altazastro
18-07-2021, 17:48
Ispirato dall'approccio filosofico propugnato da cherubino, ovvero di usare l'astrofotografia come un sostituto potenziato dell'esperienza visuale, particolarmente per quelle situazioni dove il cielo (e/o gli strumenti) non permettono un soddisfacente approccio visuale, ho passato la notte tra il sabato e la domenica (finalmente serena) a riprendere fino all'alba una serie di oggetti deep con un setup ed una tecnica molto elementari.
Mentre Cherubino fa live stacking di lunghe pose autoguidate, io ho fatto live stacking (con SharpCap Pro) di pose da dieci secondi riprese con una 178MM non raffreddata accoppiata al piccolo Skywatcher Evoguide ED50, il tutto sulla AZ-GTI in modalità altazimutale.
Ho usato dark e flat, i primi di fatto necessari con una camera non raffreddata e le temperature estive.
Anche se l'ED50 ha una focale di soli 250 mm, i pixel da 2,4 um della 178MM permettono di riprodurre gli oggetti a video con le dimensioni apparenti che si avrebbero usando una DSLR come la Canon EOS 1300D (pixel da 4,3 um) e una lunghezza focale di 450 mm.
Ho ripreso per qualche decina di minuti ciascuno M13, M92, M57 e M27 (soggetti facili, ma si trattava di sperimentare) e anche il non facile (per l'apertura e la focale del setup) NGC6229, che in effetti è venuto un po' "striminzito" ed irrisolto.
Ho anche ripreso M101 ma il risultato è stato qualitativamente pessimo, credo più che altro per i limiti del live stacking, perché con l'ED50 e la camera OSC ZWO 385MC ero riuscito ad ottenere un discreto risultato con pose singole da 30 secondi e stacking ad opera di Astro Pixel Processor.
Così pure avevo ripreso come ultimo soggetto M71, ma ho sbagliato ad insistere a sommare pose quando ormai albeggiava, e le ultime rumorose pose hanno abbassato la qualità del tutto, perché purtroppo, ed è una cosa da tenere presente, con il live stacking non si può tornare indietro, escludere i fotogrammi peggiori e rifare lo stacking.
Infine tutte le immagini finali sono state post-processate con StarTools, ma la differenza con lo stack a video non è significativa, a parte forse i nuclei dei globulari non "bruciati".
In base ai miei lontani ricordi di visualista, direi che occhio e croce il risultato a video è comparabile a quello che si ha con un Newton da 20 cm sotto un cielo suburbano di magnitudine 5.5 (molto ad occhio e a memoria).
Potete trovare le immagini in qualità originale sulla mia pagina di Astrobin (https://www.astrobin.com/sx2uyk/) .
Allego poi le immagini anche qui, con la qualità permessa dal sito.
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Mentre Cherubino fa live stacking di lunghe pose autoguidate, io ho fatto live stacking (con SharpCap Pro) di pose da dieci secondi riprese con una 178MM non raffreddata accoppiata al piccolo Skywatcher Evoguide ED50, il tutto sulla AZ-GTI in modalità altazimutale.
Ho usato dark e flat, i primi di fatto necessari con una camera non raffreddata e le temperature estive.
Anche se l'ED50 ha una focale di soli 250 mm, i pixel da 2,4 um della 178MM permettono di riprodurre gli oggetti a video con le dimensioni apparenti che si avrebbero usando una DSLR come la Canon EOS 1300D (pixel da 4,3 um) e una lunghezza focale di 450 mm.
Ho ripreso per qualche decina di minuti ciascuno M13, M92, M57 e M27 (soggetti facili, ma si trattava di sperimentare) e anche il non facile (per l'apertura e la focale del setup) NGC6229, che in effetti è venuto un po' "striminzito" ed irrisolto.
Ho anche ripreso M101 ma il risultato è stato qualitativamente pessimo, credo più che altro per i limiti del live stacking, perché con l'ED50 e la camera OSC ZWO 385MC ero riuscito ad ottenere un discreto risultato con pose singole da 30 secondi e stacking ad opera di Astro Pixel Processor.
Così pure avevo ripreso come ultimo soggetto M71, ma ho sbagliato ad insistere a sommare pose quando ormai albeggiava, e le ultime rumorose pose hanno abbassato la qualità del tutto, perché purtroppo, ed è una cosa da tenere presente, con il live stacking non si può tornare indietro, escludere i fotogrammi peggiori e rifare lo stacking.
Infine tutte le immagini finali sono state post-processate con StarTools, ma la differenza con lo stack a video non è significativa, a parte forse i nuclei dei globulari non "bruciati".
In base ai miei lontani ricordi di visualista, direi che occhio e croce il risultato a video è comparabile a quello che si ha con un Newton da 20 cm sotto un cielo suburbano di magnitudine 5.5 (molto ad occhio e a memoria).
Potete trovare le immagini in qualità originale sulla mia pagina di Astrobin (https://www.astrobin.com/sx2uyk/) .
Allego poi le immagini anche qui, con la qualità permessa dal sito.
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