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Visualizza Versione Completa : Iniziata la nuova missione di Kepler!



Endeavour
06-06-2014, 01:20
Il 30 maggio scorso Kepler (il telescopio spaziale della NASA dedicato alla ricerca di pianeti extra-solari) ha ripreso nuovamente a raccogliere dati scientifici! E' infatti iniziata la prima di nove campagne osservative (l'ultima delle quali terminerà nel giugno 2016) grazie al finanziamento di 20 milioni di dollari approvato dalla NASA il mese scorso. Questa nuova missione di due anni è stata chiamata K2.

Kepler ha solo due ruote di puntamento funzionanti delle quattro originarie e delle tre necessarie per ottenere la precisione di puntamento richiesta. Per cui gli ingegneri della NASA e della Ball Aerospace and Technologies Corp. hanno dovuto inventarsi un modo per continuare le osservazioni malgrado le diminuite capacità di stabilizzazione, scartando peraltro subito l'utilizzo dei propulsori in quanto non permetterebbero la precisione necessaria.

Il problema nasce dal fatto che l'incessante pressione dei fotoni solari tende a spostare il telescopio che invece deve rimanere assolutamente immobile (rispetto alle stelle osservate) per poter effettuare le misurazioni con la precisione necessaria ad identificare il calo di luce dovuto al passaggio di un pianeta davanti al disco stellare. Mantenendo opportunamente orientato Kepler rispetto al flusso fotonico si è riusciti a bilanciare la pressione di quest'ultimo rendendolo "innocuo". Il prezzo da pagare per ottenere questo bilanciamento è che il telescopio può essere puntato solo sul piano dell'eclittica e quindi deve essere periodicamente spostato per evitare la luce diretta del Sole. Per questo motivo nei prossimi due anni (il periodo coperto dal finanziamento) Kepler osserverà diverse regioni del cielo anziché puntare un unico campo di stelle come nella missione iniziale. Ognuno di questi 9 campi di vista conterrà fra le 10.000 e le 20.000 stelle osservabili da Kepler. Nel corso della missione K2 potranno inoltre essere osservate galassie, supernovae, asteroidi ed il pianeta Nettuno. Faranno parte dello studio anche stelle molto vecchie sulle quali si effettueranno rilievi di astrosismologia.

Gli scienziati stanno ancora analizzando i dati ottenuti durante i primi quattro anni di missione, dove Kepler ha osservato oltre 150.000 stelle fra le costellazioni del Cigno e della Lira. L'obiettivo finale è quello di trovare un analogo terrestre, cioè un pianeta che orbitando alla giusta distanza attorno ad una stella come il Sole, possa permettere l'esistenza della vita. La maggior parte dei pianeti finora scoperti sono però dei giganti gassosi, alcuni dei quali orbitano vicinissimi alla loro stella. Il loro numero è molto elevato perché sono i più facili da scovare. Pianeti più piccoli ed orbitanti a distanze maggiori richiedono molto più tempo per essere confermati in quanto gli scienziati hanno bisogno di svariati transiti sul disco stellare per verificare che il calo di luce sia effettivamente dovuto ad un pianeta. Per un pianeta come la Terra ci potrebbero volere svariati anni di osservazioni per avere la certezza della sua esistenza.

Dal momento che d'ora in avanti la stessa stella potrà essere osservata per non più di 75 giorni (circa), gli scienziati si concentreranno su stelle più fredde del Sole, dove eventuali pianeti abitabili orbitano più vicino al proprio astro e quindi anche il periodo orbitale è più corto, permettendo quindi l'osservazione di più transiti.

Il concetto della missione K2 è stato messo a punto e dimostrato in meno di un anno. Lo scorso febbraio sono stati raccolti dati di puntamento per 9 giorni consecutivi, dopodiché questa primavera è stata intrapresa un'intera campagna di osservazione (chiamata Campaign 0) come prova generale. I dati raccolti da questa campagna saranno consegnati alla comunità scientifica dopo che saranno stati utilizzati per validare il nuovo software di processo dei dati della missione K2.

Nel corso dei prossimi due anni verrà monitorato il funzionamento delle due restanti ruote di puntamento, che finora non hanno mostrato alcun sintomo di usura. Naturalmente la perdita di un'altra ruota sancirebbe la definitiva parola fine alla missione di Kepler.

Il telescopio si trova attualmente a 80 milioni di km dalla Terra ed orbita attorno al Sole alla stessa distanza (1 UA).
I pianeti confermati scoperti da Kepler sono 974, mentre altri 3.800 attendono conferma.