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Visualizza Versione Completa : Ho provato a diaframmare il C8



Richard1
26-11-2020, 12:51
Da un po'di tempo penso che Giove sia troppo luminoso in visuale sul C8, una visione un po' lattiginosa.
Ho quindi posizionato sulla lastra frontale un pezzo di cartone rigido con un foro del diametro di 75 mm (vedi foto) .Ho puntato Giove, Saturno, Marte, Luna. Vi dico quel che penso:
Giove è notevolmente più scuro. Si notano meno dettagli, alla fine la visione è comunque migliore a diametro pieno, magari apponendo un filtro polarizzatore o un filtro colorato.
Saturno e Luna: senza confronti. Il diaframma "spegne la luce" e basta. Perdita di dettagli luce e contrasto.
Marte: si notano sempre alcuni dettagli, ma la visione migliore è certamente a diametro pieno.
Probabilmente bisognerebbe testare quel set up su alcune stelle doppie, ma ieri non avevo cielo per farlo.

cesarelia
26-11-2020, 13:26
In un altro thread ho chiesto consiglio a proposito, e mi fecero notare che diaframmare un tele ostruito ha senso solo su diametri molto grandi, tipo da 300 in su.
E la tua recensione lo dimostra, perché il tuo diaframma ha prodotto l'effetto positivo di concentrare nel picco la potenza luminosa del disco di Airy, ma di contro hai allargato lo stesso picco abbassando la risoluzione a quella di un rifrattore da 80 o poco più.
Poi anche se Giove è molto grande e dovresti vederlo bene anche con un diaframma da 80, siamo comunque abituati (leggasi "viziati") con i grandi diametri a (intra)vederne i dettagli più fini, dell'ordine di 1 arcosecondo, come festoni, macchioline, transiti, la macchiolina più scura al centro della GMR... ma già con il mio 114 ostruito in visuale mi è impossibile vedere alcune di queste cose, e in ripresa me le scordo se non ho Pickering 9/10.
Figurati con un diaframma da 80...

Richard1
26-11-2020, 13:54
Esatto cesarelia, col diaframma ieri osservavo un Giove più scuro ma vedevo comunque le bande e qualche dettaglio. Sono stato circa cinque minuti con il diaframma e cinque minuti senza.
Alla fine penso che chiunque avrebbe percepito più dettagli a diametro pieno. Per quanto un po’ lattiginoso per la molta luce era certamente molto superiore la visione. C’è da dire che ieri ho goduto di un gran bel seeing. Da mesi non capitava così. Probabilmente questo test andrebbe ripetuto con seeing scarso. Potremmo avere delle sorprese, sai?

cesarelia
26-11-2020, 14:14
Già, le turbolenze sono come 'a livella di Totò, e il grande diametro conta meno

Huniseth
27-11-2020, 01:52
Interessante esperimento. Come pensavo il risultato è molto scarso, con i riflettori diaframmare può avere senso in situazioni particolari (il Sole?)
Sei passato da 200mm a 80mm un bel salto ..all'indietro. Le mie prove col rifrattore 150 diaframmato a 120 - 100 - 80 sono state positive dal lato cromatismo, anche su Giove, ma il diametro era comunque accettabile e credo anche che un rifrattore renda meglio di un C8 se diaframmato, a parità di diametro aperto, almeno credo.

cesarelia
27-11-2020, 08:51
Anche secondo me, perché a logica un C8 non è un riflettore puro (fatto solo di specchi) e il diaframma è posizionato lateralmente, con il centro del diaframma (e quindi la maggior superficie del fronte d'onda) molto distante dall'asse ottico a circa 15cm, mentre l'apertura del rifrattore è perfettamente in linea con l'asse ottico. Sarebbe bello confrontare sul campo un C8 diaframmato, un RC da 8" diaframmato, e un rifrattore 80mm

Huniseth
27-11-2020, 14:52
Sarebbe interessante, cercasi volontari con i tre tele sotto mano...

Angelo_C
28-11-2020, 12:17
L'apertura libera del C8 è non più di 65/66 mm, quindi il confronto lo si potrebbe fare al massimo con uno scopos 66 (se lo si vuole corto) o con un telementor 2,5" (se lo si vuole lungo). :biggrin:

altazastro
28-11-2020, 13:42
E se uno di buchi non ne facesse uno solo ma due, o anche tre, per non dire quattro?
La risoluzione sarebbe la stessa della piena apertura, come mi sembra che sia per gli array interferometrici?
Verrebbero esaltate particolari aberrazioni?
Chiedo perché non ho mai avuto occasione di sperimentare né di leggere altrui esperienze o trattazioni teoriche.