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Visualizza Versione Completa : Pareri postazione mobile Mak



James
26-03-2022, 09:43
Buongiorno, avrei piacere di raccogliere i vostri pareri in merito all'effettiva portabilità di strumenti da usare in mobilità, quindi con caratteristica principale di essere veramente comodi da trasportare anche a piedi.
L'uso che interessa a me per questa postazione è esclusivamente visuale planetario e la scelta è ricaduta quindi su schema Mak, da 90 a 127 di apertura. Attualmente in mobilità uso un piccolo rifrattore 70/350 che, sia pure con i limiti che può avere, ha i vantaggi di stare in uno zainetto e di essere parecchio luminoso. Il parere che vi chiedo è se sopra i 90mm di apertura uno strumento sia ancora "goloso" da trasportare: so bene che il 127 rispetto al 90 è un altro strumento, ma temo che, dopo i primi entusiasmi, si riveli meno "grab & go" del previsto. È anche vero che dal 90 al 127 sono solo 37mm in più, che in termini di qualità vogliono dire molto, ma andando avanti con "sono solo pochi mm in più" si finisce per non mettere mai un limite...
Inoltre vorrei chiedere a chi possiede questi Mak di aperture contenute se con il 90 già si apprezzino dettagli in maniera soddisfacente (non mi aspetto le prestazioni di un SC da 8", ma non vorrei neanche trovarmi poi deluso).
Vi ringrazio per l'attenzione e aspetto i vostri pareri.

giulio786
26-03-2022, 09:57
Ho il mak127 e ti assicuro che è leggero e comodo da trasportare. Raccoglie il doppio della luce del 90.

stevesp
26-03-2022, 10:11
Mak 127 con azgti sta in una borsa da fotografo e il treppiedi in una tracolla per ombrelloni
si trasporta bene
Bisognerebbe vedere se con uno zaino da montagna non enorme il treppiede si può attaccare al posto dei bastoncini o della piccozza

giulio786
26-03-2022, 10:35
Per quanto riguarda le prestazioni del 127, se hai fatto qualche ricerca saprai che se ne parla bene dappertutto.
Per pianeti, stelle doppie e ammassi va benissimo.
Sul deep come sai contano apertura e cieli bui (molto bui), se lo porti in alta montagna potrebbe sorprenderti.

James
26-03-2022, 11:12
Grazie per i vostri contributi.
Sì, mi sono informato sul 127 perché all'inizio ero indeciso tra 127 e 150, poi però ho pensato alla trasportabilità e soprattutto al rischio che, per pigrizia, la postazione mobile si trasformi in una postazione fissa... Ho avuto modo di osservare da un Mak 150 di amici, con grandi soddisfazioni. Quello che non ho avuto modo di provare direttamente è la differenza tra le aperture 90, 100 e 127. Mi rimane quindi un po' il dubbio su quanti dettagli si perdano, parlando sempre di planetario, tra queste aperture.
In pratica la valutazione su cui sto riflettendo è se, per l'uso planetario, lo scarto tra 90 e 127 in termini di qualità e dettagli persi sia molto consistente e non pareggiato dalla maggiore comodità di trasporto, in quanto il treppiede del 90 sarebbe più compatto e leggero rispetto alle montature dei vari 100 e 127.
Diciamo che se la comodità di trasporto tra 90 e 127 è equiparabile, allora non ho più motivi di considerare aperture inferiori a 127.

don Luca
27-03-2022, 17:45
Ciao, io ho un 102 ed è assolutamente iper trasportabile e comodo. Con il famoso senno di poi avrei fatto meglio a scegliere un 127, quei 20 fanno un po' la differenza, specialmente sui particolari. Il 90 per quello che ho "visto" mi pare davvero - rispetto alle differenze di costo anche solo con il 102 - una scelta che scarterei. Sopra il 127 in effetti la differenza si sente, in OTA ed in montatura che la deve reggere.

Cieli sereni

faggio79
28-03-2022, 17:29
Per assurdo fra il 90 e il 127 c'è meno differenza che fra il 127 e il 150. Il 150 è sensibilmente più pesante e necessita di montatura più robusta, a sua volta pesante e ingombrante.

Il 127 su SLT o AzGTI è il miglior strumento a cui si possa ambire in termini di rapporto trasportabilità/prestazioni.

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James
28-03-2022, 19:51
Buonasera e di nuovo grazie per i vostri interventi.
Diciamo che oltre il 127 siamo tutti d'accordo che la trasportabilità viene inficiata. Il grosso problema dei Mak è l'ostruzione, dunque un 127 riesce a raccogliere molta più luce (che in visione corrispondono a molti più dettagli) di un 102 o di un 90, questo è sicuro. A mio avviso però ci sono anche altri fattori da considerare: il 127 richiede un maggior tempo di acclimatamento rispetto al 90 e con seeing mediocre o turbolento non sempre esce vincitore. Il discorso cambia fuori città, dove un buon/ottimo seeing permette di estrarre il massimo dal 127. La questione di fondo è che il 90 è sempre stato considerato uno standard prendi-e-vai, tanto che molte case lo forniscono con uno zaino, il 127 meno e pesi e ingombri cambiano. Il 102 per me rappresenta una scelta da scartare perché sono dell'idea, forse sbagliata, di optare o per la massima trasportabilità o per la massima qualità ragionevolmente trasportabile.
Tutta la questione nasce perché temo che spostarsi con un 127 sia paragonabile a spostarsi con un 8", vale a dire a stufarsi velocemente di fare traslochi. Poi c'è chi considera trasportabile un 8" e ha tutto il mio rispetto, ma non fa per me.
Dunque la domanda che mi e vi pongo è: vale la pena di muoversi con il 90 oppure i limiti dello strumento sono tali che poi si piange per non aver optato per il 127? Mi sembra che tutti i pareri convergano verso la convenienza del 127 e che chi lo ha lo consideri molto trasportabile...

faggio79
28-03-2022, 21:27
Fuori dai denti: il 90 è poco più di un giocattolo. Molti siti lo mettono a catalogo alla voce "cannocchiali", oppure fra gli strumenti per l'osservazione terrestre o ancora fra gli strumenti per bambini.

Aggiungo che uno strumento poco performante è peggio di uno difficile da montare / trasportare per quanto riguarda la capacità di provocare cali o perdita totale di passione.

Detto questo il 127 è tutt'altro che ingombrante, pesante o difficile da trasportare. Con una borsa tipo questa https://www.astroshop.it/borse-per-trasporto/lacerta-borsa-da-trasporto-mak-127/p,63645 te lo porti dove ti pare. La montatura è un po' più pesante e impegnativa, ma anche in quel caso ti vengono incontro i principali produttori di borse, che con poche decine di euro ti permettono di portarla a mano o a tracolla senza nessun problema. I tempi di acclimatamento, per un 127, non rappresentano un grosso problema.

James
28-03-2022, 21:35
Penso che tu abbia ragione, utilizzare uno strumento soddisfacente è indispensabile per non abbandonare la passione. Tra i Mak probabilmente il 127 è il miglior compromesso tra comodità e prestazioni anche per uso in mobilità.

etruscastro
29-03-2022, 09:41
beh, dire che un mak 150 è pesante... si porta su una mano senza alcun problema, certo non è il fruscello del 127mm ma "pesante" è un pochino esagerato...

James
29-03-2022, 11:03
Non ho mai avuto modo di trasportare un Mak 150, che probabilmente è più leggero di un SC da 8".
Diciamo che vorrei considerare uno strumento che sia nettamente più confortevole da spostare in termini di ingombri, peso, facilità generale di spostamento (anche sulle scale e per tratti a piedi in zone non antropizzate) di un SC da 8", senza però "perdere troppo cielo"... In questo senso credo che il 127 rappresenti la soluzione migliore: il 90 è attrattivo per il peso/ingombro, ma temo che passare da 8" a 90mm sia eccessivamente traumatico, il 150 comincia a richiedere forse anche una montatura più sostanziosa (e pesante).
Devo dire che da quando, tempo fa, ho osservato con il Mak di amici mi è rimasta l'acquolina per questi strumenti... C'è da dire che erano gli anni '90 o i primi 2000 e le ottiche erano made in USA, comunque ho sentito parlare sempre bene anche delle produzioni odierne, restando in ambito delle marche più diffuse.

Angelo_C
29-03-2022, 13:39
beh, dire che un mak 150 è pesante... si porta su una mano senza alcun problema, certo non è il fruscello del 127mm ma "pesante" è un pochino esagerato...
Penso che si riferisse in rapporto al C8 ed effettivamente il mak150 pesa 6 kg (contro i 4,8 dello SCT) ed è solo 8 cm più corto, quindi effettivamentem se non si trova bene col C8, dubito si trovi meglio con un mak150.

Parlando di rapporto pesi/ingombri/prestazioni, penso che i "compromessi" di gran lunga migliori, nella loro fascia di diametro siano proprio il mak127 e lo SCT 8", sotto i 127 mm (sempre secondo me) meglio un qualsiasi rifrattorino "corto" ED da 70 a 100 mm, sopra i 20 cm la "trasportabilità" diventa un concetto alquanto aleatorio, mentre nell'ambito tra 127 mm e 200 mm, penso sia una "generazione perduta", proprio perché sono troppo vicini come pesi e ingombri ai 20 cm, ma non abbastanza lontani come prestazioni ottiche dai 127 mm.

James
29-03-2022, 14:16
Esattamente Angelo, la mia considerazione era proprio questa. Rispetto a un 8", la condizione di movimentazione non migliora drasticamente con un mak 150 e a quel punto non sarebbe giustificato l'acquisto dello strumento, avendo già la disponibilità di un 8".
Per i rifrattori concordo, ho un bel 70/350 che è molto vantaggioso per le immagini a campo aperto, ovviamente perde sul planetario, ma in quanto a trasportabilità è eccezionale. Quello che cercavo era un compromesso tra le limitazioni di un 70/350 e la non eccessiva maneggevolezza che riscontro a carico dell'8".
Onestamente speravo che qualcuno che avesse un mak 90mm mi dicesse che nell'uso pratico non vede tutta questa differenza con il 127, ma si sa che le illusioni sono destinate a svanire... Il 90 paga cara l'ostruzione del menisco e il 127 inevitabilmente risulta più versatile. Però almeno mi è stato confermato che il 127 è facilmente trasportabile. Con l'8" puoi fare un tragitto in macchina e giungere ad una postazione, ma di sicuro non vien voglia di caricarselo in spalla e camminare magari anche solo venti o trenta minuti, peraltro con in mano una montatura adatta al suo peso.
Il concetto è infatti che, per le mie esigenze, l'8" vale la pena spostarlo in caso di eventi particolari, mentre sono sicuro che mi godrei con più facilità uno strumento poco impegnativo nel trasporto, purché senza infine scoprire che si rimane delusi perché metà cielo non è accessibile o rimane poco risolto. Ecco perché il 127 rappresenta, per la mia sensibilità, il limite massimo per quello che può essere considerata una postazione effettivamente destinata all'uso in mobilità (e forse è già un po' oltre, ma per esempio don Luca, con il 102, ha scritto qualche post fa che quei mm in più gli farebbero comodo).

faggio79
29-03-2022, 16:54
Non dimentichiamo che qualsiasi cosa che vada oltre il 127, Mak o SCT che sia, non lo monti su una SLT o su una AZ-GTI, per cui le cose si complicano al di là del peso dell'OTA.

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James
29-03-2022, 17:33
Precisamente, infatti la comodità del set-up è una delle condizioni che frena o spinge gli spostamenti: un conto è prendere una montatura semplice e relativamente leggera, fissare con due viti un tubo che puoi tenere con una mano, aspettare l'acclimamento e osservare, un conto è portare un treppiede che da solo pesa come il resto del telescopio, montarci la wedge, allinearla, fissare il tubo (in obliquo) e poi sapere che dopo devi smontare tutto, riporre le casse e fare un altro trasloco dalla macchina quando arrivi a casa. Ovviamente osservare lontano da dove arrivi con la macchina (vale a dire da dove prima o poi passa qualcuno in strada e ti punta i fari abbaglianti in faccia, fosse anche solo per curiosità di vedere cosa stai facendo) in questo caso è escluso e se poi vuoi fare tutto questo da solo, finisce che lo fai un po' di volte all'inizio, ma poi ti stufi, sicuro 100% (come d'altra parte ti stufi sicuramente anche se osservi con uno strumento insoddisfacente).

James
31-03-2022, 00:48
Torno sull'argomento tempo di acclimatamento dei mak, che rientra tra i parametri che io considero importanti nel valutare la portabilità: dalle informazioni che ho assunto, per un 127 (senza ventole o altri dispositivi) si aggira sulle due ore. Vorrei chiedere a chi lo ha se effettivamente ci voglia tanto tempo così prima di ottenere immagini soddisfacenti.

Coco
31-03-2022, 06:30
Dipende dal delta termico da colmare. Se, d'inverno, tieni il tubo dentro casa con i riscaldamenti a 25° e lo porti fuori a 2°, secondo me le 2 ore (per un mak127) potrebbe servire abbondantemente. Tutto dipende dalla differenza di temperatura da colmare.

etruscastro
31-03-2022, 09:58
in condizioni "normali", dove il delta termico da colmare non è eccessivo, 2 ore per il mak 127 è una esagerazione, parliamo di 45-60 minuti al massimo!

iaco78
31-03-2022, 10:29
Io con il Mak150 21 gradi in casa e 5-8 fuori sono operativo in un' ora circa..
Poi non e' che che se non sei perfettamente acclimatato non puoi osservare... forse ha piu' influenza in fotografia che non in visuale.
Io solitamente monto e osservo a bassi - medi ingrandimenti, quando si stabilizza passo ad alti ingrandimenti o riprese..
So che non e' la soluzione ideale ma mi vien da dire che le osservazioni si fanno anche se non sei completamente acclimatato..

James
31-03-2022, 12:10
So che non e' la soluzione ideale ma mi vien da dire che le osservazioni si fanno anche se non sei completamente acclimatato..

Tre quarti d'ora, un'ora era quello che mi aspettavo, in condizioni non estreme. Sul fatto di osservare senza lasciare il giusto tempo allo strumento il problema che vedo è che quando togli il tappo del portaoculari esponi l'interno del telescopio allo sbalzo termico e di umidità aerea, quindi a condense. Se non gli dai il tempo di asciugarsi rischi di trovarti muffe interne. Questo vale ovviamente per sbalzi notevoli, non pochi gradi e solo per gli schemi ottici chiusi.

Angelo_C
31-03-2022, 12:41
Quello è un problema facilmente risolvibile, basta autocostruirsi dei tappi disseccanti.

Ci si procura dei contenitori per rullini fotografici o qualcosa che abbia un diametro simile, lo si bucherella sul fondo con fori da 1 mm, lo si riempe di silicagel (quello in grani, meglio se di quelli che cambiano colore tipo questo https://www.silica-gel.it/it/brown-in-granuli-silica-gel/38-brown-silica-gel-indicating-flacone-500-g.html ), si chiude col tappo superiore, si correda il portarullino con un O-ring dell'opportuno diametro (li trovi in qualsiasi brico di tutte le misure) e lo applichi al portaoculari.

Con i tubi chiusi (rifrattori e catadiottrici) funziona perfettamente e ti trovi con l'interno del tubo perfettamente "secco", quando lo togli per fare acclimatare il tutto, basta avere l'accortezza di mantenere il tubo in orizzontale e di umidità ne entra pochissima. Io faccio così da anni per i miei tubi chiusi, mi sono fatto dei contenitori tarati per ogni tubo (servono circa 5g di silicagel per ogni litro di volume da disseccare).

Naturalmente ci sono dei tappini del genere gia fatti in vendita, ma costano come se fossero in argento massiccio, per questo consiglio l'autocostruzione (cosa facilissima da fare).

James
31-03-2022, 12:44
Quello è un problema facilmente risolvibile, basta autocostruirsi dei tappi disseccanti.

Stupendo. Da fare immediatamente, grazie per la dritta.

faggio79
31-03-2022, 15:08
Questa cosa del silicagel mi intriga parecchio, penso che mi costruirò due tappi per il Mak e il rifrattore.

Può avere senso ideare una cosa simile per un newton? Dubito che un newton sia "stagno" una volta inserito il tappo essiccante, se non sbaglio l'aria entra da entrambe le estremità, e anche il focheggiatore non mi sembra esente da fessurazioni che permetterebbero all'aria di accedere al tubo...