orione2000
04-05-2014, 19:56
La galassia Segue 1
<<Questa galassia non ha mai prodotto tante stelle. E' davvero rammollita>> commenta in questo modo la fisica del MIT Anna Frebel . La galassia a cui si riferiva Anna Frebel è Segue 1, la galassia fossile più debole a rilevata che si trova ai "confini dell'Universo". Questa galassia è stata scoperta dal Sloan Digital Sky Survey (SDSS) nel 2006, si è rivelata presto una galassia fuori dal comune:poiché possiede poche stelle ma ha una massa ragguardevole. Stiamo parlando di una galassia che contiene circa 1.000 stelle, ma che è 3.000 volte più
massiccia del previsto.
Le caratteristiche e le ipotesi su Segue 1
Questa caratteristica di Segue 1 è stata scoperta nel 2011: così i ricercatori hanno ipotizzato che Segue 1 fosse costituita in gran parte dalla materia oscura, la misteriosa componente che si manifesta solo grazie agli effetti gravitazionali, senza osservare direttamente.
Ma la cosa che rende speciale questa galassia non è solamente la caratteristica che finora abbiamo affrontato, infatti, anche le stelle che compongono questa galassia hanno una proprietà singolare: perché queste stelle sono formate quasi esclusivamente da idrogeno ed elio, le componenti fondamentali e più primordiali che si pensa che abbiano dato origine all'Universo dopo il Big Bang.
Grazie all'analisi chimica della composizione delle stelle di Segue 1 si è potuto confermare che non vi è quasi
traccia di elementi più pesanti dell'elio.
Di questa galassia si era già parlato,ma ora si aprono nuove ipotesi di come Segue 1 sia importante per capire l'Universo quando era "giovane".
La cosa che si può subito notare è l'evoluzione di questa galassia, che si può dire fermata ai primi stadi di sviluppo. Mentre molte altre galassie si formano delle stelle che dopo qualche miliardo di anni in supernovae che andranno a porre le basi di una nuova formazione stellare, in Segue 1 tutto ciò non accade.
Il parere degli esperti e le conclusioni
<<Chimicamente,Segue 1 è abbastanza primitiva. Ha provato a diventare una grande galassia, ma ha fallito>>dice Anna Frebel.
Ma non tutto il male viene per nuocere:infatti, grazie a questa condizione, Segue 1 si rivela una "miniera d'oro" di informazioni. Il motivo è che questa galassia,come già detto, è come se si fosse fermata per miliardi di anni: questa caratteristica fornisce un infinità di dati su come era l'Universo nelle prime fasi dopo il Big Bang.
<<Ci dice come le galassie sono incominciate. Aggiunge letteralmente un altra dimensione all'archeologia stellare, dove guardiamo indietro nel tempo per studiare l'era della formazione delle prime stelle>> Aggiunge Anna Frebel.
Ora il principale obbiettivo sarà quello di ampliare il quadro fornito da questa galassia. La scoperta della composizione di Segue 1 potrebbe aprire nuove idee sulla formazione delle galassie e che esistano più tipi di evoluzioni di quel che pensiamo.
<<Avremo bisogno di trovare altri sistemi come questo. Al momento non possiamo ancora trarre conclusioni, perché Segue 1 è davvero il primo oggetto di questo tipo mai scoperto>> Conclude Anna Frebel.
Fonte:Media INAF
Orione2000
<<Questa galassia non ha mai prodotto tante stelle. E' davvero rammollita>> commenta in questo modo la fisica del MIT Anna Frebel . La galassia a cui si riferiva Anna Frebel è Segue 1, la galassia fossile più debole a rilevata che si trova ai "confini dell'Universo". Questa galassia è stata scoperta dal Sloan Digital Sky Survey (SDSS) nel 2006, si è rivelata presto una galassia fuori dal comune:poiché possiede poche stelle ma ha una massa ragguardevole. Stiamo parlando di una galassia che contiene circa 1.000 stelle, ma che è 3.000 volte più
massiccia del previsto.
Le caratteristiche e le ipotesi su Segue 1
Questa caratteristica di Segue 1 è stata scoperta nel 2011: così i ricercatori hanno ipotizzato che Segue 1 fosse costituita in gran parte dalla materia oscura, la misteriosa componente che si manifesta solo grazie agli effetti gravitazionali, senza osservare direttamente.
Ma la cosa che rende speciale questa galassia non è solamente la caratteristica che finora abbiamo affrontato, infatti, anche le stelle che compongono questa galassia hanno una proprietà singolare: perché queste stelle sono formate quasi esclusivamente da idrogeno ed elio, le componenti fondamentali e più primordiali che si pensa che abbiano dato origine all'Universo dopo il Big Bang.
Grazie all'analisi chimica della composizione delle stelle di Segue 1 si è potuto confermare che non vi è quasi
traccia di elementi più pesanti dell'elio.
Di questa galassia si era già parlato,ma ora si aprono nuove ipotesi di come Segue 1 sia importante per capire l'Universo quando era "giovane".
La cosa che si può subito notare è l'evoluzione di questa galassia, che si può dire fermata ai primi stadi di sviluppo. Mentre molte altre galassie si formano delle stelle che dopo qualche miliardo di anni in supernovae che andranno a porre le basi di una nuova formazione stellare, in Segue 1 tutto ciò non accade.
Il parere degli esperti e le conclusioni
<<Chimicamente,Segue 1 è abbastanza primitiva. Ha provato a diventare una grande galassia, ma ha fallito>>dice Anna Frebel.
Ma non tutto il male viene per nuocere:infatti, grazie a questa condizione, Segue 1 si rivela una "miniera d'oro" di informazioni. Il motivo è che questa galassia,come già detto, è come se si fosse fermata per miliardi di anni: questa caratteristica fornisce un infinità di dati su come era l'Universo nelle prime fasi dopo il Big Bang.
<<Ci dice come le galassie sono incominciate. Aggiunge letteralmente un altra dimensione all'archeologia stellare, dove guardiamo indietro nel tempo per studiare l'era della formazione delle prime stelle>> Aggiunge Anna Frebel.
Ora il principale obbiettivo sarà quello di ampliare il quadro fornito da questa galassia. La scoperta della composizione di Segue 1 potrebbe aprire nuove idee sulla formazione delle galassie e che esistano più tipi di evoluzioni di quel che pensiamo.
<<Avremo bisogno di trovare altri sistemi come questo. Al momento non possiamo ancora trarre conclusioni, perché Segue 1 è davvero il primo oggetto di questo tipo mai scoperto>> Conclude Anna Frebel.
Fonte:Media INAF
Orione2000