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Visualizza Versione Completa : Il buco nero Sgr A* si mostra a EHT, il telescopio grande come la Terra



Antonio Piras
12-05-2022, 18:26
L'immagine storica del buco nero al centro della Via Lattea segna il culmine di quattro secoli di ricerca astronomica e scientifica. [...]

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givi
13-05-2022, 10:39
Molto interessante, grazie.
Ma che misura è il "µas"? Lo si vede nel filmato di paragone-

Antonio Piras
13-05-2022, 12:29
È una misura difficile da mettere in relazione con qualcosa di tangibile, forse persino per gli astronomi. Si tratta di un millesimo di millesimo di arcosecondo.
Con l'arcosecondo, almeno noi astrofili, abbiamo più confidenza per esprimere la dimensione angolare degli oggetti nel cielo: Giove sfiora i 50 arcsec in opposizione, o la Luna piena ha un diametro di circa 1800 arcsec (pari a 30 minuti d'arco, o mezzo grado).

SgrA* ci appare con un diametro di circa 55 microarcosecondi o, come ho scritto nell'articolo con riferimento al paragone usato dall'ESO, il diametro di una ciambella sulla Luna :biggrin:

Angelo_C
13-05-2022, 14:07
Stavo pensando che se fosse possibile mettere "a sistema" nel circuito VLBI anche il JWT, si avrebbe una base interferometrica di 1,5 milioni di km, sarebbe un bel salto di risoluzione. :sbav:

Fantascienza o sarebbe cosa veramente fattibile?

givi
13-05-2022, 15:29
Antonio Piras
Mi sfuggiva "arcosecondo", µ è chiaramente 10 e-6.
Grazie

Antonio Piras
13-05-2022, 20:18
Stavo pensando che se fosse possibile mettere "a sistema" nel circuito VLBI anche il JWT, si avrebbe una base interferometrica di 1,5 milioni di km, sarebbe un bel salto di risoluzione. :sbav:

Fantascienza o sarebbe cosa veramente fattibile?

Devo dire che ci sto pensando su da alcuni giorni, e questo argomento è anche parte della domanda che avevo formulato e inviato all'ufficio stampa dell'ESO (avendo l'onore di sentirla posta ai panellist durante la conferenza stampa https://youtu.be/hd4npzgawAs?t=26943). Purtroppo non hanno menzionato le (im)possibilità di impiegare un telescopio spaziale, quindi ho provato a elaborare qualche considerazione a ruota libera (parlare di Fermi estimate sarebbe francamente troppo, diciamo ad mentula canis se preferite).

- serve un disco grande. Tutti i radiotelescopi impiegati nell'EHT, quando non essi stessi parte di una vasta rete, hanno un disco di almeno 10 metri (come nel caso del South Pole Observatory che credo sia il più piccolo). JWST, riferimento da prendere quando si parla di telescopi spaziali colossali, si ferma a 6,5.
- serve un puntamento eccezionalmente preciso. Sempre il JWST è capace di puntare con una precisione di 5 millesimi di arcosecondo, che sono praticamente 3 ordini di grandezza meglio dei telescopi terrestri impiegati dell'EHT. 5 arcosecondi è proprio il valore di accuratezza che ho reperito per il South Pole Observatory - ho pensato "disco piccolo = più facile avere precisione". Quindi qui siamo già ok come capacità.
- serve spostare una quantità di dati spaventosa, nell'ordine delle centinaia di TB per ogni campagna osservativa. Due conti a spanne? La prima campagna osservativa ha prodotto 3.5 PetaByte (milioni di GB) di dati su 8 osservatori - le prossime arriveranno a 15. Stimiamo per difetto che siano 400 TB a osservatorio. Il nostro JWST a regime potrà trasmettere quasi 30 GB di dati al giorno grazie a una antenna ad alto data rate che gli permette la stupefacente velocità di trasmissione di 10 Mbit/s. A questa velocità, per trasmettere una acquisizione per conto dell'EHT, servono...10 anni.

La scienza, l'ingegneria e il progresso ci insegnano che l'impossibile di ieri è la normalità di oggi, però penso che siamo ancora lontani da essere tecnologicamente pronti a mettere un telescopio con simili potenzialità nello spazio.

Angelo_C
13-05-2022, 23:34
Peccato, sarà per il prossimo telescopio spaziale. :sad: