Giuseppe Petricca
17-01-2014, 15:00
Per riagganciarci immediatamente al titolo, siamo nel periodo migliore per osservare il 'Re del Sistema Solare'. Sto parlando ovviamente del gigante gassoso Giove, un pianeta che ha affascinato sin dall'antichità e che continua a farlo tuttora. Non a caso veniva identificato, nella sua figura, come il sovrano degli dei tra i Greci e i Romani.
Il pianeta è decisamente massiccio: 2,46 volte la somma di tutti gli altri pianeti messi insieme. Il suo campo gravitazionale è talmente intenso da perturbare le orbite degli altri pianeti, e allo stesso tempo impedisce che la maggioranza dei detriti o asteroidi pericolosi possano raggiungere le zone più interne del Sistema Solare stesso. Tutti ricorderemo infatti l'impatto della cometa Shoemaker-Levy 9 sul pianeta, che lasciò 'ferite' nella sua coltre di nubi che perdurarono per diversi mesi. In questa pagina (http://it.wikipedia.org/wiki/Cometa_Shoemaker-Levy_9) potrete trovare altre informazioni al riguardo.
http://cdn.astrobin.com/images/thumbs/33c9c5270143d5be87f9c80a51df89d5.620x0_q100_waterm ark_watermark_opacity-10_watermark_text-Copyright%20%C2%A9%20gmrphotographer.jpg
(Giove ripreso dall'autore, in una serata non ottimale. Sono visibili anche tre dei quattro satelliti Medicei)
Passiamo quindi all'osservazione. Come lo individuiamo? Dato che questo è il periodo migliore per osservarlo, è piuttosto semplice: basta rintracciare la 'stella' più luminosa di tutto il cielo notturno. Quella, ovviamente, non è una stella in realtà, ma è il pianeta che stiamo cercando. Per chi invece conosce qualcosa in più sulle costellazioni, Giove si trova e rimarrà ancora fino alla fine del mese in quella dei Gemelli.
Cosa possiamo osservare con strumenti di base? Partiamo da un semplice binocolo, che abbia almeno un 10 ingrandimenti. Potremo osservare distintamente la sfera luminosa che contraddistingue il gigante gassoso, e allo stesso modo, osservare alcuni (se non tutti) i 4 principali satelliti, chiamati Medicei da Galileo Galilei: Io, Europa, Ganimede, Callisto. Se rimaniamo in osservazione per un po' di tempo, oppure ritorniamo dopo qualche ora, vedremo che i satelliti si sono spostati, in particolare i primi due, che sono i più interni, e che quindi orbitano più velocemente.
Con un telescopio invece le cose diventano più interessanti, senza voler nulla togliere all'osservazione semplice. E lo potete vedere bene in questa immagine sotto, sempre ripresa dal sottoscritto due giorni fa:
http://cdn.astrobin.com/images/thumbs/3ae85b050888ff7ce65dc11ca3a63337.620x0_q100_waterm ark_watermark_opacity-10_watermark_text-Copyright%20%C2%A9%20gmrphotographer.jpg
Per arrivare ad osservare tutti questi dettagli serviranno telescopi di media grandezza, ma anche con quelli più piccoli riusciremo a distinguere alcune caratteristiche. Le prime cose che 'salteranno all'occhio' sono le bande nuvolose principali, ovvero le due sopra i poli ed altre due fasce di nubi più scure che occupano la parte centrale del disco. Le vedrete senza potervi sbagliare!
Se sarete fortunati (ma potete prevederlo tramite questa (http://www.skyandtelescope.com/observing/objects/javascript/jupiter#) e questa (http://www.skyandtelescope.com/observing/objects/javascript/3304091.html) pagina), con ingrandimenti maggiori e/o telescopi di dimensioni maggiori, potrete osservare la caratteristica più evidente della sua superficie nuvolosa, ovvero la Grande Macchia Rossa -un enorme anticiclone presente ormai da oltre 250 anni secondo alcuni studi- e il transito dell'ombra di una o più sue lune (nell'immagine sopra, l'ombra di Io). Oppure osservare satelliti che 'escono' da dietro il pianeta, o che spariscono e riappaiono in breve tempo.
Anche se non presenta anelli vistosi come il suo compagno gassoso nel Sistema Solare esterno, Saturno, anche questo pianeta ha moltissime cose che possiamo apprezzare. E possiamo apprezzarle con tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche il nostro semplice occhio, alla fine, che osserva il cielo con la stessa ammirazione con cui veniva osservato centinaia, se non migliaia, di anni fa.
Giuseppe Petricca - http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/
Il pianeta è decisamente massiccio: 2,46 volte la somma di tutti gli altri pianeti messi insieme. Il suo campo gravitazionale è talmente intenso da perturbare le orbite degli altri pianeti, e allo stesso tempo impedisce che la maggioranza dei detriti o asteroidi pericolosi possano raggiungere le zone più interne del Sistema Solare stesso. Tutti ricorderemo infatti l'impatto della cometa Shoemaker-Levy 9 sul pianeta, che lasciò 'ferite' nella sua coltre di nubi che perdurarono per diversi mesi. In questa pagina (http://it.wikipedia.org/wiki/Cometa_Shoemaker-Levy_9) potrete trovare altre informazioni al riguardo.
http://cdn.astrobin.com/images/thumbs/33c9c5270143d5be87f9c80a51df89d5.620x0_q100_waterm ark_watermark_opacity-10_watermark_text-Copyright%20%C2%A9%20gmrphotographer.jpg
(Giove ripreso dall'autore, in una serata non ottimale. Sono visibili anche tre dei quattro satelliti Medicei)
Passiamo quindi all'osservazione. Come lo individuiamo? Dato che questo è il periodo migliore per osservarlo, è piuttosto semplice: basta rintracciare la 'stella' più luminosa di tutto il cielo notturno. Quella, ovviamente, non è una stella in realtà, ma è il pianeta che stiamo cercando. Per chi invece conosce qualcosa in più sulle costellazioni, Giove si trova e rimarrà ancora fino alla fine del mese in quella dei Gemelli.
Cosa possiamo osservare con strumenti di base? Partiamo da un semplice binocolo, che abbia almeno un 10 ingrandimenti. Potremo osservare distintamente la sfera luminosa che contraddistingue il gigante gassoso, e allo stesso modo, osservare alcuni (se non tutti) i 4 principali satelliti, chiamati Medicei da Galileo Galilei: Io, Europa, Ganimede, Callisto. Se rimaniamo in osservazione per un po' di tempo, oppure ritorniamo dopo qualche ora, vedremo che i satelliti si sono spostati, in particolare i primi due, che sono i più interni, e che quindi orbitano più velocemente.
Con un telescopio invece le cose diventano più interessanti, senza voler nulla togliere all'osservazione semplice. E lo potete vedere bene in questa immagine sotto, sempre ripresa dal sottoscritto due giorni fa:
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Per arrivare ad osservare tutti questi dettagli serviranno telescopi di media grandezza, ma anche con quelli più piccoli riusciremo a distinguere alcune caratteristiche. Le prime cose che 'salteranno all'occhio' sono le bande nuvolose principali, ovvero le due sopra i poli ed altre due fasce di nubi più scure che occupano la parte centrale del disco. Le vedrete senza potervi sbagliare!
Se sarete fortunati (ma potete prevederlo tramite questa (http://www.skyandtelescope.com/observing/objects/javascript/jupiter#) e questa (http://www.skyandtelescope.com/observing/objects/javascript/3304091.html) pagina), con ingrandimenti maggiori e/o telescopi di dimensioni maggiori, potrete osservare la caratteristica più evidente della sua superficie nuvolosa, ovvero la Grande Macchia Rossa -un enorme anticiclone presente ormai da oltre 250 anni secondo alcuni studi- e il transito dell'ombra di una o più sue lune (nell'immagine sopra, l'ombra di Io). Oppure osservare satelliti che 'escono' da dietro il pianeta, o che spariscono e riappaiono in breve tempo.
Anche se non presenta anelli vistosi come il suo compagno gassoso nel Sistema Solare esterno, Saturno, anche questo pianeta ha moltissime cose che possiamo apprezzare. E possiamo apprezzarle con tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche il nostro semplice occhio, alla fine, che osserva il cielo con la stessa ammirazione con cui veniva osservato centinaia, se non migliaia, di anni fa.
Giuseppe Petricca - http://astronomiapraticapertutti.blogspot.it/