Robicek
09-03-2021, 12:12
Dopo la presentazione dello strumento, eccoci al test vero e proprio sul cielo e alle mie impressioni a confronto con il mio ex C8xlt; dopo una decina di uscite penso di avere abbastanza dati a disposizione per tirare le somme e dare un giudizio equilibrato dello strumento in questione.
Per il test, lo strumento e' stato montato su una montatura iOptron ieq45 PRO AZ, che ovviamente lo regge senza problemi.
42701
Tutto questo test e' incentrato sul Cassegrain Classic 8 e sulle differenze rispetto al suo competitor principale, cioe' il C8xlt. Naturalmente, si basa sulle esperienze che ho, e ho avuto, sugli esemplari in mio possesso.
Una premessa e' d'obbligo: sul CC8 va curata la collimazione; ho notato che rispetto ad altri telescopi, una scollimazione, anche di poco conto, puo' portare ad un degradamento consistente delle immagini in alta risoluzione.
La collimazione non e' velocissima ma non e' assolutamente difficile, basta utilizzare gli strumenti adatti, che in questo caso sono un cheshire e 3 chiavi a brugola ( non comprese con il telescopio ) da 2,5, 3 e 4 mm.
Si parte di giorno con la collimazione del secondario ( ottima cosa che non si debba usare un cacciavite ma una chiave a brugola da 4mm ) usando il cheshire e centrando il marcatore sul secondario.
Di notte, a ingrandimenti crescenti, controllando su una stella sfocata se c'e' coma, si agisce sul primario, sbloccando con la vite a brugola da 2,5mm e regolando con quella da 3mm.
Per ultimo si ricontrolla di nuovo la collimazione del secondario ed il gioco e' fatto. La collimazione viene mantenuta quindi puo' essere un'operazione da compiere ogni tanto ( ma io sono pignolo e controllo spesso ).
In rete si trovano comunque vari tutorial e posso confermare che non e' difficile, nella mia esperienza ho trovato piu' difficile collimare i Newton, soprattutto quelli piu' aperti di f5.
Nel CC8 la differenza tra strumento collimato e non, e' molto marcata, molto piu' che nel C8.
Le ottiche del CC8 mi sono parse di ottima qualita': niente tensionature, buona lucidatura, un residuo di sferica fisiologico e soprattutto una veramente buona capacita' di focalizzazione. Anche in presenza di seeing non buono, il disco di Airy e' sempre percepibile, anche su stelle luminose, vedi Sirio o Rigel.
Lo snap test e' preciso, il punto di fuoco e' univoco ( senza la demoltiplica del focheggiatore sarebbe laborioso mettere a fuoco correttamente ), le stelle sono molto puntiformi e il fondo cielo e' molto scuro ( di piu' che nel C8 ). Bellissime le cromie stellari e qui si nota il fatto che il CC8 e' un riflettore puro. Si notano anche le spikes sulle stelle luminose, ovviamente.
Non si tratta ovviamente di un rifrattore, c'e' sempre di mezzo l'ostruzione, non minima, quindi la visione non puo' essere 'refractor-like', ma il contrasto mostrato e' veramente buono.
Altra differenza notevole e ben visibile e' la planearita' di campo maggiore nel CC8, tanto che e' possibile avere un campo piano e godibile di circa il 90% del totale ( tallone d'Achille del C8 classico, che mi impediva di utilizzare con profitto gli oculari di lunga focale ).
Non ho calcolato il tempo di acclimatamento, di solito lascio il telescopio fuori un'ora prima di osservare. In alcune serate ho notato qualche segno delle correnti del tubo nella figura di diffrazione.
Nessun problema di condensa sugli specchi anche in serate umide, nonostante l'esterno del tubo fosse bagnato ( meno male, era uno dei motivi per cui desideravo un tubo aperto! ).
Per il test ho utilizzato gli stessi oculari che utilizzavo con il C8xlt: Celestron Xcel-Lx da 25mm e da 9mm, BCO da 18mm, Baader Aspheric da 36mm e occasionalmente un T-Japan da 6mm. Per andare a fuoco con tutti gli oculari, con una diagonale da 2 pollici, ho aggiunto una prolunga da 1 pollice.
Tra i target osservativi che ho scelto, alcuni sono stati ostici con il C8xlt e per questo ho voluto vedere come si comportava il CC8. Altro fattore molto importante, mi interessava verificare la presunta inferiore luminosita' delle immagini rispetto al C8 ( vedi recensione di L.Carlino su Cloudynights ). Anticipo subito che, se c'e', e' veramente ininfluente e trascurabile. Vado anche a memoria, dopo quasi 4 anni di utilizzo del C8, e sicuramente una comparativa diretta sarebbe preferibile, ma non mi sembra che sia cosi' visibile.
Messier 1: immediatamente visibile. Da cieli non bui non e' un target facile, ma il buon contrasto la stacca subito dal fondo cielo. Ottimo risultato. Da l'impressione che da cieli bui si potrebbe scorgere qualcosa in piu'.
Messier 42 e trapezio: la quinta stella del trapezio e' facilmente visibile, se il seeing lo permette. Anche qui il contrasto, anche a 266x, stacca moltissimo la nebulosa dal fondo cielo.
Messier 81-82: fantastiche insieme nel campo del Baader Aspheric 36, grandi e ben visibili. M82 mostra un accenno di struttura e di condensazione a ingrandimenti piu' elevati.
Messier 101, 51, 63, 94: pur non essendo molto alte in cielo, nessun problema, sono sempre bersagli facili.
Per un tour turistico delle doppie, a parte le classiche Rigel, Alnitak e Theta Aurigae ( risolte senza problemi ), notevole la 52 Orionis e piu' difficile la Eta Geminorum, piu' che altro per il seeing non sempre ottimale in questo periodo dell'anno. Il CC8 aiuta con la focalizzazione precisa e il disco di Airy sempre visibile. Sirio B in una serata di grazia era appena visibile, nei rari momenti di calma.
Luna: qui il discorso si fa interessante. Subito si nota la diversa colorazione: nel CC8 la Luna e' grigia, non ha alterazioni di colore, anche al bordo ( se ci sono, sono opera dell'oculare ). La differenza comunque la fanno la nitidezza e il contrasto: immediatamente visibili 4 craterini in Plato, le rimae e i terrazzamenti dei crateri sembrano dare una sensazione di tridimensionalita'. Rispetto al C8, si puo' salire maggiormente di ingrandimenti.
Per ora non ho eseguito test o riprese fotografiche dei pianeti, a parte una fugace visione di Marte, ormai lontano dall'opposizione.
E' il momento di tirare le somme e di dare le proprie impressioni. Sono molto soddisfatto dello strumento e sono soddisfatto della scelta che ho fatto. Sicuramente e' quello che cercavo per l'hi-res nel diametro di 8 pollici ( per il deep sky ho il C11 ). Non ha il blasone di grandi marche, ma ripaga con prestazioni all'altezza. La collimazione non deve essere uno spauracchio ma un modo per conoscere meglio il proprio strumento.
PRO
- Ottiche veramente molto buone
- Intubazione robusta ( a parte la vernice che e' delicata )
CONTRO
- Ingombri elevati ( e' lungo 20cm piu' di un C8, e piu' pesante di 2 kg )
- Focheggiatore non all'altezza ( non amo i Crayford, ma questo modello e' veramente basico e non utilizzabile in fotografia )
Per il test, lo strumento e' stato montato su una montatura iOptron ieq45 PRO AZ, che ovviamente lo regge senza problemi.
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Tutto questo test e' incentrato sul Cassegrain Classic 8 e sulle differenze rispetto al suo competitor principale, cioe' il C8xlt. Naturalmente, si basa sulle esperienze che ho, e ho avuto, sugli esemplari in mio possesso.
Una premessa e' d'obbligo: sul CC8 va curata la collimazione; ho notato che rispetto ad altri telescopi, una scollimazione, anche di poco conto, puo' portare ad un degradamento consistente delle immagini in alta risoluzione.
La collimazione non e' velocissima ma non e' assolutamente difficile, basta utilizzare gli strumenti adatti, che in questo caso sono un cheshire e 3 chiavi a brugola ( non comprese con il telescopio ) da 2,5, 3 e 4 mm.
Si parte di giorno con la collimazione del secondario ( ottima cosa che non si debba usare un cacciavite ma una chiave a brugola da 4mm ) usando il cheshire e centrando il marcatore sul secondario.
Di notte, a ingrandimenti crescenti, controllando su una stella sfocata se c'e' coma, si agisce sul primario, sbloccando con la vite a brugola da 2,5mm e regolando con quella da 3mm.
Per ultimo si ricontrolla di nuovo la collimazione del secondario ed il gioco e' fatto. La collimazione viene mantenuta quindi puo' essere un'operazione da compiere ogni tanto ( ma io sono pignolo e controllo spesso ).
In rete si trovano comunque vari tutorial e posso confermare che non e' difficile, nella mia esperienza ho trovato piu' difficile collimare i Newton, soprattutto quelli piu' aperti di f5.
Nel CC8 la differenza tra strumento collimato e non, e' molto marcata, molto piu' che nel C8.
Le ottiche del CC8 mi sono parse di ottima qualita': niente tensionature, buona lucidatura, un residuo di sferica fisiologico e soprattutto una veramente buona capacita' di focalizzazione. Anche in presenza di seeing non buono, il disco di Airy e' sempre percepibile, anche su stelle luminose, vedi Sirio o Rigel.
Lo snap test e' preciso, il punto di fuoco e' univoco ( senza la demoltiplica del focheggiatore sarebbe laborioso mettere a fuoco correttamente ), le stelle sono molto puntiformi e il fondo cielo e' molto scuro ( di piu' che nel C8 ). Bellissime le cromie stellari e qui si nota il fatto che il CC8 e' un riflettore puro. Si notano anche le spikes sulle stelle luminose, ovviamente.
Non si tratta ovviamente di un rifrattore, c'e' sempre di mezzo l'ostruzione, non minima, quindi la visione non puo' essere 'refractor-like', ma il contrasto mostrato e' veramente buono.
Altra differenza notevole e ben visibile e' la planearita' di campo maggiore nel CC8, tanto che e' possibile avere un campo piano e godibile di circa il 90% del totale ( tallone d'Achille del C8 classico, che mi impediva di utilizzare con profitto gli oculari di lunga focale ).
Non ho calcolato il tempo di acclimatamento, di solito lascio il telescopio fuori un'ora prima di osservare. In alcune serate ho notato qualche segno delle correnti del tubo nella figura di diffrazione.
Nessun problema di condensa sugli specchi anche in serate umide, nonostante l'esterno del tubo fosse bagnato ( meno male, era uno dei motivi per cui desideravo un tubo aperto! ).
Per il test ho utilizzato gli stessi oculari che utilizzavo con il C8xlt: Celestron Xcel-Lx da 25mm e da 9mm, BCO da 18mm, Baader Aspheric da 36mm e occasionalmente un T-Japan da 6mm. Per andare a fuoco con tutti gli oculari, con una diagonale da 2 pollici, ho aggiunto una prolunga da 1 pollice.
Tra i target osservativi che ho scelto, alcuni sono stati ostici con il C8xlt e per questo ho voluto vedere come si comportava il CC8. Altro fattore molto importante, mi interessava verificare la presunta inferiore luminosita' delle immagini rispetto al C8 ( vedi recensione di L.Carlino su Cloudynights ). Anticipo subito che, se c'e', e' veramente ininfluente e trascurabile. Vado anche a memoria, dopo quasi 4 anni di utilizzo del C8, e sicuramente una comparativa diretta sarebbe preferibile, ma non mi sembra che sia cosi' visibile.
Messier 1: immediatamente visibile. Da cieli non bui non e' un target facile, ma il buon contrasto la stacca subito dal fondo cielo. Ottimo risultato. Da l'impressione che da cieli bui si potrebbe scorgere qualcosa in piu'.
Messier 42 e trapezio: la quinta stella del trapezio e' facilmente visibile, se il seeing lo permette. Anche qui il contrasto, anche a 266x, stacca moltissimo la nebulosa dal fondo cielo.
Messier 81-82: fantastiche insieme nel campo del Baader Aspheric 36, grandi e ben visibili. M82 mostra un accenno di struttura e di condensazione a ingrandimenti piu' elevati.
Messier 101, 51, 63, 94: pur non essendo molto alte in cielo, nessun problema, sono sempre bersagli facili.
Per un tour turistico delle doppie, a parte le classiche Rigel, Alnitak e Theta Aurigae ( risolte senza problemi ), notevole la 52 Orionis e piu' difficile la Eta Geminorum, piu' che altro per il seeing non sempre ottimale in questo periodo dell'anno. Il CC8 aiuta con la focalizzazione precisa e il disco di Airy sempre visibile. Sirio B in una serata di grazia era appena visibile, nei rari momenti di calma.
Luna: qui il discorso si fa interessante. Subito si nota la diversa colorazione: nel CC8 la Luna e' grigia, non ha alterazioni di colore, anche al bordo ( se ci sono, sono opera dell'oculare ). La differenza comunque la fanno la nitidezza e il contrasto: immediatamente visibili 4 craterini in Plato, le rimae e i terrazzamenti dei crateri sembrano dare una sensazione di tridimensionalita'. Rispetto al C8, si puo' salire maggiormente di ingrandimenti.
Per ora non ho eseguito test o riprese fotografiche dei pianeti, a parte una fugace visione di Marte, ormai lontano dall'opposizione.
E' il momento di tirare le somme e di dare le proprie impressioni. Sono molto soddisfatto dello strumento e sono soddisfatto della scelta che ho fatto. Sicuramente e' quello che cercavo per l'hi-res nel diametro di 8 pollici ( per il deep sky ho il C11 ). Non ha il blasone di grandi marche, ma ripaga con prestazioni all'altezza. La collimazione non deve essere uno spauracchio ma un modo per conoscere meglio il proprio strumento.
PRO
- Ottiche veramente molto buone
- Intubazione robusta ( a parte la vernice che e' delicata )
CONTRO
- Ingombri elevati ( e' lungo 20cm piu' di un C8, e piu' pesante di 2 kg )
- Focheggiatore non all'altezza ( non amo i Crayford, ma questo modello e' veramente basico e non utilizzabile in fotografia )