Visualizza Versione Completa : La mia scelta eretica: Unistellar Equinox 2
altazastro
12-03-2023, 17:37
So bene che questo genere di telescopi non è nelle grazie di molti (eufemismo), almeno sui forum italiani, mentre ho notato un atteggiamento un po’ più possibilista su Cloudy Nights.
L’Unistellar Equinox 2 è praticamente appena entrato in produzione, credo che il mio sia uno dei primissimi in Italia, perciò ho comprato sulla fiducia.
Ma come di solito succede con tutti i miei acquisti importanti, in realtà ci penso un bel po’ prima di procedere.
Avevo iniziato a pensarci anni fa, quando era uscito il Vaonis Stellina, poi avevo pensato al fratello minore Vespera.
Alla fine ho preso l’Equinox nella nuova versione perché mi è sembrato quello con il miglior rapporto prezzo/prestazioni nella sua categoria.
La categoria, poco popolata, è quella degli astrografi-simil EAA automatizzati e all-in-one.
Costa 2500 euro e si può argomentare all’infinito che i soldi potrebbero essere spesi meglio altrimenti.
Il fatto è che, non me ne vogliano i puristi di tutti i generi, a me il tipo di prodotto è sempre piaciuto, sin da quando uscì lo Stellina.
Quello però costava 4000 euro pre-pandemia, mentre 2500 euro attuali, astronomicamente parlando , valgono più o meno 1800-1900 euro pre-pandemia, quindi il costo, sebbene ancora considerevole, è dal mio punto di vista, decisamente più accettabile.
Rispetto al Vaonis Vespera, di ugual prezzo, l’Equinox 2 ha a mio parere il vantaggio di una maggiore apertura e di una focale che permette di riprendere un range di oggetti maggiore, al prezzo di una minore trasportabilità
Infatti non è proprio piccolo, né tanto leggero (9 kg + un paio di treppiede).
Unistellar vende uno zaino fatto su misura (per tutti i suoi telescopi, non solo questo) al non troppo economico prezzo di circa 330 euro, ma con i primi esemplari dell’Equinox 2 è in omaggio, e quindi almeno questa spesa me la sono evitata.
Non è un vero è proprio telescopio da astrofotografia (anche in altazimutale si può fare di meglio), non è neppure perfetto per i puristi del’EAA, perché c’è una consistente elaborazione “black box” fatta dal computer di bordo.
E allora che cos’è?
Eh … un modo veloce per vedere oggetti celesti con una certa comodità, ed eventualmente salvarne le immagini, senza troppe pretese di qualità astrofotografica.
Lo specchio ad F4 non è banale da collimare, ed ho lottato per due giorni per ottenere una collimazione simil-decente su buona parte del (ma non tutto il) campo inquadrato.
E’ in effetti difficile ottenere stelle rotonde dappertutto, e quelle più luminose sono ancora più difficili, forse perché influisce un algoritmo di soppressione degli spikes, che infatti, nonostante la spessa crociera, si vedono proprio solo sulle stelle più luminose.
Anche i colori onestamente non sono il massimo: le stelle sono generalmente bianche e anche nelle immagini che ho post-processato con StarTools, ho ottenuto colori più o meno passabili sono per gli ammassi stellari.
E’ possibile che in ambito urbano questo sia un effetto delle routine di rimozione dell’IL.
Oltre allo stacking “live”, il sistema effettua infatti anche una rimozione dell’IL, ed è piuttosto efficiente, perché se ne vede di meno, in tempo reale, rispetto ad esempio a quanto se ne vedrebbe usando Sharpcap nelle stesse condizioni ambientali.
La sensibilità complessiva la trovo buona, essendo riuscito a cogliere con pose di 4 secondi (il massimo permesso) una galassia di magnitudine 14 come NGC898 dal centro di Torino e con la luna quasi piena, per quanto un po’ lontana.
Ho fatto un calcolo della luce effettivamente catturata dallo specchio, una volta tolta l’ostruzione della spessa crociera e dell’alloggiamento del sensore, e mi risulta pari a quella di un rifrattore da 100 mm di diametro, millimetro più, millimetro meno.
Rispetto poi ai prodotti Vaonis, l'Equinox ha una flessibilità in più: è possibile montare i propri filtri da 31.8 mm, come spiegato in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=DyCFjn1MDDQ&t=142s&ab_channel=FranckMarchis
Il sensore “dovrebbe/potrebbe” essere un Sony IMX347, secondo voci su Internet, ma quando ho chiesto al produttore quale sensore utilizzassero, mi hanno risposto che al momento l’informazione era riservata.
Altre cose: l’app che gestisce il telescopio permette di fare dei dark ma non dei flat, e infatti mi sa che dovrò trovare il modo di pulire il sensore da un piccolo alone all’estremità del campo; i dati RAW non sono immediatamente accessibili (cosa che invece Vaonis fa), bisogna caricarli sul sito del produttore e poi chiedere un link per scaricarli.
Questo è certamente un aspetto che spero venga migliorato quanto prima.
Alla fine però il prodotto è più uno strumento per esplorare il cielo con una certa facilità ma senza vere pretese astrofotografiche, e sempre che non ci si faccia prendere da purismi di vario tipo.
Come note finali, per ora, devo dire che il sistema di puntamento riconosce velocemente le stelle nel cielo con una routine di tipo plate solving (poche decine di secondi) e poi è in grado di centrare gli oggetti con un errore massimo che finora ho visto essere di 5-7 arcominuti.
La durata della batteria, ufficialmente di 11 ore, anche con le temperature miti dello scorso weekend, mi è sembrata più nel range delle 6-7, ma c’è da dire che ho anche fatto upload dei dati.
altazastro
12-03-2023, 17:41
Che cosa si vede "live":
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altazastro
12-03-2023, 17:44
Mentre questo è ciò che si può ottenere con un po' di post-processing (e con la premessa che la collimazione era ancora da sistemare):
https://www.astrobin.com/c0ltly/?_ga=2.231210781.309488252.1678624269-649220200.1678624266
Salvatore
12-03-2023, 18:12
Ottimo, ti anticipo già che questo prodotto mi fa storcere il naso. Tuttavia comprendo le tue necessità, ma sopratutto trovo utile avere riscontri e dati da qualcuno che lo usa.
Sono molto tentato anche io ma per il Vespera della Vaonis più che per l'Equinox 2.
Per chi vuole vedere in diretta ciò che non riuscirebbe a vedere sul momento nemmeno usando un dobson da 40 cm portato sulle Alpi, credo sia un'ottima soluzione.
Le foto che ho visto ricavate dal Vespera non erano niente male, considerando che comunque i file che vengono salvati sono elaborabili a piacimento.
E poi la comodità e la maneggevolezza di fare tutto con un aggeggino da pochi kg per me è impagabile.
Angelo_C
12-03-2023, 18:58
altazastro
Oggi sei un "eretico", domani sarai un pioniere. ;)
Penso che questi telescopi saranno il futuro, come lo fu il goto una 15ina di anni fa.
Ora sono limitati, di piccolo diametro e relativamente costosi, ma considerato come si stà sviluppando l'EAA (e rovinando ulteriormente i nostri cieli) e la conseguente vendita di cams specifiche, non passerà molto prima che la scelta relativa a tale tipologia di strumenti, si amplii moltissimo, solo il tempo di maturare ulteriormente le tecnologie relative ad acquisizione, somma ed elaborazione.
altazastro
13-03-2023, 00:24
Fatta la prova montando il filtro (non particolarmente stretto) UHC-E di Astronomik: 2 ore di Monkey Head Nebula.
Live a colori:
50553
Processata in B/N con StarTools:
50554
Questa volta mi sa che è meglio "live" :D ... il fatto è che StarTools si esprime al meglio con fits non processate e qui gli do in pasto dei PNG stra-processati!
Prima o poi proverò anche con il filtro H-alpha 12nm, anche se temo che con soli 4 secondi di esposizione massima ...
Complimenti per il nuovo aquisto.
Non mi e' chiara una cosa... si puo' escludere completamente il pre processing dello strumento e avere dei file completamenti grezzi?
etruscastro
13-03-2023, 09:05
@altazastro (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=8744)
Oggi sei un "eretico", domani sarai un pioniere.
concordo, pur ammettendo che non è uno strumento che entra nelle mie grazie è indubbiamente un telescopio che apre ad una "nuova" astronomia sul campo, volente o nolente questo è e questo sarà!
altazastro
13-03-2023, 10:02
iaco78
No, non si può escludere l'elaborazione on board, si possono solo regolare il gain (in dB) e il tempo di acquisizione (in ms), più due parametri (luminosità e "background") nella visualizzazione a schermo.
I grezzi ci sono, ma non vi hai accesso diretto (ed in questo Vaonis è migliore), devi farne l'upload sui server di Unistellar, tramite una procedura regolata dalla loro APP, poi mandare una mail chiedendo un link per scaricarli.
Molto farraginoso ed inefficiente, anche se dicono (da tempo) che presto metteranno su un sistema più automatizzato che bypasserà le mail.
Io credo vogliano mettere le mani sul "dato" acquisito per infilarlo in enormi database (utilizzabili anche da A.I.) e poi magari, chissà, rivendere questi dati a qualcuno.
faggio79
13-03-2023, 11:34
altazastro
Oggi sei un "eretico", domani sarai un pioniere. ;)
Penso che questi telescopi saranno il futuro, come lo fu il goto una 15ina di anni fa.
Esattamente il mio stesso pensiero. Da appassionato (e professionista) in ambito tecnologico, sembra proprio che questo genere di strumenti rappresenti - in stato oggi embrionale - ciò che sarà la normalità fra una decina d'anni. Quindi nulla di male, anzi. Mi immagino già un sistema del genere applicato su uno strumento di diametro più grande, reso più flessibile nell'uso visuale da un focheggiatore ibrido (su cui magari puoi alternare l'uso del sensore con l'oculare classico), e perchè no un software in grado di gestire la collimazione dello strumento in modo semi-automatico sfruttando il CCD. Una pacchia, senza ombra di dubbio, per chi per anni si è spaccato la schiena nel trasportare ed è diventato matto a gestire dozzine di "oggettini" sparsi da combinare.
Ciao altazastro, ognuno si prende e osserva lo strumento che vuole, quindi complimenti per l'acquisto. Magari sarai il pioniere di domani :)
A parte questo, mi sono sempre chiesto cosa fosse questo tipo di telescopi.
Mi spiego, non sono per visualisti ( non credo che ci sia la 'poesia', lasciami passare questo termine, della visione diretta ) ma nemmeno per astrofotografi, per le limitate possibilita' di ripresa ed elaborazione.
Ho sempre creduto che fossero dei gadget tecnologici ma poco astronomici.
Tu, che lo possiedi e lo usi, cosa ne pensi onestamente?
Solo una aggiunta.
Quello che differenzia l'Equinox ( e i Vaonis, ecc ) da un telescopio goto 'normale' e' il fatto di avere un sistema di ripresa live stack automatizzato, o sbaglio?
Non sarebbe stato molto piu' efficiente invece di creare un telescopio completo, fare un oculare per live-stack in modo da essere utilizzato per dei casi opportuni ( es: luoghi con IL elevato ) e su telescopi diversi?
cherubino
13-03-2023, 21:35
Nel concordare che ognuno deve divertirsi come desidera e che gli strumenti (e il loro acquisto) deve essere personale perché in ognuno di noi vibrano "corde" diverse, vorrei dare la mia esperienza con il mondo Unistellar.
Gli strumenti di EAA (electronic Assisted Astronomy) esistono da tantissimi anni, almeno dagli anni '80 anche se molti non li conoscono.
Unistellar non ha fatto altro che "rinverdire" (o cercare di farlo) un successo che non c'è mai stato in campo amatoriale.
In effetti, avendo provato più di un prodotto di EAA e due di Unistellar, devo dire che la tecnologia c'è ma appare molto male impiegata perché non riesce a fare nulla oltre a visualizzare una immagine colorata a bassa risoluzione piuttosto "finta" e oggettivamente brutta. Mi è stato ovviamente proposto di avere in prova e recensire uno di questi strumenti ma ho declinato l'invito perché avrei potuto parlarne solamente male e mi sarebbe dispiaciuto.
Il fine di questi strumenti è quello di portare oggetti del cielo profondo alla soglia di visibilità di chiunque, senza quasi avere nozioni di atsronomia. Per questo, a mio avviso, funziona molto meglio Astrobin e una connessione internet. Non riesco davvero a comprendere come l'astrofilo smaliziato possa trovare applicazioni utili a questi strumenti (ma posso ovviamente sbagliarmi).
L'idea di fondo era rivoluzionaria negli anni '70 e allora non ha avuto successo, francamente non credo che lo abbia oggi e non penso che sia questa la strada per avvicinare il pubblico all'astronomia.
Però, ovviamente, faccio ogni augurio all'amico Altazastro affinché possa divertirsi e ottenere bei risultatio con il "nuovo" giocattolo.
Per Robicek:
1) sono esistiti ed esistono gli oculari "live stack", da 40 anni esistono e non li usa nessuno a parte qualche entusiasta che dopo pochi mesi poi li vende.
2) Atik aveva proposto, anni fa (una ancora in commercializzazione) camere cmos autostacking come le Horizon e Infinity, che hanno avuto un successo commerciale non eclatante.
Paolo
cherubino
13-03-2023, 21:46
Un'altra "specie" di EAA era rappresentata dalla prima camera ASTROVID ma soprattutto dalla successiva WATEC 120+n che offriva prestazioni superiori a quelle di questi unistellar e ha 15 anni di progettazione in più sulle spalle.
Paolo
faggio79
13-03-2023, 22:12
Non saprei, i tempi non sono maturi oggi, figurarsi 20-30-40 anni fa, è naturale che un prodotto del genere (che fatica a ritagliarsi una fetta di mercato con le tecnologie odierne) non abbia avuto alcun successo in passato. Tuttavia prima di bocciare definitivamente questi strumenti mi riservo di vedere cosa succederà nei prossimi anni. Sony sta sfornando ogni anno nuovi sensori con specifiche sempre più sorprendenti, in grado di catturare sempre più fotoni e ridurre rumore come non mai. Quelle che oggi in live-stacking sono immagini "così così" fra 5 anni potrebbero essere incredibilmente più dettagliate e appetibili, e non solo perchè si useranno sensori migliori, anche i software di live-stacking verranno migliorati. E' possibile che fra 5 anni avremo un'evoluzione di questi oggetti a prezzi accessibili. Come è possibile che naufragheranno del tutto. Stiamo a vedere.
Poi sul discorso di "cosa è", è chiaro: è uno strumento per fare EAA. Non è visuale, non è imaging, l'EAA si pone in mezzo alle due cose, ed è possibile farlo, è anche piuttosto economico, ma anzichè doverti procurare montatura, OTA, cavi vari, camerina, PC, questi strumenti ti mettono a disposizione un all-in-one che ti manda sul telefono (o sull'oculare elettronico) l'immagine. Target commerciale? Pigri e divulgazione / didattica. Mica poco, è un bel bacino d'utenza....
altazastro
13-03-2023, 22:26
Allora, fino ad ora mi sono divertito moltissimo, ma certamente c'è l'entusiasmo della novità, e quindi vedremo come andrà nel tempo.
Detta molto semplicemente a me fa comodo il pacchetto "tutto in uno": per ragioni logistiche di casa mia, io ogni sera devo smontare e rimontare tutto il setup "convenzionale", montatura in un posto, tubo in un altro, sensore in un altro, filtri in un cassetto, alimentatore in un altro ... e quindi monta e smonta richiede il suo tempo e mi è pure successo di montare tutto in casa perché alle 20 il cielo era sereno e aprire le serrande alle 22 (dopo aver montato tutto) e trovare il cielo coperto.
Questo lo si porta fuori già pronto, accendi, si allinea veramente in fretta e via ... si osserva ... su schermo.
Certo non accontenterà mai il visualista vero e proprio, ma tanto io oramai da anni osservo solo più via schermo, quindi non mi cambia niente.
Qualità dell'immagine ... certo non è come uno stacking offline con Astro Pixel Processor, seguito da un'ora di elaborazione con StarTools, ma l'immagine non è in tanto bassa risoluzione, ed è molto più grande di quello che questo sito permette di caricare ... e comunque a me non pare brutta ... poi ovviamente su questo aspetto la discussione sarebbe infinita.
I precedenti descritti da Cherubino onestamente non li conosco, ma la tecnologia che c'è in quello scatolotto negli anni'80 avrebbe richiesto una scrivania, per non parlare della capacità di elaborazione in tempo reale: l'abisso tra le capacità di elaborazione di un 386 e quelle dei processori anche più umili di oggi è immenso, per non parlare della velocità delle memorie, dei bus, etc.
E la potenza di elaborazione fa un bel po' di differenza quando devi fare live stacking e poi anche applicare algoritmi di wiping contro l'IL al volo e così via.
Certo che poi alla fine è una questione paradossalmente più di sentimento che di ragione: ti devono piacere le immagini che si formano sul tablet, ti deve piacere l'idea stessa che l'immagine si formi sul tablet, devi accettare che sei molto più uno spettatore rispetto a quando operi con un setup convenzionale (visuale o EAA o AP).
Però a me l'idea di metterlo fuori con il freddo (ma anche il caldo estivo, perché il range di temperature in cui è supportata l'operatività arriva fino a 40 °C), mentre io me ne sto comodo sul divano e punto gli oggetti in maniera davvero precisa, e l'immagine si forma affidabilmente, senza dover uscire a correggere questo o quello ... beh insomma a me questo piace, ma capisco che a molti potrebbe non piacere affatto ... insomma finirò nel girone dei pigri.
Poi è anche trasportabile in giro ed utilizzabile in un parco cittadino, o da un (Air)BnB o da casa di amici con la semplicità e la rapidità che i setup classici non hanno, intendo quelli EAA/AP.
Ciò detto, non è che sostituisca tutto il resto della mia attrezzatura: ne è un divertente e comodo complemento.
Sul fatto che un giorno tutti i (o molti dei) telescopi saranno così ... no, non credo: certamente penso che in percentuale ce ne saranno più di adesso (principalmente causa IL) e che costeranno un po' meno, ma il nostro è un mondo di hobbisti e quindi il piacere del "poterci mettere le mani" ci sarà sempre.
Su Cloudy Nights in merito a questo genere di strumenti ho letto paragoni con i notebook in campo informatico: una volta i PC erano tutti desktop/tower e i notebook erano meno potenti e molto più costosi ... e poi con il tempo si sono presi quasi tutto il mercato.
Ci sono degli elementi di verità in quest'analisi: mi ricordo che anche io 25 anni fa e oltre prendevo in giro i "portatili" perché non potevi cambiare scheda madre, scheda video, etc e poi sono diventati dominanti, ma ci sono due aspetti: 1) una base di utenza enormemente più vasta che permette investimenti enormemente maggiori rispetto a quelli del settore dell'astrofilia e 2) un'utenza fatta in grandissima parte di utenti veri e propri, non di appassionati del PC, quindi a mio parere le cose sono diverse.
Certo se su questo genere di telescopi venissero investiti i soldi che sono stati investiti per l'evoluzione dei notebook, e la base di utilizzatori fosse di quelle dimensioni, allora potremmo veramente immaginarci telescopi "smart" con schemi compound e apertura di 20/30 cm con sensori APS-C o più grandi, magari anche mono con filtri e ruota incorporati, stacking e processing "A.I. augmented" in tempo reale ... il tutto per 500 euro ... e allora sì che ci sarebbe ben poco altro in giro, ma non credo che succederà.
cherubino
13-03-2023, 22:33
Concordo sul finale "sogno" da 500 euro, ma anche da 5000 sinceramente.
Per il resto concordo con il fine, che è il suo.
Paolo
Huniseth
13-03-2023, 23:50
Mah..... un oculare che fa il lavoro di elaborazione ... ma a questo punto non è meglio guardarsi le foto già belle fatte? Tanto si tratta dello stesso soggetto.
Adriano_SW
13-03-2023, 23:59
Pochi giorni fa Luca Fornaciari ha rilasciato un video nel quale parla dei prossimi prodotti che testerà e recensirà. Se non ho capito male ha acquistato un Unistellar. Recensirà a breve anche un altro prodotto (inviatogli da Artesky se non erro), la montatura AM5.
Huniseth
14-03-2023, 00:07
Io sono favorevole a sistemi che facilitino la ricerca, in fondo è uno spreco di tempo e origine di disamoramento, i superguro della ricerca magari avranno a che ridire perchè diventerebbero meno super guru - L'importante è osservare direttamente quello che interessa - bene o male un poco di conoscenza astronomica si acquisisce.
Sinceramente da visualista, io speravo che la tecnologia andasse in un' altra direzione, cioè in quella di ridurre sensibilmente, o annullare, magari tramite filtr i innovativi l' IL o il seeing troppo agitato.
Fantascienza?
altazastro
14-03-2023, 00:49
Mah, in base alle conoscenze attuali penso di sì, poi se si arrivasse a controllare le capacità di elaborazione del cervello umano (perché alla fine noi vediamo con il cervello attraverso gli occhi) nello stesso prevedibile modo in cui si controlla quello delle CPU in silicio, allora chissà ... però sì, fa abbastanza fantascienza ...
Partendo da zero, con uno strumento classico, ho imparato molte cose sul cielo, ottica, meccanica celeste, meteo, sensori di ripresa, e molto altro. Se avessi iniziato con ll'unistellsr forse avrei imparato molte meno.
Un campo d'utilizzo potrebbe essere per coloro che affette da un andicap non possono fare le attività classiche di monta, smonta e porta in giro.
Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk
Per me tutto sta in cosa piace fare.
Per un astrofilo con una certa esperienza, se piace il monta e smonta, fare chilometri per trovare un cielo che ti permetta con il tuo strumento molto spesso di intravedere qualcosa che riconosci perchè già la conosci, se ti gratifica impiegare ore per acquisire immagini che fai diventare belle perchè ci lavori altre ore in post produzione, allora questo tipo di strumenti non vanno bene.
Io personalmente, anche in funzione della qualità sempre peggiore del nostro cielo, li ritengo un complemento indispensabile al mio set up super classico da visualista poco più che planetario, fatto da un o SC da 6 pollici e da un rifrattore acro 120/600 su montatura az, perchè il mio obiettivo è comprimere al massimo i tempi che mi portano ad osservare. Anche perchè sarebbero ormai operazioni assolutamente ridondanti.
Le immagini che ho visto, ottenute anche senza post elaborazione in live stacking, non le ritengo assolutamente malvagie. Anzi.
Poi, se si vuole, si possono sempre elaborare e i risultati, anche in rapporto ai costi della strumentazione e ai tempi necessari, sono di ottimo livello secondo appassionati molto più competenti di me.
Inoltre, rimane sempre una parte di contributo personale al set up, perchè le immagini migliorano in funzione della qualità del cielo, dall'utilizzo o meno di filtri, dalla precisione di messa in bolla dello strumento (parlo per il Vespera della Vaonis) ecc.
Ovviamente, come sempre, de gustibus.
Armando31
14-03-2023, 09:27
Secondo me non vale la spesa di 3000€ ,se nascondono la bontà del sensore forse l'inghippo c'e'
Con meno della metà ti prendi un rifrattore apo da 70mm una Sky-Watcher STAR ADVENTURER GTi (https://www.binomania.it/phpBB3/viewtopic.php?p=124368#p124368) una asi come sensore è sharpcap per fare il livestack, voglio fare lo spendaccione ma non spendererò più di 1800€;)
altazastro
14-03-2023, 10:58
Credo che il "mistero" del sensore sia più che altro un problema di comunicazione e cautele "legali" all'interno dell'azienda: chi risponde alle domande magari ha paura di dire qualcosa di più piuttosto che di meno.
Comunque confermo che si tratta dell'IMX347, come si evince dal seguente articolo in merito alla ricerca degli esopianeti con i telescopi Unistellar:
https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1538-3873/acaa58/pdf
Citazione del modello di sensore alle pagine 4 e 8.
In merito al setup EAA con apetto, ASI e Sharpcap ... ce l'avevo già e avevo bisogno di una nuova droga! :D
Armando31
14-03-2023, 11:52
che brutta cosa la strumentite acuta ,te lo dice chi ne ha sofferto molto hora sono guarito:biggrin:
Adriano_SW
14-03-2023, 13:05
Mentre questo è ciò che si può ottenere con un po' di post-processing (e con la premessa che la collimazione era ancora da sistemare)...
Risultato interessante. Alcune domande:
1) Il live stacking e' capace di ripartire dal file di stacking generato in una precedente sessione? Oppure riparte sempre da zero? Funzionalita' utile da avere in caso di porzione limitata del cielo a disposizione.
2) L'immagine che hai pubblicato e' 1264x844. Qual e' la dimensione in pixel dell'immagine grezza che si ottiene dall'Equinox? Dovrebbe essere sui 6.2MB se non ho letto male.
Per ricavare la magnitudine limite della foto (che dovrebbe essere intorno alla 15) l'ho riprocessata velocemente in Pixinsight. Se per te e' ok posso postare l'immagine che ho ottenuto.
Grazie.
altazastro
14-03-2023, 13:17
Adriano_SW
Posta pure tutto ciò che vuoi: quello che pubblico è di dominio pubblico e ci puoi fare quel che vuoi.
Il live stacking riparte da zero ... sì lo so che è una limitazione ... uno può pensare di salvare ogni 5 minuti, scaricarsi le PNG, convertirle in FIT e fare lo stacking offline, con Siril, DSS, APP, o quel che si vuole.
Per quanto riguarda la risoluzione dell'immagine originale era di 2880x2160, pari a 6MP, ma è interessante notare che l'IMX347 è un sensore da 4 MP con fattore di forma 16:9, quindi credo che l'immagine finale che viene scaricata sia il prodotto di interpolazioni o stitching, ma comunque non la semplice trasformazione in PNG del RAW.
Questo si intuisce anche dalla risposta che ho ricevuto quando ho chiesto al produttore in merito al sensore e alla sua risoluzione (avevo fatto notare la differenza 4-6MP):
"For the moment, at the very beginning of the launch, we have decided to keep some data confidential.
Indeed, the sensor and resolution specifics are protected by the industrial secret for the time-being.
The eVscope 2 is our most advanced smart telescope, and as such, it is equipped with our best super-resolution imaging.
The resolution of the eVscope pictures differs due to different image post-processing techniques, it's done by our software."
Adriano_SW
14-03-2023, 13:25
Adriano_SW
Posta pure tutto ciò che vuoi: quello che pubblico è di dominio pubblico e ci puoi fare quel che vuoi.
Ecco la versione mini:
50571
Strumento comunque interessante.
Angelo_C
14-03-2023, 13:46
Parliamo di una nicchia occupata 5 minuti fa, questi strumenti (rispetto ad un setup "classico") sono molto grezzi, gestione poco efficiente, prestazioni (dell'elettronica) relativamente limitate, idem quelle ottiche (diametri) e prezzi ancora alti; la stessa cosa cosa dei primi cellofoni con i tasti verdi, con borsetta/batteria da 3 kg che costavano 5.000.000 delle vecchie lire.
Quando la gestione (come alcune criticità evidenziate da altazastro) sarà più flessibile e "aperta", l'elettronica ancor meglio integrata, diametri più "importanti" e prezzi meno di "nicchia", avremo l'equivalente del cellofono moderno e allora ci sarà il boom (secondo me). Ovvero la possibilità di "bucare" i sempre più fetenti cieli del pianeta, senza partire per luoghi "selvaggi", aprire le porte dell'astrofilia ai "pantofolai" che vogliono la pappa pronta (anche il posting automatico sui social della "tua" creazione :biggrin: ) e questo potenzialmente potrebbe essere un bacino ben più numeroso dei quattro gatti di astrofili "prima maniera" (noi :razz: ).
In breve, questi aggeggi mi sembrano tanto come un moderno SUV, non sono ne carne ne pesce ma li vogliono tutti.
Pura curiosità: Come si comporta nel planetario/Luna?
Parlo da informazioni ricavate per il Vespera.
Pianeti non praticabile.
Luna molto bene.
altazastro
14-03-2023, 14:51
A Luna e pianeti ci devo ancora arrivare, comunque non c'è molto da aspettarsi: per la Luna Unistellar dice che bisogna usare le pose singole senza stacking, mentre per Giove, Marte, Venere e Saturno c'è una specie di "live lucky imaging" proprietario, da cui però non mi aspetterei molto, se questa è l'immagine di Giove postata sul sito di Unistellar:
50572
Io ho fatto di molto meglio con il MAK90, questa mi ricorda un po' l'immagine di Giove che feci nel 2006 con il Meade 2045D e la prima Meade LPI ...
Quanto a Urano, Nettuno e pure Mercurio, vanno trattati come oggetti deep ... qui il link con le spiegazioni:
https://help.unistellar.com/hc/en-us/articles/360002268974-Observing-the-Moon-and-planets
Comunque chiaramente NON è un telescopio per Luna e pianeti, semplicemente con quel che costa dovevano dare uno straccio di possibilità di visualizzazione a chi non ha altro da utilizzare.
Huniseth
14-03-2023, 17:47
Il boom per vedere delle foto?
altazastro, alla fine dipende molto (anche) da come interpreti la tua passione.
Io davanti ai monitor ci lavoro tutto il giorno ( da informatico ), la sera mettermi all'oculare e' un'attivita' che mi rilassa..
Ho provato anche io qualche esperimento di EAA con la asi 224 ( sensore utilizzato per le prime versioni di Unistellar Evscope ). Interessante, non c'e' che dire, pero' mi manca sempre la visione diretta da visualista.
Se ci fosse in futuro un modello che permette tempi di stacking ridotti ( < 1s ), magari un pensierino ce lo farei.
altazastro
14-03-2023, 20:58
Sono informatico anche io ... sarà che oramai il video è la mia rappresentazione del mondo ... :D
Non essendo più giovane (ero giovane trent'anni fa) e avendo cominciato con l'astronomia da ragazzo, gli oculari li ho usati parecchio in passato, ma ora, un po' perché la vista non è più quella di una volta, un po' perché ho solo Plossl 31,8 e molto perché comunque trovo lo schermo più comodo, gli oculari li lascio nel cassetto da anni.
Lo stacking minore di 1s lo fai con questo: è regolabile da 1 a 4000 ms.
Huniseth quella del boom non l'ho capita.
Infatti la mia non era ovviamente una critica, anzi ;)
Io con gli oculari cerco di rilassare gli occhi. Domenica sera il cielo era terso e spirava un leggero vento.
Con l'acro 152/900 ho spazzolato un bel po' di ammassi aperti tra l'Auriga, i Gemelli, l'Unicorno, i Cani e la Poppa. Divertimento e rilassamento puro.
Huniseth quella del boom non l'ho capita.
Si riferiva a questo:
...
Quando la gestione sarà più flessibile e "aperta", l'elettronica ancor meglio integrata, diametri più "importanti" e prezzi meno di "nicchia", avremo l'equivalente del cellofono moderno e allora ci sarà il boom (secondo me)...
cesarelia
15-03-2023, 01:19
Premessa: lungi da me disprezzare uno strumento che offre potenzialità aggiuntive; sono favorevolissimo al suo utilizzo in casi di impossibilità, inagibilità, disabilità, impedimenti di qualunque tipo; sono convinto che abbia un suo preciso ambito di operatività e applicabilità.
Però ha ragione Huniseth, chi vuole vedere delle foto le cerchi nel web; chi invece può (in un modo o nell'altro, ma ancora può) accostare l'occhio ad un oculare, è buono che lo faccia; anche se per poco, anche con filtri se necessario, anche facendo qualche chilometro se può, anche soffrendo un po' il freddo... ma è una emozione indescrivibile.
Sono poi molto critico, scettico e soprattutto irritato riguardo al fare dell'EAA un ripiego contro l'inquinamento luminoso - che non va accettato ma va combattuto, sempre, soprattutto istruendo le coscienze altrui.
Ampliando il discorso più in generale oltre l'Unistellar, sono anche disgustato dall'abuso di elettronica e robotica: di questo passo useremo l'elettronica anche per portare il cibo alla bocca, anche quando abbiamo delle braccia perfettamente funzionanti per farlo ugualmente bene ("Tempi moderni" del grande Chaplin è sempre più attuale). NB: ho usato la parola "abuso", ma per un uso razionale e motivato c'è sempre la porta aperta.
Sono assolutamente contrario ad una società ipertecnologica quando ci spinge senza motivo ad investire sempre più denaro e materie prime in apparecchiature iper-automatizzate, ultra-complesse, energivore e spesso poco durature (2060: vendesi unistellar "vintage" ancora perfettamente funzionante???). NB: a volte l'introduzione di una tecnologia superiore non avviene completamente "senza motivo", ma con deboli motivazioni, solitamente mere esigenze di business, con la promessa di maggiori prestazioni e comodità - pure reali - ma senza considerare il rapporto con il costo sociale e ambientale in ottica di responsabilità e sostenibilità economica ed ecologica.
Tuttavia non vorrei che il mio discorso sia preso in modo assoluto: la mia idea è che non esistono cattivi strumenti, ma solo utilizzi cattivi o poco responsabili; esorto quindi ad acquistare Unistellar e simili in modo responsabile (non per semplice vezzo) e a farne buon uso.
Sia chiaro che non critico altazastro, che non mi pare sia un novizio alle prime armi con la strumentite acuta e la carta di credito dal grilletto facile; avrà avuto i suoi buoni motivi per fare un tale acquisto. Inoltre credo che sarà utile la sua sperimentazione su tale strumento, non solo perché in alcune situazioni il suo utilizzo è giustificato e bisogna conoscerne limiti e potenzialità, ma anche per le possibili implicazioni che un perfezionamento dell'EAA potrebbe generare (ad esempio nella ricerca o nell'inclusività).
altazastro
15-03-2023, 12:49
Certamente ognuno prende le proprie decisioni ed opera in funzione di opinioni e convincimenti personali, trattandosi poi di un hobby, è ancora più indisputabile che si tratta di libere scelte individuali.
Io sono sempre stato appassionato di tecnologia, nutrito sin da bambino da Spazio 1999 e Star Trek (quella originale), passando per tutti i robot d'acciaio e le Guerre Stellari, quindi sì, io mi sognavo il mondo dei teletrasporti e astronavi e tutto il resto e il mio primo telescopio, nel 1984, era una specie di "materializzazione ingenua" di quel sogno.
In quello ed in altri dopo di quello ho osservato all'oculare, ma, al di là dell'effetto nostalgia, se devo essere sincero non riesco ad attribuire un valore mistico alla visione all'oculare ... voglio dire per me alla fine il telescopio è uno strumento, l'oculare un pezzo dello strumento, arrivano la camera e lo schermo che sono più efficienti dell'oculare? Allora io uso camera e schermo invece dell'oculare ...
Un paio di anni fa mi sono trovato con un binocolo 7x50 sotto un cielo Bortle 3/4 dal quale riuscivo ad intuire la Velo Orientale e la Nord America visualmente (col binocolo) e sì, è stato anche piacevole, ma lo facevo nel tempo libero mentre l'equipaggiamento principale faceva foto: non mi sarei fatto la strada e tutto il resto (sito affittato con AirBnB) per fare il visualista: oramai ho interessi o preferenze diverse e agisco di conseguenza,
Io in alta montagna a fare visuale ci sono andato una volta sola in quasi 40 anni di hobby: bello sì, ma per me una tantum, e avevo 17 anni di meno: adesso uno strumento che mi permetta la visualizzazione su schermo (vedendo di più che in visuale per via dello stacking) standomene in casa, per me è fantastico ... punto, altri ovviamente avranno opinioni diverse, od anche opposte, ed agiranno di conseguenza.
Comunque, ad essere onesto, mi sarei aspettato anche più voci negative: devo dire che dopo aver sentito diverse voci "possibiliste", quando non anche positive, inizio a pensare che il futuro di questo tipo di telescopi possa essere anche più positivo di quanto pensassi.
Albertus
15-03-2023, 15:31
mi sembra che Unistellar a differenza di Stellina non sia dotato di de rotatore di campo integrato
questo dovrebbe essere un limite non trascurabile
ho visto che si possono impostare pose brevi fino a 1 sec
per quanto la tecnica delle pose brevi abbia ormai superato la fase del pregiudizio a priori tuttavia la posa "ottimale" non è la minima possibile
al di sotto di un certo tempo di posa il rumore aumenta esponenzialmente
soggetti a Nord e a Sud oltre ad una cera altitudine, dovrebbero esser difficili da osservare
altazastro
15-03-2023, 15:39
Il tempo massimo per esposizione è di 4 secondi, e credo che sia studiato per minimizzare rumore termico (particolarmente in estate), errori di tracking e rotazione di campo in casi estremi (tipo puntare alto a NORD o a SUD fotografando dall'equatore).
Certo farebbe comodo avere la possibilità di spingere fino a 10-15 secondi, e non è nemmeno impossibile che venga concessa come feature con un aggiornamento del firmware.
Però più allunghi il tempo, più devi conoscere le implicazioni, mentre 4 secondi possono andare in più o meno tutte le situazioni anche per chi nulla sa della rotazione di campo o del rumore termico.
Per quanto riguarda l'altezza, tutte le montature altazimutali hanno problemi in prossimità dello zenith, ma se ti riferisci alla rotazione di campo, con un sensore di quelle dimensioni e 4 secondi di esposizione, non dovresti avere rotazione all'interno del singolo frame per tutte le altitudini praticamente utilizzabili da una montatura altazimutale, ovvero fino a 80 gradi, forse un po' di più.
In merito poi all'assenza del derotatore di campo: io con altri telescopi su AZ-Gti faccio esposizioni anche di 30 secondi a 400-450 mm, puntando a ovest, ovvio che se vai tutto a nord o tutto a sud, oppure oltre i 60-65 gradi di altezza, allora devi ridurre i tempi.
altazastro
16-03-2023, 16:28
Ho fatto un altro po' di pratica e scattato qualche altra foto.
E' così rapido da mettere fuori, attivare e iniziare a "osservare" (sullo schermo, ovviamente), che ti vien voglia di provarci anche se il cielo non è nelle migliori condizioni, perché tanto c'è poco da perdere.
E' uno strumento da EAA, non da vera astrofotografia, quindi per cercare di tirare fuori una foto abbastanza vicina agli standard (anche quelli più basici) dell'astrofotografia, bisogna quasi sempre intervenire abbastanza estensivamente sulle stelle in post-produzione.
Di solito le stelle, tranne quelle più deboli, non sono molto rotende, tendenzialmente un po' squadrate: questa può essere una combinazione dovuta alla spessa crociera e ad una possibile attenuazione "al volo" degli spike da essa prodotti durante il live stacking.
Quando mi farò dare qualche raw da Unistellar vedrò di verificare anche questo punto.
Finora non sono riuscito a non bruciare le stelle più luminose, mi sa che l'unico modo sarebbe prendere foto con tempi di esposizione diverse e usare i layer ... forse ... ma sinceramente mi sembra un po' contro la filosofia di semplicità dello strumento.
Poi un conto è tirare fuori una foto, magari migliorarla un po', per avere essenzialmente un ricordo degli oggetti visitati, un conto è pensare di fare astrofotografia vera e propria ... non è lo strumento adatto se si vogliono belle stelle puntiformi fino ai bordi e magari pure non saturate.
Capitolo coma: ce ne è sempre un po' e, anche se non ne ho la matematica certezza, ho l'impressione che varii un poco spostando il telescopio (nel senso di muoverlo per puntare oggetti ad una certa distanza angolare gli uni dagli altri), il che implicherebbe un po' di gioco nella cella del primario.
Ma non sono un esperto di meccanica, tanto meno astronomica, quindi mi limito a buttarla lì.
Lato EAA però è un vero piacere vedere gli oggetti "materializzarsi" già dopo pochi minuti, non di qualità astrofotografica, certo, ma ben più di quanto si potrebbe sognare di vedere all'oculare in condizioni di cielo equivalenti.
Con un filtro nemmeno narrowband, come l'Astronomik UHC-E, ho visto formarsi la Medusa Nebula (Abell 21) già dopo una decina di minuti, cosa non proprio banale.
Anche una galassia non proprio delle maggiori come NGC 1961 stava producendo una bella immagine dopo un'ora e un quarto, poi stupidamente mi sono distratto ed è "tramontata" dietro un palazzo, cosa che ha ridotto la qualità dello stacking prima della sua interruzione, e così ho dovuto rinunciare a salvare l'immagine.
Chissà, magari riuscirò a recuperarla dai raw.
Vi lascio i link ad alcune nuove foto fatte con l'Equinox 2 pubblicate su Astrobin.
NGC2403 (https://www.astrobin.com/l9zv61/)
M45 (dettaglio) (https://www.astrobin.com/36r5nr/)
NGC1857 (https://www.astrobin.com/nub721/) (la peggiore ma quando ci sono solo stelle alle volte è dura)
Albertus
16-03-2023, 19:16
Lo specchio ad F4 non è banale da collimare, ed ho lottato per due giorni per ottenere una collimazione simil-decente su buona parte del (ma non tutto il) campo inquadrato.
la sola ragione per la quale esiterei a comprare l'unistellar
una scelta decisamente contro la filosofia del prodotto
si offre e si reclamizza un sistema che fa tutto da se e poi si chiede all'utilizzatore di compiere un'operazione che metterebbe a disagio anche lo smanettone più smaliziato
forse valeva la pena di farlo pagare un 500 euro in più ma con un apo 80/480
avranno avuto le loro ragioni
la collimazione risulta essere almeno facilitata rispetto a un newton f4 standard ?
si agisce, spero, solo sul primario ?
è dotato almeno di viti bob Knobs ?
dispone di dispositivi integrati in sostituzione di tappi forato o laser ?
ultimo
ti è arrivato fortemente scollimato ?
un imballo ben fatto non potrebbe mantenere la collimazione di fabbrica ?
altazastro
16-03-2023, 22:06
Sì certo, c'è solo il primario da regolare, quindi è più facile rispetto ad un Newton con secondario.
Ci sono due viti Allen sulla culatta, una per l'asse verticale e una per quello orizzontale.
No, non è arrivato fortemente scollimato, è che in fotografia basta poco perché è tutto lì a disposizione, fermo e statico, per la ricerca del difetto, mentre visualmente, soprattutto a bordo campo, uno ci farebbe meno caso.
Certo non è una soluzione priva di interazione utente come i rifrattori di Vaonis, d'altra parte se vai sugli specchi e vuoi un'apertura un minimo decente senza ingombri che poi creano altri problemi anche lato montature, un rapporto focale veloce è necessario.
Senza contare che in fotografia è sempre meglio avere un rapporto focale veloce, massimamente quando si usano pose brevi o brevissime.
Il vantaggio di questa architettura è che è possibile usare i tuoi filtri, ed il fatto che ci sia la filettatura pronta per accettarli significa che qualcuno ci ha pensato in fase di progettazione.
Inoltre la soluzione a specchio (catottica mi pare si dica) permette di usare un maggior range di lunghezze d'onda.
Albertus
17-03-2023, 02:19
saluti
mi ero sempre chiesto per quale ragione l'unistellar equinox avesse una crociera cosi spessa dato che la crociera è, come è noto , responsabile degli spike
la risposta che mi ero data era che servisse per stabilizzare lo specchietto secondario in modo da facilitare o addirittura eliminare la necessità della collimazione
se la collimazione si fa solo sul primario tramite due viti Allen non dovrebbe essere un problema serio
forse non riesci fare di meglio perchè è impossibile fare di meglio
in quanto alla qualità fotografica
si tirano sempre in ballo le stelle puntiformi
se fotografo una galassia a me interessa la galassia
quali difetti riscontri sugli oggetti celesti in confronto al tuo sistema EAA tradizionale ?
altazastro
17-03-2023, 12:34
Per me le ragioni della spessa crociera sono tre, di cui una più o meno coincidente con la tua: serve a supportare un secondario formato da un sensore con un po' di elettronica, probabilmente più pesante del secondario a specchio dei newton tradizionali; le altre due ragioni sono: 1) ci deve passare la circuiteria di collegamento con l'elettronica di elaborazione (i.e. PC) che sta nella base e 2) è più robusto per farlo a prova di neofita imbranato che magari maneggia impropriamente il telescopio.
E' vero che si poteva fare più spesso solo il raggio dove passa la circuiteria (a meno che non sia ridondata), ma poi entrano in gioco questioni estetiche.
Piuttosto, considerando che il secondario è predisposto con una filettatura per attacco C-Mount (23 mm mi pare) e che anche i muri sanno che gli standard per filtri e altro oramai sono 31.8 e 50.2, è evidente che è stato pensato per essere usato con un adattatore, il quale aggiunge un altro po' di peso.
Ora, se non volevi che gli utilizzatori ci mettessero niente, non ci mettevi la filettatura, se ce l'hai messa è perché offri un'opzione (probabilmente C-mount invece di 31.8 nativo perché questo avrebbe richiesto un'ostruzione maggiore, dato che quella di "serie" è 30 mm, quindi sì, se metti un filtro aumenti un briciolo l'ostruzione) e se immagini che qualcuno potenzialmente potrebbe attaccarci anche il gruppo ottico di una barlow lunga, ecco che diventa pienamente ragionevole fare una crociera bella spessa.
In quanto ai difetti rispetto ai miei altri setup ... beh qui c'è molto "black box processing": non sai bene cosa fanno, quindi adesso ho chiesto di poter scaricare dei RAW in modo da fare il percorso tradizionale (stacking con Astro Pixel Processor e post-processing con StarTools) e vedere meglio le differenze.
Devo dire che l'immagine di NGC2403 che ho postato su Astrobin recentemente non paga molto rispetto a quella fatta con il C6, ovviamente mutatis mutandis, ovvero maggior apertura, camera mono e stacking offline.
Se Unistellar avesse il sensore mono le differenze sarebbero ancora meno, ma ovviamente un prodotto "commerciale" come questo non può limitarsi alle foto in bianco e nero ...
Albertus
17-03-2023, 13:50
grazie altazastro
beh stacking offline non sarebbe EAA
anch'io ho una mono ma per EAA credo sia indispensabile avere una camera a colori se si vogliono immagini colorate
non so se sia possibile usare una ruota porta filtri con stacking in tempo reale
in quanto all'apertura , in EAA ci vogliono tele veloci , come hai detto tu stesso a proposito del rapporto focale
quindi l'equinox è senz'altro "in media" per questo particolare uso
in conclusione "ceteris paribus" mi sembra di capire che l'unistellar offra poco di meno rispetto and un sistema tradizionale dedicato all' EAA (non all AP) per quanto riguarda la qualità dell'immagine
con in più il vantaggio della facilità d'uso e in meno lo svantaggio del prezzo
L'unica cosa che concordo con altazastro è che mi sarei aspettato più commenti negativi...sarà che siamo diventati tutti più pigri...Vabbè, vado a sfogliare un po' di foto su astrobin e telescopious, mi dà più soddisfazione.
Più che pigri direi realisti.
Oggi esistono dispositivi che danno risultati impensabili fino a qualche anno fa.
Ed esistono altri dispositivi oltre l'Equinox 2 che danno risultati in termini di immagini in post produzione di alto livello.
Purtroppo l’inquinamento luminoso nonostante i Dobson di grande diametro abbiano prezzi accessibili rende l’osservazione visuale sempre più difficile
Huniseth
17-03-2023, 18:13
Perchè mai dovrebbero esserci tanti commenti negativi? Questo è un forum di astronomia, lo strumento è finito qui per errore. :biggrin:
altazastro
17-03-2023, 18:16
Uno può definirla anche pigrizia, o realismo, ma per me è anche la misura di quanto un hobby, quello astronomico, sia soggettivamente rilevante o addirittura totalizzante nella vita.
Ci sono quelli pronti a fare duecento chilometri ogni notte e soffrire il freddo, me ne ricordo uno che per fare foto in montagna d'inverno finì in un burrone con la macchina, e gli andò bene a riportare a casa le piume... potrei dire onore al merito e chapeau, ma io non sono mai stato e mai sarò di quelli, e parafrasando una vecchia pubblicità "l'hobby deve essere un piacere, se ti senti costretto, che piacere è?"
Quindi io lo vivo alla maniera comoda che piace a me, altrimenti non lo vivrei, ne troverei un altro.
gtrin
A quali altri dispositivi ti riferisci, in particolare?
Non ho voluto "inquinare" il thread ma credo che i dispositivi della Vaonis, sia il rifrattore che il riflettore, siano superiori. Io preferisco il Vespera (il rifrattore) di cui puoi trovare su in rete foto notevoli dopo post produzione, che poi è quello che si fa con tutti i file che utilizzi per ricavare una bella foto, col vantaggio del live stacking che anche senza modifiche restituiscono visioni molto piacevoli.
Adriano_SW
17-03-2023, 18:43
Comunque, ad essere onesto, mi sarei aspettato anche più voci negative: devo dire che dopo aver sentito diverse voci "possibiliste", quando non anche positive, inizio a pensare che il futuro di questo tipo di telescopi possa essere anche più positivo di quanto pensassi.
Io penso che anche in questo hobby, come in tutti gli altri del resto, ci siano da un lato le esigenze degli appassionati e dall'altro ci siano dei prodotti sul mercato che cercano di soddisfare tali esigenze.
Riguardo ad Unistellar, se uno ha ad esempio l'esigenza di uno strumento semplice da usare per divulgazione/didattica allora giustamente puo' prendere in considerazione questo tipo di strumento ed eventualmente se lo compra. Se non sbaglio e' proprio quello che Luca Fornaciari ha detto di aver fatto nel suo ultimo video. E lungi da me criticare questa scelta fatta da lui o da altri.
Personalmente io aspetto fiducioso che compaiano sul mercato dei riflettori con l'autocollimazione ed anche dei treni ottici 'total thread' capaci di gestire backfocus 'strani' di correttori di coma e camere astronomiche.
"l'hobby deve essere un piacere, se ti senti costretto, che piacere è?"
Quindi io lo vivo alla maniera comoda che piace a me, altrimenti non lo vivrei, ne troverei un altro.
Mi pare giustissimo e sensato. Ricordiamoci che e' un hobby e ci deve portare piacere. Ognuno come gli garba :)
Antonello66
17-03-2023, 19:10
altazastro ho visto la tua pagina su Astrobin, dopo essere andato tanto in bicicletta, macinando chilometri e scalando vette, ti sei concesso ora anche una bici elettrica. Quindi, ci sta ;), nessuna scorciatoia.
altazastro
17-03-2023, 22:05
Erano solo collinette, comunque grazie.
.Vabbè, vado a sfogliare un po' di foto su astrobin e telescopious, mi dà più soddisfazione.
Questo a mio avviso e' l'errore piu' grosso che si possa fare nel valutare questa tipologia di strumenti. Non sono pensati per l'astrofotografia, non si deve partire a mio avviso dal paragonarli con altri setup fotografici...
Nascono per espandere il filone del visuale e nulla piu'(al momento).
Io ho provato ad osservare galassie dal mio balcone e me le posso proprio scordare... Se potessi vedere una 2403 come quella postata farei i salti di gioia...
Purtroppo a me personalmente frena un po l'entusiasmo tutta la resa finale delle macchina, in particolar modo le stelle. Io osservo a volte dal mio balcone sia con il Mak sia con il truss, e, specie con il newton , la puntiformita' delle stelle e' magnifica e i colori si distinguono. Da quanto visto con questa macchina queste due caratteristiche vanno a farsi benedire..Spero sia una questione di ottimizzazione e che si possa risolvere.
Conoscendo poi la perizia e l'obbiettivita' di altazastro, sarei davvero curioso di una prova fatta sotto un cielo buono...
Leggendo in giro le cose, specie per i colori, sembrano migliorare parecchio, ma un suo guidizio diretto sarebbe certamente piu' credibile.
Salvatore
18-03-2023, 12:54
Perché aspettarsi commenti negativi? Lo hai comprato e se lo strumento soddisfa le tue esigenze, va benissimo.
Il mio storcere il naso deriva soltanto dal fatto , non mi riferisco a te nel preciso, che pare che ci sia una rassegnazione nei confronti Dell 'inquinamento luminoso. Ed é un peccato.
altazastro
18-03-2023, 15:14
Mi sono fatto dare il link dal supporto Unistellar per scaricare i grezzi in formato FITS di tutti i frames ripresi finora ... quasi 100 GB!
Ho scoperto alcune cose:
1) assumendo che quei grezzi siano veramente tali, le spike ci sono solo sulle stelle più luminose, non c'è una routine di eliminazione software, il che significa che le stelle sono più o meno quelle;
2) dall'altra parte mi sono reso conto però che in alcune serie di riprese ero decisamente fuori fuoco, e purtroppo questa è una cosa che si fatica a durante lo stacking in tempo reale su tablet;
3) il live stacking di Unistellar è molto buono: fare lo stacking di pacchi di migliaia di frames con Astro Pixel Processor non ha portato miglioramenti degni di nota e ha richiesto ore;
4) assieme ai grezzi Unistellar fornisce anche lo stacking finale della ripresa in formato FITS, e se si fa passare questo su APP prima per il debayering e la rimozione dell'IL e poi su StarTools per ulteriore processing, quello che viene fuori è decisamente migliore di quanto si può ottenere con il risultato dello stacking in formato PNG, compresa la comparsa di colori un po' più credibili, e comunque al livello di quelli che riesco normalmente ottenere con delle OSC dalla città (ho aggiornato la 2403 e M45 su Astrobin).
Quindi adesso ho chiesto ad Unistellar un paio di cose:
1) la possibilità di scaricare direttamente lo stack in FITS, senza i grezzi, risparmiando decine di GB e un bel po' di tempo;
2) di aggiungere direttamente sulla loro APP la possibilità di salvare su iCloud Drive o su Google Drive (a seconda dei dispositivi) il file di cui sopra, bypassando così tutti i download dal loro sito.
Staremo a vedere, ma quello che è certo è che in questo modo riesco ad ottenere un risultato che è tranquillamente l'ottanta per cento di quello che potrei ottenere con i miei setup per AP (ricordandosi che sempre di astrofotografia con pose brevi in altazimutale io mi occupo) ed il resto essenzialmente richiede maggior attenzione a collimazione e raggiungimento e mantenimento del fuoco.
Ma non ha una routine di messa a fuoco o di assistenza misurando una stella?
altazastro
18-03-2023, 17:58
No quelli sono i telescopi della Vaonis (Stellina, Vespera), gli Unistellar si mettono a fuoco a mano, con l'aiuto della maschera di Bahtinov fornita di serie.
Albertus
18-03-2023, 18:14
saluti altazastro
Unistellar reclamizza anche il rapporto di collaborazione con SETI e la possibilità di contribuire a scoperte scientifiche grazie alla rete mondiale di telescopi eVscope
l'ho sempre considerato un'azione di marketing anche piuttosto ridicola
può darsi che mi sbagli ?
esiste davvero questa rete di utenti Unistellar tutti in contatto tra loro ?
ricevi sul tuo tablet comunicazioni da altri possessori e equinox o da SETI stessa ?
Possono davvero portare qualche risultato significativo o per lo meno interessante dal punto di vista scientifico ?
altazastro
18-03-2023, 20:27
Non ho ricevuto messaggi, ma c'è una sezione dell'app dedicata, ma sinceramente ho disabilitato le notifiche in merito, perché non è quello il motivo per cui ho scelto questo telescopio/dispositivo (o Smart Telescope).
Quanto alla ricerca scientifica, per altri motivi precedentemente avevo già linkato questo:
https://iopscience.iop.org/article/10.1088/1538-3873/acaa58/pdf
Anche qui, non mi esprimo nel merito.
Come nota tecnica, invece, riporto che anche i file FITS grezzi confermano nei loro header che il sensore è un IMX 347, sul quale purtroppo in giro non si trovano molte informazioni (tipo curve spettrali), perché non mi sembra sia usato da nessun produttore di camere astronomiche.
Un'altra "specie" di EAA era rappresentata dalla prima camera ASTROVID ma soprattutto dalla successiva WATEC 120+n che offriva prestazioni superiori a quelle di questi unistellar e ha 15 anni di progettazione in più sulle spalle.
Paolo
Concordo pienamente, secondo me si ottengono risultati migliori utilizzando una ottica luminosa, anche il classico telobiettivo samyang 135 f2, per esempio, e con una camera cmos, colori o mono, utilizzando la funzione di livestack in sharpcap, i risultati sono decisamente migliori, questo strumento mi sembra come si dice, ne carne ne pesce, in compenso molto costoso...:biggrin:
Volendo propio prendere un dispositivo EEA, a questo punto avrei puntato sul nuovo dwarf II ( https://dwarflab.com/products/dwarf-ii-smart-telescope ) ho visto alcuni video e mi sembra un oggettino molto bene fatto, certo è un 100mm, non ci fai pianeti, ma è piccolo, leggero, è goto, insegue, è ha un prezzo molto più ragionevole, sicuramente non vuole sostituire un telescopio, ma da un punto di vista didattico, è favoloso.
cherubino
20-03-2023, 13:26
CLAU,
concordo su tutta la linea con te.
Il DWARF II mi sembra un "item" con molta più logica.
Probabilmente fantastico per essere portato in giro e per riprendere cieli e paesaggi (probabilmente) da condizioni "vacanziere" interessanti.
Bello, me lo studio e quasi quasi me ne regalo uno (chissà)
Paolo
cherubino
20-03-2023, 13:30
Il sensore ha caratteristiche interessanti:
https://www.framos.com/wp-content/uploads/FSM-IMX415_V1A_Datasheet_v1.1d_Brief.pdf
Un imx 415 starvi con pixel da 1,45 nm e con una (e qui è un bene ma può essere un male quindi va filtrata a mio avviso in molte condizioni) QE nel NIR veramente interessante.
Paolo
Adriano_SW
20-03-2023, 13:56
... QE nel NIR veramente interessante.
Interessante. Il QE (NIR compreso) ricalca quello del sensore dell'ASI290MC. Peccato il piccolo diametro del primario che preclude l'utilizzo del NIR.
Pero' se uno avesse sottomano un IR Pass 807, una prova potrebbe farla.
50638
altazastro
20-03-2023, 14:39
Io il livestacking con Sharpcap (e camera mono 178MM o 183MM) l'avevo già fatto con il Samyang 135mm, con lo Skywatcher Evoguide 50ED, con il TS 72/432 e pure con il C6, e almeno le soluzioni con Samyang ed Evoguide sono abbastanza compatte, anche sec'è sempre il cavo verso il notebook ed il notebook, a meno che uno non si prenda Asiair, ovvero si prenda un PC stick e metta tutto il software sopra per poi controllare in Remote Desktop.
Ci avevo anche pensato: AZ-Gti, Evoguide 50ED, camera ASI, PC stick "nastrato" sopra e tutto sommato avevo un equivalente più del Vaonis Vespera che dell'Unistellar, con in più l'opzione camera mono ... e costava molto meno, ma alla fine mi sono convinto a provare la soluzione "chiavi in mano".
Se faranno qualche passo per rendere più semplice l'accesso ai file raw, o in realtà anche solo allo stack finale in formato FITS (che il sistema produce perché te lo mettono nei download), la qualità delle immagini offline aumenta parecchio, quella online, concordo, non sarà mai gestibile come quella di Sharpcap, ma torniamo alla questione delle "chiavi in mano" ... io preferirei un sensore mono, ma è ovvio che il grande pubblico vuole i colori.
In merito al DWARF II, non lo conoscevo, ma avevo già escluso il Vaonis Vespera (molto più caro del DWARF ma con focale simile) proprio perché, almeno dal mio punto di vista, anche i 250 mm di focale dell'Evoguide limitavano un po' troppo il range di oggetti visibili con una certa soddisfazione, i 450 mm dell'Equinox sono equivalenti ai 432 del TS 72/432, con il quale avevo già fatto un po' di esperienza su range di oggetti visibili.
Poi Unistellar ti dà anche uno "zoom elettronico" (leggi interpolazione) 3X che ti fa vedere anche la Eskimo ... ma la qualità è ovviamente piuttosto ridotta.
Con il Vespera c'è il "mosaic mode" che permette un fov di 3,2° x1,8° con possibilità di variare le dimensioni e risoluzione da 8,2 Mpx
altazastro
21-03-2023, 12:55
La notte scorsa era luna piena e secondo le previsioni doveva essere pure una notte serena, con progressivo miglioramento della trasparenza dopo le 22.
Purtroppo in realtà il cielo è solo andato peggiorando in termini di trasparenza, tanto che alle 2 c'era addirittura una leggera nebbiolina (sarà stato buono il seeing).
In questo contesto mi sono impegnato a migliorare la collimazione dell'Equinox 2, senza riuscire tuttavia ad eliminare il coma fino ai bordi (meglio nella parte inferiore che in quella superiore dell'immagine, un po' meglio a destra che a sinistra) e poi a mettere a fuoco al meglio tramite la maschera di Bathinov in dotazione.
Riducendo il guadagno sono riuscito a tirare fuori un po' di colore sulle stelle anche nella visione live e sui file PNG (ovvero senza bisogno dei fits grezzi), mentre le stelle di luminosità intermedia soffrono sempre di una certa "squadratura" per colpa degli spikes che iniziano ad emergere (mentre non ci sono su quelle più deboli) ma non "vengono fuori" propriamente come nelle stelle più luminose.
Mi sa che questo è proprio un difetto strutturale dovuto agli spessi supporti del sensore ed eliminabile solo con pesanti interventi in post-processing (in pratica rifai le stelle interessate).
Ho comunque tirato fuori un discreto M38 e poi un NGC2419 che mi è piaciuto davvero, ben sapendo quanto questo soggetto sia difficile per telescopi di questa apertura e lunghezza focale.
Infine ho provato a fare un paio di galassie, ma non mi ero reso conto di quanto il cielo fosse peggiorato: è un effetto collaterale del riprendere seduto sul divano di casa, ma dall'altra anche un tributo a quanto buono sia il telescopio in contesto EAA anche in condizioni sfavorevoli.
La NGC 2903 che è venuta fuori dopo un'ora (ed era già quasi così dopo 15 minuti) non ha dignità fotografica, ma dà l'idea di cosa si riesca comunque ad ottenere "visivamente" (nel senso EAA) anche in condizioni di cielo pesantemente sfavorevoli (quando ho chiuso ho contato 4 stelle sopra i 60 gradi e la polare non era più visibile).
M38 (https://www.astrobin.com/z7jywi/)
NGC2419 (https://www.astrobin.com/kaw80i/)
E infine NGC2903 nella nebbia:
50648
Adriano_SW
21-03-2023, 14:56
Una curiosita': come si presenta la zona dove si trova il sensore? E' piatta e composta solo dal sensore oppure ci sono degli elementi ottici (es: correttore di coma) che determinano la presenza di un 'treno ottico' allungato ? Domando questo perche' esaminando alcune delle tue foto (vecchie e nuove, pero' non raw ma processate) con ASTAP con il tool 'image inspection' (F5), si nota sempre un forte tilt (severe). Se tilt del treno ottico allungato non e', allora potrebbe forse dipendere dal piano del sensore stesso.
50651
altazastro
21-03-2023, 17:20
Non mi sembra non ci sia niente prima del sensore, e se ci fosse un correttore di coma mi sa che lo direbbero.
In compenso per vedere meglio il sensore mi è venuta la bella idea di smontare il primario e quindi la collimazione sarà da rifare comunque.
Vero è che con un newton prima o poi lo specchio lo devi smontare per pulirlo, ma io non son o un mago con la meccanica e potrei averlo creato io il tilt adesso, in quanto anche se ho fatto diversi tentativi, le due viti inferiori erano comunque più dure di quelle superiori (lo specchio viene tolto con il tubo parallelo al suolo, o in lieve pendenza verso il basso per sicurezza).
Spero di non aver peggiorato il tutto, vedrò la prossima volta che ci sarà qualche stella in cielo, ma adesso tocco il meno possibile.
altazastro
21-03-2023, 17:57
Comunque, di già che ci siamo, questa è la foto del sensore:
50652
Poi, per rincuorarmi un po' ho improvvisato una stella artificiale ad una decina di metri (di più non avevo in casa): sembra buono ma non so quanto sia affidabile.
50653
Adriano_SW
23-03-2023, 09:05
Inquadrando una luce uniforme si potrebbe verificare la distribuzione della luce. La tua ultima foto sembra ad esempio piu' 'carica' a dx:
50663
altazastro
23-03-2023, 12:38
Può darsi, ma non ci voglio diventare scemo, io non sono un perfezionista, anche perché tendo a perdere la pazienza e poi faccio danni.
Quindi mi accontento di ciò che ritengo abbastanza buono, anche perché ho l'impressione che se dovessi portare in escursione il telescopio dovrei comunque rifare il tutto, quindi inutile batterci troppo la testa.
Ho approfittato della scorsa notte, alquanto velata e quindi buona solo per oggetti stellari, per fotografare una serie di ammassi aperti e li ho messi su Astrobin in forma originale, senza alcun post-processing, eccetto un leggero boost dei colori.
In questo modo si può vedere il prodotto "grezzo" (al netto di ciò che fa il suo software, ovviamente) fornito dall'Equinox 2, a piena risoluzione e senza alcun ritocco successivo.
https://www.astrobin.com/0409s4/
https://www.astrobin.com/ev4jre/
Chiaro che non sono perfette, ma per quello che mi riguarda già buone, considerando che se dovessi pubblicarle come foto "estetiche", farei il crop delle zone esterne, applicherei la deconvoluzione, ed eventualmente un po' di arrotondamento se ci fosse ancora qualche stella "ribelle".
Piuttosto, ho provato la funzione di ASTAP che esamina il tilt sulle sette foto della notte scorsa e mi è venuto fuori di tutto, da "almost none" a "extreme", cosa che sinceramente mi lascia qualche dubbio sull'affidabilità/credibilità della funzione, considerando che le foto sono state prese nell'intervallo di un paio di ore, con il telescopio che non faceva niente altro che spostarsi da un oggetto all'altro.
Adriano_SW
24-03-2023, 09:44
...
Piuttosto, ho provato la funzione di ASTAP che esamina il tilt sulle sette foto della notte scorsa e mi è venuto fuori di tutto, da "almost none" a "extreme", cosa che sinceramente mi lascia qualche dubbio sull'affidabilità/credibilità della funzione, considerando che le foto sono state prese nell'intervallo di un paio di ore, con il telescopio che non faceva niente altro che spostarsi da un oggetto all'altro.
In rete ho visto che si utilizza il tilt 'octagon'. Nelle due immagini il tilt in questa modalita' vale (se non sbaglio) 20% e 23%. Con questo strumento si puo' anche verificare se al cambiare della posizione (inclinazione) dello strumento c'e' qualche movimento nella strumentazione che puo' determinare una variazione di tilt.
Albertus
23-04-2023, 13:38
ciao altazastro
sei ancora in luna di miele col tuo unistellar equinox 2 ?
altazastro
24-04-2023, 12:33
Sì, ho pubblicato qualche altra foto su Astrobin e al momento non uso altro, anche se in assoluto uso poco, visto il meteo.
Certamente ha parecchi limiti rispetto a combinazioni variabili di sistemi ottici, lunghezze focali e camere (particolarmente le mono), però è estremamente comodo e piacevole da usare.
Ho suggerito ad Unistellar alcune migliorie all'app di gestione, come lo scaricamento diretto almeno della somma finale dello stack in formato FITS ed un tool per la collimazione basato sulla misura delle quattro aree in cui la crociera divide una stella fuori fuoco ... vedremo se prima o poi implementeranno qualcosa.
Albertus
24-04-2023, 17:36
buono...;)
sicuramente è un sistema rigido ma chi lo compra lo sa...
mi affascina la semplicità d'uso , se penso ad allineamenti a 2-3 stelle, allineamenti polari , contrappesi e bilanciamenti, auto guide ...
in quanto ai limiti...prediamo la tua M51 astrobin un galassia molto fotografata
ho visto che hai usato un tempo di integrazione relativamente breve , 51 minuti
quali difetti presenta questa immagine che non sarebbero presenti in un sistema tradizionale a parità di lunghezza focale e apertura ?
come si evince il tanto deprecato movimento a zig...zag...delle deprecate montature Az ?
altazastro
26-04-2023, 16:21
Sono pose da 4 secondi a 450 mm ... in generale si evince quando vedi che l'immagine è un po' meno nitida, come se fosse un poco fuori fuoco, rispetto ad una fatta con l'equatoriale.
Il fatto stesso che le stelle siano un po' più grandi (a parità di ottica e camera) invece che (o assieme) a questioni di focheggiamento può essere dovuto al fatto che i fotoni cadono in un "circolo d'errore" maggiore con l'altazimutale, proprio per via dell'approssimazione di un moto curvilineo con un moto a zig zag.
Poi ovviamente dipende anche da che focheggiatore si usa, dal fatto che uno abbia o meno la pazienza di rifocheggiare più volte durante la nottata, anche a seconda dell'escursione termica ...
Comunque, parlando specificamente dell'Equinox 2 (ma credo che valga anche per i suoi simili), il limite maggiore a mio avviso sta nella resa delle stelle.
Coma ai bordi a parte, grossa ostruzione a parte, non so se la causa stia in una FWC molto limitata del sensore IMX347, o del modo in cui l'elettronica on-board gestisce il gain e quindi la dinamica, ma già con 4 secondi di esposizione, e pure tenendo il gain vicino al minimo, sovrassaturi tutte le stelle almeno fino alla magnitudine 10; per rendere i colori su oggetti stellari tipo ammassi devi mettere il guadagno a quello che l'interfaccia d'amministrazione definisce 0.0db e limitare i tempi di acquisizione sotto il secondo.
Quindi hai necessariamente un compromesso: se vuoi riprendere le nebulosità (di ogni tipo: galassie, nebule vere e proprie) al meglio permesso dallo strumento ti giochi la qualità sulle stelle, e viceversa.
Però alla fine si tratta di come vuoi approcciare lo strumento: non è un kit ad astrofotografia "pura", è un kit da EAA che ti permette di produrre delle foto che costituiscono un'astrofotografia "semplice" e senza troppe raffinatezze, ma molto efficace e comoda nella sua esecuzione.
Qualcuno ha proposto un parallelo con Polaroid e DSLR analogiche nella fotografia a pellicola, ed entro certi limiti credo sia un'analogia azzeccata.
Personalmente ritengo che EAA e AP siano contigue e che l'unica vera differenza tecnica sia l'uso di live stacking nella prima e di stacking offline nella seconda.
Esistono certamente punti di vista diversi su questo aspetto, ma io agisco coerentemente con la mia visione.
Albertus
26-04-2023, 19:23
sono perfettamente d'accordo
differenze anche piccole devono esistere altrimenti sarebbero scelte irrazionali
rimane però il fatto che, a quanto pare, si può inseguire bene anche in AZ, senza bisogno di hardware esotici e addirittura senza auto guida
in quanto al movimento a zig zag in AZ
mi domando se in EQ la situazione sia poi molto diversa dato che l'autoguida, praticamente obbligatoria, deve continuamente intervenire per correggere gli errori di allineamento polare , praticamente inevitabili
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