etruscastro
04-09-2023, 16:03
Dopo molteplici rassicurazioni finalmente trovo il tempo per recensire questo splendido oculare zoom della Televue 3-6mm in mio possesso oramai da oltre un anno, se da una parte vi ho fatto aspettare c'è da dire che dall'altra ho avuto maggiore tempo per provarlo e testarlo in serate diverse e con strumenti (pochi) diversi.
Inizio col dire che dopo aver avuto in passato (molto lontano) il pur ottimo Baader zoom 8-24mm Mark I la mia predilezione per gli oculari si è spostata profondamente verso le focali -fisse-, questo perché da una parte sono un estimatore dei grandi campi apparenti (in mio possesso ho quasi la totalità di oculari da 82 o da 100°) ma anche per una maggiore qualità meccanica/ottica dell'oculare stesso, cose che, per costruzione intrinseca degli oculari zoom, non è possibile ottenere con quest'ultimi, o almeno, come vedremo presto, non è possibile ottenerli ... sempre!
Dopo questa doverosa introduzione, e dopo aver espresso il mio parere personale sugli oculari zoom generici passo a dire -cosa- mi ha spinto a cercare -ora- un oculare zoom... niente, praticamente niente.
Il tutto è nato dal classico passaparola tra astrofili che mi ha fatto venire a conoscenza di un noto astrofilo capitolino che vendendo l'intera attrezzatura vendeva anche questo zoom a un prezzo, a mio parere, interessante; ed è così che dopo averlo contattato, richiesto la garanzia verbali di rito (nell'impossibilità di andarlo a prendere di persona bisogna fidarsi) nonostante la persona goda di grande serietà nella comunità di astrofili, concordato il prezzo, effettuo il pagamento e mi metto in attesa di questo zoom.
Lo dirò chiaramente... l'ho comprato, per provarlo e poi rivenderlo certo del fatto che oculari di una certa -fascia- di prezzo sono degli "assegni circolari" e che la -cosa- non mi avrebbe portato a rimetterci cifre per la quale perdere il sonno di notte, anche perché oculari di una certa focale e in questo caso il range di millimetri che va dai 3 ai 6mm, non possono andar bene su ogni telescopio, tantomeno il mio strumento principale che è un CPC 1100 con 2800mm di focale.
Arriva l'oculare nei tempi concordati col venditore e trovo subito una piacevole (parere personale) scatolina nera che non ha nessuna gioia ma tanta resa...
51915
a differenza del packaging Explorer Scientific ad esempio dove la scatola serigrafata del Triatlas è pur piacevole, in questo, essendo il mio primo Nagler in possesso, ci si limita all'essenziale, che pure è ciò che occorre.
Nell'aprire la scatola troviamo un piccolo oculare dal peso di 150 grammi (154 coi tappi inseriti) di ottima fattura perfettamente paragonabile al nuovo (come da indicazioni del venditore!) con all'interno un gradito opuscolo Televue dove spiega le caratteristiche dell'oculare (in inglese) e di tutte le caratteristiche degli oculari Televue attualmente in commercio:
51916
51917
Terminata la parte estetica, interessante fino ad un certo punto, iniziamo a parlare dell'oculare; Televue proclama il suo zoom composto da 5 lenti con focali variabili dai 3 ai 6mm con 50° di campo apparente costanti in tutte le focali, cosa non scontata negli altri zoom; alcuni di voi potrebbero storcere il naso sulla "quantità" di campo apparente ma c'è da dire che per rispettare una data qualità ottica il numero di lenti non può garantire un aFov apparente maggiore, va detto anche, che a parte l'utilizzo di questo zoom su qualche telescopio a ridotta focale, l'oculare tenderà sempre a rilasciare ingrandimenti "importanti" dati proprio dalla focale in essere (3-6mm) ragion per cui, non viene nemmeno richiesto, a mio opinabile giudizio, un campo apparente maggiore.
La prova sul campo nel tempo è stata svolta con il mio rifrattore ED TS 110/770mm e con diversi dobson anche di apertura importante dei miei soci ai quali di volta in volta abbiamo osservato insieme.
Parlo sostanzialmente della prova sul rifrattore la cui focale unita all'oculare mi rilascia un range di ingrandimenti compresi tra i 128 e i 257x (non l'ho mai provato sul mio cpc 11" dove rilascerebbe ingrandimenti compresi tra i 467x e i 934x, per questioni di seeing e di limite fisico dello strumento!) su soggetti prevalentemente planetari, che sono i più ostici soprattutto Giove e Marte, ma anche di deep sky (limitato al diametro del telescopio ovviamente).
Non potendo fare, per ovvie ragioni, un resoconto delle singole serate di prova, posso dire che lo zoom Televue è praticamente... perfetto.
La meccanica è sicura e precisa con un chiaro click stop al raggiungimento della focale voluta, l'ottica è di quanto di migliore si possa chiedere a degli oculari presenti oggi sul mercato.
Trattamento anti-riflesso delle lenti mai invasive (come accade invece spesso sui Baader o altre marche) e quindi una cromatica stellare sempre naturale spalmate su un campo apparente assente di alcune aberrazione ottico/geometrica (che non sia indotta dal telescopio!). I dettagli gioviani, pur nella risoluzione di un 11cm sono marcati, mai impastati neanche nei tenui chiaro/scuri tipici del pianeta come anche accade nei Sirti maggiori del pianeta Marte e la cosa aiuta anche nel deep sky sub-urbano sempre limitato agli 11 cm a rifrazione ma anche su soggetti effimeri come il ponte di materia su M51 o la sempre ostica M101.
Anche nell'utilizzo sui dobson da oltre i 40cm l'oculare conferma l'eccellente qualità ottica e meccanica su tutti i target visibili.
Tirando velocemente le conclusioni, è un oculare che non si vende (a meno che, come accaduto a me, un astrofilo decida di lasciare l'hobby) e che si posiziona nella fascia alta di prestazioni/costi, attualmente sui siti italiani nuovo lo si trova a 586€ per cui non adatto ad ogni tipo di tasca o quanto meno non consigliabile a neofiti con budget limitato, potrei scrivere diversi report sul suo utilizzo ma tutti verteranno alla massima precisione e bontà generale; ero perplesso inizialmente, ma mi sono ricreduto totalmente sugli zoom anche se qua parliamo di un top di gamma.
lo rivenderei?
sì
quando anche io appenderò forse un giorno le mie "scarpine al chiodo" senza più la vista e senza la forza di montare nessun treppiede...
p.s. la recensione è frutto della mia personale esperienza, non sono un professionista del settore e non sono a busta paga di nessuna azienda, va quindi presa come riferimento generale di un utilizzo medio dell'accessorio.
Inizio col dire che dopo aver avuto in passato (molto lontano) il pur ottimo Baader zoom 8-24mm Mark I la mia predilezione per gli oculari si è spostata profondamente verso le focali -fisse-, questo perché da una parte sono un estimatore dei grandi campi apparenti (in mio possesso ho quasi la totalità di oculari da 82 o da 100°) ma anche per una maggiore qualità meccanica/ottica dell'oculare stesso, cose che, per costruzione intrinseca degli oculari zoom, non è possibile ottenere con quest'ultimi, o almeno, come vedremo presto, non è possibile ottenerli ... sempre!
Dopo questa doverosa introduzione, e dopo aver espresso il mio parere personale sugli oculari zoom generici passo a dire -cosa- mi ha spinto a cercare -ora- un oculare zoom... niente, praticamente niente.
Il tutto è nato dal classico passaparola tra astrofili che mi ha fatto venire a conoscenza di un noto astrofilo capitolino che vendendo l'intera attrezzatura vendeva anche questo zoom a un prezzo, a mio parere, interessante; ed è così che dopo averlo contattato, richiesto la garanzia verbali di rito (nell'impossibilità di andarlo a prendere di persona bisogna fidarsi) nonostante la persona goda di grande serietà nella comunità di astrofili, concordato il prezzo, effettuo il pagamento e mi metto in attesa di questo zoom.
Lo dirò chiaramente... l'ho comprato, per provarlo e poi rivenderlo certo del fatto che oculari di una certa -fascia- di prezzo sono degli "assegni circolari" e che la -cosa- non mi avrebbe portato a rimetterci cifre per la quale perdere il sonno di notte, anche perché oculari di una certa focale e in questo caso il range di millimetri che va dai 3 ai 6mm, non possono andar bene su ogni telescopio, tantomeno il mio strumento principale che è un CPC 1100 con 2800mm di focale.
Arriva l'oculare nei tempi concordati col venditore e trovo subito una piacevole (parere personale) scatolina nera che non ha nessuna gioia ma tanta resa...
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a differenza del packaging Explorer Scientific ad esempio dove la scatola serigrafata del Triatlas è pur piacevole, in questo, essendo il mio primo Nagler in possesso, ci si limita all'essenziale, che pure è ciò che occorre.
Nell'aprire la scatola troviamo un piccolo oculare dal peso di 150 grammi (154 coi tappi inseriti) di ottima fattura perfettamente paragonabile al nuovo (come da indicazioni del venditore!) con all'interno un gradito opuscolo Televue dove spiega le caratteristiche dell'oculare (in inglese) e di tutte le caratteristiche degli oculari Televue attualmente in commercio:
51916
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Terminata la parte estetica, interessante fino ad un certo punto, iniziamo a parlare dell'oculare; Televue proclama il suo zoom composto da 5 lenti con focali variabili dai 3 ai 6mm con 50° di campo apparente costanti in tutte le focali, cosa non scontata negli altri zoom; alcuni di voi potrebbero storcere il naso sulla "quantità" di campo apparente ma c'è da dire che per rispettare una data qualità ottica il numero di lenti non può garantire un aFov apparente maggiore, va detto anche, che a parte l'utilizzo di questo zoom su qualche telescopio a ridotta focale, l'oculare tenderà sempre a rilasciare ingrandimenti "importanti" dati proprio dalla focale in essere (3-6mm) ragion per cui, non viene nemmeno richiesto, a mio opinabile giudizio, un campo apparente maggiore.
La prova sul campo nel tempo è stata svolta con il mio rifrattore ED TS 110/770mm e con diversi dobson anche di apertura importante dei miei soci ai quali di volta in volta abbiamo osservato insieme.
Parlo sostanzialmente della prova sul rifrattore la cui focale unita all'oculare mi rilascia un range di ingrandimenti compresi tra i 128 e i 257x (non l'ho mai provato sul mio cpc 11" dove rilascerebbe ingrandimenti compresi tra i 467x e i 934x, per questioni di seeing e di limite fisico dello strumento!) su soggetti prevalentemente planetari, che sono i più ostici soprattutto Giove e Marte, ma anche di deep sky (limitato al diametro del telescopio ovviamente).
Non potendo fare, per ovvie ragioni, un resoconto delle singole serate di prova, posso dire che lo zoom Televue è praticamente... perfetto.
La meccanica è sicura e precisa con un chiaro click stop al raggiungimento della focale voluta, l'ottica è di quanto di migliore si possa chiedere a degli oculari presenti oggi sul mercato.
Trattamento anti-riflesso delle lenti mai invasive (come accade invece spesso sui Baader o altre marche) e quindi una cromatica stellare sempre naturale spalmate su un campo apparente assente di alcune aberrazione ottico/geometrica (che non sia indotta dal telescopio!). I dettagli gioviani, pur nella risoluzione di un 11cm sono marcati, mai impastati neanche nei tenui chiaro/scuri tipici del pianeta come anche accade nei Sirti maggiori del pianeta Marte e la cosa aiuta anche nel deep sky sub-urbano sempre limitato agli 11 cm a rifrazione ma anche su soggetti effimeri come il ponte di materia su M51 o la sempre ostica M101.
Anche nell'utilizzo sui dobson da oltre i 40cm l'oculare conferma l'eccellente qualità ottica e meccanica su tutti i target visibili.
Tirando velocemente le conclusioni, è un oculare che non si vende (a meno che, come accaduto a me, un astrofilo decida di lasciare l'hobby) e che si posiziona nella fascia alta di prestazioni/costi, attualmente sui siti italiani nuovo lo si trova a 586€ per cui non adatto ad ogni tipo di tasca o quanto meno non consigliabile a neofiti con budget limitato, potrei scrivere diversi report sul suo utilizzo ma tutti verteranno alla massima precisione e bontà generale; ero perplesso inizialmente, ma mi sono ricreduto totalmente sugli zoom anche se qua parliamo di un top di gamma.
lo rivenderei?
sì
quando anche io appenderò forse un giorno le mie "scarpine al chiodo" senza più la vista e senza la forza di montare nessun treppiede...
p.s. la recensione è frutto della mia personale esperienza, non sono un professionista del settore e non sono a busta paga di nessuna azienda, va quindi presa come riferimento generale di un utilizzo medio dell'accessorio.