Visualizza Versione Completa : uso di Celestron C8 SCT per deep sky
Altomare Secca
01-02-2023, 13:06
buongiorno a tutti
continua la mia serie di domande volte alla fotografia DS
dunque, ho capito che un rifrattore come l'80ED va benissimo per galassie e nebulose diffuse, grande campo in generale
la domanda: quando si vuol fotografare nebulose planetarie e ammassi globulari, dunque soggetti di dimensioni angolari piuttosto ridotte, l'uso di un telescopio a lunga focale é indicato per sfruttare il maggior "ingrandimento" e avere quindi dei soggetti più grandi nell'immagine finale?
senza andare troppo lontano: una nebulosa della Lyra o un ammasso di Ercole che resa avrebbero su un C8 rispetto a un 80ED?
Andrea Mattioli
01-02-2023, 13:36
In questo mio post (https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?41633-Nebulosa-Anello-con-sorpresa) trovi un'immagine di M57 nella Lira fatta con C8 e ASI585. Se qualcuno posta un'immagine con l'80ED puoi fare il confronto
Huniseth
01-02-2023, 15:05
Non è un paragone da fare, fra 80mm e 200mm c'è tanta differenza di raccolta luce e di risoluzione - penso che comunque anche la Lira mostrata sia croppata, o sbaglio? Giusto per non farsi fuorviare dalle dimensioni.
Altomare Secca
01-02-2023, 15:09
Infatti, per questo mi sono posto la domanda riguardo i piccoli oggetti ds
Andrea Mattioli
01-02-2023, 15:23
Sì è croppata molto, anche perchè ho una montatura Alt-Az dunque soffre di rotazione di campo.
L'originale non croppato (ho solo aumentato un pochino la luminosità) è questo:
50296
Così sicuramente dà un'idea migliore del FOV che però dipende molto anche dalla camera. La mia è una planetaria di forrmato intermedio, le camere raffreddate per il deep sky di solito hanno un sensore più ampio e dunque un FOV maggiore
In linea di massima si, per soggetti piccolini serve tanta focale e sopratutto tanto diametro per poterli risolvere al meglio.
Per questo per fotografare questa tipologia di soggetti spesso si abbandonano i rifrattori ( che frequentemente hanno diaemetri e focali contenuti) per utilizzare invece strumenti piu' grossi (vedi RC in primis ma ovviamente anche SCT...)
Aggiungo che il rifrattore 80 ED va bene per una certa tipologia di galassie che possiamo contare sulle dita di due mani...
Oltre quelle bisogna o accettare compromessi come facevo io o cambiare tipologia di strumento..
faggio79
02-02-2023, 10:07
Oltre a quello che è già stato scritto, ci sono due altre questioni da tenere in conto:
1) Campionamento. Più sali di focale, più - a parità di sensore - il campionamento aumenta. Devi rimanere sempre entro certi limiti. Usa questo calcolatore per farti un'idea se il tuo sensore si presta a un utilizzo con 2 metri di focale https://astronomy.tools/calculators/ccd_suitability
2) Sopra i 1000-1500mm di focale diventa indispensabile fare guida fuori asse per poter fare pose decenti. Quindi se non ce l'hai ti servirà un kit OAG.
Altomare Secca
02-02-2023, 10:49
utilizzerei il riduttore di focale, l'OAG faro di tutto per evitarla :biggrin:
utilizzerei il riduttore di focale, l'OAG faro di tutto per evitarla :biggrin:
...Perche'?...:colbert:
Le guide fuori asse sono un manna dal cielo per gli astrofotografi.....
faggio79
02-02-2023, 11:23
Anche col riduttore è caldamente consigliata. Poi dipende dalle aspettative, se fotografi oggetti abbastanza luminosi e ti accontenti di pose più brevi e foto finali con un po' di segnale in meno, va benissimo la guida classica.
Angelo_C
02-02-2023, 15:38
Come in visuale, anche in fotografia vale il fatto che l'80ED finisce dove comincia il C8; non per nulla sono il perfetto complemento l'uno dell'altro.
Huniseth
02-02-2023, 19:03
AAA vendesi OAG come nuova .. cioè.. già presa usata da uno che non l'ha mai usata, quindi è biusata ma mai usata...
Mai che ci fosse una stellina decente nel campo....
Con c8hd ridotto sono passato da guida parallela a oag e le pose scartate sono diminuite
Phd e Asiair adesso permettono multistar guiding che aiuta nel guidare meglio
Mai che ci fosse una stellina decente nel campo....
Mha.....:colbert:
Questo onestamente mi sembra tanto un pensiero diffuso che poi in realta' non capita... A me in piu' di due anni che utilizzo l'OAG sara' successo un paio di volte di dover correggere leggermente la posizione per inquadrare la stella guida... Se poi si ha un sensore di guida decente e monocromatico non ti capita mai... (o sei proprio sfigato oppure come spesso capita non si e' capaci di mettere a fuoco l'OAG e si dice che servono solo stelloni estermamente luminosi per guidare:sad:...) .
Al di la dei pensieri personali, i vantaggi di una guida fuori asse sono innegabili rispetto ad una guida in asse, sia su lunghe sia su corte focali , il tutto sta' a quanto uno ha voglia di ottimizzare il setup ( forse un paio di minuti in piu'?....) .
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