orione2000
29-06-2014, 18:53
La decisione dell'ESA
Nel 2028 è stato deciso che il sofisticato osservatorio orbitate a raggi X Athena verrà messo in orbita, si tratterà quindi della seconda grande missione compiuta dall'ESA prevista nell'ambito del programma "Cosmic Vision". L'obbiettivo di questa missione sarà indagare su alcuni dei più energetici fenomeni che accadono nell'Universo: come il plasma caldo negli ammassi di galassie o come buchi neri e lampi gamma, spingendosi fino a 150 milioni di anni dal Big Bang, periodo in cui si iniziarono a formare le prime stelle supermassicce. In Italia l'INAF, l'ASI e numerose Università.
<<Athena è uno dei quattro pilastri del futuro osservativo a multilunghezza d’onda di INAF, con SKA nella radioastronomia, E-ELT nell’ottico e CTA nei raggi gamma.Conquistata la possibilità di una presenza italiana ora dobbiamo concretizzarla. Saremo aiutati in questo dalla grande tradizione nazionale nella astronomia X dallo spazio, cominciata da Riccardo Giacconi 50 anni fa e continuata in Italia con le brillanti missioni BeppoSax, EPIC XMM e IBIS INTEGRAL>> spiega Giovanni Bignami, presidente dell'INAF
Target di Athena
L'Universo è permeato da un plasma caldo, che si estende in una ragnatela cosmologica, al cui centro risiedono gli ammassi di galassie. I buchi neri poi sono un altra componente fondamentale per capire in che modo si comporta l'Universo a noi noto. Infatti, l'espulsione di energia da parte di un buco nero può condizionare l'intera formazione stellare della galassia che lo ospita. I primi buchi neri si sono formati intorno ai 150 milioni di anni dopo il Big Bang, quando le prime stelle supermassicce esplosero. Queste stelle primordiali si sono evolute molto velocemente: tanto che finirono il loro combustibile in "solo" 1 milione di anni dalla loro nascita: generando elementi più pesanti di idrogeno ed elio (come ossigeno, carbonio e ferro), generando così nuovo materiale per le future generazioni stellari e formando i primi buchi neri, i "semi" di quelli supermassicci. Il modo per scoprire questo tipo di stelle è osservare la loro esplosione con un seguente rilascio di raggi gamma.
Pareri & Co.
<<Con la selezione di Athena si aggiunge un altro elemento al programma scientifico dell’ESA. Questa missione, la seconda selezionata della classe di missioni Large, rappresenta la seconda pietra angolare della costruzione europea del programma Cosmic Vision che vede l’ASI e con essa la comunità scientifica italiana, ma anche quella industriale, chiamate a mantenere il livello di eccellenza raggiunto in molti anni di impegno continuo. Un impegno che necessita di spalle più solide di quelle che sono state disponibili negli ultimi anni>> spiega Roberto Battiston, presidente dell'ASI.
<<L’Europa con Athena conquista di fatto il primato negli studi dell’universo nei raggi X per i prossimi trent’anni. E sarà un’importante facility su cui potrà formarsi la nuova generazione di ricercatori in questo settore>> dice Luigi Piro dell'INAF-IAPS di Roma, coordinatore della parte italiana del team che ha proposto la missione Athena.
Fonte:Media INAF
Orione2000
Nel 2028 è stato deciso che il sofisticato osservatorio orbitate a raggi X Athena verrà messo in orbita, si tratterà quindi della seconda grande missione compiuta dall'ESA prevista nell'ambito del programma "Cosmic Vision". L'obbiettivo di questa missione sarà indagare su alcuni dei più energetici fenomeni che accadono nell'Universo: come il plasma caldo negli ammassi di galassie o come buchi neri e lampi gamma, spingendosi fino a 150 milioni di anni dal Big Bang, periodo in cui si iniziarono a formare le prime stelle supermassicce. In Italia l'INAF, l'ASI e numerose Università.
<<Athena è uno dei quattro pilastri del futuro osservativo a multilunghezza d’onda di INAF, con SKA nella radioastronomia, E-ELT nell’ottico e CTA nei raggi gamma.Conquistata la possibilità di una presenza italiana ora dobbiamo concretizzarla. Saremo aiutati in questo dalla grande tradizione nazionale nella astronomia X dallo spazio, cominciata da Riccardo Giacconi 50 anni fa e continuata in Italia con le brillanti missioni BeppoSax, EPIC XMM e IBIS INTEGRAL>> spiega Giovanni Bignami, presidente dell'INAF
Target di Athena
L'Universo è permeato da un plasma caldo, che si estende in una ragnatela cosmologica, al cui centro risiedono gli ammassi di galassie. I buchi neri poi sono un altra componente fondamentale per capire in che modo si comporta l'Universo a noi noto. Infatti, l'espulsione di energia da parte di un buco nero può condizionare l'intera formazione stellare della galassia che lo ospita. I primi buchi neri si sono formati intorno ai 150 milioni di anni dopo il Big Bang, quando le prime stelle supermassicce esplosero. Queste stelle primordiali si sono evolute molto velocemente: tanto che finirono il loro combustibile in "solo" 1 milione di anni dalla loro nascita: generando elementi più pesanti di idrogeno ed elio (come ossigeno, carbonio e ferro), generando così nuovo materiale per le future generazioni stellari e formando i primi buchi neri, i "semi" di quelli supermassicci. Il modo per scoprire questo tipo di stelle è osservare la loro esplosione con un seguente rilascio di raggi gamma.
Pareri & Co.
<<Con la selezione di Athena si aggiunge un altro elemento al programma scientifico dell’ESA. Questa missione, la seconda selezionata della classe di missioni Large, rappresenta la seconda pietra angolare della costruzione europea del programma Cosmic Vision che vede l’ASI e con essa la comunità scientifica italiana, ma anche quella industriale, chiamate a mantenere il livello di eccellenza raggiunto in molti anni di impegno continuo. Un impegno che necessita di spalle più solide di quelle che sono state disponibili negli ultimi anni>> spiega Roberto Battiston, presidente dell'ASI.
<<L’Europa con Athena conquista di fatto il primato negli studi dell’universo nei raggi X per i prossimi trent’anni. E sarà un’importante facility su cui potrà formarsi la nuova generazione di ricercatori in questo settore>> dice Luigi Piro dell'INAF-IAPS di Roma, coordinatore della parte italiana del team che ha proposto la missione Athena.
Fonte:Media INAF
Orione2000