Visualizza Versione Completa : Astrofotografia analogica ( pellicola ai sali d'argento)
Lorenzogibson
03-02-2021, 18:31
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Buonasera, posto la mia prima astrofotografia analogica, ho scelto l'unico soggetto che per ora sono in grado di fotografare con la mia strumentazione. Nel mio prossimo futuro ci sarà una equatoriale e cominceranno gli esperimenti Deep Sky.
Ho voluto aprire questa discussione per omaggiare i pionieri dell'astrofotografia, quando il digitale ancora non esisteva e si inseguiva a mano. Invito tutti gli utenti con la mia stessa passione per la pellicola, a postare i loro lavori ottenuti con questa antica tecnica, e a condividere eventuali consigli pratici.
Grazie
La foto è stata fatta con:
Fotocamera zenit 11 con pellicola Kodak ektar 100
Scatto a 1/30
Rifrattore 152/900 + Barlow x-cell 2x
Cavalletto video Ravelli modificato
Scanner Hamlet smart converter
Angeloma
03-02-2021, 19:32
Sai una cosa? Mi pare che il 152/900, che immagino sia lo stesso di Huniseth e lo stesso recensito da cherubino, non abbia un cromatismo particolarmente evidente, almeno in foto.
Ho scansionato le diapositive realizzate dal G. A. V. nel corso degli anni; a parte alcuni scatti di eventi irripetibili e che possono essere definiti "storici"... Il digitale è tutta un'altra cosa.
Huniseth
03-02-2021, 19:57
Coraggiosi esperimenti... dal che si capisce che fare fotografia astronomica non era affatto semplice ai tempi della pellicola. Magari qualcosa è cambiato nel frattempo, però si basa sempre sulla foto singola, con gli annessi e connessi relativi. Mi piace la gente curiosa e sperimentatrice ..https://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon14.png
Il 152/900 sulla Luna se la cava molto bene, bisogna fare qualche prova con i filtri per andare ancora meglio. Posso fare il confronto col mio ex 150/1200 .. aveva molto più cromatismo e le foto venivano maluccio. Sui pianeti anche il 152 tribula parecchio.
Lorenzogibson
03-02-2021, 20:16
Confermo, si tratta dello stesso tubo, è bello pesante, ma non è malvagio per essere un acromatico. L'ho acquistato dopo aver letto la recensione di Cherubino.
Sono pienamente consapevole dei limiti della pellicola rispetto al digitale, non l'ho menzionato volutamente per chiarire il topic della discussione, mi affascina soprattutto il differente flusso di lavoro, gli aspetti dello sviluppo e della stampa, e il minimo uso del computer. A questo proposito, colgo l'occasione per scusarmi della scarsità del mio scanner, mi sono già dotato di ingranditore ottico, e presto le mie foto saranno in formato cartaceo. Rimarrà il problema su come postarle in questa discussione, ma troverò un modo accettabile.
Angeloma
03-02-2021, 21:16
Mi permetto di fare una breve digressione (OT).
Il 152/900 TS Individual è l'unico acromaticone che collocherei nel mio arsenale. 900mm sono una focale che mi piace.
È stato amore a prima vista, istintivo... La recensione di cherubino ha confortato il mio istinto. 😄
Pesa come se il tubo fosse fatto d'uranio impoverito.
È un bene?
È un male?
Secondo me è un bene: leva corta, tanta inerzia, uguale stabilità. 👍
Huniseth
04-02-2021, 22:54
Il problema è che ci vuole sempre la eq6 perchè pesa davvero parecchio.
L'ho messo in vendita, ho ridotto quasi a zero le serate osservative e quindi non lo uso. Il mak180 è più agevole da montare e terrò quello. E' un peccato perchè va anche meglio del makkone, ma quando lo uso? :wub::wub:
Lorenzogibson
04-02-2021, 23:33
Giusto per approfondire e condividere ciò che ho trovato in rete:
Le migliori pellicole per astrofotografia sono le diapositive, pare che le Fuji provia siano quelle con la migliore reciprocità
Per ora non mi sono cimentato con dispositive, perché il mio obiettivo è stampare su carta.
Tra le pellicole negative colore ( la mia scelta ) la miglior pellicola dovrebbe essere la Kodak ektar , per la grana fine e la buona reciprocità. Anche la diffusa Kodak Gold 200 sembra avere una reciprocità di tutto rispetto. Ho fatto qualche esperimento e non sembra male, devo approfondire.
Se la scelta ricade sul bianco e nero, la scelta migliore in assoluto è la Fuji acros , alcuni astrofotografi hanno riscontrato una ottima reciprocità.
Condivido queste informazioni per fornire una base di partenza a chi volesse iniziare a fare astrofotografia con questa affascinante tecnica.
Huniseth
05-02-2021, 01:51
Le pellicole color dovrebbero avere lo stesso problema dei sensori color? Cioè sono meno sensibili? - Ma per le mono ci vorrà la ruota filtri?
Lorenzogibson
05-02-2021, 11:07
La sensibilità della pellicola è data dal valore iso, che va tenuto abbastanza basso ( max 100 o 200) perché per sensibilità più alte aumenta anche la grana, con perdita di dettaglio. Per il bianco e nero si possono usare filtri, qualcuno ci ha provato, ma poi bisogna comunque colorare e sommare le foto a computer, ed è una strada che non mi interessa. Inoltre i risultati non sono eclatanti, perché i filtri tolgono luce. La tendenza è fare foto in b/n e tenerle così. Come già detto si trovano in commercio pellicole in b/n con ottima reciprocità. Riguardo al colore, non ci sono grosse differenze, ma non ci sono in commercio pellicole con così basso difetto di reciprocità, caratteristica che nelle lunghe pose è di fondamentale importanza. Le uniche che si salvano sono alcune dispositive, come le fuji Provia 100 ( ma anche le resuscitate Kodak E100, non dovrebbero essere male). Considerato che ho scelto di usare negativi colore, ho già messo in conto di dover fare pose da almeno mezz'ora.
Angeloma
05-02-2021, 11:41
Mi sono ricordato una cosa: quando porti il rullino a sviluppare, ti suggerisco di dire al tecnico di stampare tutto, anche se sembra rovinato. È successo che venisse buttato via un rullino di foto scattate durante un evento astronomico irripetibile proprio per questo motivo...
Huniseth
05-02-2021, 12:07
Il problema della pellicola è che lo sviluppo costa......
Riguardo al colore, ok per gli iso, le color credo siano fate con strati di emulsione dei tre colori, quindi avrebbero meno risoluzione del B/N? - Peendo a riferimento i sensori digitali.
Lorenzogibson
05-02-2021, 12:29
Confesso che non ho nessuna esperienza nel digitale, proprio perché non mi piace usare il computer ( lo uso già abbastanza per lavoro) forse si può fare un paragone tra pixel e grana, ma non ne sono sicuro. Si tratta comunque di tecniche talmente diverse, che forse ha poco senso paragonarle, se non per avere una vaga idea teorica sul loro funzionamento. Si trovano comunque in rete tante discussioni in cui si paragonano le due tecniche, e molte diventano interminabili battibecchi sterili; per contro si trova poco o niente riguardo a condivisione e consigli pratici su chi ama la pellicola e ha voglia di sperimentare con essa nell'astrofotografia, per quanto folle possa sembrare nel 2021. Per questi motivi ho aperto la discussione, sicuramente ci sono tanti utenti che vogliono sperimentare come ho fatto io, se non ci fossero accetto comunque consigli su chi usava la pellicola alcuni anni fa, quando non c'era alternativa...
Riguardo al costo e ai rischi dello sviluppo, li ho limitati molto facendo tutto a casa da solo, ho già anche l'ingranditore, mi mancano solo i filtri colore per le dominanti ( li ho ordinati ma ritardano nella consegna), poi posso anche stampare..
Angeloma
05-02-2021, 13:19
Sviluppo e stampa in casa sono relativamente semplici se si tratta di B/N, ma maledettamente complicati se si tratta di negativi colore e pellicole invertibili.
Tanto per cominciare, serve un ingranditore con testa colore (con i filtri incorporati) esposimetro per stampa, analizzatore colore, bacinelle e drum termostatati, termometro di alta precisione (al mercurio) tamburo per lo sviluppo delle pellicole, filtro per acqua 50 micron, bla, bla, bla...
E luce giallo verde, o rosso, per il B/N e verde sicurissimo per il colore.
Lorenzogibson
05-02-2021, 15:42
Si lo so Angeloma, grazie per i consigli, anch'io se dovessi consigliare un neofita gli direi di partire con il b/n.
Però ho scelto il colore, mi piace di più. Ho imparato a giocare con la temperatura dell'acqua sviluppando le pellicole, ho un termometro digitale che è molto preciso nel dare temperature sbagliate ( segna esattamente un grado in più), e mi sento pronto per sperimentare nella stampa, ho già i drum ( che sono semplici tubi di plastica) che cercherò di preriscaldare in maniera più o meno ripetibile, e butterò alcune foto prima di trovare i tempi giusti.
Per l'ingranditore ho optato per un modello a condensatore , per il maggior contrasto e perché non volevo privarmi della scomodità di mettere i filtri colorati manualmente, direttamente sopra al condensatore.
Non ero a conoscenza del filtro per l'acqua di cui parli, ma serve per forza?
Grazie
Angeloma
05-02-2021, 17:27
Serve per forza, se non vuoi ritrovarti con le pellicole tempestate di particelle di pattume.
Il filtro per il filtraggio dell'acqua, apposito per la fotografia, ha uno scarico di spurgo. Dopo il primo "lavaggio", ho smesso di bere acqua dal rubinetto; sono passati quarant'anni...
Huniseth
05-02-2021, 18:31
Che dire... buon lavoro https://www.astronomia.com/forum/images/icons/icon14.png
Lorenzogibson
05-02-2021, 18:46
Grazie mille ad entrambi, credo che in questa discussione siano già presenti un numero di informazioni sufficienti per chi volesse cominciare con questa tecnica, attendo che altri utenti postino i loro "capolavori" analogici. Va bene anche se scannerizzati in digitale, non facciamo i pignoli. Chiedo ai moderatori di accettare in questa discussione anche fotografie Deep Sky, anche se non sarebbe la giusta sezione, per non disperdere informazioni utili legate ad una tecnica così desueta.
Ho cercato la sezione dedicata all'astrofotografia analogica, ma non c'è....
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