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Visualizza Versione Completa : Rapporto focale



vincenzop97
30-04-2014, 20:25
Come ho scritto nella presentazione vorrei acquistare il mio primo telescopio.
Dopo anni di trattative forse ci siamo, sono riuscito a raggiungere un accordo con i miei genitori e spero di acquistarlo nei prossimi mesi.
Come molti di voi mi avete consigliato credo che opterò per un dobson 200/1200 skywatcher f/6.
Ora la mia perplessità causata da un'ignoranza nell'uso di telescopi è questa: con un rapporto focale f/6 che comunque è una via di mezzo riesco a vedere i pianeti e gli oggetti del cielo profondo abbastanza luminosamente e senza perdere troppi dettagli?

Adriano
30-04-2014, 20:37
Il rapporto focale non ha nessuna parentela con la "luminosità"...ed un "f" non troppo veloce ha sempre un filo di contrasto in più.

vincenzop97
30-04-2014, 20:39
Quindi per te è consigliabile ?

Adriano
30-04-2014, 20:41
E' un ottimo strumento, vai sul velluto, fidati:)

vincenzop97
30-04-2014, 21:05
Grazie sono più tranquillo

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Valerio Ricciardi
30-04-2014, 22:04
Il rapporto focale non ha nessuna parentela con la "luminosità"...

...ni.

Diciamo che fra l'apertura, che determina la capacità di raccogliere luce dell'obiettivo, e il rapporto focale nell'osservazione visuale il nostro occhio viene influenzato più dalla prima che dalla seconda, ossia che percepiamo più luminosa l'immagine data da un rifrattore da 15 cm in F/10 che in un rifrattore da 10 cm focale 700.

Perché le cose più deboli (e quindi purtroppo anche la luminosità del fondo cielo...) che ci potrà mostrare, saranno condizionate più dai cmq liberi dell'obiettivo, che possono star là a catturar fotoni incidenti, che dal numero F/.

Però il fatto che a parità di soggetto fotografato, con un telescopio f/5,6 ci vuole metà del tempo che serve a un telescopio f/8 per ottenere una foto con la stessa estensione dei bracci e luminosità percepita di una galassia a spirale, dimostra che il rapporto F/ sul piano su cui si forma l'immagine ne condiziona la luminosità, eccome.

Solo che la capacità di adattamento della retina, differente dalla sensibilità ben definita di un sensore o di una pellicola, minimizza questa differenza, e prevale il "limite di magnitudine" ossia di cosa più debole che si riesce a percepire, dipendente dal diametro.

Fare un Dobson F/6 invece che F/5 significa minore ostruzione (a parità di "estrazione del fuoco" al di fuori del tubo, per deviare tutto il fascio di luce prodotto dall'obiettivo basta uno specchio più piccolo perché "il cono di luce è più acuto"); questo produce, come sottolineava il nostro amico, un lievemente maggior contrasto.

Poi più il fuoco è "lungo" a parità di apertura, minore geometricamente la differenza fra una superficie sferica e una parabolica dal punto di vista dell'aberrazione sferica: quindi lavorazione più facile, ed una maggior probabilità di correggere bene il fronte d'onda.
Per dire, se a qualcuno venisse in mente di produrre un lunghissimo Newton da 20 cm in F/20, con 4 metri di focale, non avrebbe senso che lo facesse parabolico, ma potrebbe fare lo specchio principale sferico lavorandolo a macchina anche a 1/20 lambda con costi relativamente contenuti, dato che la differenza geometrica fra una superficie parabolica "al punto giusto" ed una sfera sarebbe al di sotto di lambda/8 per la riga gialla del sodio... traduzione, l'aberrazione sferica sarebbe già corretta in modo adeguato con una sfera.

La contropartita è un momento di inerzia maggiore del tubo, che però se non è montato a sbalzo su una montatura parallattica (o "alla tedesca", come la maggior parte delle equatoriali) ma bello piazzato dentro il forcellone girevole di un Dobson, non dà assolutamente fastidio. Non è un caso se nessuno su diametri del genere fa dei Dobson da 20 cm f/4: non servirebbero a nulla non dovendo, con ogni evidenza, essere usati per fare foto.

Inoltre la collimazione di un F/6 è particolarmente agevole da ottimizzare in confronto ad un f/4 o addirittura più spinto, come il Newton da f/3,9 che mi è appena arrivato che è davvero rognosetto e mi costringerà a sviluppare una manualità nella collimazione precisa che al momento non ho (ma a me non piace vincere facile).

Non basta: 1200 di focale significa 100X con un 12 mm, e 200X con un 6 mm che ancora, specie in serie ancora economiche ma efficienti come i Planetary ED, è un oculare confortevole che non costringe a "cecarti gli occhi" infilandoti l'oculare fra le palpebre a mo' di fredda lente a contatto per arrivare ad apprezzare i bordi del campo.

Perciò, se il cielo da cui osservi non penalizza troppo l'apertura generosa, penso si possa dire che hai fatto davvero un'ottima scelta. :)

vincenzop97
30-04-2014, 22:14
Grazie mille per la spiegazione accurata.
Chiedo ancora scusa per l'ignoranza ma la collimazione come e quando va fatta?

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Adriano
30-04-2014, 22:18
Tranquillo Vincenzo, il succo è lo stesso...Valerio non ha il dono della sintesi:)

Adriano
30-04-2014, 22:31
la collimazione come e quando va fatta?


Dopo aver fatto acclimatare lo strumento punti la Polare a medio ingrandimento(tassativamente al centro del campo) sfuochi leggermente, molto leggermente fino a contare tre, massimo quattro anelli di diffrazione.
Se il complesso macchia nera centrale/anelli di diffrazione è perfettamente concentrico, il tubo è a posto, altrimenti devi collimare...sul web trovi papiri chilometrici in merito, basta googlare "collimazione newton"

Uno dei tanti...http://www.fis.unipr.it/~albino/documenti/collimazione.html

vincenzop97
01-05-2014, 05:32
Grazie mille ;D

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Valerio Ricciardi
01-05-2014, 05:37
Tranquillo Vincenzo, il succo è lo stesso... Valerio non ha il dono della sintesi:)

Hai ragione... però sono due anni che leggo "in visuale un F/3 o un F/15 è identico, conta solo il diametro

invece in fotografico nooooo.... è tutto diverso"

Il che dal punto di vista ottico è una immonda bestemmia (la retina è come un sensore video con un certo tempo di refresh e di latenza, quindi purtroppo/per fortuna non permette l'assorbimento cumulativo dei fotoni come invece una pellicola/un sensore still) una cosa è che un certo parametro influenza meno ciò che vedi, una cosa che un certo parametro da fondamentale diventi inesistente :)

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 06:05
Chiedo ancora scusa per l'ignoranza ma la collimazione come e quando va fatta?
(Stavolta mi vendico di Adriano eh eh eh eh :sbav:)

...quando ce n'è bisogno, se no, no. :D

Adriano
01-05-2014, 10:35
Hai ragione... però sono due anni che leggo "in visuale un F/3 o un F/15 è identico, conta solo il diametro

invece in fotografico nooooo.... è tutto diverso"

Il che dal punto di vista ottico è una immonda bestemmia


Parliamone...senza essere troppo prolissi:)

La dimensione lineare del disco di Airy in un sistema f3 od f15 è formalmente identica (a parità di ingrandimento, bada bene) ora...pur non essendo un neurologo, se alla retina arriva un'immagine "uguale" la differenza chi la fa?

etruscastro
01-05-2014, 10:42
infatti secondo me, al neofita, inganna il rapporto focale proprio in relazione all'ingrandimento!

vincenzop97
01-05-2014, 11:00
Allora come avete già capito non sono un esperto nell'uso di telescopi.
Correggetemi se sbaglio.
Le mie conoscenze sono le seguenti:
- la focale sarebbe la lunghezza del tubo;
-a parità di oculare una focale maggiore da maggiori ingrandimenti secondo la formula i=f/o;

Visto che la luce raccolta dipende dal diametro in questo caso dello specchio in che modo il rapporto focale può influenzare la visione ottimale di un oggetto?


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etruscastro
01-05-2014, 11:14
Le mie conoscenze sono le seguenti:
- la focale sarebbe la lunghezza del tubo;
la focale è la lunghezza del percorso della luce in entrata prima di arrivare all'obiettivo (occhio/sensore), non sempre la focale dice quanto è effettivamente lungo il tubo ottico, basta vedere schemi come i SCT, o i Maksutov o semplicemente quei telescopi barlowati!


-a parità di oculare una focale maggiore da maggiori ingrandimenti secondo la formula i=f/o;

Visto che la luce raccolta dipende dal diametro in questo caso dello specchio in che modo il rapporto focale può influenzare la visione ottimale di un oggetto?
nel campo reale "abbracciato", nella Pupilla di Uscita e nel contrasto che essa rilascia in base al cielo del momento (seeing, trasparenza...), e non ultimo sul tipo di oggetto osservato...
comunque, ne avevamo già parlato qua:
http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?3854-Rapporto-Focale-Di-Un-Telescopio

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 11:47
Parliamone...senza essere troppo prolissi:)
La dimensione lineare del disco di Airy in un sistema f3 od f15 è formalmente identica (a parità di ingrandimento, bada bene) ora...pur non essendo un neurologo, se alla retina arriva un'immagine "uguale" la differenza chi la fa?
La fa la quantità di fotoni incidenti per unità di superficie per unità di tempo.
Ed esattamente nelle stesse proporzioni con le quali un sensore che misuri oggettivamente l'intensità, come un fotometro o una pellicola, rileva.

Centocinquant'anni di curve sensitometriche sono là a dimostrarlo.
Tant'è che se fotografi un muro grigio al 18% di albedo illuminato in modo costante e calcolato con delle lampade tarate, con un 400 mm Apo f/2,8 Canon FL, o un 24 mm F/2 Asferico Pentax FA, o un Tair 3A 300 mm /4,5 sovietico, o un Tamron SP 300/5,6 Adaptall 2, o quello che vuoi tu, per la coppia 1/30" f/11 otterrai con tutte le ottiche sopra elencate la stessa identica densità di grigio su una diapositiva, per la definizione stessa di rapporto focale.
E se sceglierai le "coppie equivalenti" 1/15" f/16 o 1/60" f/8, se tutte le ottiche son ben tarate e l'otturatore della fotocamera preciso, non distinguerai, dopo averle mischiate, le diapositive l'una dall'altra. Stessa densità.

Mentre saranno di nuovo tutte uguali, e uniformemente più chiare, se userai la terna 1/30" f/8, o 1/60" f/5,6, o 1/15" f/11.

Che poi in utilizzo astronomico la luminosità superficiale di Saturno sia meno determinante per la qualità della visione della percezione dei dettagli (che a parità di correzione ottica è funzione del diametro, non del numero/F) o della possibilità di distinguere a parte Titano il maggior numero possibile di satelliti più deboli (che a parità di correzione ottica è funzione della superficie non ostruita dell'ottica, non del numero/F) è un altro discorso;

ma se vuoi ci giochiamo una succulenta cena :sbav: contro un pacchetto di popcorn, che se mettiamo vicini due ottimi rifrattori (così non abbiamo problemi di ostruzione) 150 f/5 (750 mm) e 150 F/15 (2250 mm di focale) e proiettiamo al fuoco diretto, senza oculari, su due schermini bianchi l'immagine della Luna piena, selezionandone per ciascuno un cmq facendo in modo che lo schermino sia tutto nero opaco vellutato (fotoassorbente) meno un cmq tondo proprio al centro, bianco lucido, ti salterà all'occhio quanto il cmq del rifrattore in f/15 sia percettibilmente meno abbagliante di quello ad F/15.

Eppure, la superficie di raccolta della luce è la medesima. E allora dov'è il trucco?

Le dimensioni lineari di tutta l'immagine lunare, come ben sai, a parità di FOV al fuoco diretto son maggiori in quello a fuoco più lungo, tant'è che per ottenere 200X serve un oculare di focale più lunga che in un telescopio con rapporto focale più spinto: dunque lo stesso numero di fotoni per unità di tempo deve "diluirsi" su una superficie maggiore. E se non aumenti i fotoni a monte o non aumenti la superficie... dell'imbuto, chiaro che devi redistribuirli.

Noi nel quotidiano "astronomico" abbiamo a che fare con qualcosa che (se tutto va bene) è su fondo nero. Questa è la ragione per cui in visuale ce ne dimentichiamo. Anche perché per dire, su soggetti come la Luna con diametri sopra i 9 cm a bassi ingrandimenti per non abbagliarci tocca filtrare con degli ND... :)

Però ti garantisco, per prove fatte in confronto diretto, che col mio Fraunhofer da 4" f/15 su cielacci inquinati e giallo/rosati per IL con un Plossl da 30 mm il fondo è percettibilmente più scuro che con un 100/500 di un amico lì accanto, sempre con oculare Plossl pure della stessa marca ma da 10 mm, che forniva lo stesso ingrandimento.

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 12:02
la focale sarebbe la lunghezza del tubo;
Solo se l'obiettivo è una lente, e per giunta sottile; ma ci non schemi che ripiegano il percorso ottico in vario modo, come il Newton che all'ultimo devia fuori da un lato il fascio con uno specchietto a 45°, o i vari tipi di Cassegrain in cui uno specchio secondario tondo al centro del tubo rinvia il fascio dietro il tubo attraverso un buco dello specchio principale, per cui si possono avere oggetti molto più compatti del loro "dati di targa", come ti ha già detto etruscastro.


a parità di oculare una focale maggiore da maggiori ingrandimenti secondo la formula i=f/o;
Si, esatto; per avere 100X o metti un oculare da 1 cm di focale dietro un obiettivo da 100 cm di focale, o uno da 5 mm dietro un 500 mm di focale, o uno da 3 cm dietro un 3000 mm di focale, sempre cento volte più grande che ad occhio nudo vedrai qualcosa.
Ma non necessariamente esattamente allo stesso modo: ad esempio, in generale a parità di altre condizioni più corta la focale dell'oculare, più devi stare vicino con l'occhio all'ultima lente dell'oculare, il che diventa a volte molto scomodo per osservazioni prolungate. Per questo i relativamente abbondanti 1200 mm del tuo futuro tele sono una buona cosa.


Visto che la luce raccolta dipende dal diametro in questo caso dello specchio in che modo il rapporto focale può influenzare la visione ottimale di un oggetto?
La luce raccolta dipende dalla superficie, non dal diametro... però è anche vero che la superficie è funzione del diametro per cui parlando in modo casareccio tutti parliamo di diametri, così ci risparmiamo il conticino pigrécoerrequadro :D ogni volta.

Per GRANDI variazioni del rapporto focale, a parità di ingrandimenti, col rapporto focale più lungo l'immagine che vedrai su oggetti ESTESI sarà meno luminosa di un pochino.
Fra un F/3,9 (per dire un rapporto molto spinto) di un Newton ed un F/6 come quello cui pensi tu, la differenza se stessimo parlando di fotografie sarebbe di meno di "uno stop e mezzo"... in visuale di notte, irrilevante ai fini pratici. :)

Adriano
01-05-2014, 12:03
ma se vuoi ci giochiamo una succulenta cena :sbav: contro un pacchetto di popcorn, che se mettiamo vicini due ottimi rifrattori (così non abbiamo problemi di ostruzione) 150 f/5 (750 mm) e 150 F/15 (2250 mm di focale) e proiettiamo al fuoco diretto, senza oculari, su due schermini bianchi l'immagine della Luna piena, selezionandone per ciascuno un cmq facendo in modo che lo schermino sia tutto nero opaco vellutato (fotoassorbente) meno un cmq tondo proprio al centro, bianco lucido, ti salterà all'occhio quanto il cmq del rifrattore in f/15 sia percettibilmente meno abbagliante di quello ad F/15.

Eppure, la superficie di raccolta della luce è la medesima. E allora dov'è il trucco?



Il trucco è nella scala dell'immagine, un 150 f15 ha un disco di Airy più grande...

C'è poco da fare, a parità di ingrandimento il disco di Airy è identico, stessa psf...ergo decade anche l'ipotesi di
quantità di fotoni incidenti per unità di superficie.

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 12:19
Non decade nulla, altrimenti per trentacinque anni di professione avrei esposto molte ma molte decine di migliaia di immagini su pellicola (ed alcune decine di migliaia su sensore, ahimé) senza criterio alcuno.

Tu ragioni come se avessi solo sorgenti puntiformi su fondo nero. In quel caso, la differenza a parità di apertura sarebbe impercettibile.
L'immagine di un oggetto esteso è costituita dalla sommatoria di infiniti dischi di Airy, ciascuno dei quali altro non è che l'immagine di diffrazione dell'obiettivo illuminato dal soggetto, e in questa sommatoria si sommano battimenti e interferenze (solo costruttive sul piano focale) fra gli anelli secondari...

Va bene l'Albereta di Gualtiero Marchesi, locanda in Franciacorta? :biggrin: Non è tanto distante da Brescia... l'aeroporto più vicino è Orio al Serio (BG), ci arriva Ryanair che lo spaccia per "Milano"

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 12:23
Per favore, prendi un doppietto da 100 mm fuoco 2 m e uno da 100 mm fuoco 20 cm ed accendi delle foglie secche con l'immagine del sole ben nitida, cronometrando quanto tempo impieghi a vedere fumo. :cool:
Se come dici tu variando il rapporto focale non cambia l'intensità, ma essa dipende solo dall'apertura, devono essere due tempi identici. :)

Adriano
01-05-2014, 12:32
Non decade nulla, altrimenti per trentacinque anni di professione avrei esposto molte ma molte decine di migliaia di immagini su pellicola (ed alcune decine di migliaia su sensore, ahimé) senza criterio alcuno.


Valerio non la prendere sul personale, non mi permetterei mai.
Continui a confondere la scala dell'immagine, data dal rapporto focale, con la dimensione assoluta del disco di Airy...dove conta solo il diametro.

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 12:40
Ma no che non la prendo sul personale, nemmeno un po'! E' la foga scherzosa del dibattito. :D

Solo che ESCLUSIVAMENTE sui fora di astronomia ci si dimentica che il rapporto focale influisce sulla luminosità delle cose come le vedi... semplicemente perché

primo: in astronomia si spazia mediamente fra F/4 ed F/15, di massima, e la gran parte degli strumenti è concentrata fra F/5 ed F/12, mentre in fotografia le ottiche spaziano fra F/1,4 ed F/10 che è uno scarto ben maggiore

secondo: quando in fotografia metti a fuoco, metti a fuoco qualcosa di tutto illuminato, di massima, e ti salta subito all'occhio quanto è più luminosa nel mirino l'immagine di un obiettivo F/1,4 (io ne ho uno solo, un 85 mm) rispetto ad un F/10 (come ad esempio il mio MTO 1000, il più lungo e "scuro" dei miei obiettivi per uso prettamente fotografico).

Adriano
01-05-2014, 12:45
Adesso stai amorevolmente barando:)
In fotografia "tradizionale" diaframmi l'apertura...non ci provare:)

paperbike
01-05-2014, 12:46
Uao!!!!!!
Ragazzi io ho provato a seguirvi ma poi ho alzato bandiera bianca, ora mi rilasso con un po di pastarelle al cioccolato e panna farcite con fragole,:sbav:buon primo maggio a tutti.

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 13:13
Adesso stai amorevolmente barando:)
In fotografia "tradizionale" diaframmi l'apertura...non ci provare:)
Certo, se lasci invariato il diametro della lente frontale cambiando il diaframma è come se via via stessi utilizzando sempre di più solo il centro...

Ma se prendi un un poco obsoleto 50 mm macro F/4, un non troppo luminoso 100 mm macro F/4, un normalissimo teleobiettivo 200 mm F/4, un tele considerato alquanto luminoso 300 mm F/4, un tele MOLTO luminoso 400 mm F/4, ed un supertele straluminosissimo 600 mm F/4 che costa un'iradiddio (più lunga la focale, più difficile ragigungere lo stesso rapporto focale... problemi di vetri, costi , pesi...)

...e inquadri la stessa porzione di cielo limpido e pulito, rivolta verso Nord, azzurrissima e uniforme (come era stamane a Roma sinché non si è annuvolato un bel po'), a tutta apertura (F/4 senza dunque diaframmare) con 1/250" ottieni la STESSA esposizione... perché malgrado diametri delle lenti frontali MOLTO diversi per quanto attiene l'intensità di illuminazione sul piano di fuoco... conta solo il rapporto/F.
Come sa, e si aspetta, il fotografo.

EPPURE con tre minuti di posa montato in groppa ad una NEQ6 con dietro la stessa reflex... conteresti nella foto molte più stelle deboli per grado sotteso nello scatto fatto col 600/4 che in quello da 50 mm pure F/4... o se preferisci M31 sarebbe molto più estesa rispetto alle stelle dello sfondo... per via dei tanti cmq di "imbuto" in più... come sa, e si aspetta, l'astrofilo.

Forte, no? :D

Questa "doppia verità" (che a noi par doppia) fa sì che al fotografo tendenzialmente non interessi nulla di quanto è il diametro della lente frontale, che, anzi, se è enorme significa una cosa più ingombrante e pesante e che i filtri (specie il polarizzatore) di maggior diametro li paga un botto si più; e dal suo punto di vista ha le sue ragioni, perché tanto per lui F/8 è sempre F/8 sotto tutti i climi ed i regimi politici;

Mentre all'astrofilo pare che conti solo il diametro, ed a parità di ingrandimento va a vedere estrazione puplillare e diametro della PU per la comodità di osservazione, diametro dell'ottica e percentuale di (eventuale) ostruzione ai fini del contrasto... e del rapporto F/ tende ad infischiarsene, perché su un fondo buio... ha l'illusione non influisca. E dal suo punto di vista, ha le sue buone ragioni: sul deep a paità d cielo con un 15 cm arrivi a vedere ciò che permette un 15 cm, con un 25 cm al massimo arrivi... al limite di un 25 cm. :biggrin:

Adriano
01-05-2014, 13:41
Certo, se lasci invariato il diametro della lente frontale cambiando il diaframma è come se via via stessi utilizzando sempre di più solo il centro...


Se diaframmi, diaframmi, virtualmente lavori con una lente frontale più piccola... la pupilla d'entrata è quella del diaframma.

Niente, nun se capimo...io so' astrofilo:)

medved
01-05-2014, 13:42
mmmm Valerio non sono convintissimo di questa cosa, non si può paragonare teleobbiettivo e telescopio semplicemente perchè nel telescopio c'è l'oculare che spariglia tutto. Un tele 100mm di diametro e 500 mm di focale fa arrivare all'occhio e alla fotocamera la stessa quantità di luce di un 100/1000 ma se usati con oculari che danno gli stessi ingrandimenti. Se io penso di volere 25x sul primo devo montare un 20mm ma sul secondo un 40mm. Ora lasciando stare le questioni di campo inquadrato e diaframmi di campo e ipotizzando lo stesso campo inquadrato è ovvio che luce che arriva è la stessa, dove finisce altrimenti? Tieni presente che l'oculare da 20mm fa uno "sforzo" doppio per dare gli stessi 25x ovvero ingrandisce l'immagine che gli arriva 2 volte rispetto al 40mm. Il teleobbiettivo non ha un oculare che ingrandisce un immagine quindi la luce raccolta dalla lente arriva nuda e pura attraverso le sue lenti alla pellicola. Anche io ho fotografato con Dia (Velvia e Provia) e usavo il grigio neutro 18% o il cielo a nord o certi Jeans per esporre con l'espositore spot della fotocamera e poi in base a dove si posizionava il soggetto correggevo o meno l'esposizione, ma secondo me le due questioni e il destino della luce o il suo uso nei due casi è differente.

PS
ah faccio notare che il 100/500 con il 20mm da una PU di 4mm come il 100/1000 con il 40mm quindi l'area su cui insiste la luce processata dall'obbiettivo è la medesima.

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 14:29
Se diaframmi, diaframmi, virtualmente lavori con una lente frontale più piccola... la pupilla d'entrata è quella del diaframma.

Appunto ti ho fatto l'esempio di quattro diverse ottiche usate a tutta apertura (senza diaframmare nulla) di focali diverse, e per conseguenza con lenti frontali di diametro diverso :)

Tu sei astrofilo... e vabbé, fattene una ragione. :hm:
Conoscevo un emofiliaco, ma conduceva una vita apparentemente normale, non disperare. ;)
Magari un domani si trova una cura pure per te.
Con l'IL visto che non agite sono già un pezzo avanti... :twisted: una strada promettente

Valerio Ricciardi
01-05-2014, 14:39
mmmm Valerio non sono convintissimo di questa cosa, non si può paragonare teleobiettivo e telescopio semplicemente perché nel telescopio c'è l'oculare che spariglia tutto.

Allora facciamo un'altra prova: raccogli un'immagine reale della Luna su un sottile foglio di carta da lucido, opaca a grana fine fine, montata come fosse un astrosolar sul piano focale del rifrattore 100/500 e poi sul piano focale del 100/1500 di prima, poi prendi un nor,male esposimetro a mano e fai una lettura sull'immagine da dietro (se non fosse troppo sensibile e inadatto per costruzione a quelle intensità, andrebbe bene anche un SQM-L).L'oculare non è che spariglia, ci permette di adattare Pu e ingrandimento alle nostre esigenze, in modo che privilegiamo quel che ci serve in funzione di ciò che stiamo osservando. Non si consiglia nel deep di alzare un po' l'ingrandimento e di non esagerare coi larghi campi per scurire il fondo cielo? In quel caso agisci sull'oculare invece che sul rapporto F/ :)

Adriano
01-05-2014, 14:50
Allora facciamo un'altra prova: raccogli un'immagine reale della Luna su un sottile foglio di carta da lucido, opaca a grana fine fine, montata come fosse un astrosolar sul piano focale del rifrattore 100/500 e poi sul piano focale del 100/1500 di prima


Ancora!! Scappano fuori due immagini dimensionalmente differenti, che paragoni fai...basta, ci rinuncio:)
Se vuoi continuiamo la disanima davanti ad un piatto di amatriciana, pago io.

Huniseth
05-05-2014, 13:28
Discorso un po fuori strada...
Il rapporto focale con i telescopi non è la stessa cosa che con le reflex, cioè, vi dimenticate di un particolare essenziale:
se ho la reflex un 50mm montato ha il rapporto 1.8 (quello che ho io) con diaframma a tutta apertura, lo stesso sarebbe un telescopio da 50mm f1.8 - che pero non posso variare il diaframma. Il tutto finisce sul sensore o sulla pellicola.
Se chiudi il diaframma passa meno luce, devi esporre di più, fine del discorso, tutto il resto è altra cosa.
Ma non si usa il telescopio senza oculari. in visuale la luminosità è la stessa sia a 200/f5 che a 200/f10, da nessuna parte c'è un diaframma che blocca la luce, semplicemente va a fuoco più lontano. Siccome però devo usare l'oculare, per avere la stessa luce in quello che vedo devo usare gli stessi ingrandimenti, quindi 2 diversi oculari, a f5 un 10mm e a f10 un 20mm. e siamo sempre alla pari.
In fotografia al fuoco diretto non posso cambiare l'oculare perchè non lo uso, quindi la differenza la fa la dimensione del sensore, che è fissa, quindi a f10 inquadro un campo che è 4 volte più ridotto che a f5, da qui il calo di luminosità.
Non so se mi sono capito....

medved
06-05-2014, 15:07
Si molto chiaro è lo stesso argomento che avevo tirato in ballo io qualche post sopra.