Visualizza Versione Completa : MarsOne
http://mars-one.com/en/
http://en.wikipedia.org/wiki/Mars_one
Cosa ne pensate?
A me pare una truffa commerciale. Potrebbero andare avanti degli anni per poi fermarsi con scuse tipo "limiti realizzativi insormontabili" e intanto i fondatori e relativi sponsor avranno incassato grazie a donazioni e merchandise (non poco fornito).
Red Hanuman
26-07-2013, 08:01
Se non risolvono il problema delle radiazioni e della gravità, è pura fantasia....:hm:
Endeavour
26-07-2013, 15:45
Se non risolvono il problema delle radiazioni e della gravità, è pura fantasia....:hm:
Le radiazioni in realtà non sono un problema.
Durante il viaggio, che come ben si sa è di sola andata :shock:, l'equipaggio verrebbe esposto ad una dose di radiazioni equivalente a quella che si "beccano" gli astronauti NASA durante la loro intera carriera.
Una volta sul pianeta i moduli abitativi verrebbero completamente schermati ricoprendoli con uno strato di terreno. Limitando poi le attività esterne a non più di un paio d'ore al giorno (di media) gli equipaggi non riceverebbero più radiazioni di quante ne riceverebbero durante la loro vita terrestre.
Non capisco invece cosa intendi per problema della gravità.
Red Hanuman
26-07-2013, 21:38
Le radiazioni in realtà non sono un problema.
Durante il viaggio, che come ben si sa è di sola andata :shock:, l'equipaggio verrebbe esposto ad una dose di radiazioni equivalente a quella che si "beccano" gli astronauti NASA durante la loro intera carriera.
Una volta sul pianeta i moduli abitativi verrebbero completamente schermati ricoprendoli con uno strato di terreno. Limitando poi le attività esterne a non più di un paio d'ore al giorno (di media) gli equipaggi non riceverebbero più radiazioni di quante ne riceverebbero durante la loro vita terrestre.
Non capisco invece cosa intendi per problema della gravità.
Bah, allora.... Ho letto in giro che, da nuove misurazioni, le radiazioni ricevute durante il viaggio sarebbero molto maggiori di quello stimato precedentemente.
Per quanto riguarda la gravità se non viene adeguatamente simulata, data la durata del viaggio, la sua mancanza avrebbe effetti irreversibili sull'organismo umano....
Se hai delle notizie più aggiornate, postale. Mi farai un favore... ;)
Endeavour
26-07-2013, 22:29
Bah, allora.... Ho letto in giro che, da nuove misurazioni, le radiazioni ricevute durante il viaggio sarebbero molto maggiori di quello stimato precedentemente.
Per quanto riguarda la gravità se non viene adeguatamente simulata, data la durata del viaggio, la sua mancanza avrebbe effetti irreversibili sull'organismo umano....
Se hai delle notizie più aggiornate, postale. Mi farai un favore... ;)
Le nuove misurazioni sono state effettuate da Curiosity durante il suo viaggio verso il pianeta rosso e stanno continuando ora che è sulla superficie.
http://www.nasa.gov/home/hqnews/2013/may/HQ_13-165_MSL_Radiation_Findings.html
Come dici giustamente hanno mostrato che le radiazioni sono più alte di quanto si pensasse e purtroppo eccessive per gli attuali standard accettati per gli astronauti. Fra andata, ritorno e permanenza sulla superficie (che comunque influisce molto meno) gli equipaggi riceverebbero una dose di radiazioni doppia rispetto al limite massimo fissato dalla NASA per l'intera "vita operativa" dei suoi astronauti. Per questo le missioni umane su Marte sono un po' più lontane di quanto già non lo fossero, almeno finché non si troverà un modo efficiente per schermare queste radiazioni.
Il progetto MarsOne però prevede un viaggio di sola andata, e quindi la quantità di radiazioni sarebbe accettabile, sebbene al limite.
Dici che la mancanza di gravità avrebbe effetti irreversibili sull'organismo umano. Ti riferisci a qualche studio particolare? E a quali effetti in particolare? L'astronauta russo Sergej Krikalev ha passato 803 giorni nello spazio ed è tuttora vivo e vegeto.
Red Hanuman
27-07-2013, 00:37
Dici che la mancanza di gravità avrebbe effetti irreversibili sull'organismo umano. Ti riferisci a qualche studio particolare? E a quali effetti in particolare? L'astronauta russo Sergej Krikalev ha passato 803 giorni nello spazio ed è tuttora vivo e vegeto.
Per quanto ne so io, la mancanza di gravità induce una perdita di massa ossea, che ricorda molto l'osteoporosi. Anche le masse muscolari e il cuore risentono negativamente della mancanza di gravità, il che costringe astronauti come Krikalev ad effettuare sessioni intensive di esercizi ginnici per mantenere condizioni fisiche ottimali.
Comunque, per la precisione, Krikalev ha trascorso sì 803 giorni nello spazio, ma complessivamente.
La missione più lunga che ha affrontato (suo malgrado, se ricordo bene) durò circa 311 giorni consecutivi e (sempre se ricordo bene) all'atterraggio dovettero tirarlo fuori dalla navetta e trasportarlo di peso, perchè non era più in grado di camminare da solo....;)
Poi si è senz'altro ripreso, ma c'è voluto tempo, e non è più tornato come prima....
Endeavour
27-07-2013, 01:23
Per quanto ne so io, la mancanza di gravità induce una perdita di massa ossea, che ricorda molto l'osteoporosi. Anche le masse muscolari e il cuore risentono negativamente della mancanza di gravità...
Tutto vero. Infatti gli astronauti sulla ISS effettuano due ore giornaliere di esercizi fisici per minimizzare questi problemi, oltre all'assunzione di apposite sostanze. Grazie a queste tecniche, la cui efficacia viene costantemente migliorata con l'accumulo di esperienza al riguardo, gli astronauti una volta ritornati a terra recuperano in breve tempo i valori pre-volo.
Da questo punto di vista quindi non c'è niente che possa precludere un viaggio verso Marte, soprattutto se è di sola andata.
il che costringe astronauti come Krikalev ad effettuare sessioni intensive di esercizi ginnici per mantenere condizioni fisiche ottimali.
Intendi quando era nello spazio oppure ancora oggi, a 8 anni dal suo ultimo volo?
Comunque, per la precisione, Krikalev ha trascorso sì 803 giorni nello spazio, ma complessivamente.
La missione più lunga che ha affrontato (suo malgrado, se ricordo bene) durò circa 311 giorni consecutivi e (sempre se ricordo bene) all'atterraggio dovettero tirarlo fuori dalla navetta e trasportarlo di peso, perchè non era più in grado di camminare da solo....;)
La singola missione più lunga di Krikalev è durata 312 giorni consecutivi. Può anche darsi che lo abbiano tirato fuori di peso (anch'io non ricordo bene questo particolare) ma tieni presente che da allora (era il 1992) sono stati fatti molti progressi in merito al mantenimento della forza muscolare in condizioni di "assenza di gravità", e gli astronauti oggi rientrano a terra molto meno provati.
Anche da questo punto di vista quindi un'eventuale missione marziana sarebbe più che fattibile, tenendo anche presente la gravità ridotta del pianeta rosso rispetto alla Terra.
Poi si è senz'altro ripreso, ma c'è voluto tempo, e non è più tornato come prima....
Su quest'ultima affermazione mi sorge qualche dubbio, visto che Krikalev si è fatto altre 4 missioni spaziali dopo il rientro di cui stiamo parlando. ;)
Red Hanuman
27-07-2013, 08:50
Intendi quando era nello spazio oppure ancora oggi, a 8 anni dal suo ultimo volo?
Quando era nello spazio...
Su quest'ultima affermazione mi sorge qualche dubbio, visto che Krikalev si è fatto altre 4 missioni spaziali dopo il rientro di cui stiamo parlando. ;)
Vero. Ma è anche vero, per esempio, che gli effetti della mancanza di gravità causano un'allungamento della colonna vertebrale che è permanente. E altro.... :whistling:
Comunque, QUI (http://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_spaziale) ho trovato una pagina di wiki in cui si citano diversi danni causati dalla permanenza nello spazio. Non dice che sono permanenti, vero, ma mi ha ricordato che esistono anche effetti sulla psiche. Se mi ricordo bene, diversi astronauti ne sono stati affetti in modo permanente. E, ovviamente, data l'esposizione alle radiazioni, tumori....
Endeavour
27-07-2013, 12:53
Ma è anche vero, per esempio, che gli effetti della mancanza di gravità causano un'allungamento della colonna vertebrale che è permanente. E altro.... :whistling:
Certo. Ma nulla che possa precludere la missione del progetto MarsOne.
Non dice che sono permanenti, vero, ma mi ha ricordato che esistono anche effetti sulla psiche. Se mi ricordo bene, diversi astronauti ne sono stati affetti in modo permanente. E, ovviamente, data l'esposizione alle radiazioni, tumori....
E proprio dal punto di vista psicologico a mio avviso ci sono le problematiche maggiori. Staremo a vedere come verranno affrontate e se saranno più o meno risolte.
Il fatto però che diversi astronauti siano stati affetti in modo permanente da problemi psicologici unicamente correlati con la permanenza nello spazio mi suona nuovissima. Hai qualche esempio?
Red Hanuman
27-07-2013, 15:26
E proprio dal punto di vista psicologico a mio avviso ci sono le problematiche maggiori. Staremo a vedere come verranno affrontate e se saranno più o meno risolte.
Il fatto però che diversi astronauti siano stati affetti in modo permanente da problemi psicologici unicamente correlati con la permanenza nello spazio mi suona nuovissima. Hai qualche esempio?
Uno su tutti: Buzz Aldrin. Ma ce ne sono altri, che si sono ammalati di disturbo bipolare e solipsismo....
Endeavour
27-07-2013, 15:50
Uno su tutti: Buzz Aldrin. Ma ce ne sono altri, che si sono ammalati di disturbo bipolare e solipsismo....
Chissà perché, ma me lo sentivo che sarebbe stato preso come esempio principale il vecchio Buzz. :)
Qui stiamo discutendo su disturbi cerebrali permanenti. Suvvia. Aldrin dopo la sua ultima (e più famosa) missione spaziale è andato in depressione, ha divorziato ed ha pure avuto episodi di alcolismo. Tutti problemi ampiamente superati da molto tempo, tranne i divorzi per i quali non ha ancora perso lo smalto. :)
I problemi di Aldrin poi non possono essere correlati al fatto di essere stato nello spazio di per sé. Buzz ha subito il contraccolpo di un evento la cui immensa portata evidentemente lo ha trovato impreparato (a differenza del "robot" Armstrong) al dopo missione. Probabilmente ha molto influito anche la delusione per non essere stato lui il primo uomo sulla Luna. Devo decidermi a leggere il suo libro "Magnificent Desolation", da troppo tempo su uno scaffale, in cui probabilmente troverò informazioni più dettagliate e personali.
Comunque sia non ho mai letto nulla riguardo ad astronauti che hanno subito danni cerebrali permanenti causati dalla loro missione spaziale. L'argomento però mi interessa molto.
Se trovi qualcosa sarò ben felice di leggerlo e di ricredermi in merito.
Red Hanuman
27-07-2013, 17:41
Se trovi qualcosa sarò ben felice di leggerlo e di ricredermi in merito.
Oh,no. Direi che hai già letto tutto e trovato la tua verità. Buon pro ti faccia....
Comunque.... Se vai QUI (http://radiology.rsna.org/), o QUI (http://www.uh.edu/), troverai alcuni interessanti articoli in merito.
In uno di essi è riportato uno studio da cui emerge che, a causa della mancanza di gravità, per un'astronauta su 3 il fluido cerebrospinale era aumentato nei pressi del nervo ottico, mentre in 1 caso su 5 è stato riscontrato un appiattimento del bulbo oculare. Altri casi riportano rigonfiamento del nervo ottico e modifiche nella ghiandola pituitaria. Ma se ti va di approfondire, ce n'è un bel po'....
Oppure, prova a cercare il Vanderbilt University Medical Center. Sono specializzati negli studi sui disturbi degli astronauti...
Ma anche se non ci fosse ALCUN problema dal punto di vista sanitario... Come ci si procura il cibo? (che non siano tonnellate di liofilizzati... che sarebbero comunque contati) Qualora uno avesse problemi di natura medica anche non strettamente correlati con il viaggio o la permanenza?
È una cosa senza senso.
Endeavour
27-08-2013, 23:11
Se vai QUI (http://radiology.rsna.org/), o QUI (http://www.uh.edu/), troverai alcuni interessanti articoli in merito.
In uno di essi è riportato uno studio da cui emerge che, a causa della mancanza di gravità, per un'astronauta su 3 il fluido cerebrospinale era aumentato nei pressi del nervo ottico, mentre in 1 caso su 5 è stato riscontrato un appiattimento del bulbo oculare. Altri casi riportano rigonfiamento del nervo ottico e modifiche nella ghiandola pituitaria. Ma se ti va di approfondire, ce n'è un bel po'....
Oppure, prova a cercare il Vanderbilt University Medical Center. Sono specializzati negli studi sui disturbi degli astronauti...
Scusa se rispondo solo ora. Mi sono letto il libro di Aldrin per vedere se accenna a problemi dovuti alla sua permanenza nello spazio. Non dice nulla del genere. I suoi problemi di depressione ed alcolismo, tra l'altro poi brillantemente superati, sono stati causati dalla mancanza di motivazioni dopo aver compiuto la missione più importante e rappresentativa nella storia dei voli spaziali.
La nostra discussione verteva però sul fatto se sia possibile o meno, dal punto di vista fisiologico, un viaggio di sola andata verso Marte, in quanto hai asserito che se non risolvono il problema delle radiazioni e della gravità, è pura fantasia.
Il problema delle radiazioni è risolto da solo considerato che il viaggio è appunto di sola andata. Per quanto riguarda l'esposizione prolungata alla cosiddetta assenza di gravità, anche qui le permanenze nello spazio di decine di astronauti per centinaia di giorni hanno dimostrato che non ci sono problemi di salute tali da impedire un viaggio di quella durata. Gli effetti collaterali di cui parlano gli studi che hai citato non sono infatti tali da compromettere la salute generale, altrimenti non avremmo persone che passano sei mesi o più sulla Stazione Spaziale, tornandoci addirittura più volte.
Tuttavia anch'io non credo che il progetto MarsOne si concretizzerà (anche se dentro di me spero il contrario) sebbene per motivi diversi dai tuoi. Dovremo però aspettare almeno il 2015 prima di capire quante possibilità di riuscita ha questo progetto. Fra due anni è infatti prevista la prima milestone, cioè l'inizio dell'addestramento degli equipaggi che si contenderanno il viaggio gratis verso Marte.
Endeavour
30-12-2013, 12:52
Se qualcuno volesse contribuire economicamente a questa "pazza" impresa ecco il link: http://www.indiegogo.com/projects/mars-one-first-private-mars-mission-in-2018
Endeavour
30-12-2013, 20:29
Nel frattempo, delle circa 200.000 persone che si sono proposte per compiere il primo viaggio ne sono state selezionate 1.058 che verranno ulteriormente scremate nei prossimi due anni.
Endeavour
02-01-2014, 16:22
Le nazioni più rappresentate sono U.S.A, Canada e India con rispettivamente 297, 75 e 62 candidati ancora in lizza.
Un mesetto fa mi trovai a discutere con un blogger circa MarsOne:
Vedeva la missione come un grandissimo passo per l'umanità e la via futura per "la conquista dello spazio" da parte delle major private della space tecnology :shock:. Essendo un blogger politico, dallo stampo ultra liberale dalla fortissima propensione europea, lodava il background europeo alla base della missione (forse dimenticando i principali partners americani del progetto).
Io purtroppo non condivido lo spirito di MarsOne, che sembra più una fantasiosa operazione pubblicitaria con vendita di prodotti tv (per un Big Brother Spaziale), contrario a qualsiasi forma di umanità ma dall'incredibile portata filosofica. Mandare un gruppo di persone (per quanto volontarie) in esilio su un altro pianeta senza nessuna possibilità di tornare mi sembra barbaro e vigliacco, come una missione suicida dalla grande futilità; si accusa ancora la russia per presunti insabbiamenti sulla fine dei primi cosmonauti.
Non nego che mi piacerebbe assistere al progresso tecnologico per una missione di questo tipo ma dubito che in meno di dieci anni l'uomo sarà in grado di muoversi dal "suo" Pale Blu Dot.
Endeavour
02-01-2014, 18:12
Mandare un gruppo di persone (per quanto volontarie) in esilio su un altro pianeta senza nessuna possibilità di tornare mi sembra barbaro e vigliacco, come una missione suicida dalla grande futilità
Certamente questo progetto estremo suscita pareri molto contrastanti. A seconda del punto di vista da cui lo si guarda lo si può amare od odiare. Personalmente lo seguo con molta curiosità nonostante sia convinto che non riusciranno mai a racimolare i soldi necessari. Non sono però d'accordo con te. Non c'è nulla di male nel coltivare un sogno, anche se irrealizzabile. E poi tutto avviene su base volontaria, dalle donazioni fino al reclutamento degli equipaggi.
come dici, e come già detto, è affascinante il concetto e gli sviluppi del mandare l'uomo su Marte; l'astronautica sembra tramutarsi sempre più in una caccia alle risorse e le missioni esplorative sembrano non avere più senso.
L'attuale tecnologia sembra più improntata alla ricerca di risorse (lunari, Asteroidali) che alla necessità di mettere piede su mondi alieni per pura dimostrazione tecnologica.
Vero è, che un progetto di questo tipo, ambizioso fino all'estremo, potrebbe funzionare per rivedere l'allocazione del denaro su tali progetti.
Mi viene però il trugno a vedere come viene considerata ora la materia: con company forti che puntano tutto sul turismo spaziale (che spaziale è per convenzione -Sheppard viene ricordato come primo astronauta sovente?-) in voli suborbitali, Virgin Galactic, Blue Origin, magnati che come nel caso di MarsOne puntano più alla sensazionalità che a obiettivi dalla natura scientifica vera e propria, e che hanno difficoltà a padroneggiare la tecnologia militare degli anni 60 ( anche 40 se si consideriamo le basi poste da Von Braun).
Come dicevi, inoltre dal lato economico, c'è un altro problema se Bezos e Branson, hanno realmente investito nel progetto diversi milioncini, Lansdorp, per quanto innovatore e visionario, (meglio pagare lui che i patron di Virgin e Amazon) ha un problema non da poco, non è riuscito (forse per l'eccessività del progetto) a rendere credibile l'idea, i fondi arrivati non arrivano a 200mila dollari, e visti i limiti economici (non pò pensare di spendere come gli altri due) rischia realmente di dover confezionare un prodotto media-friendly, che ridurebbe quell'idea visionaria, ma altrettanto virtuosa, in uno spettacolo osceno dell'umanità, disposta a godersi dal divano le sventure di una reale missione suicida.
Sono abbastanza ignorante in materia, ma volevo giustificare la mia presa di posizione, che altrimenti sminuirebbe in modo sostanziale un idea che di per se reputo valida.
Endeavour
05-01-2014, 15:21
Come dicevi, inoltre dal lato economico, c'è un altro problema se Bezos e Branson, hanno realmente investito nel progetto diversi milioncini, Lansdorp, per quanto innovatore e visionario, (meglio pagare lui che i patron di Virgin e Amazon) ha un problema non da poco, non è riuscito (forse per l'eccessività del progetto) a rendere credibile l'idea, i fondi arrivati non arrivano a 200mila dollari, e visti i limiti economici (non pò pensare di spendere come gli altri due) rischia realmente di dover confezionare un prodotto media-friendly, che ridurebbe quell'idea visionaria, ma altrettanto virtuosa, in uno spettacolo osceno dell'umanità, disposta a godersi dal divano le sventure di una reale missione suicida.
Sono abbastanza ignorante in materia, ma volevo giustificare la mia presa di posizione, che altrimenti sminuirebbe in modo sostanziale un idea che di per se reputo valida.
Secondo me non arriveranno, economicamente parlando, al punto di lanciare l'equipaggio e quindi verrebbe scongiurato il reality show di cui correttamente parli e che anche a mio avviso rappresenta l'aspetto meno edificante del progetto. La mia aspettativa in merito a questo progetto è che serve a smuovere un po' le acque in materia di esplorazione/colonizzazione umana dello spazio.
Endeavour
20-02-2014, 09:16
Se questo progetto dovesse un giorno concretizzarsi, non vedrà fra gli equipaggi persone di religione islamica.
http://www.khaleejtimes.com/nation/inside.asp?xfile=/data/nationgeneral/2014/February/nationgeneral_February150.xml§ion=nationgeneral
Valerio Ricciardi
22-02-2014, 18:04
si accusa ancora la Russia per presunti insabbiamenti sulla fine dei primi cosmonauti.
Magari fossero presunti. Non li trovo poi tanto sorprendenti se si considerano gli esperimenti nucleari fatti a distanze tali da villaggi abitati da povere e isolate popolazioni centrasiatiche, finalizzati anche a studiare gli effetti del fallout sottovento... utilizzando come cavie loro cittadini.
Peraltro, i presenti a questi esperimenti nucleare americano
http://www.youtube.com/watch?v=ZWSMoE3A5DI
sono in massima parte defunti da pochi anni a quasi tre decenni dopo per problemi oncologici derivanti dal livello di radiazioni cui son stati esposti... e mi vien da dubitare fortemente che le autorità comandanti ignorassero o sottovalutassero il rischio.
Nella guerra fredda, fosse per la competizione spaziale o altri aspetti in cui era declinata la competizione, di pelo sullo stomaco se ne vide tanto ma tanto su ambo i fronti.
Poi, che sui cosmonauti russi si sia fatto molto folklore complottista, è altra storia. Ma che la Russia di Krushev potesse cercar di far passare ermeticamente sotto silenzio i fallimenti con perdita di vite, ci sta tutto, purtroppo.
Endeavour
22-02-2014, 18:32
Resta il fatto che i cosiddetti Lost Cosmonauts non sono presunti, sono inesistenti.
Valerio Ricciardi
22-02-2014, 23:24
Secondo me non arriveranno, economicamente parlando, al punto di lanciare l'equipaggio e quindi verrebbe scongiurato il reality show di cui correttamente parli e che anche a mio avviso rappresenta l'aspetto meno edificante del progetto.
Sono MOLTO d'accordo con te su questo. Sulla irriducibile ed irreversibile determinazione dei c.d. "volontari", poi, mi permetto umanamente di nutrire fortissimi dubbi. Molti di questi potrebbero essere solo individui alla ricerca di relativamente facile notorietà ed "entratura" mediatica salvo poi, una volta "coltivato l'orticello" della notorietà, tirarsi indietro con una brillante scusa di qualche tipo. Altri potrebbero essere dei cuori infranti dopo la rottura dolorosissima con la fidanza degli anni dei sogni giovanili, però poi con loro sorpresa prima della partenza consolatisi con altra fidanza magari men longigambata e pachitettuta ma più consolidata come personalità ed a loro seriamente affezionata, e prima della partenza potrebbero aver fatto progetti familiari con tanto di casetta giardinettoecagnonepelosomunita, marmocchi e basilico sul davanzale, e dunque predisposti a rivolger poco rispettoso ma inequivocabile gesto dell'ombrello agli emissari giunti loro a comunicar solenni "allora, siete pronti per la missione senza ritorno?"
Io personalmente ad una missione one-way su un pianeta lontano decisamente affascinante ma parimenti poco accogliente sarei tentato solo se condannato da una malattia terminale che non mi lasciasse scampo, che ne so, un glioblastoma cerebrale (tipicamente pochissimo sintomatico sino a un certo punto della sua letale evoluzione) che mi dovesse certamente portare ad una fine rapida dopo un tot.
Accetterei invece un viaggio verosimilmente A/R anche se esso suggerisse di non riprodurmi ulteriormente dopo il ritorno, per via di un rischio di alterazione dei cromosomi nei miei speermatozoi con relative potenziali malformazioni al nascituro. Ma nulla di più.
E, badate per uno che ha provato di buzzo buono a studiare un po' di Geologia... Marte ancor più dell'Islanda è una sorta di Disneyworld con tutti gli ingressi già pagati...
Valerio Ricciardi
22-02-2014, 23:47
In uno di essi è riportato uno studio da cui emerge che, a causa della mancanza di gravità, per un'astronauta su 3 il fluido cerebrospinale era aumentato nei pressi del nervo ottico, mentre in 1 caso su 5 è stato riscontrato un appiattimento del bulbo oculare. Altri casi riportano rigonfiamento del nervo ottico e modifiche nella ghiandola pituitaria. (...) Oppure, prova a cercare il Vanderbilt University Medical Center. Sono specializzati negli studi sui disturbi degli astronauti...
Ehm, non lo trovo tanto strano: la condizione di assenza dell'accelerazione di gravità è del tutto innaturale.
Pensate solo alle mirabili forme di adattamento del sistema cardiovascolare della giraffa, che per evitare sovrapressioni a livello delle arterie cerebrali e delle retine deve bere non allungando il collo verso il basso, tre metri al di sotto del cuore, ma aprendo innaturalmente le gambe a compasso in un modo ridicolo (praticamente "fa una goffa parodia della spaccata") per abbassare il cuore al massimo e ridurre la differenza di quota quando abbassa la testa evitando sovrapressini pericolosissime per il microcircolo (come lo è per noi una seria crisi ipertensiva).
Solo che di tutte le "grane" che si dovrebbero affrontare, questa mi pare la più relativamente gestibile: prima ancora di 2001 Odissea nello spazio in poi, la "ruota" vaticinata da Wehrner Von Braun è stata persino raffigurata in alcune copertine di numeri di Urania... basta creare per rotazione una gravità artificiale, non sta scritto da nessuna parte che si debba arrivare a [9,81 m/sec]exp2. Chiaramente, ciò non è realizzabile in una capsula della "taglia" di Orion o dell'Apollo, dovrebbe girare a frullino con problemi non piccoli di mantenimento della corretta percezione della posizione spaziale. Perciò si tratterebbe di una baracca abbastanza grande, al limite a forma di "clava" asimmetrica con la capsula a una distanza maggiore dal baricentro del sistema rispetto a una massa equilibrante contenente cose più dense come motori, batterie etc... io la immagino costituita da un traliccio estensibile leggerissimo, in materiali compositi, che possa essere montato/esteso in orbita DOPO l'accelerazione verso Marte di tutto l'ambaradan.
Il problema del viaggio verso Marte IMHO, e bello grosso, son le radiazioni; poi, certamente io non ne capisco nulla di nulla, ma immagino che possan essere non solo letali in caso di burst solare "importante" (ma la probabilità statistica forse non è inaffrontabile) ma anche moooolto pericolose come dosaggio complessivo.
Tanto per dar l'idea (son nipote di un noto primario radiologo), i metaboliti prodotti dalle radiazioni ionizzanti derivanti da un RX digitale al torace in due proiezioni si "smaltiscono" oltre il 90 percentile in una settimana abbondante o poco più, quelle che ti becchi se fai una TAC lombo-sacrale in... sette anni. E parliamo di metaboliti da radiazioni ionizzanti, non solo moooolto ossidanti, ma spesso potenzialmente oncogeni.
Endeavour
23-02-2014, 03:48
Sono MOLTO d'accordo con te su questo. Sulla irriducibile ed irreversibile determinazione dei c.d. "volontari", poi, mi permetto umanamente di nutrire fortissimi dubbi. Molti di questi potrebbero essere solo individui alla ricerca di relativamente facile notorietà ed "entratura" mediatica salvo poi, una volta "coltivato l'orticello" della notorietà, tirarsi indietro con una brillante scusa di qualche tipo. Altri potrebbero essere dei cuori infranti dopo la rottura dolorosissima con la fidanza degli anni dei sogni giovanili, però poi con loro sorpresa prima della partenza consolatisi con altra fidanza magari men longigambata e pachitettuta ma più consolidata come personalità ed a loro seriamente affezionata, e prima della partenza potrebbero aver fatto progetti familiari con tanto di casetta giardinettoecagnonepelosomunita, marmocchi e basilico sul davanzale, e dunque predisposti a rivolger poco rispettoso ma inequivocabile gesto dell'ombrello agli emissari giunti loro a comunicar solenni "allora, siete pronti per la missione senza ritorno?"
Io personalmente ad una missione one-way su un pianeta lontano decisamente affascinante ma parimenti poco accogliente sarei tentato solo se condannato da una malattia terminale che non mi lasciasse scampo, che ne so, un glioblastoma cerebrale (tipicamente pochissimo sintomatico sino a un certo punto della sua letale evoluzione) che mi dovesse certamente portare ad una fine rapida dopo un tot.
Accetterei invece un viaggio verosimilmente A/R anche se esso suggerisse di non riprodurmi ulteriormente dopo il ritorno, per via di un rischio di alterazione dei cromosomi nei miei speermatozoi con relative potenziali malformazioni al nascituro. Ma nulla di più.
E, badate per uno che ha provato di buzzo buono a studiare un po' di Geologia... Marte ancor più dell'Islanda è una sorta di Disneyworld con tutti gli ingressi già pagati...
Senza dubbio una certa percentuale (alta o bassa non lo so dire) di chi si è reso volontario è rappresentata dai casi che hai citato. Ma il processo di selezione e scrematura (che tra l'altro è già iniziato) serve proprio a scartare tutte le persone ritenute non idonee. Se i selezionatori faranno bene il proprio lavoro, rimarranno solo quelli che hanno tutti i requisiti richiesti.
Endeavour
23-02-2014, 04:04
Il problema del viaggio verso Marte IMHO, e bello grosso, son le radiazioni; poi, certamente io non ne capisco nulla di nulla, ma immagino che possan essere non solo letali in caso di burst solare "importante" (ma la probabilità statistica forse non è inaffrontabile) ma anche moooolto pericolose come dosaggio complessivo.
Tanto per dar l'idea (son nipote di un noto primario radiologo), i metaboliti prodotti dalle radiazioni ionizzanti derivanti da un RX digitale al torace in due proiezioni si "smaltiscono" oltre il 90 percentile in una settimana abbondante o poco più, quelle che ti becchi se fai una TAC lombo-sacrale in... sette anni. E parliamo di metaboliti da radiazioni ionizzanti, non solo moooolto ossidanti, ma spesso potenzialmente oncogeni.
Assolutamente d'accordo. Infatti secondo me su Marte ci metteremo piede solo se e quando riusciremo a ridurre drasticamente i tempi di percorrenza, il ché risolverà automaticamente tutta una serie di problemi. Per quanto riguarda MarsOne però le radiazioni non saranno un problema in quanto non essendoci il viaggio di ritorno l'esposizione totale è assolutamente accettabile.
Endeavour
05-05-2014, 23:54
Il numero di candidati ancora in lizza si è ridotto a 705 (418 maschi e 287 femmine), la maggior parte dei quali (313) provengono dal continente americano. Ora inizieranno le interviste personali per scremare ulteriormente i papabili.
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