Giuseppe Petricca
23-10-2013, 15:59
Dopo un sacco di tempo, una serata veramente tersa a disposizione qui in centro Abruzzo, e quindi non se ne poteva non approfittare ^.-
Telescopio messo fuori ad entrare in temperatura dopo il tramonto, e mi sono dilettato nell'attesa nell'osservazione di Venere, che in queste sere è nelle posizioni migliori, alto e ben luminoso da subito sin dopo il tramonto :)
In attesa del sorgere della Luna intorno alle 22 (dalla mia posizione).
Dopo cena si esce, ed ecco qui il nostro satellite ben pronto per una osservazione sia visiva che ovviamente fotografica :D Con il cielo che c'era non si poteva certamente rimandare! Scatti realizzati con Nikon P90 Bridge in afocale, ISO 100, f4.5, 1/60" exp.
4760
HiRes qui: http://www.astrobin.com/61248/0/?mod=none
Questo che potete vedere sopra è una composizione ovviamente digitale di due scatti uno effettuato a colori e uno effettuato in b/n, distanti pochi secondi l'uno dall'altro.
Appare già evidente una colorazione in tonalità differenti nell'immagine a colori, in particolare nel Mare Tranquillitatis, nel Mare Insularum, Mare Vaporum e Nubium, a testimonianza della diversa composizione geologica superficiale di quelle zone. Con il telescopio potevano riconoscersi ovviamente altre 'sottozone' di colori variabili all'interno di altri Mari, ma in fotografia di questo tipo (afocale) è il massimo della definizione alla quale sono potuto arrivare. Nell'immagine sotto, potete vedere una versione più grande della prima della composizione ;)
4759
HiRes qui: http://www.astrobin.com/61249/0/?mod=none
E usiamo questa, invece della solita in b/n (che però come avete potuto osservare, mostra infiniti dettagli in più) per una sommaria descrizione di quel che si poteva vedere sulla linea del terminatore, partendo da nord ^^
Iniziamo con una coppia che è impossibile non osservare in questa fase, ovvero il duo di crateri Atlas (il più grande) ed Hercules, che si stagliano benissimo sulla superficie. Scendendo un po' più in basso osserviamo alcuni crateri ricolmi ai margini del Mare Serenitatis, ovvero il piatto e grande Posidonius, e il semicirco di Le Monnier, ancora più in basso appare evidentissimo in questa fase Macrobius, e proprio sulla linea del terminatore, quasi al livello dell'equatore Lunare, il piatto Tauruntius.
Scendiamo al livello dell'equatore, o poco sotto, e troviamo il 'deforme' Gutenberg (crateri A, E, C), e sulle rive del mare Nectaris i Motes Pyrenaeus, molto suggestivi con ombre decisamente stagliate a 154x :) Sempre sulle rive dello stesso mare, il semicirco del grande Fracastorius a sud e il circo di Teophilus a nordovest (visibili anche Cyrillus e Catharina). Rintracciabile, proprio sotto Fracastorius, il cratere dal picco centrale Piccolomini.
Per concludere l'osservazione, arriviamo ad una doppia formazione che in questa fase da il suo meglio, ovvero la coppia Janssen/Hommel. Non sono crateri vicini, ma nel loro insieme, a 100x sono molto suggestivi.
Partendo dal primo, rintracciamo molto facilmente l'enorme Janssen, circo dal fondo martoriato e piatto, con più di una Rima al suo interno (la più famosa che lo taglia per tutto il diametro, Rima Janssen) e sul bordo settentrionale la coppia Metius e Fabricius. Poco sotto, il terzetto (che in realtà è un quartetto con il cratere Hommel C) composto a forma di 'Topolino' -il fumetto XD- da Pitiscus, Vlacq e Hommel stesso.
Insomma, c'è sempre tantissimo da guardare sul nostro satellite! ^^ Spero che come sempre il 'viaggio' non sia stato noioso ^^
Telescopio messo fuori ad entrare in temperatura dopo il tramonto, e mi sono dilettato nell'attesa nell'osservazione di Venere, che in queste sere è nelle posizioni migliori, alto e ben luminoso da subito sin dopo il tramonto :)
In attesa del sorgere della Luna intorno alle 22 (dalla mia posizione).
Dopo cena si esce, ed ecco qui il nostro satellite ben pronto per una osservazione sia visiva che ovviamente fotografica :D Con il cielo che c'era non si poteva certamente rimandare! Scatti realizzati con Nikon P90 Bridge in afocale, ISO 100, f4.5, 1/60" exp.
4760
HiRes qui: http://www.astrobin.com/61248/0/?mod=none
Questo che potete vedere sopra è una composizione ovviamente digitale di due scatti uno effettuato a colori e uno effettuato in b/n, distanti pochi secondi l'uno dall'altro.
Appare già evidente una colorazione in tonalità differenti nell'immagine a colori, in particolare nel Mare Tranquillitatis, nel Mare Insularum, Mare Vaporum e Nubium, a testimonianza della diversa composizione geologica superficiale di quelle zone. Con il telescopio potevano riconoscersi ovviamente altre 'sottozone' di colori variabili all'interno di altri Mari, ma in fotografia di questo tipo (afocale) è il massimo della definizione alla quale sono potuto arrivare. Nell'immagine sotto, potete vedere una versione più grande della prima della composizione ;)
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HiRes qui: http://www.astrobin.com/61249/0/?mod=none
E usiamo questa, invece della solita in b/n (che però come avete potuto osservare, mostra infiniti dettagli in più) per una sommaria descrizione di quel che si poteva vedere sulla linea del terminatore, partendo da nord ^^
Iniziamo con una coppia che è impossibile non osservare in questa fase, ovvero il duo di crateri Atlas (il più grande) ed Hercules, che si stagliano benissimo sulla superficie. Scendendo un po' più in basso osserviamo alcuni crateri ricolmi ai margini del Mare Serenitatis, ovvero il piatto e grande Posidonius, e il semicirco di Le Monnier, ancora più in basso appare evidentissimo in questa fase Macrobius, e proprio sulla linea del terminatore, quasi al livello dell'equatore Lunare, il piatto Tauruntius.
Scendiamo al livello dell'equatore, o poco sotto, e troviamo il 'deforme' Gutenberg (crateri A, E, C), e sulle rive del mare Nectaris i Motes Pyrenaeus, molto suggestivi con ombre decisamente stagliate a 154x :) Sempre sulle rive dello stesso mare, il semicirco del grande Fracastorius a sud e il circo di Teophilus a nordovest (visibili anche Cyrillus e Catharina). Rintracciabile, proprio sotto Fracastorius, il cratere dal picco centrale Piccolomini.
Per concludere l'osservazione, arriviamo ad una doppia formazione che in questa fase da il suo meglio, ovvero la coppia Janssen/Hommel. Non sono crateri vicini, ma nel loro insieme, a 100x sono molto suggestivi.
Partendo dal primo, rintracciamo molto facilmente l'enorme Janssen, circo dal fondo martoriato e piatto, con più di una Rima al suo interno (la più famosa che lo taglia per tutto il diametro, Rima Janssen) e sul bordo settentrionale la coppia Metius e Fabricius. Poco sotto, il terzetto (che in realtà è un quartetto con il cratere Hommel C) composto a forma di 'Topolino' -il fumetto XD- da Pitiscus, Vlacq e Hommel stesso.
Insomma, c'è sempre tantissimo da guardare sul nostro satellite! ^^ Spero che come sempre il 'viaggio' non sia stato noioso ^^