Visualizza Versione Completa : Margherita Hack: un ricordo anche al X Incontro Nazionale di ARCHEOLOGIA VIVA (2/03)
Valerio Ricciardi
06-03-2014, 15:45
Molti di voi sapranno che nella vita tento indegnamente di fare il giornalista scientifico e il fotografo, e che un campo di primario interesse per me sono i Beni Culturali nel senso più lato.
Collaboro dal 1997 con Archeologia Viva, una bella rivista nata nell'82, e che nonostante il tema possa sembrare troppo "di nicchia" riesce a tirare circa trentamila copie, un valore davvero elevatissimo per chi non scriva di telefonini, o di calcio urlato, o di gossip sugli ultimi tatuaggi di Belén.
Proprio dal 1997 - prima ogni due anni, da quest'anno con cadenza annuale - la rivista organizza un Incontro Nazionale di Archeologia Viva, una kermesse divulgativa ma dai contenuti rigorosi, in una domenica fra fine febbraio e i primi di marzo al palacongressi di Firenze. Qualcosa di meno paludato di un Convegno scientifico per soli addetti ali lavori, ma qualcosa di ... lontanissimo da Voyager, statene pur certi.
A parte un'occasione in cui ero "fuori combattimento" per gravi ragioni familiari connesse alla salute di mio padre, son sempre stato cordialmente cooptato per documentare fotograficamente l'evento, anche se non sono assolutamente un bravo fotografo di attualità.
Vorrei condividere con voi un paio di esperienze molto piacevoli in merito, tre anni fa e domenica scorsa... che ci riguardano :)
Valerio Ricciardi
06-03-2014, 16:00
Prima puntata - tre anni fa, 20 febbraio 2011
In quell'edizione, con grande sorpresa ed entusiasmo degli astanti (di norma per ogni edizione sulle 1400-1450 persone, ossia tutti i 1200 posti a sedere disponibili, più tanti altri in piedi vicino alle balaustre, o seduti sulle scalinate della cavea) fu organizzato un collegamento in videoconferenza da Trieste (Margherita era già anzianissima e grandemente fragile, impensabile una trasferta pur in treno) nel quale lei con voce stanca e interrotta ogni tanto dalla tosse di un'insistente bronchite parlò ampiamente del rapporto fra l'astronomia, il tempo e la storia, in un modo come ben sapete efficace nella sua apparente semplicità espositiva. In sala c'era Viviano Domenici, suo amico di vecchia data e già responsabile del settore cultura del Corriere della Sera.
Il direttore di Archeologia Viva, l'archeologo (ma và? :D) Piero Pruneti, la intervistava, il suo fiero faccione di bellissima vecchia coi capelli un po' spampanati che mi ricordavano molto la Maga Magò disneyana compariva sul grande schermo, ed in un monitor all'estremità del palco (visibile dai relatori). Alla fine dell'intervento della Hack l'applauso, credetemi fragoroso e pieno di affetto, non voleva saperne di smorzarsi, un segno percettibile della popolarità universale che fra persone che amavano la cultura, anche in altri settori, godeva la nostra ironica scienziata. Rammento di aver notato che c'erano anche svariati stranieri in sala.
Valerio Ricciardi
07-03-2014, 08:55
Seconda puntata - il ricordo (2 marzo scorso)
Ed ecco l'occasione per un'altra puntata: in un contesto in cui si alternavano interventi che descrivevano la tomba etrusca intatta, appena ritrovata inviolata sulla via dei Principi a Tarquinia, o come quello in cui Stefano "Cocco" Cantini, uno dei massimi jazzisti italiani, presentava - e suonava per il pubblico per la prima volta! - la ricostruzione realizzata su basi realmente scientifiche degli àuloi che si vedono suonati da uomini e donne in tantissimi affreschi e su innumerevoli vasi etruschi, o un documentario sull'Italia dei Longobardi, o una relazione sulla mitica città, centro di varie corse all'oro, di Berenice Pancrisia le cui rovine son state ritrovate dai fratelli Castiglioni nel deserto nubiano...
...Viviano Domenici ha presentato in questa occasione l'ultimo lavoro, ancora inedito, di Margherita destinato al grande pubblico ("C'è qualcuno la' fuori?"), scritto a due mani insieme a lui; purtroppo, anche la parte di lavoro che competeva alla Hack era sostanzialmente già completa, ma da rifinire e ricontrollare quando lei non è stata più in grado di andare avanti, negli ultimissimi tempi; cosa che ha fatto, con grande rispetto e attenzione, il dispiaciutissimo Domenici.
Il lavoro vuol mettere una pietra tombale fra l'altro sulle varie "misteriose evidenze" nel patrimonio archeologico sulle quali la peggior cialtroneria pseudoscientifica si è sempre appoggiata a riprova che il Grande Gombloddo ci ha sempre nascosto verità sconvolgenti e improponibili per il fragile equilibrio psicoemotivo delle masse ondivaghe e irragionevoli di un popolo bue che se venisse e sapere qual'è la Grande Verità Sconvolgente andrebbe certamente nel panico.
Dalle piramidi Maya e le loro presunte analogie con quelle egizie, alle numerose raffigurazioni di presunti astronauti, di déi che viaggiano su carri di fuoco, tutto il ciarpame fantarcheologico viene passato al vaglio e smontato da Domenici, mentre la Hack da astrofisica invece si concentra sulle evidenze statistiche che le facevan credere a uan distribuzione abbastanza generalizzata della vita nel Cosmo quando le condizioni fossero favorevoli; ma che, seppur probabilmente mai da noi contattabili per ragioni di distanza ma anche di distanza temporale, che con tante potenziali forme di vita abbastanza evolute aliene, la cui esistenza - parlo di quelle evolute, quelle che gli scrittori di fantascienza chiamano "civlità tecnologiche" - era assai propensa a credere, giammai potremmo avere contatti diretti.
Se avessi avuto contezza, prima di recarmi a Firenze, dell'interesse e del buon livello di un intervento così ben fatto e articolato, credete che lo avrei segnalato prima qui e su altri fòra di astrofili., Fra l'altro, il Palacongressi è a cinque minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Novella, e tutta la giornata di partecipazione è interamente gratuita (bé, insomma, certo bar, bevande e pranzo esclusi...).
Il brusio di ammirazione che ho sentito nella sala stracolma quando è apparsa l'immagine della Nebulosa Testa di Cavallo avreste dovuto sentirlo, mi sa che qualcuno fra gli astanti andrà forse a ricercare quel vecchio binocolone da marina dello zio... ed è già un risultato. Piccolo, ma tangibile. Si comincia a leggere un libro mentre si rispolvera il binocolo, poi... a volte da cosa nasce cosa.
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2024 vBulletin Solutions Inc. All rights reserved.