etruscastro
11-02-2014, 18:49
Nel secondo appuntamento del DSJ del mese di marzo vorrei portarvi all’attenzione un fantastico oggetto che vi lascerà senza fiato per la sua bellezza, oggetto discretamente luminoso e quindi alla portata di strumenti a partire da 4” immersa in una costellazione ricchissima di oggetti….. parliamo di NGC 3242 nota anche con il nome di Fantasma di Giove!
FOTO NGC 3242:
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La NGC 3242 si trova all’interno della costellazione DELL’IDRA (http://www.astronomia.com/2013/05/10/la-costellazione-dellidra/), scoperta nel 1785 da William Herschel durante un suo periodo trascorso nel Capo di Buona Speranza in Sud Africa ed è localizzabile alle coordinate celesti di Ascensione Retta 10h 24m 45.85s e di Declinazione -18° 38’ 37.6”, ha una Magnitudine Apparente di +8.6 ma una Luminosità Superficiale di soli “+6.44” quindi, come già detto alla portata della stragrande maggioranza degli strumenti. La sua distanza incerta è compresa tra i 1400 e i 2500 a.l..
La sua dimensione apparente è di circa 25” x 16” nel suo guscio interno e di circa 40”x 45” in quello esterno, quindi circa la dimensione apparente del pianeta Giove di cui porta il nome che mediamente si attesta in 45”. La nana bianca al suo interno arriva ad una magnitudine di +12.3. Ha una velocità radiale di allontanamento da noi di 5 km/sec con una velocità di espansione di circa 23 km/sec
È catalogata anche come Caldwell 59 e PK 261 32.1.
TROVIAMO NGC 3242 CON STELLARIUM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2000-La-nostra-guida-di-Stellarium):
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La nebulosa non è particolarmente ostica da trovare, anche perché alle nostre latitudini transita ad una sufficiente altezza sull’orizzonte “staccandosi” dall’inquinamento luminoso delle nostre città.
Basta localizzare la stella μ Hya +3.8 e scendere di circa 1° a sud, la nebulosa sarà visibile come un bel ovale di forma e colore ben distinguibile.
APPUNTI DI ASTROFISICA:
La nebulosa “Fantasma di Giove” è una delle dieci planetarie più luminose dell’emisfero boreale, nelle immagini professionali mostra nella sua caratteristica forma un profilo ellittico e regolare che le “dona” il simpatico soprannome.
Formata da una struttura a “cerchi concentrici” mostra un’ellisse pronunciato causato molto probabilmente da un forte getto polare, la nebulosa stessa sembra inclinata di 54° dal nostro piano di osservazione rendendola quindi, solo apparentemente meno ellittica di come sia. La nana bianca al suo interno ha una temperatura che raggiunge i 60.000°K e il tipico colore “bluastro” (visibile tenuamente anche visualmente senza l’ausilio di particolari filtri interferenziali) sembra causata dalla forte radiazione ultravioletta della stella centrale che ionizza doppiamente l’emissione di ossigeno.
CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:
questo è un altro oggetto in cui ci torno volentieri sopra tutti gli anni, soprattutto da quando il diametro del mio strumento è salito a 11” il potere di raccogliere luce e quindi di separare dettagli aumenta regalondomi visioni mozza fiato. Ovviamente come già accennato anche uno strumento da 4” inizia a mostrare la nebulosa, ma è con i generosi diametri che mostra le sottili variazioni di colore della struttura.
La mia miglior osservazione l’ho avuta nella primavera 2012 proprio con il CPC 280mm…
Dagli appunti:
a 175x la nebulosa è già godibilissima, si nota senza fatica la struttura ellissoidale e abituando l’occhio anche la struttura interna. Con l’aggiunta del filtro UHC-S la visione d’insieme peggiora ma escono molto decisi tutti i dettagli interni.
Da vedere…….
PER SAPERNE DI PIU’:
oggi parliamo del catalogo di Caldwell….. (cit. Wikipedia)
Il Catalogo Caldwell è un importante catalogo astronomico di 109 oggetti del profondo cielo molto appariscenti, come ammassi aperti e globulari, nebulose e galassie; è rivolto principalmente ad un pubblico di astronomi amatoriali. Questo catalogo fu compilato da Patrick Caldwell-Moore, come un ideale catalogo di completamento per il noto Catalogo di Messier.
Il Catalogo di Messier è infatti usato frequentemente in astronomia amatoriale come una lista di importanti oggetti celesti per l'osservazione; l'idea di Moore nacque dal fatto che il Catalogo di Messier non comprendeva oggetti luminosi, come le Iadi e l'Ammasso Doppio di Perseo. Inoltre il Messier, trovandosi ad una latitudine molto settentrionale, aveva scarse conoscenze dell'emisfero australe celeste, né poté osservare direttamente quella parte di cielo che a lui era preclusa, così non elencò neppure un oggetto celeste posto a sud dei 35° di declinazione sud, come Omega Centauri, Centaurus A, la Nebulosa di Et Carinae, le Pleiadi del Sud e 47 Tucanae. Moore compilò dunque un catalogo di 109 oggetti (per ricordare ulteriormente il numero di oggetti segnalati dal Messier) e lo pubblicò nel dicembre 1995
Fin dalla sua pubblicazione, il catalogo ha avuto una sempre maggiore popolarità e uso tra gli astrofili. L'idea ricevette inizialmente anche alcune critiche, come quella di aver compiuto alcuni piccoli errori di compilazione (vedi sotto), e potrebbe essere oggetto di critica il fatto che potrebbe aver avuto nella compilazione un approccio egocentrico, ponendo la lettera "C" del suo secondo cognome "Caldwell" come iniziale per rinominare gli oggetti.
Come detto sopra, la lista fu compilata includendo gli oggetti di più facile individuazione che furono omessi dal Catalogo di Messier. A differenza di questo, che elenca gli oggetti in base alla loro scoperta, il Catalogo Caldwell è ordinato per declinazione, infatti l'oggetto C1 è il più settentrionale, mentre C109 risulta essere il più meridionale; due oggetti tuttavia (NGC 4244 e le Iadi) sono elencati fuori sequenza. La lista originale identificava inoltre erroneamente l'ammasso di S Normae (NGC 6087) come NGC 6067 e chiamava erroneamente l'ammasso di Lambda Centauri (IC 2944) "Ammasso di Gamma Centauri".
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RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)
FOTO NGC 3242:
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La NGC 3242 si trova all’interno della costellazione DELL’IDRA (http://www.astronomia.com/2013/05/10/la-costellazione-dellidra/), scoperta nel 1785 da William Herschel durante un suo periodo trascorso nel Capo di Buona Speranza in Sud Africa ed è localizzabile alle coordinate celesti di Ascensione Retta 10h 24m 45.85s e di Declinazione -18° 38’ 37.6”, ha una Magnitudine Apparente di +8.6 ma una Luminosità Superficiale di soli “+6.44” quindi, come già detto alla portata della stragrande maggioranza degli strumenti. La sua distanza incerta è compresa tra i 1400 e i 2500 a.l..
La sua dimensione apparente è di circa 25” x 16” nel suo guscio interno e di circa 40”x 45” in quello esterno, quindi circa la dimensione apparente del pianeta Giove di cui porta il nome che mediamente si attesta in 45”. La nana bianca al suo interno arriva ad una magnitudine di +12.3. Ha una velocità radiale di allontanamento da noi di 5 km/sec con una velocità di espansione di circa 23 km/sec
È catalogata anche come Caldwell 59 e PK 261 32.1.
TROVIAMO NGC 3242 CON STELLARIUM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2000-La-nostra-guida-di-Stellarium):
5985
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La nebulosa non è particolarmente ostica da trovare, anche perché alle nostre latitudini transita ad una sufficiente altezza sull’orizzonte “staccandosi” dall’inquinamento luminoso delle nostre città.
Basta localizzare la stella μ Hya +3.8 e scendere di circa 1° a sud, la nebulosa sarà visibile come un bel ovale di forma e colore ben distinguibile.
APPUNTI DI ASTROFISICA:
La nebulosa “Fantasma di Giove” è una delle dieci planetarie più luminose dell’emisfero boreale, nelle immagini professionali mostra nella sua caratteristica forma un profilo ellittico e regolare che le “dona” il simpatico soprannome.
Formata da una struttura a “cerchi concentrici” mostra un’ellisse pronunciato causato molto probabilmente da un forte getto polare, la nebulosa stessa sembra inclinata di 54° dal nostro piano di osservazione rendendola quindi, solo apparentemente meno ellittica di come sia. La nana bianca al suo interno ha una temperatura che raggiunge i 60.000°K e il tipico colore “bluastro” (visibile tenuamente anche visualmente senza l’ausilio di particolari filtri interferenziali) sembra causata dalla forte radiazione ultravioletta della stella centrale che ionizza doppiamente l’emissione di ossigeno.
CONSIDERAZIONI OSSERVATIVE:
questo è un altro oggetto in cui ci torno volentieri sopra tutti gli anni, soprattutto da quando il diametro del mio strumento è salito a 11” il potere di raccogliere luce e quindi di separare dettagli aumenta regalondomi visioni mozza fiato. Ovviamente come già accennato anche uno strumento da 4” inizia a mostrare la nebulosa, ma è con i generosi diametri che mostra le sottili variazioni di colore della struttura.
La mia miglior osservazione l’ho avuta nella primavera 2012 proprio con il CPC 280mm…
Dagli appunti:
a 175x la nebulosa è già godibilissima, si nota senza fatica la struttura ellissoidale e abituando l’occhio anche la struttura interna. Con l’aggiunta del filtro UHC-S la visione d’insieme peggiora ma escono molto decisi tutti i dettagli interni.
Da vedere…….
PER SAPERNE DI PIU’:
oggi parliamo del catalogo di Caldwell….. (cit. Wikipedia)
Il Catalogo Caldwell è un importante catalogo astronomico di 109 oggetti del profondo cielo molto appariscenti, come ammassi aperti e globulari, nebulose e galassie; è rivolto principalmente ad un pubblico di astronomi amatoriali. Questo catalogo fu compilato da Patrick Caldwell-Moore, come un ideale catalogo di completamento per il noto Catalogo di Messier.
Il Catalogo di Messier è infatti usato frequentemente in astronomia amatoriale come una lista di importanti oggetti celesti per l'osservazione; l'idea di Moore nacque dal fatto che il Catalogo di Messier non comprendeva oggetti luminosi, come le Iadi e l'Ammasso Doppio di Perseo. Inoltre il Messier, trovandosi ad una latitudine molto settentrionale, aveva scarse conoscenze dell'emisfero australe celeste, né poté osservare direttamente quella parte di cielo che a lui era preclusa, così non elencò neppure un oggetto celeste posto a sud dei 35° di declinazione sud, come Omega Centauri, Centaurus A, la Nebulosa di Et Carinae, le Pleiadi del Sud e 47 Tucanae. Moore compilò dunque un catalogo di 109 oggetti (per ricordare ulteriormente il numero di oggetti segnalati dal Messier) e lo pubblicò nel dicembre 1995
Fin dalla sua pubblicazione, il catalogo ha avuto una sempre maggiore popolarità e uso tra gli astrofili. L'idea ricevette inizialmente anche alcune critiche, come quella di aver compiuto alcuni piccoli errori di compilazione (vedi sotto), e potrebbe essere oggetto di critica il fatto che potrebbe aver avuto nella compilazione un approccio egocentrico, ponendo la lettera "C" del suo secondo cognome "Caldwell" come iniziale per rinominare gli oggetti.
Come detto sopra, la lista fu compilata includendo gli oggetti di più facile individuazione che furono omessi dal Catalogo di Messier. A differenza di questo, che elenca gli oggetti in base alla loro scoperta, il Catalogo Caldwell è ordinato per declinazione, infatti l'oggetto C1 è il più settentrionale, mentre C109 risulta essere il più meridionale; due oggetti tuttavia (NGC 4244 e le Iadi) sono elencati fuori sequenza. La lista originale identificava inoltre erroneamente l'ammasso di S Normae (NGC 6087) come NGC 6067 e chiamava erroneamente l'ammasso di Lambda Centauri (IC 2944) "Ammasso di Gamma Centauri".
5988
RACCOLTA DSJ DI ASTRONOMIA.COM (http://www.astronomia.com/forum/showthread.php?2945-Raccolta-Deep-Sky-Journal)