Visualizza Versione Completa : Mak 150 Bresser vs altri candidati
Ciao a tutti, vorrei chiedervi consiglio dato il costo che sto per sostenere.
Sto organizzando una postazione da balcone per osservazione visuale con target principale pianeti, Luna e stelle doppie (magari un po' di Sole). Dato lo spazio esiguo devo per forza optare per una altazimutale e un telescopio compatto.
Un rivenditore a cui mi sono rivolto mi ha proposto un mak 150 della Bresser a f12, al quale sto facendo un pensierino essendo il mak 150 lo strumento a cui puntavo più tra tutti. I miei dubbi sono:
- A livello ottico come sono i telescopi della Bresser? Magari qualcuno conosce il modello in questione.
- Tempo fa avevo letto alcune discussioni in cui si parlava dello schema Cassegrain puro come più performante per l'alta risoluzione visuale e meno costoso a parità di dimensioni. E' così?
Grazie per le delucidazioni. :)
Angeloma
29-01-2021, 16:53
È così, soprattutto se il Cassegrain è a bassa ostruzione.
Inoltre, poiché il tubo è aperto, non necessita di paraluce, non c'è un menisco che si appanna e i tempi necessari per raggiungere l'equilibrio termico sono più rapidi.
cesarelia
29-01-2021, 19:32
Penso anche io di prendere prossimamente un Cassegrain puro 150 ad ostruzione ridotta, per esclusivo uso planetario, ma qualcuno conosce chi ne produce di soddisfacenti sia come ottiche, sia dal punto di vista meccanico per una precisa collimazione?
Anche io, in prospettiva di un futuro upgrade, oltre al mak 127 avevo visto, ad un costo interessante, dei Cassegrain puri.
Su astroshop di quel diametro c'è ne sono solo due, OTA senza neanche il cercatore.
Interessa anche a me capire pregi e difetti, anche rispetto ad un mak 127.
La prima cosa che però ho notato è che a parità di apertura hanno un potere di risoluzione minore.
Nel caso di un cassegrain Omegon da 154mm il potere di risoluzione è 0,99 mentre nel newton omegon da 150mm il p.r. è 0,77 anche se la raccolta di luce di quest'ultimo e appena appena inferiore al primo :confused:
Angeloma
29-01-2021, 20:38
Di (blipp)ate se ne scrivono tante... 0,77" di risoluzione, nessun 150mm li raggiunge! L'ottimo Orion Optics UK 150/1200 con specchi lavorati a 10\lambda arriva a 0,92".
C'è quel Cassegrain puro a marchio Marcon che ho restaurato, che si collima in un batter d'occhio, se si lavora solo sul primario.
Se si va a stuzzicare il secondario, il gioco si fa duro, credo.
La distanza fra i due specchi è un fattore critico; così mi ha detto un amico di Officina Stellare.
A parte Marcon, credo che anche tutti gli altri produttori di ottiche nostrani possano sfornare dei pezzi ottimi.
Huniseth
29-01-2021, 21:33
Se si vendono poco nonostante le buone prestazioni ci devono essere parecchi motivi che li rendono poco appetibili.
Sarebbe interessante capire quali. Non perché si vendono poco significa che non sia un tubo ottimamente valido. Altrimenti va spiegato. Io ho poca esperienza per farmene una idea. Magari da pochi margini a chi li produce.
Angelo_C
29-01-2021, 22:07
Di (blipp)ate se ne scrivono tante... 0,77" di risoluzione, nessun 150mm li raggiunge! L'ottimo Orion Optics UK 150/1200 con specchi lavorati a 10\lambda arriva a 0,92".
Penso che lo 0,77" si riferisca al limite teorico di un ottica da 150 mm (nella fattispecie il valore è relativo al Limite di Dawes).
In ogni caso concordo col mio omonimo, il "Limite di Dawes" ho sempre pensato sia troppo ottimistico, un po per qualsiasi strumento (non solo il mak), personalmente trovo molto più aderente alla realtà il "Limite di Rayleigh" (che fa riferimento al cosiddetto falso disco di Airy, ovvero al primo anello scuro), che per un 150 mm è appunto pari a 0,92".
E tutto ciò sempre in relazione all'osservazione di stelle doppie, in caso di osservazione planetaria (dettagli angolarmente estesi, a medio e basso contrasto, tipici delle superfici planetarie), trovo molto più valido il "Criterio Argentieri" (relativo alla risoluzione polistigmatica), che per un 150 mm viaggia intorno a 1,24".
Se si vendono poco nonostante le buone prestazioni ci devono essere parecchi motivi che li rendono poco appetibili.
Secondo me si vendono poco perché sono al "limite".
I mak sono degli eccellenti telescopi, ma hanno una massa vetrosa molto superiore ad esempio a un pari diametro SC, il menisco è molto spesso (quasi tre volte la lastra di un paridiametro SC), questa ha un leggero potere divergente, quindi per raccogliere tutta la luce del menisco il primario deve essere sovradimensionato (rispetto a questa) di almeno il 15% (18% è meglio se si vuole un campo di piena luce ottimale).
In pratica se un mak da 127 come rapporto peso/ingombri/prestazioni/acclimatamento non ha rivali (non per nulla è tra i più consigliati), un 150 comincia ad avere pesi, dimensioni e tempi di acclimatamento, molto simili ad uno SC da 20 cm, però ha la risoluzione di un 15 cm e anche se otticamente (il più delle volte) più performante di un paridiametro SC, i 5 cm in più di differenza... fanno la differenza (scusate il gioco di parole), quindi se a uno va stretto il 127, solitamente tende a passare direttamente allo SC da 20 cm.
Angeloma
29-01-2021, 22:08
I Cassegrain puri hanno una zona esente da aberrazioni più piccola in confronto ai derivati suoi.
Questi GSO hanno anche un'ostruzione importante per illuminare formati fotografici fino al full frame.
Mi sembra che siano né carne, né pesce...
Checco Lauro
29-01-2021, 22:17
Beh un'alternativa in linea teorica potrebbero essere i maksutov newton...l'intes micro mn68 è un gran bel tubone per fare hires, l'ostruzione è bassissima...solo che pesano molto, ingombrano parecchio e con poco spazio non riusciresti a tenerlo e costicchiano. Ma fatico davvero a trovare cassegrain puri con bassa ostruzione, sono quasi tutti sopra il 30%
cesarelia
29-01-2021, 22:34
Ma certo che mak e SC sono più corretti... hanno la lastra! ma se uno vuole la soluzione senza lastra (acclimatamento rapido), per alta risoluzione (lunga focale) e con diametro discreto, allora il Cassegrain è lo schema che dovrebbe assicurare una correzione accettabile, tanto motorizzo in AR e il pianeta lo tengo al centro del campo.
Poi se non sbaglio un Cassegrain è sempre più corretto di un newton f/4 (al netto da considerazioni sulle differenze di prezzo), che è un paragone che sembra che non ci azzecca, ma l'ho tirato in ballo perché ci sono situazioni in cui l'ottica scorretta te la tieni (perché ad es. è scomodo mettere la lastra su un dobson 300mm)
Valerio Ricciardi
29-01-2021, 23:15
se un mak da 127 come rapporto peso/ingombri/prestazioni/acclimatamento non ha rivali (...), un 150 comincia ad avere pesi, dimensioni e tempi di acclimatamento, molto simili ad uno SC da 20 cm, però ha la risoluzione di un 15 cm e anche se otticamente (il più delle volte) più performante di un pari diametro SC, i 5 cm in più di differenza... fanno la differenza
In fotografia specie planetaria o comunque hi-res con sintesi di molti frames si, senza se e senza ma.
In visuale, in hi-res e condizioni di seeing medio, non particolarmente buono, un Mak da 6" f/12 già fa vedere e percepire meglio e di più di un buon SC da 20 cm. In condizioni di seeing perfetto ed aria molto stabile nonostante il minor contrasto dovuto all'ostruzione più alta lo Schmidt-Cassegrain da 8" ben lavorato (...non come i primi Meade da 8"... :vomit: ) vince in modo non eclatante ma supera anche se non di molto il Mak da 6" .
In tante, tante occasioni con seeing scarsino ho visto la divisione Cassini decisamente (non un po', decisamente) meglio con il makkino lungo fuoco 130/2000 che non con lo SC Celestron "di turno" che avevo a fianco.
Angelo_C
29-01-2021, 23:35
Io godo di una postazione osservativa con seeing quasi sempre più che buono, come lo è anche il luogo di osservazione della nostra associazione (in mezzo ai campi del Parco Agricolo Sud Milano) e nei vari confronti fatti, in nessun caso un mak 150 ricordo sia riuscito nemmeno lontanamente a rivaleggiare (sul dettaglio percepito) con un qualsiasi SCT da 8" celestron o meade che fosse, ricordo distintamente che anche il newton 200 f/6 (societario) gli era superiore, in particolare nel discernere i dettagli gioviani.
In uno dei confronti avevamo anche un eccellente mak-new con ostruzione minimale, ma anche con lui, il divario di diametro era troppo.
42124
Ad esempio su Giove le differenze erano addirittura palesi, ricordo di due WOS sulla STB (uno veramente bello grosso e uno piccolo), nello SCT il grosso era distinguibile perfettamente bordi bluastri compresi, il piccolo solo come uno schiarimento sulla fascia ocra della STB, nel mak era il WOS grosso che si vedeva come semplice schiarimento (senza i contorni bluastri, si vedeva per contrasto solo una "virgola" grigia sulla STrZ), mentre il piccolo si era perso nell'ocra della STB; ma stessa differenza sui dettagli vi era sui festoni, una diversa saturazione dei colori.
Su Marte, per dirne una sulle tante, con lo SCT Solis Lacus era contornato da sei "petali" chiari (definiti dalle formazioni di Nectar, Thaumasia, Foelix Acampsis, Phoenicis Lacus, Noctis Lacus, ecc), sul mak i "petali" erano quattro.
Prima o poi mi capiterà di fare confronti con seeing men che buono, vedremo come andrà e di quanto si livelleranno le prestazioni.
Aggiungo a quanto detto da cesarelia che rispetto ad un Mak 150 costa quasi la metà anche se i modelli che ho trovato in vendita, Omegon, TS Optics e Tecnosky (solo in versione OTA) non hanno il cercatore ne tanto meno la diagonale e l'oculare di serie. Che sono comunque da prendere a parte. Quindi i costi salgono...
Utilizzano un focheggiatore per la messa a fuoco e non se questo rende più agevole mettere a fuoco rispetto ad un primario che si sposta lungo l'asse.
Ho trovato una descrizione interessante dei pro e contro a questo link:
https://digilander.libero.it/andromedda/I%20telescopi%20-%20Il%20riflettore%20Cassegrain.htm
Circa il valore del potere di risoluzione ben spiegato dall'enciclopedico Angelo_C, il mio dubbio non era tanto sul valore in se ma sulla differenza di valore dichiarata dalla stessa casa produttrice dei due modelli (newton e cassagrein). Dovrebbero aver utilizzato lo stesso criterio (limite di Dawes).
Potrebbe fare la differenza sul p.r., tra i due diversi tubi, il fatto che il cassagrein ha una ostruzione maggiore e dei diaframmi interni per attenuare i fenomeni legati alla luce parassita di cui sembra soffrire ?
Huniseth
30-01-2021, 00:23
Confrontiamo un 150 con un 200, teoricamente il verdetto è prestabilito, ma potrebbe non essere sempre così perchè intervengono molti fattori, in genere il 200 prevale ma molte volte il mak ci arriva vicino, o lo eguaglia o in casi più rari lo supera (Sc e newton)
Poi c'è il fattore "il mio 200 è meglio a prescindere" e si guarda nel mak con l'occhio distratto.
Sui pianeti fate osservazioni plausibili, ho qualche dubbio che i 200intini facciano sempre meglio del mak 180, sulla Luna e sulle doppie.
Un 150 chiaramene deve superare un gap diametrale consistente, prendetevela con il makkone più grosso....
Il superguru di nostra conoscenza loda sempre il mak 150, non credo che lo faccia solo per poterlo rivendere a prezzo maggiorato, come osservatore "pratico" è uno che se ne intende ed ha visto tutti i telescopi costruiti finora...
Credo che sui mak ci sia una sorta di "invidia negativa" perchè nessuno vuole ammettere che vadano a volte meglio dei SC e newtoni.
Per dire.. al momento ho il 127 e il 180, di newton dopo il primo 114 non ne voglio nemmeno sapere, gli SC non ne ho mai avuti e non li cerco, i semiapo... 80ed e 120ed presi e rivenduti, i due mak li fanno a fettine, mi diverte di più osservare con i rifrattori acro da 150.
cesarelia
30-01-2021, 01:44
Ed in effetti questa è l'idea che mi sono fatto leggendo molti thread di questo forum e varie informazioni in rete: anche se un SC ottiene ottimi risultati, più in astrofotografia che in visuale, un buon mak di pari diametro raggiungerebbe risultati anche migliori, non solo in fotografia planetaria ma anche in visuale, soprattutto grazie ad un secondario più ristretto e grazie al menisco che converge i raggi luminosi verso il primario in modo minore rispetto ad una lastra di schmidt.
Ora se tutto questo è vero, un mak sarebbe sempre preferibile ad un SC, anche perché gli OTA sembrano simili come prezzo; ma poi c'è il fatto che mak sopra gli 8" non ne vedo in giro...
Tornando invece al thread, che vuole mettere a confronto altri candidati (immagino a parità di diametro), credo che il Cassegrain vada considerata come alternativa, sia per il basso prezzo sia per i vantaggi di un tubo aperto ma pur sempre compatto; ma se va usato in visuale è meglio avere un secondario ridotto.
Nel listino prezzi di "Costruzioni Ottiche Zen", sono previste esecuzioni speciali, con specchi parabolici, iperbolici, ellittici, fuori asse e chi più ne ha più ne metta, anche "non ostruiti" (immagino nel senso di ostruzioni ridotte). Sul loro listino un Cassegrain 150 puro costa 550€, certamente meno di un mak.
In alternativa inserirei nella discussione anche i Ritchey-Chretien, sulla carta più corretti ma più economici proprio no; chissà se esistono anche RC fabbricati con un secondario ridotto....
Angeloma
30-01-2021, 02:50
Maksutov-Cassegrain oltre i 200mm ce ne sono eccome!
Senza andare a cercare tanto lontano, c'è il Vixen VMC260L (https://www.teleskop-express.it/sc-e-mak-ota/4112-vixen-vmc260l-vixen.html).
Ma guarda un po' il prezzo!
Il Ritchey-Chretien ha una grande ostruzione perché non si può fare altrimenti: è un astrografo e deve illuminare sensori fink al 24x36.
Huniseth
30-01-2021, 11:42
I mak non sono usati in fotografia, tranne planetaria, in più si sono fatti la nomea che sono "bui" a causa dell'alto rapporto focale, cosa questa incoraggiata senza volerlo proprio dagli astrofili newtoniani e SC, e siccome non è che in giro ne capiscano molto di focale esitano a prenderli.
Io non vendo telescopi e mi limito a dire quello che io vedo all'oculare, non cerco il micro pelino nell'uovo ma mi sono cimentato sia in osservazione che in fotografia. Potete tranquillamente dire che sono cieco come una talpa e non mi offendo, ma il 120ed, non il massimo ma nemmeno il peggio in fatto di rifrattori, a malapena superava il mak127, ma dopo ore di attenta osservazione, mentre se mi spostavo sul mak180 mi arrivava una botta di luce e di dettagli nitidi che lo facevano vergognare, difatti è rapidamente ripartito e ho ripreso un 150 acro, avrà il cromatismo e tutte le altre problematiche ma è un piacere guardarci dentro. Il mak180 non si vende. Il mak 127 era in vendita ma da quando ho visto che è un micidiale cannocchiale terrrestre me lo sono tenuto (ora sono in mezza montagna)
- Ammetto però che in terrestre non hanno la nitidezza dei rifrattori ed.
Angelo_C
30-01-2021, 13:24
Maksutov-Cassegrain oltre i 200mm ce ne sono eccome!
Senza andare a cercare tanto lontano, c'è il Vixen VMC260L (https://www.teleskop-express.it/sc-e-mak-ota/4112-vixen-vmc260l-vixen.html).
Il VMC è un Klevtsov-Cassegrain, invece del menisco del maksutov ha d'avanti al secondario un correttore (che quindi viene attraversato due volte dal fascio ottico), personalmente la trovo un'ottima soluzione, ho guardato nel VMC200L e onestamente lo trovo un po più "tagliente" del C8 e decisamente più gestibile (anche come tempi di acclimatamento, ben più veloci).
Angeloma
30-01-2021, 13:34
In effetti ho generalizzato.
La fregatura è che ha una collimazione che può essere complessa: secondario, primario e focheggiatore.
Questo scoraggia i più e se la collimazione non è più che perfetta, il telescopio non rende bene; col risultato che questo strumento viene poi marchiato come deludente, nella migliore delle ipotesi.
Sul loro listino un Cassegrain 150 puro costa 550€
Credo che il prezzo di listino sia riferito solo alle ottiche (primario e secondario) e non al tubo completo.
Angelo_C
30-01-2021, 14:08
Angeloma
Questo è vero, ma dipende da cosa si cerca in un telescopio, se si cercano 20 cm "corti", leggeri come uno SCT e con la qualità ottica media di un mak (ed è molto più veloce ad acclimatarsi di entrambi), il VMC è una eccellente scelta, se poi uno non vuole impegolarsi in collimazioni complicate (che comunque sul VMC si fa, eventualmente, ben poche volte, visto che la meccanica mi sembra più che buona), allora si deve scendere a compromessi.
Putroppo, gli SCT li si deve mettere in condizione di lavorare bene, è "limitato" dalla sua costruzione non "finissima" e dal fatto che puoi collimare solo il secondario (quindi si spera che il primario e il sistema di focheggiamento per traslazione sia a posto :shock:), però è un "miracolo" da 20 cm di diametro di leggerezza e compattezza (il mio è votato alle serate pubbliche visto che stà comodamente su una leggera EQ5).
Il mak (il più vicino in diametro di grande distribuzione allo SCT da 8" è lo SW 180), se a posto è un rasoio, ma per le sue dimensioni pesa (2 kg abbondanti in più del C8) come un tombino della Breda e quel peso in più e quasi tutto dovuto alla sua maggior massa vetrosa, ha tempi di acclimatamento ben più lunghi di quelli (già alti, secondo me) di uno SCT da 8".
Quindi, come detto, sono compromessi, dipende da cosa vuoi e da cosa ti serve.
Io ad esempio nel C8 un controllo alla collimazione, la faccio ogni volta che lo uso, visto che stacco il secondario per collegarci la ventola (ormai mi invento di tutto per ridurre i tempi di acclimatamento), per me non è un particolare problema (sarà dovuta alla mia estrazione da dobsonaro :biggrin: ), ma magari per un altro la (eventuale) necessità di dover collimare, potrebbe essere una rottura di scatole.
Ad esempio se avessi trovato nell'usato un VMC200 a prezzo concorrenziale, lo avrei preferito al C8 (che ho trovato a ottimo prezzo), ma nell'usato se ne trovano veramente pochi e quei pochi non avevano un prezzo che ero disposto a spendere.
Valerio Ricciardi
30-01-2021, 15:02
Potrebbe fare la differenza sul p.r., tra i due diversi tubi, il fatto che il cassagrain ha una ostruzione maggiore e dei diaframmi interni per attenuare i fenomeni legati alla luce parassita di cui sembra soffrire ?
L'ostruzione interferisce e nemmeno poco col contrasto sul dettaglio fine in visuale, non con la risolvenza in sé. Se no uno strumento come questo, che costa un boato ed è costruito senza il benché minimo compromesso, 42129 vanta immagini ad alta puntiformità e una risoluzione importante col 55% di ostruzione, non avrebbe facoltosi (e istituzionali) clienti... evidentemente l'ostruzione non è un parametro che deve essere mantenuto sempre e comunque ai livelli minimi. Dipende da quello che devi farci.
Quanto ai diaframmi interni, nel Cassegrain GSO (Omegon) 200 f/12 con cui ho avuto a che fare e in cui ho guardato abbastanza a lungo in osservatorio, nel Newton impostato con la stessa filosofia 254/1000 f/3,93 che ho avuto senza potermi godere perché mi è saltata la possibilità di adeguata postazione fissa e in un RC sempre GSO da 250 f/8 con cui ho osservato avevano un foro libero un poco maggiore del diameto del primario, proprio per non vignettare.
Con seeing medio, posso dire che su Marte e Giove e Saturno ha prevalso, ma davvero non in maniera eclatante, avendoli fianco a fianco in osservatorio, un C9,25 Edge HD nuovo di pacca (3000 euro) sul Cassegrain GSO 200 F2400 (1050 euro). Non avevo dubbi di vedere sempre qualcosa di più sul 235 della Celestron. Ma la differenza di visione NON era assolutamente, assolutamente proporzionata alla differenza di pezzo sul nuovo.
Per cui su quel diametro posso dire che il Cassegrain taiwanese mi sembra una opzione valida, essendo costruito oltretutto fra diaframmi interni focheggiatore meccanismi di collimazione etc come uno strumento professionale, non amatoriale.
Il 150 mm (che NON ho provato perciò non mi sbilancio, io tendo a valutare quello che vedo e se possibile non in una sola occasione) a 399 penso abbia forse al momento, nell'ambito di "barattoli compatti comodi da gestire e trasportare" il rapporto quanto spendi/cosa come e quanto vedi migliore in assoluto.
Il "planet killer" definitivo, secondo me? Un Super Apo f/7 a tre lenti spaziate in olio con un elemento in fluorite intubato in titanio, penserete voi?
Naaah. :cool: Un Newton con montatura a traliccio 10" f/...12 e ottiche garantite lambda/12; di più alla fine non serve a niente. Se il luogo è particolarmente buono, anche un 12" f/10, via. Ma non di più, per visuale.
Non più di un 10" mediamente si può usare sotto i nostri cieli.
Tre metri di focale :shock: e bassa ostruzione da primato.
...dove lo metti, su quale montatura e come te lo gestisci?? :hm:
Angeloma
30-01-2021, 15:05
Guarda, nel 1970 sognavo due strumenti molto diversi:
il Criterion Dynascope RV-6
42130
Il Celestron C8
42131
Dopo quasi 50 anni, il Newton f8 me lo sono regalato.
Fra altri 50 anni (perché porre limiti alla divina provvidenza?) mi regalerò il C8, rigorosamente CPC. 😉
Valerio Ricciardi
30-01-2021, 15:16
Per molto tempo su astroshop.de era in listino anche un Newton a rapporto focale ben più lungo... mi pare fosse qualcosa addirittura tipo 150 F 1600 o 1460 o cose del genere! Espressamente descritto come strumento dedicato e progettato per l'osservazione visuale planetaria in alta risoluzione.
Non ricordo il brand, forse (forse) Orion UK.
Poi è sparito. Nella corsa al diametro e alla luminosità purchessia, avrà venduto venti pezzi a dir tanto, e l'avranno tolto dal listino tanto non lo capiva nessuno. Confesso che avrei proprio avuto piacere di buttarci l'occhio dentro...
Angeloma
30-01-2021, 15:50
Devo accontentarmi di un Vixen 100/1000 come quello restaurato da cherubino: nel suo piccolo è tanta roba.
Huniseth
30-01-2021, 23:20
"Un Newton con montatura a traliccio 10" f/...12" .... però dacci anche una marca di riferimento buona... cosa ne pensi della Oto Melara? :biggrin::biggrin::biggrin::biggrin:
Angeloma
30-01-2021, 23:28
Reggiane PACECO.
Fanno le gru per i porti industriali...
Angelo_C
31-01-2021, 11:39
I newton "lunghi" sul planetario sono straordinari, ma hanno lo stesso problema dei rifrattori "lunghi", hanno una leva non indifferente e (a meno di optare per la montatura dobson per i newton) richiedono montature adeguate.
42139
Salvatore
31-01-2021, 12:05
Di necessità virtù. Ogni strumento é specializzato sotto un certo punto di vista. Secondo quanto richiesto dall' utente, planetario e qualche stella doppia il maksutov-cassegrain può essere un buon compromesso tuttofare.
Ho avuto il piacere di usare un Mak-Newton da 6“ a f 8. Bella resa ottica, e ostruzione minimale ma tanto ingombro (e data la meccanica e alcune parti piccole, un pó complicato da tarare alla perfezione ma non impossibile, regolazioni su fuocheggiatore, secondario e primario). É stato un peccato doverlo togliere, venduto per giunta a prezzo di regalo. É stato il primo telescopio che mi ha mostrato con chiarezza gli ovalini sulla SSTB. Purtroppo il suo ingombro e la scomodità visto l'utilizzo su equatoriale da un balcone hanno fatto perdere da partecmiacil suo interesse.
Detto questo non avrei alcun dubbio, spazio permettendo, in accordo con AngeloC. Newton su altazimutale a bassissima ostruzione (sotto 20%) e rapporto almeno f/6 sui 12" di diametro. Stelle doppie a parte, lo strumento perfetto.
Angeloma
31-01-2021, 14:18
Un Newton 200 f6 Marcon a bassa ostruzione lo abbiamo in osservatorio e si può ben dire che in alta risoluzione si comincia a ragionare.
Huniseth
31-01-2021, 17:47
Stelle doppie (https://www.astronomia.com/wiki/stelle_doppie) a parte, lo strumento perfetto.
E quindi non è perfetto per niente, se zoppica sulle stelle doppie zoppica anche su altre cose simili.
Salvatore
31-01-2021, 18:10
Beh io parlo per me, per le stelle doppie il rifrattore é insuperabile, I Newton si comportano anche bene ed hanno pure gli spider che spesso aiutano. Ma preferisco osservarle sempre negli strumenti a sole lenti.
Poi quello che và per me, non é detto che debba essere congeniale a tutti.
Huniseth
31-01-2021, 19:14
Visto che ci siamo, è meglio un rifrattore acro da 150 o un newton da 200m -- sul deep sky e sulla Luna, o meglio ancora, spazzolamento cielo.
Non dico il mio parere perchè è notorio....
Aggiungo solo che il pur ottimo e nuovissimo 120ED Primaluce è ripartito velocemente ed io avevo solo esperienza col tubone 150/1200, l'attuale 152/900 è ancora migliore.
Salvatore
31-01-2021, 19:44
Io non saprei rispondere, non ho mai avuto occasione di provare in parallelo entrambi gli strumenti. Potrei solo immagine, e non é detto che uno sia meglio dell' altro, dipende sempre da cosa si fa.
Anche io ho avuto un 130 della primaluce Apo e dove oltre i 150x 200x iniziava ad annaspare contro un Mak-Newton da 150 che li faceva barba e capelli. Il 130 era per lo più votato alla fotografia e sui campi stellari a bassi ingrandimenti era una goduria Aveva ottiche non perfettamente centrate.
Da dire che in un confronto sulla Luna il rifrattore mostrava una Luna Neutra, mentre il Mak Newton una evidente tinta giallastra, che comunque si evidenziava clamorosamente avendo gli strumenti in parallelo.
Un confronto sempre in parallelo le feci un annetto fa tra un Newton della Bresser 200/1000 con una ostruzione maggiorata rispetto ai concorrenti SW e simili e il FCT 150. Di mira era Rigel, ben sdoppiato da entrambi gli strumenti, nel Newton la compagna era più luminosa, ma il confronto alla pulizia e puntiformità del Rifrattore non lasciava dubbi a chi presentava l' immagine più bella.
Huniseth
31-01-2021, 21:32
LA questione è anche questa.... se si parte da un diametro piccolo e si prende un 120ed ok, sembra un altro pianeta, ma se si è abituati a roba da 150 o 180 il buon 120ed dimostra quello che è.. un 120mm.
Penso che prenderò il mak da 150...
Angeloma
01-02-2021, 15:02
Strumento collaudato con poca manutenzione. Consiglio di autocostruirsi un paraluce.
Lo costruirò sicuramente... ora che ho deciso lo strumento devo solo trovare una montatura adatta che rientri nel budget. La Nexstar SE della Celestron dovrebbe andare bene :sneaky:
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2024 vBulletin Solutions Inc. All rights reserved.