fedele
26-01-2022, 11:47
Un peliminare resoconto sui pareri di questi tre strumenti, in questi primi giorni di utilizzo del TSA120.
breve report osservativo su Luna, Venere, Giove, Rigel e M42 del 25.01.2022.
il giorno inizia presto oggi...anzi in realtà è stata la continuazione della notte lavorativa. Apro il portone del Palazzo della Prefettura di Matera e mi affaccio su una Piazza Vittorio Veneto albeggiante, con un cielo terzo, un primo quarto lunare scolpito nel cielo ed una fulgida Venere.
A casa tiro fuori il Mewlon180c per farlo acclimatare e monto, con poche speranze sapendo che è stato al caldo, il TSA120 sulla Vixen SXD2.
Sebbene non acclimatato il TSA mi consente di vedere la Luna in torretta (Baader Maxbright 2), già godibile con i due Takahashi Ortho 32mm. L'immagine è splendida, anche se a tratti percepisco lo scambio termico.
Il TSA mi ha regalato una visione 3D spettacolare della Luna 99%, con i monti di cui si percepiva p'estensione in altezza, a mo di volo di elicottero.
Sfrutto bene anche i Takahashi Abbe Ortho 18 mm (i miei oculari preferiti) e gli LE 7,5 mm, guadagnando sempre dettagli nella visione. Faccio anche qualche ripresa con la camera ASI178mm. Non sono il massimo dato che ormai il fondo cielo è luminoso e il tele non perfettamente acclimatato, ma tutto sommato godibili. Punto Venere e devo dire che ancora una volta è un colpo al cuore. Venere nel TSA ha un qualcosa di magico. Con i due 32 mm, sempre in torretta, la falce è nettissima e staccata nettamente dal fondo del cielo blu intenso. Arrivo ad usare anche i Takahashi LE7,5 mm e la turbolenza inizia a farsi sentire, ma su una parte del disco noto variazioni di luce. Devo lasciare Venere e andare a riposarmi.
Il bottino della giornata è già ottimo.
I telescopi rimangono fuori. Devo dire che devo iniziare ad attrezzare il mio terrazzo con una sistemazione fissa che consenta agli strumenti di stare al sicuro e al fresco nel contempo.
Nel pomeriggio, verso le 16:00 o giù di li, mi dedico alla ricerca di Giove. Beccato nella luce solare, con i 32 mm in torretta noto le bande, ma il fondo cielo è troppo luminoso.
Riprendo qualche ora più tardi, spostando tutto nell'altro lato del terrazzo aperto a ponente.
Il Sole è già quasi tramontato del tutto e punto Giove con il Mewlon 180c.
Il baby-Mu è freddo e sembra promettermi grandi cose.... ed in effetti puntando Giove esclamo: "WAU!". Immagine da rifrattore tale da farmi pensare che forse potevo risparmiarmi il TSA120. In questa ora della sera, con il cielo ancora chiaro, dalla mia postazione godo sempre delle migliori visioni di Giove.
In realtà le prestazioni ed il modo di osservare nei due strumenti è differente e, a differenza di quanto temevo, si accavalla in minima parte.
bei dettagli in quello che vedo.
Monto il TSA e l'immagine è simile, con una maggiore nitidezza, contrasto e meno luce diffusa. La differenza si nota salendo con gli ingrandimenti e man mano che il cielo si scurisce sempre di più. Atteso che, per assoluta chiarezza, l'immagine del baby-mu non è paragonabile a quella di alcun C8HD o C9 HD che ho avuto o direttamente provato, e che parliamo di un gran bel livello di immagine, il TSA offre una vista più "pulita".
occorre tenere presente però, che per avere una scala del disco simile a quella del Mewlon con gli Ortho 18, nel TSa devo ovviamente metterci subito un TOE 4mm e questo psicologicamente ti spiazza un po.
A proposito. Confronto in questo frangente Il Takahashi TOE 4 mm con il Takahashi Abbe Ortho 6mm. Le immagini sono molto vicine al netto della maggiore comodità del TOE, ma decisamente preferisco la pulizia del campo (anche se piccolo) e di dettaglio del 6 mm. I TOE mi ricordano alcuni LE che francamente, sebbene prestanti e comodi, non mi piacciono per la loro tendenza a creare aloni intorno a Giove. Su Giove producono maggiore luce diffusa intorno al disco, rispetto ai 6 mm. Parliamo di dettagli attenzione, quei dettagli cui tengo molto e che pretendo.
Risposto tutto sul lato del terrazzo a levante per farmi una spazzolata di M42 e M44. Mi devo munire di una seconda montatyura o un carrello :-). Qui beneficio della leggerezza del pacchetto Vixen SXD2 su Barleback UNI18. Non avrei mai finito di imprecare con una EQ6. Con due pesetti e asta contrappesi nemmeno del tutto estratta, bilancio TSA e baby mu.
Parto con il TSA. le stelle sono capocchie di spillo per davvero. Spazzolo Orione in torretta con i 32 mm e me ne vado su Rigel. Con questi oculari ad una vista poco attenta non vedo la compagna. Monto i 18 mm e spunta. Bella la coppia, anche negli LE. Effettivamente la Maxbight 2 introduce leggere aberrazioni nelle immagini stellari che ora nel TSA noto maggiormente, ma che sono surclassate e accettate dai benefici della visione binoculare.
Passo su M42 e il TSA mi mostra quello che può fare bene: una nebulosità contrastata, non certo da riflettore da 10"-12", inserita nella cornice e contesto della cintura di Orione. Per questo amo i rifrattori, tra le altre cose: ammirare gli oggetti di mio interesse nella loro porzione di cielo. il campo è ampio e cosparso di polvere di diamanti fulgidi su un cielo nero, sebbene io abiti in periferia urbana.
Intuisco dai contrasti della nebulosità, dalla sua estensione, che sotto cieli bui mi farà vedere di più, ma già so che queste uscite saranno purtroppo molto rare.
Bello lo scrigno di brillanti del trapezio con le componenti E e F visibili nettamente solo ad alto ingrandimento.
M 44 è uno scrigno di puntini luminosi diradati.
ripongo il TSa e monto il Mewlon. Lo specchio da 18 cm, lavorato come i giapponesi sanno fare bene, si fa sentire. Più dettaglio, come è ovvio. Anche nel Babu-Mu le stelle sono belle puntiformi anche se un po più impastate rispetto ai PUNTINI MICROSCOPICI E FULGIDI del TSA. E questo è un limite non solo suo ma di tanti riflettori (per inciso le immagini stellari del Mewlon hanno una puntiformità e qualità nemmeno lontanamente paragonabile al C8HD che ho avuto). Il trapezio con le componenti E e F è bello. Punto Rigel e nel Mewlon, come al solito, mi piace pure lei con i suoi spikes.
In poche parole, il Mewlon 180c, è la naturale "estensione" del TSA120 (meglio sarebbe forse a maggior ragione il 210 o un qualche specchio un po più grande), capace di proseguire nel dettaglio sui DSO, il lavoro che inizia il TSA. Tutto in modo addirittura più maneggevole (leggerissimo).
Ah...è un po scollimato ,ma nostante tutto oggi ha fatto bene il suo lavoro) e dato che non so fare la collimazione dovrò attendere il lavoro di qualche anima pia (la collimazione nel Mewlon dura mesi e mesi).
Nei giorni scorsi ho anche paragonato il TSA120 con il Takahashi FC100DL. Due ottiche eccellenti con diametro differente, con capacità di raccolta luce e risoluzione differenti, delle quali il doppietto si acclimatizza prima. Tutto da copione...non c'è nulla da inventarsi.
Il DL tiene testa al TSA e gli va molto vicino al netto della inevitabile Fisica. Il TSA si fa sentire con la voce grossa, sopratutto sui DSO ovviamente, ma il DL si colloca molto vicino. Per me la differenza è avvertibile. Se uno vuole un TSA120 come me ed è soddisfatto della sua maggiore potenzialità, può tranquillamente sostituire un FC100 con il TSA120, cosciente del fatto della perdita di trasportabilità e manegevolezza. Riguardo TSA/Mewlon180c, se amassi gli specchi alla follia, ne accettassi i limiti e sapessi fare la collimazione, probabilmente avrei potuto evitarmi il TSA120 per ingrandimenti da bassi e medi. Ma al di la di tutto, il TSA120 è lo strumento che volevo da tempo e che, dalla mia postazione domestica, rappresenta la soluzione definitiva entro specchi da 20-23 cm e provincia!
Quando mi stancherò di lui, dopo essermi tolto la soddisfazione tanto ambita, sarà l'ennesima ottima occasione per chi lo prenderà.
Una nota a riguardo la scelta del TSA. Ho valutato l'acquisto sia del TSA120 che del TOA130. Sebbene quest'ultimo rappresenti l'eccellenza, mi sono reso conto che lo avrei preso solo per mero edonismo. Le differenze in ambito meramente visuale sarebbero state molto esigue, tali da gettarmi nella frustrazione, ed in più mi sarei caricato un rinoceronte del tutto incompatibile con la mia logistica.
Già il TSA120 rappresenta per me il limite in termini di manegevolezza ed ingombri (attenzione. ho detto PER ME. parliamo comunque di uno dei migliori 5" in un corpo da 4"!!)
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breve report osservativo su Luna, Venere, Giove, Rigel e M42 del 25.01.2022.
il giorno inizia presto oggi...anzi in realtà è stata la continuazione della notte lavorativa. Apro il portone del Palazzo della Prefettura di Matera e mi affaccio su una Piazza Vittorio Veneto albeggiante, con un cielo terzo, un primo quarto lunare scolpito nel cielo ed una fulgida Venere.
A casa tiro fuori il Mewlon180c per farlo acclimatare e monto, con poche speranze sapendo che è stato al caldo, il TSA120 sulla Vixen SXD2.
Sebbene non acclimatato il TSA mi consente di vedere la Luna in torretta (Baader Maxbright 2), già godibile con i due Takahashi Ortho 32mm. L'immagine è splendida, anche se a tratti percepisco lo scambio termico.
Il TSA mi ha regalato una visione 3D spettacolare della Luna 99%, con i monti di cui si percepiva p'estensione in altezza, a mo di volo di elicottero.
Sfrutto bene anche i Takahashi Abbe Ortho 18 mm (i miei oculari preferiti) e gli LE 7,5 mm, guadagnando sempre dettagli nella visione. Faccio anche qualche ripresa con la camera ASI178mm. Non sono il massimo dato che ormai il fondo cielo è luminoso e il tele non perfettamente acclimatato, ma tutto sommato godibili. Punto Venere e devo dire che ancora una volta è un colpo al cuore. Venere nel TSA ha un qualcosa di magico. Con i due 32 mm, sempre in torretta, la falce è nettissima e staccata nettamente dal fondo del cielo blu intenso. Arrivo ad usare anche i Takahashi LE7,5 mm e la turbolenza inizia a farsi sentire, ma su una parte del disco noto variazioni di luce. Devo lasciare Venere e andare a riposarmi.
Il bottino della giornata è già ottimo.
I telescopi rimangono fuori. Devo dire che devo iniziare ad attrezzare il mio terrazzo con una sistemazione fissa che consenta agli strumenti di stare al sicuro e al fresco nel contempo.
Nel pomeriggio, verso le 16:00 o giù di li, mi dedico alla ricerca di Giove. Beccato nella luce solare, con i 32 mm in torretta noto le bande, ma il fondo cielo è troppo luminoso.
Riprendo qualche ora più tardi, spostando tutto nell'altro lato del terrazzo aperto a ponente.
Il Sole è già quasi tramontato del tutto e punto Giove con il Mewlon 180c.
Il baby-Mu è freddo e sembra promettermi grandi cose.... ed in effetti puntando Giove esclamo: "WAU!". Immagine da rifrattore tale da farmi pensare che forse potevo risparmiarmi il TSA120. In questa ora della sera, con il cielo ancora chiaro, dalla mia postazione godo sempre delle migliori visioni di Giove.
In realtà le prestazioni ed il modo di osservare nei due strumenti è differente e, a differenza di quanto temevo, si accavalla in minima parte.
bei dettagli in quello che vedo.
Monto il TSA e l'immagine è simile, con una maggiore nitidezza, contrasto e meno luce diffusa. La differenza si nota salendo con gli ingrandimenti e man mano che il cielo si scurisce sempre di più. Atteso che, per assoluta chiarezza, l'immagine del baby-mu non è paragonabile a quella di alcun C8HD o C9 HD che ho avuto o direttamente provato, e che parliamo di un gran bel livello di immagine, il TSA offre una vista più "pulita".
occorre tenere presente però, che per avere una scala del disco simile a quella del Mewlon con gli Ortho 18, nel TSa devo ovviamente metterci subito un TOE 4mm e questo psicologicamente ti spiazza un po.
A proposito. Confronto in questo frangente Il Takahashi TOE 4 mm con il Takahashi Abbe Ortho 6mm. Le immagini sono molto vicine al netto della maggiore comodità del TOE, ma decisamente preferisco la pulizia del campo (anche se piccolo) e di dettaglio del 6 mm. I TOE mi ricordano alcuni LE che francamente, sebbene prestanti e comodi, non mi piacciono per la loro tendenza a creare aloni intorno a Giove. Su Giove producono maggiore luce diffusa intorno al disco, rispetto ai 6 mm. Parliamo di dettagli attenzione, quei dettagli cui tengo molto e che pretendo.
Risposto tutto sul lato del terrazzo a levante per farmi una spazzolata di M42 e M44. Mi devo munire di una seconda montatyura o un carrello :-). Qui beneficio della leggerezza del pacchetto Vixen SXD2 su Barleback UNI18. Non avrei mai finito di imprecare con una EQ6. Con due pesetti e asta contrappesi nemmeno del tutto estratta, bilancio TSA e baby mu.
Parto con il TSA. le stelle sono capocchie di spillo per davvero. Spazzolo Orione in torretta con i 32 mm e me ne vado su Rigel. Con questi oculari ad una vista poco attenta non vedo la compagna. Monto i 18 mm e spunta. Bella la coppia, anche negli LE. Effettivamente la Maxbight 2 introduce leggere aberrazioni nelle immagini stellari che ora nel TSA noto maggiormente, ma che sono surclassate e accettate dai benefici della visione binoculare.
Passo su M42 e il TSA mi mostra quello che può fare bene: una nebulosità contrastata, non certo da riflettore da 10"-12", inserita nella cornice e contesto della cintura di Orione. Per questo amo i rifrattori, tra le altre cose: ammirare gli oggetti di mio interesse nella loro porzione di cielo. il campo è ampio e cosparso di polvere di diamanti fulgidi su un cielo nero, sebbene io abiti in periferia urbana.
Intuisco dai contrasti della nebulosità, dalla sua estensione, che sotto cieli bui mi farà vedere di più, ma già so che queste uscite saranno purtroppo molto rare.
Bello lo scrigno di brillanti del trapezio con le componenti E e F visibili nettamente solo ad alto ingrandimento.
M 44 è uno scrigno di puntini luminosi diradati.
ripongo il TSa e monto il Mewlon. Lo specchio da 18 cm, lavorato come i giapponesi sanno fare bene, si fa sentire. Più dettaglio, come è ovvio. Anche nel Babu-Mu le stelle sono belle puntiformi anche se un po più impastate rispetto ai PUNTINI MICROSCOPICI E FULGIDI del TSA. E questo è un limite non solo suo ma di tanti riflettori (per inciso le immagini stellari del Mewlon hanno una puntiformità e qualità nemmeno lontanamente paragonabile al C8HD che ho avuto). Il trapezio con le componenti E e F è bello. Punto Rigel e nel Mewlon, come al solito, mi piace pure lei con i suoi spikes.
In poche parole, il Mewlon 180c, è la naturale "estensione" del TSA120 (meglio sarebbe forse a maggior ragione il 210 o un qualche specchio un po più grande), capace di proseguire nel dettaglio sui DSO, il lavoro che inizia il TSA. Tutto in modo addirittura più maneggevole (leggerissimo).
Ah...è un po scollimato ,ma nostante tutto oggi ha fatto bene il suo lavoro) e dato che non so fare la collimazione dovrò attendere il lavoro di qualche anima pia (la collimazione nel Mewlon dura mesi e mesi).
Nei giorni scorsi ho anche paragonato il TSA120 con il Takahashi FC100DL. Due ottiche eccellenti con diametro differente, con capacità di raccolta luce e risoluzione differenti, delle quali il doppietto si acclimatizza prima. Tutto da copione...non c'è nulla da inventarsi.
Il DL tiene testa al TSA e gli va molto vicino al netto della inevitabile Fisica. Il TSA si fa sentire con la voce grossa, sopratutto sui DSO ovviamente, ma il DL si colloca molto vicino. Per me la differenza è avvertibile. Se uno vuole un TSA120 come me ed è soddisfatto della sua maggiore potenzialità, può tranquillamente sostituire un FC100 con il TSA120, cosciente del fatto della perdita di trasportabilità e manegevolezza. Riguardo TSA/Mewlon180c, se amassi gli specchi alla follia, ne accettassi i limiti e sapessi fare la collimazione, probabilmente avrei potuto evitarmi il TSA120 per ingrandimenti da bassi e medi. Ma al di la di tutto, il TSA120 è lo strumento che volevo da tempo e che, dalla mia postazione domestica, rappresenta la soluzione definitiva entro specchi da 20-23 cm e provincia!
Quando mi stancherò di lui, dopo essermi tolto la soddisfazione tanto ambita, sarà l'ennesima ottima occasione per chi lo prenderà.
Una nota a riguardo la scelta del TSA. Ho valutato l'acquisto sia del TSA120 che del TOA130. Sebbene quest'ultimo rappresenti l'eccellenza, mi sono reso conto che lo avrei preso solo per mero edonismo. Le differenze in ambito meramente visuale sarebbero state molto esigue, tali da gettarmi nella frustrazione, ed in più mi sarei caricato un rinoceronte del tutto incompatibile con la mia logistica.
Già il TSA120 rappresenta per me il limite in termini di manegevolezza ed ingombri (attenzione. ho detto PER ME. parliamo comunque di uno dei migliori 5" in un corpo da 4"!!)
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