peppe
03-07-2012, 10:08
Un 'ipotesi formulata sul paradosso di Fermi è quella che sostiene che la vita terrestre è la prima comparsa nella storia dell'universo. Il periodo di tempo antecedente al sole e al sistema solare non sarebbe stato sufficiente per la comparsa della vita altrove.
Come ripetuto tante volte, la nostra chimica si basa principalmente sul carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno.
Elementi che nelle stelle si formano in seguito a reazioni nucleari.
Fondamentalmente però il carburante principale è costituito da idrogeno ed elio. Questi due elementi sono già presenti sin dall'alba dei tempi ed erano particolarmente abbondanti. Mentre gli elementi più pesanti. che gli astronomi definiscono metalli. sono comparsi dopo. I metalli nel mezzo di intestellare quindi si sarebbero concentrati pian piano e solo in tempi recenti avrebbero raggiunto una quota tale da permettere lo sviluppo della vita.
Ne consegue che le stelle più vecche avevano a disposizione poco metallo per creare pianeti adatti, mentre le stelle giovani come il sole ne avevano quantità sufficienti per crearli.
Di conseguenza dovremmo essere i primi a sperimentrare la vita.
Questa ipotesi sembra non reggere perchè, in primo luogo, non si sa quale quota di metalli abbiano bisogno le stelle per creare pianeti adatti alla vita e, in secondo luogo, ci sono eccezioni di stelle vecchie che posseggono quantità di metalli non indifferenti come nel centro della galassia (si pensa tuttavia che i fenomeni energetici che avvengono li non sono molto d'aiuto per la formazione della vita).
Potrebbe essere anche che quest'ipotesi non regga per il semplice fatto che la quota di metalli non sia per niente necessaria allo sviluppo della vita e quindi anche stelle di vecchia generazione potrebbero generarla.
Quindi,siamo veramente i primi? Ciò sarebbe desolante però. :cry:
N.B leggete l'articolo di enzo che ha pubblicato in questi giorni. (http://www.astronomia.com/2012/07/02/siamo-figli-delle-stelle/)..non me ne sono accorto:biggrin:. ottimo davvero il suo articolo che chiarisce e approfondisce bene le idee di quanto esposto
Come ripetuto tante volte, la nostra chimica si basa principalmente sul carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno.
Elementi che nelle stelle si formano in seguito a reazioni nucleari.
Fondamentalmente però il carburante principale è costituito da idrogeno ed elio. Questi due elementi sono già presenti sin dall'alba dei tempi ed erano particolarmente abbondanti. Mentre gli elementi più pesanti. che gli astronomi definiscono metalli. sono comparsi dopo. I metalli nel mezzo di intestellare quindi si sarebbero concentrati pian piano e solo in tempi recenti avrebbero raggiunto una quota tale da permettere lo sviluppo della vita.
Ne consegue che le stelle più vecche avevano a disposizione poco metallo per creare pianeti adatti, mentre le stelle giovani come il sole ne avevano quantità sufficienti per crearli.
Di conseguenza dovremmo essere i primi a sperimentrare la vita.
Questa ipotesi sembra non reggere perchè, in primo luogo, non si sa quale quota di metalli abbiano bisogno le stelle per creare pianeti adatti alla vita e, in secondo luogo, ci sono eccezioni di stelle vecchie che posseggono quantità di metalli non indifferenti come nel centro della galassia (si pensa tuttavia che i fenomeni energetici che avvengono li non sono molto d'aiuto per la formazione della vita).
Potrebbe essere anche che quest'ipotesi non regga per il semplice fatto che la quota di metalli non sia per niente necessaria allo sviluppo della vita e quindi anche stelle di vecchia generazione potrebbero generarla.
Quindi,siamo veramente i primi? Ciò sarebbe desolante però. :cry:
N.B leggete l'articolo di enzo che ha pubblicato in questi giorni. (http://www.astronomia.com/2012/07/02/siamo-figli-delle-stelle/)..non me ne sono accorto:biggrin:. ottimo davvero il suo articolo che chiarisce e approfondisce bene le idee di quanto esposto