Antonio Piras
06-02-2021, 16:09
"Hai visto il passaggio della ISS di domani?" mi scrive giovedì sera corrado973
Io credevo di essere molto sveglio e molto ingegnere, e per la sera fatidica avevo anche già iniziato a studiare ingrandimenti, velocità angolare e dimensioni apparenti perché l'occasione era ghiottissima: c'era in ballo un passaggio della ISS addirittura davanti a Marte, poco lontano da casa!
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Ma, excel alla mano e fatti i miei conticini, i 7 miseri arcosecondi di dimensione mi avevano fatto desistere, e al limite avrei tentato di beccare la ISS nel microscopico sensore della mia ASI224MC, dal balcone di casa. Ma non stavo pensando ad ampio campo... Qui è arrivato Corrado, che mi ha fatto aprire gli occhi sul fatto che la ISS avrebbe attraversato tutto quel gioiello che è il cielo invernale persino sfiorando Rigel.
In poche ore, cambio di programma! Mi decido a sfidare la zona arancione (ma sì, ragioni di lavoro...) e pianifico la ripresa a grande campo e lunga esposizione.
Stellarium mi aiuta nella pianificazione dello scatto. Le effemeridi magari non sono sempre aggiornatissime ma sui tempi del transito ci si può contare, e così stimo in circa 2 minuti il tempo che mi serve per immortalare la scia da un po' prima di Marte a un po' dopo Rigel.
Mi apposto in un luogo abbastanza buio nelle campagne a nord del cagliaritano, lente da 14 mm sulla reflex e il fedele Minitrack a inseguire. Le impostazioni di scatto le ho calcolate la sera prima da casa, incrocio le dita e spero che vada tutto bene.
Ed eccoci a venerdì sera, ore 18:59: la ISS sorge a nord-ovest. La seguo con apprensione mentre guadagna elevazione, perché come sempre mi sembra di fare le cose all'ultimo e senza abbastanza pianificazione. Starò dimenticando qualcosa? Ecco che in pochi minuti arriva vicino a Marte, via all'esposizione con il timer! Faccio partire e mi fiondo 15 metri più in là verso la seconda postazione (telescopio e computer, tentativo poco convinto di beccare la ISS vicino a Rigel).
Ma una voce femminile richiama la mia attenzione: "l'hai tolto il tappo??".
È una serata umidissima, e per non far appannare la grande lente del 14 mm ho deciso di tenere su il tappo sino all'ultimo istante, ovviamente dimenticandomi di toglierlo (ah, la pianificazione...). La mia ragazza mi ha appena salvato la serata, a distanza la autorizzo a togliere il tappo e l'esposizione può iniziare avendone perso forse giusto un paio di secondi.
La ISS vola veloce nel cielo sardo, in 80/90 secondi sfila a fianco a beta Orionis (spoiler: non l'ho beccata) e torno vicino alla reflex a fare il conto alla rovescia per la mia lunga posa.
Il rumore secco dello specchio che si riapre segna lo scadere dei 120 secondi programmati.
Verifico con ansia l'immagine zoomandola al massimo, le stelle sono puntiformi! Fuoco azzeccato e scia bella evidente! Un po' sottoesposta, ma mi convinco che posso recuperarla in PP avendo scattato a 125 ISO con una grande macchina quale è la Nikon D750. Mi preoccupa un po' un gradiente mostruoso di inquinamento luminoso, ma Pixinsight apparentemente ha fatto un mezzo miracolo. Nice plus: si vede anche Urano, che in una foto a 14 mm su FX non mi aspettavo di trovare.
Cieli sereni!
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Io credevo di essere molto sveglio e molto ingegnere, e per la sera fatidica avevo anche già iniziato a studiare ingrandimenti, velocità angolare e dimensioni apparenti perché l'occasione era ghiottissima: c'era in ballo un passaggio della ISS addirittura davanti a Marte, poco lontano da casa!
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Ma, excel alla mano e fatti i miei conticini, i 7 miseri arcosecondi di dimensione mi avevano fatto desistere, e al limite avrei tentato di beccare la ISS nel microscopico sensore della mia ASI224MC, dal balcone di casa. Ma non stavo pensando ad ampio campo... Qui è arrivato Corrado, che mi ha fatto aprire gli occhi sul fatto che la ISS avrebbe attraversato tutto quel gioiello che è il cielo invernale persino sfiorando Rigel.
In poche ore, cambio di programma! Mi decido a sfidare la zona arancione (ma sì, ragioni di lavoro...) e pianifico la ripresa a grande campo e lunga esposizione.
Stellarium mi aiuta nella pianificazione dello scatto. Le effemeridi magari non sono sempre aggiornatissime ma sui tempi del transito ci si può contare, e così stimo in circa 2 minuti il tempo che mi serve per immortalare la scia da un po' prima di Marte a un po' dopo Rigel.
Mi apposto in un luogo abbastanza buio nelle campagne a nord del cagliaritano, lente da 14 mm sulla reflex e il fedele Minitrack a inseguire. Le impostazioni di scatto le ho calcolate la sera prima da casa, incrocio le dita e spero che vada tutto bene.
Ed eccoci a venerdì sera, ore 18:59: la ISS sorge a nord-ovest. La seguo con apprensione mentre guadagna elevazione, perché come sempre mi sembra di fare le cose all'ultimo e senza abbastanza pianificazione. Starò dimenticando qualcosa? Ecco che in pochi minuti arriva vicino a Marte, via all'esposizione con il timer! Faccio partire e mi fiondo 15 metri più in là verso la seconda postazione (telescopio e computer, tentativo poco convinto di beccare la ISS vicino a Rigel).
Ma una voce femminile richiama la mia attenzione: "l'hai tolto il tappo??".
È una serata umidissima, e per non far appannare la grande lente del 14 mm ho deciso di tenere su il tappo sino all'ultimo istante, ovviamente dimenticandomi di toglierlo (ah, la pianificazione...). La mia ragazza mi ha appena salvato la serata, a distanza la autorizzo a togliere il tappo e l'esposizione può iniziare avendone perso forse giusto un paio di secondi.
La ISS vola veloce nel cielo sardo, in 80/90 secondi sfila a fianco a beta Orionis (spoiler: non l'ho beccata) e torno vicino alla reflex a fare il conto alla rovescia per la mia lunga posa.
Il rumore secco dello specchio che si riapre segna lo scadere dei 120 secondi programmati.
Verifico con ansia l'immagine zoomandola al massimo, le stelle sono puntiformi! Fuoco azzeccato e scia bella evidente! Un po' sottoesposta, ma mi convinco che posso recuperarla in PP avendo scattato a 125 ISO con una grande macchina quale è la Nikon D750. Mi preoccupa un po' un gradiente mostruoso di inquinamento luminoso, ma Pixinsight apparentemente ha fatto un mezzo miracolo. Nice plus: si vede anche Urano, che in una foto a 14 mm su FX non mi aspettavo di trovare.
Cieli sereni!
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