orione2000
12-06-2014, 00:20
I mari lunari
La Luna mostra come delle "macchie" nel lato che ci mostra tutti i giorni: gli antichi le avevano definite marie. Queste strane macchie sono infatti i mari lunari: formati da ampie pianure basaltiche.
Ma nel lato nascosto della Luna come è la situazione? Ebbene, sorprendentemente, non vi sono traccia di questi mari lunari. Questo mistero dura dal 1959: data in cui la sonda sovietica Luna 3 fotografò per la prima volta il lato nascosto della Luna. Finalmente un gruppo dell'Università della Pennsylvania (Penn State) è riuscita forse a svelare il mistero.
<<Mi ricordo la prima volta che ho visto un globo della Luna, da ragazzo. Sono rimasto stupefatto da quanto apparisse diverso il lato opposto. Era tutto montagne e crateri: dov’erano i maria? Ecco quello che si è rivelato essere un mistero fin dalla fine degli anni ‘50>> dice Jason Wright, co-autore dello studio.
Secondo gli astrofisici bisognerebbe tornare indietro nel tempo: sino alle origini della Luna.
Alle origini della Luna
La teoria più diffusa è quella del grande scontro avvenuto fra la Terra (che era ancora giovanissima) e con un corpo celeste delle dimensioni di Marte. Da questo scontro si sarebbe staccato un grosso frammento della Terra, che sarebbe poi andato a formare la Luna.
A questo punto la Luna orbitava 10-20 volte più vicino al nostro pianeta di quanto sia ora, ma il suo periodo di rotazione è rimasto invariato da allora: in questo modo la Terra ha sempre guardato un unica faccia della Luna sino ad oggi.
Così sono state tre le cose che hanno permesso di svelare il mistero dei mari lunari: il calore, la distanza e il lato esposto alla Terra. Concentriamoci sopratutto sull'effetto del calore: la Luna era molto più piccola della Terra, quindi si raffreddava più rapidamente. Al contrario, la Terra era ancora una sfera incandescente (si arrivava a toccare i 2.500 C°): in questo modo, visto la ridotta distanza, il lato esposto alla Terra rimaneva sempre più caldo rispetto a quello opposto.
Fatto fondamentale per spiegare l'evoluzione della crosta lunare: formata da alte concentrazioni di calcio e alluminio: elementi molto difficili da far evaporare.
I risultati della ricerca
<<Quando il vapore delle rocce ha iniziato a raffreddarsi, i primi elementi che sono spuntati erano il calcio e l’alluminio Ma il lato vicino della Luna era ancora troppo caldo, per cui questi metalli si sono condensati sul lato lontano, formando una crosta molto spessa>> spiega Steinn Sigurdsson, leader del gruppo di ricerca.
Nel momento che la Luna ha iniziato a subire impatti da meteoriti, la crosta lunare del lato esposto alla Terra era più fragile e quindi più facile da rompere. Mentre la parte nascosta era meno intaccata: poiché possedeva una crosta lunare con delle alte concentrazioni di calcio e alluminio.
Finalmente si può dire di aver svelato il mistero dei mari lunari: i quali sarebbero delle zone della Luna dove il nostro satellite è stato "scrostato" da impatti con meteoriti.
Fonte:Media INAF
Orione2000
La Luna mostra come delle "macchie" nel lato che ci mostra tutti i giorni: gli antichi le avevano definite marie. Queste strane macchie sono infatti i mari lunari: formati da ampie pianure basaltiche.
Ma nel lato nascosto della Luna come è la situazione? Ebbene, sorprendentemente, non vi sono traccia di questi mari lunari. Questo mistero dura dal 1959: data in cui la sonda sovietica Luna 3 fotografò per la prima volta il lato nascosto della Luna. Finalmente un gruppo dell'Università della Pennsylvania (Penn State) è riuscita forse a svelare il mistero.
<<Mi ricordo la prima volta che ho visto un globo della Luna, da ragazzo. Sono rimasto stupefatto da quanto apparisse diverso il lato opposto. Era tutto montagne e crateri: dov’erano i maria? Ecco quello che si è rivelato essere un mistero fin dalla fine degli anni ‘50>> dice Jason Wright, co-autore dello studio.
Secondo gli astrofisici bisognerebbe tornare indietro nel tempo: sino alle origini della Luna.
Alle origini della Luna
La teoria più diffusa è quella del grande scontro avvenuto fra la Terra (che era ancora giovanissima) e con un corpo celeste delle dimensioni di Marte. Da questo scontro si sarebbe staccato un grosso frammento della Terra, che sarebbe poi andato a formare la Luna.
A questo punto la Luna orbitava 10-20 volte più vicino al nostro pianeta di quanto sia ora, ma il suo periodo di rotazione è rimasto invariato da allora: in questo modo la Terra ha sempre guardato un unica faccia della Luna sino ad oggi.
Così sono state tre le cose che hanno permesso di svelare il mistero dei mari lunari: il calore, la distanza e il lato esposto alla Terra. Concentriamoci sopratutto sull'effetto del calore: la Luna era molto più piccola della Terra, quindi si raffreddava più rapidamente. Al contrario, la Terra era ancora una sfera incandescente (si arrivava a toccare i 2.500 C°): in questo modo, visto la ridotta distanza, il lato esposto alla Terra rimaneva sempre più caldo rispetto a quello opposto.
Fatto fondamentale per spiegare l'evoluzione della crosta lunare: formata da alte concentrazioni di calcio e alluminio: elementi molto difficili da far evaporare.
I risultati della ricerca
<<Quando il vapore delle rocce ha iniziato a raffreddarsi, i primi elementi che sono spuntati erano il calcio e l’alluminio Ma il lato vicino della Luna era ancora troppo caldo, per cui questi metalli si sono condensati sul lato lontano, formando una crosta molto spessa>> spiega Steinn Sigurdsson, leader del gruppo di ricerca.
Nel momento che la Luna ha iniziato a subire impatti da meteoriti, la crosta lunare del lato esposto alla Terra era più fragile e quindi più facile da rompere. Mentre la parte nascosta era meno intaccata: poiché possedeva una crosta lunare con delle alte concentrazioni di calcio e alluminio.
Finalmente si può dire di aver svelato il mistero dei mari lunari: i quali sarebbero delle zone della Luna dove il nostro satellite è stato "scrostato" da impatti con meteoriti.
Fonte:Media INAF
Orione2000