'oculare perché si osserva male senza pensare che tra il fotone in entrata e il nostro occhio..... c'è tutto un mondo dentro!

contedracula
15-01-2015, 13:54
Secondo me, considerazione del tutto personale, la mancanza di Eventi e Fiere testimonia questa " distrazione " degli astrofili, più concentrati al CATALOGO nuovo e di conseguenza a cambiare strumento che invece partecipare a Focus group su come far RENDERE gli strumenti in possesso.

La mentalità all'estero non differisce di molto ma c'è una cultura dell'ottimizzazione maggiore.
Nel senso che lo strumento adottato va SFRUTTATO e non tenuto come " gioiello " da divinizzare.

Gli accessori la fanno da padrona, ci sono decine e decine di aziende che commercializzano accessori CUSTOM per l'ottimizzazione dei telescopi.

Faccio un esempio;

Quanti cambiano gli anelli ai telescopi o acquistano barre adeguate allo strumento?
Quanti si preoccupano dell'ortogonalità di tutto il treno Telescopio-Montatura?

Mi rendo conto che a volte alcuni accessori sembrano eccessivamente costosi ma in realtà l'apporto migliorativo che danno ne giustifica l'investimento, nello specifico il tuo " aspiratore ".

Quando presi il C14 Edge HD la prima cosa che cambiai furono le barre Losmandy, adottando barre ADM più adeguate.
Li nacquero i primi dati di DIFETTo dei tubi Chinesi.
Posso assicurare che su 2 C14 Edge HD le barre andavano a distanze DIVERSE sulle asole delle viti :shock:

Questo dimostra quanta poca accuratezza ci sia in un prodotto fatto in serie, MA si può compensare questo disagio procurato dalla produzione senza uno specifico controllo di qualità.

Rendere rigida una struttura ottica non è difficilissimo, rendere stabile una montatura NON lo è affatto.
Guardate questo accessorio:

http://www.eq6wedge.com

Quanti ne sono a conoscenza?
Quanti realmente hanno pensato di acquistarlo?

I possessori di EQ6 non si contano eppure POCHI realmente pensano di rendere stabile la propria montatura, anzi a volte la vendono per comprarne un'altra IDENTICA :biggrin: l'ho visto fare non solo una volta.

Con un investimento di €300 la EQ6 risulta più stabile, più comoda da mettere al polo e soprattutto più affidabile per l'astrofotografia.

Allora mi chiedo, a che serve comprarsi 5 telescopi se poi nessuno dei 5 va come realmente dovrebbe andare?
Certo, ad aiutarci c'è il SEEING che in queste occasioni sarà sempre pessimo ;)

Ciao