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Visualizza Versione Completa : M55 ammasso globulare in Sagittarius



Danilo Pivato
13-03-2021, 15:12
Proseguendo con la documentazione a diverse focali degli oggetti appartenenti al catalogo di Messier
si presenta l'elaborato di un sequenza di riprese relative all'ammasso gobulare M 55 in Sagittarius,
documentato con campo apparente di 2,8° x 4,2° a settembre 2020.

Si tratta di un gran bell'oggetto il quale, purtroppo, transita alla massima altezza sul meridiano
a poco più di 16° di altezza sull'orizzonte; pertanto a ragion veduta occorre attendere condizioni ideali
per riuscire a renderlo in tutta la sua magnificienza.

https://www.danilopivato.com/tabulae_coeli/1900_s30/m55_500mm_d810a.html

Ricco di stelle variabili (principalmente del tipo RR Lyrae e SX Phoenix), M55 ne conta più di una
quarantina. Nel 2010 si ottenne un'altra immagine, però con il Takahashi BRC250 da Forca Canapine quindi
a scala ben maggiore, al cui link si rimanda:

https://www.danilopivato.com/tabulae_coeli/1900_s30/m55_brc_L.html

per prendere visione della posizione di queste stelle variabili, identificabili sulla mappa di pertinenza:

https://www.danilopivato.com/tabulae_coeli/1900_s30/m55_brc_L_map.html

Cari saluti,
Danilo Pivato

iaco78
13-03-2021, 15:30
Molto bello, complimenti..

cesarelia
13-03-2021, 16:20
L'immagine del 2010 è notevole ma ho constatato che i globulari si devono apprezzare a colori (nebulose e galassie per me hanno invece un loro perché anche in b/n, soprattutto nella banda Halpha).
La prima immagine è invece una esplosione di varietà di colori e brillantezze diverse, non tanto per l'ammasso in sé, quanto per l'intero campo di stelle attorno ad esso, con una densità tipica della costellazione del Sagittario. Potrebbe anche essere bello bissare l'impresa del 2010, stavolta in versione colore, condizioni atmosferiche permettendo.

Danilo Pivato
14-03-2021, 22:19
Grazie ad entrambi.

Cesarelia, è un punto di vista di condivido soltanto in parte.
Il colore nelle fotografie astronomiche è un'informazione aggiunta che punta prevalentmente sull'appariscenza di una fotografia.

Se poi per ottenere una normale LRGB oppure una semplice RGB occorre in media, rispettivamente, quadruplicare o triplicare i tempi di esposizione, con l'aggiunta dei frame necessari per la calibrazione, dal mio punto di vista considero questa prassi un enorme spreco di tempo, ingiustificabile per la massa d'informazioni che è in grado di restituire.
Considerando la scarsità media di notti serene sul nostro territorio, è un lusso che affronto raramente. ;)
Cari saluti,

Danilo Pivato

cesarelia
14-03-2021, 23:19
Non ne faccio una questione di appariscenza, negli ammassi globulari mi interessa soprattutto distinguere la distribuzione delle stelle più anziane (con colori più caldi) rispetto alla distribuzione di quelle con i colori più freddi.
Ma ingenuamente non facevo mente locale che per ottenere tali dettagli di colore serve una mole di lavoro extra che spesso non è giustificata dai vantaggi

rey
14-03-2021, 23:56
il dettaglio che raggiungi è incredibile anche con la bassa focale e il soggetto molto basso, ti seguo sempre con interesse.

cieli sereni

Danilo Pivato
15-03-2021, 08:04
Non ne faccio una questione di appariscenza, negli ammassi globulari mi interessa soprattutto distinguere la distribuzione delle stelle più anziane (con colori più caldi) rispetto alla distribuzione di quelle con i colori più freddi...


Se è per questo tipo di analisi dovresti orientarti verso la spettrografia, la quale restituisce informazioni di gran lunga più precise e dettagliate rispetto al colore fotografico! Gli spettri delle stelle si ottengono con esposizioni inferiori rispetto alle classiche riprese light perchè le righe spettrali si "leggono" soltanto con esposizioni corrette delle stelle, senza sovresposizioni.

Molte grazie Rey.
Cari saluti,

Danilo Pivato