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orione2000
22-06-2014, 00:17
Il vento solare e le Hot Flow Anomaly

Il nostro Sole ci invia quotidianamente in tutte le direzioni un flusso caldo di particelle atomiche cariche: il vento solare, che può viaggiare a velocità nettamente superiori ai 400 km/s. Ebbene quando questo flusso incontra un campo magnetico si crea un fronte d'urto, chiamata "bow shock". In questo processo si possono creare delle turbolenze, delle vere e proprie anomalie, di questo flusso. Infatti può accadere l'inversione localizzata e momentanea del flusso del vento solare: fenomeno conosciuto come Hot Flow Anomaly (HFA).
La temperatura del plasma, durante l'avvenimento di un HFA, può raggiungere anche i 10 milioni di gradi. Questi fenomeni avvengono con cadenza quasi quotidiana nei pianeti come Saturno, Giove, Terra e persino Venere e Marte.

Ora anche su Mercurio...

Ma da quest anno la sonda MESSENGER (MErcury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging) ha rilevato una HFA anche su Mercurio.
<<I pianeti possiedono un fronte d'urto, come quello prodotto da aviogetti supersonici. Queste anomalie di flusso caldo sono costituite da vento solare molto caldo deviato fuori dal fronte d'urto>> spiega Vadim Uritsky del Goddard Space Flight Center della NASA.

Conclusione

Anche essendo poco più grande della Luna, Mercurio possiede un campo magnetico dipolare generato al suo interno. La scoperta di un HFA su Mercurio permette di capire meglio la dinamica di queste esplosioni, che possono raggiungere dimensioni di 1.000 km su Venere o di 100.000 km su Saturno. Molti ricercatori ritengono che questo fenomeno sia caratteristico su tutti i fronti d'urto planetari. Inoltre lo studio suggerisce che per capire le dimensioni di un HFA bisogna prima determinare la geometria e le dimensioni di un fronte d'urto di un pianeta.

Fonte:Media INAF
Orione2000