Red Hanuman
12-05-2014, 22:24
Colonizzare Marte è un suicidio, parola di astronauta
Un astronauta canadese, che ha già fatto una missione di lunga durata sulla stazione spaziale internazinoale, si è detto molto perplesso sul programma Mars One, che dovrebbe spedire sul Pianeta Rosso 24 persone tra una decina di anni
di ELENA RE GARBAGNATI*
7048
Robert Thirsk
COLONIZZARE Marte è una missione suicida. A dirlo non è uno qualsiasi ma Robert Thirsk, astronauta canadese che è stato per 204 giorni in orbita nello Spazio. La sua riflessione è venuta a galla a proposito del progetto Mars One di spedire sul Pianeta Rosso 24 persone fra dieci anni circa. Il punto è che "non siamo pronti [...], non abbiamo ancora una tecnologia affidabile capace di sostenere un viaggio di sola andata per Marte", ha detto Thirsk, che durante la sua missione di lunga durata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel 2009 ha passato molto del suo tempo a riparare attrezzature come i depuratori di CO2 e i servizi igienici. Thirsk non ha molta fiducia nei piani di Mars One: "È ingenuo pensare che siamo pronti a colonizzare Marte, che sarebbe una missione suicida", ha tagliato corto.
Di opinione diversa l'ingegnere elettrico Zac Trolley, 31enne che ha superato la prima selezione ed è fra i 705 aspiranti di Mars One. Definisce l'opinione di Thirsk "assolutamente ridicola" perché "parlare di missione suicida sembra voler dire che abbiamo intenzione di morire e nessuno vuole morire deliberatamente". Trolley ammette comunque che qualsiasi forma di viaggio nello Spazio comporta dei rischi, e dice di voler incontrare Thirsk per "capire i problemi che ha incontrato lavorando sulla Stazione Spaziale e trovarvi delle soluzioni". Difficile dire chi dei due abbia ragione, quel che è certo è che gli aspetti da valutare sono moltissimi e che forse quella di Mars One è una tempistica troppo ottimistica, tenuto conto che la NASA stessa ha questa idea come priorità, ma ha ancora una lunga serie di valutazioni da terminare per non mandare gli astronauti allo sbaraglio.
Molti esperimenti sono in corso proprio sulla ISS, e intanto fra i progetti c'è anche quello di costruire una piccola serra sul Pianeta Rosso, trasportata dallo stesso modulo che farà atterrare lì il prossimo rover. Le sperimentazioni con le piante dovrebbero farci capire quali problemi concreti comporterà una permanenza a lunga durata su Marte. Voi siete fra gli ottimisti o i pessimisti?
Articolo originale QUI (http://www.repubblica.it/scienze/2014/05/12/news/colonizzare_marte_suicidio-85926070/).
Un astronauta canadese, che ha già fatto una missione di lunga durata sulla stazione spaziale internazinoale, si è detto molto perplesso sul programma Mars One, che dovrebbe spedire sul Pianeta Rosso 24 persone tra una decina di anni
di ELENA RE GARBAGNATI*
7048
Robert Thirsk
COLONIZZARE Marte è una missione suicida. A dirlo non è uno qualsiasi ma Robert Thirsk, astronauta canadese che è stato per 204 giorni in orbita nello Spazio. La sua riflessione è venuta a galla a proposito del progetto Mars One di spedire sul Pianeta Rosso 24 persone fra dieci anni circa. Il punto è che "non siamo pronti [...], non abbiamo ancora una tecnologia affidabile capace di sostenere un viaggio di sola andata per Marte", ha detto Thirsk, che durante la sua missione di lunga durata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel 2009 ha passato molto del suo tempo a riparare attrezzature come i depuratori di CO2 e i servizi igienici. Thirsk non ha molta fiducia nei piani di Mars One: "È ingenuo pensare che siamo pronti a colonizzare Marte, che sarebbe una missione suicida", ha tagliato corto.
Di opinione diversa l'ingegnere elettrico Zac Trolley, 31enne che ha superato la prima selezione ed è fra i 705 aspiranti di Mars One. Definisce l'opinione di Thirsk "assolutamente ridicola" perché "parlare di missione suicida sembra voler dire che abbiamo intenzione di morire e nessuno vuole morire deliberatamente". Trolley ammette comunque che qualsiasi forma di viaggio nello Spazio comporta dei rischi, e dice di voler incontrare Thirsk per "capire i problemi che ha incontrato lavorando sulla Stazione Spaziale e trovarvi delle soluzioni". Difficile dire chi dei due abbia ragione, quel che è certo è che gli aspetti da valutare sono moltissimi e che forse quella di Mars One è una tempistica troppo ottimistica, tenuto conto che la NASA stessa ha questa idea come priorità, ma ha ancora una lunga serie di valutazioni da terminare per non mandare gli astronauti allo sbaraglio.
Molti esperimenti sono in corso proprio sulla ISS, e intanto fra i progetti c'è anche quello di costruire una piccola serra sul Pianeta Rosso, trasportata dallo stesso modulo che farà atterrare lì il prossimo rover. Le sperimentazioni con le piante dovrebbero farci capire quali problemi concreti comporterà una permanenza a lunga durata su Marte. Voi siete fra gli ottimisti o i pessimisti?
Articolo originale QUI (http://www.repubblica.it/scienze/2014/05/12/news/colonizzare_marte_suicidio-85926070/).