peppe
10-07-2012, 17:06
Oramai si è capito che l'evoluzione procede a cespuglio. Non c'è una specie che dà origine all'altra specie e la specie originale scompare. Al contrario, entrambe le specie o più convivono anche per un periodo di tempo relativamente lungo.
é successo anche a noi del genere homo. In più di un'occasione almeno due specie di ominidi hanno convissuto. L'homo habilis, considerato evolutivamente il discendente dell'austrolopiteco, ha convissuto con quest'ultimo per molto tempo. Il classico esempio è che addirittura l'erectus sembra sia convissuto con l'homo sapiens appartenendo allo stesso ramo di questo cespuglio.
Quindi è sbagliato pensare che da una specie se ne genera un'altra con la scomparsa inevitabile dell'orginale. In realtà esiste la convivenza ed ecco l'evoluzione a cespuglio.
Capita a volte che i rami evolutivi incominciati a diramarsi milioni di anni fa non giungano alla nostra epoca non lasciando alcuna specie a rappresentanza.
La causa è l'estinzione, non necessariamente di massa. Il declino di una specie può verificarsi comunque al di là di grandi catastrofi rappresentate da minacce cosmiche o semplicemente terrestri.
Più la specie si specializza, più quella specie ha meno probabilità di sopravvivere in caso di cambiamenti climatici. Meglio essere meno specializzati ma più aperti ai cambiamenti.
L'essere umano è nato nella savana. Con il solo mezzo a disposizione, il corpo, avrebbe messo chissà quanto tempo ad adattarsi ai climi freddi, ammesso che ci fosse riuscito e non si fosse estinto prima. Fortuna vuole che accanto all'uomo sia giunta in aiuto la tecnologia che accelerato il suo adattamento.
Poi ci sono esseri viventi che si sono adattati talmente bene dal punto di vista del macchinario vivente che hanno rinunciato ad alcune peculiarità.
Ad esempio, le piante hanno creato un macchinario abbastanza perfetto che non hanno pensato allo sviluppo di un sistema nervoso neppure primitivo e in più il prezzo da pagare è l'immobilismo.
Morale della favola: la perfezione non paga se non solo nel breve periodo. La capacità di adattamento è fondamentale se si vuole sperare alla creazione di un ramo evolutivo che duri nel tempo e nella comparsa, perchè no, dell'intelligenza.
Un pianeta abbastanza attivo come il nostro è manna dal cielo per l'evoluzione. la deriva dei continenti è stata fondamentale per creare la biodiversità esistente oggi. Un clima variabile innesca l'evoluzione e, costringendo le specie ad adattarsi per non estinguersi, alla creazione di nuove specie.
In caso di catastrofi, una vita ricca in biodiversità se la caverebbe più facilmente e andrebbe avanti.
Immaginiamo un pianeta dal clima abbastanza stabile. Quale impulso avrebbe l'evoluzione se non qualche minaccia cosmica?
C'è da considerare anche questo nell'ambito della ricerca della vita altrove.
é successo anche a noi del genere homo. In più di un'occasione almeno due specie di ominidi hanno convissuto. L'homo habilis, considerato evolutivamente il discendente dell'austrolopiteco, ha convissuto con quest'ultimo per molto tempo. Il classico esempio è che addirittura l'erectus sembra sia convissuto con l'homo sapiens appartenendo allo stesso ramo di questo cespuglio.
Quindi è sbagliato pensare che da una specie se ne genera un'altra con la scomparsa inevitabile dell'orginale. In realtà esiste la convivenza ed ecco l'evoluzione a cespuglio.
Capita a volte che i rami evolutivi incominciati a diramarsi milioni di anni fa non giungano alla nostra epoca non lasciando alcuna specie a rappresentanza.
La causa è l'estinzione, non necessariamente di massa. Il declino di una specie può verificarsi comunque al di là di grandi catastrofi rappresentate da minacce cosmiche o semplicemente terrestri.
Più la specie si specializza, più quella specie ha meno probabilità di sopravvivere in caso di cambiamenti climatici. Meglio essere meno specializzati ma più aperti ai cambiamenti.
L'essere umano è nato nella savana. Con il solo mezzo a disposizione, il corpo, avrebbe messo chissà quanto tempo ad adattarsi ai climi freddi, ammesso che ci fosse riuscito e non si fosse estinto prima. Fortuna vuole che accanto all'uomo sia giunta in aiuto la tecnologia che accelerato il suo adattamento.
Poi ci sono esseri viventi che si sono adattati talmente bene dal punto di vista del macchinario vivente che hanno rinunciato ad alcune peculiarità.
Ad esempio, le piante hanno creato un macchinario abbastanza perfetto che non hanno pensato allo sviluppo di un sistema nervoso neppure primitivo e in più il prezzo da pagare è l'immobilismo.
Morale della favola: la perfezione non paga se non solo nel breve periodo. La capacità di adattamento è fondamentale se si vuole sperare alla creazione di un ramo evolutivo che duri nel tempo e nella comparsa, perchè no, dell'intelligenza.
Un pianeta abbastanza attivo come il nostro è manna dal cielo per l'evoluzione. la deriva dei continenti è stata fondamentale per creare la biodiversità esistente oggi. Un clima variabile innesca l'evoluzione e, costringendo le specie ad adattarsi per non estinguersi, alla creazione di nuove specie.
In caso di catastrofi, una vita ricca in biodiversità se la caverebbe più facilmente e andrebbe avanti.
Immaginiamo un pianeta dal clima abbastanza stabile. Quale impulso avrebbe l'evoluzione se non qualche minaccia cosmica?
C'è da considerare anche questo nell'ambito della ricerca della vita altrove.