Visualizza Versione Completa : levata eliaca di sirio
Buonasera, Vi rivolgo una domanda riguardante un'affermazione di un autore circa la levata eliaca di Sirio:
"Sirio aveva la caratteristica di non essere visibile nel cielo egizio per circa 70 giorni, durante i quali essa si presentava in cielo contemporaneamente al Sole e ne era quindi oscurata. L'anticipo durante i 70 giorni della levata di Sirio rispetto a quella del Sole faceva sì che un dato giorno Sirio sarebbe sorta in cielo alcune decina di minuti prima del Sole, per cui sarebbe risultata visibile per poco tempo"
Vi chiedo attraverso quale calcolo si arriva al periodo di 70 giorni e se tale periodo riguarda solo Sirio. C'entra anche la latitudine e longitudine?
Anticamente non si facevano calcoli ma si osservava semplicemente il fenomeno e se ne annotava la durata. Oggi è possibile fare il calcolo, dove bisogna includere anche la durata del crepuscolo. Per i calcoli però ti rimando a chi è più bravo di me.
Certamente poi il fenomeno risponde (soprattutto!) alla latitudine dell'osservatore (ma non alla longitudine), per lo stesso motivo per cui esistono stelle circumpolari e stelle che sorgono e tramontano. La latitudine è fondamentale: poiché Sirio si trova a sud dell'eclittica, la sua visibilità dall'emisfero boreale è penalizzata, mentre nell'emisfero australe, per esempio, specialmente fuori dalla fascia tropicale, non esiste notte in cui Sirio non sia osservabile (né dopo il tramonto né prima dell'alba), proprio perché Sirio, dalla prospettiva di un osservatore australe, si trova "sopra" l'eclittica.
Il legame fra osservabilità di una stella e la sua posizione a nord o a sud dell'eclittica è anche responsabile di fenomeni cui spesso non si pensa: per esempio, quello secondo cui i poli dell'eclittica non potranno mai essere osservati allo zenit nel cielo notturno, per il semplice fatto che quando un polo dell'eclittica è allo zenit, l'intera eclittica corrisponde di fatto all'orizzonte, per cui sarà sempre presente anche il Sole. Un altro fenomeno legato a ciò è quello per cui osservare la stella Antares da Helsinki è estremamente difficile, sebbene sia molto brillante e possa arrivare a un'altezza di 5° sopra l'orizzonte: quando Antares è sopra l'orizzonte, è infatti sempre presente anche la luce dell'aurora o del crepuscolo.
dunque la durata di 70 giorni di cui parla l'autore dell'articolo sarebbe variabile e legata alla declinazione della stella e alla latitudine geografica in cui si effettua la misurazione. Alle latitudini più a nord dell'Egitto immagino che il periodo di non visibilità (dovuta alla presenza del Sole) sia maggiore di 70 giorni di assenza dell'astro, essendo Sirio una stella dell'emisfero australe, e viceversa considerando una stella appartenente all'emisfero boreale. Sarebbe interessante sapere la durata del periodo relativo ad altre stelle, in funzione della latitudine geografica e declinazione. Forse un metodo di calcolo sarebbe di aiuto, per poi fare le opportune verifiche vedendo quello che succede su Stellarium!
Precisamente, hai colto l'essenza del fenomeno. Certamente un algoritmo generale dovrebbe essere relativamente "facile" da impostare per chi è più abituato di me e giocare con la matenatica.
Ro84 prova a sentire lucianob.
lucianob
18-02-2024, 22:33
ciao @aldo58 (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=9067), grazie a te' riesco a imparare qualcosa ogni tanto, ma se non mi invocate evito di andare in giro a cercare informazioni.
Solo per cercare di darti una risposta, anche perche ??
"Nin zo'"
Ho trovato in giro questo se puo' interessarti.
Sappi che Sirio Stella (α Canis Major), distante mediamenente 8,61al.
Era considerata la stella principale, perché arrivava con una grande luminosita' e poi si vedeva bene, Comunque non era sempre la stessa, dipendeva dal periodo storico.
Dal 2100 a.C. fu, ad esempio, Sirio, prima era "α Colomba". Il capodanno coincideva solo occasionalmente con la " Levata di Sirio" . Stella dedicata a Sothis, (all’epoca dopo il solstizio d’estate) e che avanzava di un giorno ogni 4 anni, scarto fra anno calendario egiziano e anno tropico.Fai tu pero' i conti io sono leggermente fuso.
Il giro dei 4 anni, il capodanno sarebbe sorto il 2 Thot, e dopo 4 anni il 3 Thot e così via; l’anno civile si sarebbe quindi accordato con le piene del Nilo solo per brevi periodi, tuttavia il fenomeno continuò a rimanere in fase con l’anno tropico.
Nel giro di 1461 anni (4 x 365d + 1) si ritornava al punto iniziale con la levata eliaca della stessa stella di riferimento: si chiudeva un ciclo noto come ciclo di Sothis.
Gli egizi sapevano che la vera durata dell’anno era di circa 365 giorni e 6 ore e che questo calendario era inesatto
Gli egiziani avevano notato che 25 anni egizi corrispondevano a 309 mesi sinodici chiamato periodo Api; infatti:
25 anni vaghi x 365d = 9125d
e
309 mesi sinodici x 29,530588d = 9124,95d
Sappi che l'anno, era ragruppato in 3 stagioni cui nomi.:
* Inondazione (Akhit) composto dai seguenti mesi: Thot, Phaophi, Athyr e Choiak.
* Primavera o semina (Perit) composto dai seguenti mesi: Tybi, Mecheir, Phamenoth e Pharmuthi.
* Raccolto (Shemu) composto dai seguenti mesi: Pachon, Payni, Epiphi e Mesore.
Stabilirono che la stagione durava 4 mesi, (tetrameni) cui mese diviso in 3 decadi, (10 giorni cad.). Eccetto giorni epagomeni ad ogni decade corrispondeva una divinità (36 in totale).
"Per la gente del gruppo etnico Dogon del Mali, come per l’antico Egitto, la levata eliaca dell’astro Sirio segnava la formazione del calendario"
"Per i popoli celtici, la levata eliaca di Sirio segnava l'inizio di Lughnasadh, festa dedicata a Lug (considerato il re degli dèi), che soprintendeva anche alla maturazione dei cereali."
"Per il popolo Maori la levata eliaca delle Pleiadi si chiama Matariki."
come detto ho trovato in giro questo e oltre qualche dato personale spero di avere esaudito quanto cerchi............... pero' per i conti falli anche tu :biggrin:
buona serata
Dimenticavo...... perché mi viene un dubbio............ Ma se gli algoritmi sono facili, perche' dovrei essere io a risolverli ?:wtf::whistling:
Grazie a tutti, penso che la risposta alla mia domanda sia quella data da Ro84; basta contare i giorni in cui Sirio (oppure un'altra stella) sia visibile (o invisibile). D'altronde, ci sono stelle che ad una certa latitudine sono perennemente visibili.
Nel ringraziare Ro84 per la risposta, non posso ignorare che lui apra un nuovo argomento, di cui ammetto avere una visione poco chiara. Affermi che
Il legame fra osservabilità di una stella e la sua posizione a nord o a sud dell'eclittica è anche responsabile di fenomeni cui spesso non si pensa: per esempio, quello secondo cui i poli dell'eclittica non potranno mai essere osservati allo zenit nel cielo notturno, per il semplice fatto che quando un polo dell'eclittica è allo zenit, l'intera eclittica corrisponde di fatto all'orizzonte, per cui sarà sempre presente anche il Sole.
Un disegno o grafico potrebbe chiarirmi meglio ciò che affermi? Perchè i poli dell'eclittica non potranno mai essere osservati allo zenit.....? Non riesco a immaginare questa situazione
Perchè i poli dell'eclittica non potranno mai essere osservati allo zenit.....? Non riesco a immaginare questa situazione
I poli dell'eclittica non potranno mai essere osservati allo zenit nel cielo notturno... per il semplice fatto che quando un polo dell'eclittica è allo zenit, ovviamente l'intera eclittica corrisponde di fatto all'orizzonte (cioè la linea che unisce tutti i punti che si trovano a 90° dal polo dell'eclittica, ossia appunto l'eclittica stessa), per cui (ovviamente) sarà sempre presente anche il Sole (rasente l'orizzonte, dato che l'eclittica corre esattamente lungo l'orizzonte a 360°).
In altre parole, quando un polo dell'eclittica è allo zenit, non può essere notte ma solo "giorno" (col Sole all'orizzonte), ed ecco perché non si può mai osservare il polo dell'eclittica allo zenit nel cielo notturno.
Un appassionato che volesse quindi osservare la Grande Nube di Magellano perfettamente allo zenit, resterebbe deluso: si trova infatti molto vicina al polo sud dell'eclittica e pertanto quando la Nube si avvicina allo zenit, inizia a schiarire per l'approssimarsi dell'alba, facendola quindi sparire nel chiarore del cielo.
Scusami, non per colpa tua, ma per mia incapacità non riesco a capire: da quello che ricordo, il polo nord dell'eclittica si trova nella costellazione del Drago, che immagino possa vedersi di notte allo zenith in prossimità polo nord geografico. Perché allora affermi che: "quando un polo dell'eclittica è allo zenit, non può essere notte ma solo "giorno" (col Sole all'orizzonte), ed ecco perché non si può mai osservare il polo dell'eclittica allo zenit nel cielo notturno".
Il polo eclittico (che non è il polo celeste) non si osserva allo zenit in prossimità del polo geografico, perché la sua declinazione è 66°34' (nord o sud). Quindi può essere visto transitare allo zenit solo alla corrispondente latitudine terrestre... ossia esattamente alla latitudine del circolo polare.
Il polo eclittico, essendo un "polo", per definizione si trova a 90° rispetto all'"equatore eclittico"... che sarebbe l'eclittica. Se quindi ti trovi il polo eclittico allo zenit (ossia a 90° di altezza nel cielo), l'eclittica si trova esattamente coincidente con l'orizzonte. Siccome il Sole si può trovare solo e unicamente in un punto lungo l'eclittica, va da sé che in queste condizioni osservative il Sole deve essere per forza presente in cielo, esattamente rasente l'orizzonte. E se hai il Sole rasente l'orizzonte, il cielo è rischiarato completamente e le stelle non sono visibili. Ecco perché col polo dell'eclittica allo zenit non puoi assolutamente avere un cielo notturno... ma solo un cielo diurno.
Grazie, Ro84. Sei stato chiarissimo. Effettivamente, è un argomento di cui si parla e si trova poco in giro.
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