Franco Lorenzo
03-03-2021, 11:23
Ciao a tutti,
facendo seguito ad alcune discussioni sul tema della fotometria con piccoli telescopi e camere CMOS, ho voluto fare un esperimento di fotometria con un piccolo telescopio Askar da 40mm (f/4.5) ed una camera ZWO ASI 224MC (12 bit), riprendendo l'ammasso M67 da Roma con 100 frame da 15 secondi in formato raw ed elaborati con Astroart (dark, allineamento e media). Per la fotometria ho usato il risultato finale, isolando il canale G (green) che più approssima la banda fotometrica V ed utilizzando AIP4WIN (ma si può usare qualsiasi altro tool di fotometria).
La prima figura mostra il risultato (estetico) finale a colori.
42619
La seconda figura mostra (sopra) la relazione tra le magnitudini strumentali in banda G (quelle misurate sulle stelle) e le corrispondenti magnitudini del catalogo in banda V.
42620
La corrispondenza è sicuramente buona. I punti si allineano lungo una linea retta con pendenza molto vicina ad 1.0. Questo significa che il canale G della camera usata approssima abbastanza bene la banda fotometrica standard V. Il grafico in basso mostra gli scostamenti tra i valori misurati e quelli del catalogo fotometrico. La magnitudine limite delle stelle più deboli si avvicina alla 15a, ma probabilmente con un cielo meno inquinato si sarebbe potuto raggiungere anche un risultato migliore.
Questo esperimento ci dice che è possibile fare fotometria sotto cieli cittadini con piccoli telescopi e camere CMOS a colori (formati raw e canale Green), ottenendo una precisione migliore del decimo di magnitudine.
Per lavori di fotometria di maggiore precisione occorre dotarsi di telescopi più grandi, camere con una maggiore dinamica (meglio se CCD in bw), filtro fotometrico V e maggiori tempi di integrazione dei singoli frame, specialmente se si ha l'intenzione di acquisire delle sequenze fotometriche di stelle variabili di corto periodo.
Saluti
Lorenzo Franco
facendo seguito ad alcune discussioni sul tema della fotometria con piccoli telescopi e camere CMOS, ho voluto fare un esperimento di fotometria con un piccolo telescopio Askar da 40mm (f/4.5) ed una camera ZWO ASI 224MC (12 bit), riprendendo l'ammasso M67 da Roma con 100 frame da 15 secondi in formato raw ed elaborati con Astroart (dark, allineamento e media). Per la fotometria ho usato il risultato finale, isolando il canale G (green) che più approssima la banda fotometrica V ed utilizzando AIP4WIN (ma si può usare qualsiasi altro tool di fotometria).
La prima figura mostra il risultato (estetico) finale a colori.
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La seconda figura mostra (sopra) la relazione tra le magnitudini strumentali in banda G (quelle misurate sulle stelle) e le corrispondenti magnitudini del catalogo in banda V.
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La corrispondenza è sicuramente buona. I punti si allineano lungo una linea retta con pendenza molto vicina ad 1.0. Questo significa che il canale G della camera usata approssima abbastanza bene la banda fotometrica standard V. Il grafico in basso mostra gli scostamenti tra i valori misurati e quelli del catalogo fotometrico. La magnitudine limite delle stelle più deboli si avvicina alla 15a, ma probabilmente con un cielo meno inquinato si sarebbe potuto raggiungere anche un risultato migliore.
Questo esperimento ci dice che è possibile fare fotometria sotto cieli cittadini con piccoli telescopi e camere CMOS a colori (formati raw e canale Green), ottenendo una precisione migliore del decimo di magnitudine.
Per lavori di fotometria di maggiore precisione occorre dotarsi di telescopi più grandi, camere con una maggiore dinamica (meglio se CCD in bw), filtro fotometrico V e maggiori tempi di integrazione dei singoli frame, specialmente se si ha l'intenzione di acquisire delle sequenze fotometriche di stelle variabili di corto periodo.
Saluti
Lorenzo Franco