Endeavour
24-06-2014, 01:47
Lo scorso 19 giugno dalla remota base militare russa di Dombarovsky (vicino a Yasny) sono stati lanciati in un colpo solo ben 37 satelliti. Questo lancio fissa il nuovo record per numero di satelliti imbarcati su di un singolo razzo. I satelliti appartengono a 17 diverse nazioni sparse su 4 continenti. La maggior parte di loro verrà utilizzato per osservazioni terrestri a scopi ambientali e di sicurezza nazionale.
Il lancio è avvenuto alle 19:11:11 GMT da un silos sotterraneo utilizzando il razzo Dnepr, un ex missile balistico sovietico modificato per trasportare satelliti anziché ordigni nucleari. Il razzo, alto 33,8 metri e composto da tre stadi, si è diretto verso sud raggiungendo lo spazio nel giro di pochi minuti per poi posizionarsi su un'orbita a 630 km di altezza e con un'inclinazione di 98 gradi. Per questo tipo di razzo si tratta del ventesimo lancio, il primo dei quali avvenne nel 1999. I lanci commerciali del Dnepr vengono gestiti dalla società Kosmotras, una joint venture Russo-Ucraina con sede a Mosca. Il Dnepr deriva dal missile ucraino R-36M, meglio conosciuto in occidente con la sigla SS-18.
Anche il precedente record apparteneva a questo razzo, che nel novembre dello scorso anno lanciò 32 satelliti.
I primi 33 satelliti sono stati rilasciati a distanza di 30 secondi uno dall'altro mentre gli ultimi 4 (contenuti all'interno di una "navicella madre") sono stati rilasciati il giorno successivo.
Di tutti i 37 satelliti messi in orbita i più grandi sono Deimos 2 (di 300 kg) della società spagnola Elecnor Deimos e KazEOSat 2 (di 180 kg) appartenente al governo del Kazakhistan. Questi satelliti imbarcano camere per osservazione terrestre per scopi commerciali e governativi.
Deimos 2 assicura una risoluzione al suolo di 75 cm ed è in grado di riprendere una qualsiasi regione terrestre ogni due giorni. Il satellite è stato realizzato in Spagna con la collaborazione dell'azienda sudcoreana Satrec Initiative ed affianca Deimos 1 lanciato nel 2009.
KazEOSat 2 (anche conosciuto come KazMRES) riprenderà invece immagini con risoluzione di 6,5 metri per il governo kazako sia ad usi civili che di sicurezza nazionale. Il satellite è stato realizzato dall'azienda Surrey Satellite Technology Ltd (SSTL) con base nel Regno Unito. Il personale della SSTL ha addestrato 16 ingegneri kazaki e tre managers per manovrare il satellite che va ad aggiungersi ad un'altra navicella (con capacità di risoluzione maggiore) lanciata dal razzo europeo Vega lo scorso aprile.
Facevano parte del carico anche:
SaudiSat 4, frutto di una collaborazione fra il Ames Research Center della NASA ed il King Abdulaziz City for Science and Technology dell'Arabia Saudita. Questa navicella testerà delle tecnologie per future missioni di studio sulle onde gravitazionali.
11 piccoli CubeSats di proprietà della Planet Labs Inc. di San Francisco che sta mettendo in orbita una flotta di 100 satelliti per osservazione terrestre che copriranno l'intero pianeta ogni 24 ore. Questi satelliti verranno utilizzati per monitorare disastri naturali, deforestazioni, produzioni agricole, ed altri cambiamenti ambientali.
AprizeSat, due satelliti di 11 kg realizzati negli Stati Uniti.
Hodoyoshi 3 e Hodoyoshi 4 sviluppati dall'Università di Tokyo. Questi satelliti monitoreranno l'ambiente attorno alle centrali nucleari di Fukushima (in Giappone) e Chernobyl (in Ucraina).
TableSat-Aurora, un microsatellite commerciale di proprietà della Sputnix Ltd. che testerà dei sistemi per una futura costellazione di satelliti per osservazioni terrestri gestita da una società privata russa.
BugSat, un satellite argentino che testerà un nuovo design per navicelle miniaturizzate.
Altri piccoli satelliti sono stati realizzati da compagnie e università in Canada, Singapore, Belgio, Taiwan, Danimarca, Israele, Ucraina e Brasile.
I 4 satelliti rilasciati per ultimi erano contenuti in una "navicella madre" realizzata dall'Università La Sapienza di Roma e chiamata UniSat 6. Di questi satelliti uno è stato assemblato in Italia da studenti iracheni, due dalle aziende americane NanoSatisfi Inc. e Aerospace Corp. ed il quarto in Uruguay da studenti di ingegneria.
Nella foto si vede l'ogiva del razzo all'interno della quale sono contenuti i satelliti.
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Il lancio è avvenuto alle 19:11:11 GMT da un silos sotterraneo utilizzando il razzo Dnepr, un ex missile balistico sovietico modificato per trasportare satelliti anziché ordigni nucleari. Il razzo, alto 33,8 metri e composto da tre stadi, si è diretto verso sud raggiungendo lo spazio nel giro di pochi minuti per poi posizionarsi su un'orbita a 630 km di altezza e con un'inclinazione di 98 gradi. Per questo tipo di razzo si tratta del ventesimo lancio, il primo dei quali avvenne nel 1999. I lanci commerciali del Dnepr vengono gestiti dalla società Kosmotras, una joint venture Russo-Ucraina con sede a Mosca. Il Dnepr deriva dal missile ucraino R-36M, meglio conosciuto in occidente con la sigla SS-18.
Anche il precedente record apparteneva a questo razzo, che nel novembre dello scorso anno lanciò 32 satelliti.
I primi 33 satelliti sono stati rilasciati a distanza di 30 secondi uno dall'altro mentre gli ultimi 4 (contenuti all'interno di una "navicella madre") sono stati rilasciati il giorno successivo.
Di tutti i 37 satelliti messi in orbita i più grandi sono Deimos 2 (di 300 kg) della società spagnola Elecnor Deimos e KazEOSat 2 (di 180 kg) appartenente al governo del Kazakhistan. Questi satelliti imbarcano camere per osservazione terrestre per scopi commerciali e governativi.
Deimos 2 assicura una risoluzione al suolo di 75 cm ed è in grado di riprendere una qualsiasi regione terrestre ogni due giorni. Il satellite è stato realizzato in Spagna con la collaborazione dell'azienda sudcoreana Satrec Initiative ed affianca Deimos 1 lanciato nel 2009.
KazEOSat 2 (anche conosciuto come KazMRES) riprenderà invece immagini con risoluzione di 6,5 metri per il governo kazako sia ad usi civili che di sicurezza nazionale. Il satellite è stato realizzato dall'azienda Surrey Satellite Technology Ltd (SSTL) con base nel Regno Unito. Il personale della SSTL ha addestrato 16 ingegneri kazaki e tre managers per manovrare il satellite che va ad aggiungersi ad un'altra navicella (con capacità di risoluzione maggiore) lanciata dal razzo europeo Vega lo scorso aprile.
Facevano parte del carico anche:
SaudiSat 4, frutto di una collaborazione fra il Ames Research Center della NASA ed il King Abdulaziz City for Science and Technology dell'Arabia Saudita. Questa navicella testerà delle tecnologie per future missioni di studio sulle onde gravitazionali.
11 piccoli CubeSats di proprietà della Planet Labs Inc. di San Francisco che sta mettendo in orbita una flotta di 100 satelliti per osservazione terrestre che copriranno l'intero pianeta ogni 24 ore. Questi satelliti verranno utilizzati per monitorare disastri naturali, deforestazioni, produzioni agricole, ed altri cambiamenti ambientali.
AprizeSat, due satelliti di 11 kg realizzati negli Stati Uniti.
Hodoyoshi 3 e Hodoyoshi 4 sviluppati dall'Università di Tokyo. Questi satelliti monitoreranno l'ambiente attorno alle centrali nucleari di Fukushima (in Giappone) e Chernobyl (in Ucraina).
TableSat-Aurora, un microsatellite commerciale di proprietà della Sputnix Ltd. che testerà dei sistemi per una futura costellazione di satelliti per osservazioni terrestri gestita da una società privata russa.
BugSat, un satellite argentino che testerà un nuovo design per navicelle miniaturizzate.
Altri piccoli satelliti sono stati realizzati da compagnie e università in Canada, Singapore, Belgio, Taiwan, Danimarca, Israele, Ucraina e Brasile.
I 4 satelliti rilasciati per ultimi erano contenuti in una "navicella madre" realizzata dall'Università La Sapienza di Roma e chiamata UniSat 6. Di questi satelliti uno è stato assemblato in Italia da studenti iracheni, due dalle aziende americane NanoSatisfi Inc. e Aerospace Corp. ed il quarto in Uruguay da studenti di ingegneria.
Nella foto si vede l'ogiva del razzo all'interno della quale sono contenuti i satelliti.
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