Fraru810
22-05-2020, 14:19
Ieri non avevo una gran voglia di osservare, ma l'occasione andava sfruttata. Dopo settimane di nuvole e velature e con l'incombere della Luna l'occasione era troppo ghiotta per essere sprecata, soprattutto con un cielo che si mostrava qualitativamente sopra la media.
Eppoi chi osserva può comprendere cosa intendo per "canti delle sirene". Una serata in cui la Via lattea si mostra in modo particolarmente nitido o, ancor di più, un evento eccezionale come la possibilità di scovare Mercurio ad un tiro di schioppo da Venere costituiscono richiami a cui è veramente difficile resistere anche dopo un pomeriggio trascorso rimbalzando fra l'orto e i pedali della bici.
Mercurio fino a ieri lo avevo visto solo in formato ombra cinese durante i suoi transiti sul disco solare. Del tutto insignificante nella visione telescopica ha però guadagnato in spettacolarità grazie alla vicinanza con la sottile falce venusiana. Eppoi diciamocela tutta: scovarlo ad occhio nudo in bella mostra sulla linea del tramonto senza ricorrere a mappe o ad artifizi orientativi fa il suo effetto.
Rientrato in casa a mangiare il mio gattò di patate ho quindi atteso la mezzanotte, ora in cui in questo periodo dell'anno almeno la metà alta dello Scorpione si mostra visibile dietro il casale di uno dei miei vicini, cercando di ingannare la fatica con il calciomercato di Soccer Manager. La voglia di concedermi in pasto alle zanzare non era ai massimi, ma in fondo si trattava di puntare giusto i due oggetti Messier più prossimi ad Antares, M4 ed M80. "Vado, li ammazzo in venti minuti e torno!" Stica...
Visti i due oggetti (con M4 risolto una meraviglia) il solito demone si è impadronito della mia notte. "Vorrai mica aspettare la prossima luna nuova per affondare finalmente i denti nelle nebulose del Sagittario? Guarda, è lì a portata di mano!" Un "Tibi dabo" di evangelica memoria che prospettava una serata orgiastica in un coacervo di oggetti fra i più belli del nostro cielo. E diamine, in fondo il trapezio scaleno che costituisce la parte alta della costellazione, seppur bassissimo, era già bello che visibile.
Detto fatto, son rimasto lì fuori fino all'1.50 osservando nell'ordine:
Nebulosa Laguna - Bella visione col suo cuore stellato permeato da una evidente nebulosità.
Nebulosa Trifida - Meno d'impatto della precedente con una nebulosità più fioca e meno estesa facendomi rimpiangere l'impossibilità di astrofotografarla per apprezzarla come merita. Nelle vicinanze c'è il notevole M21 le cui stelle più luminose permettono di ben distaccarlo da un fondo già di suo ricchissimo.
Nebulosa Omega -Magnifica, un vero ferro di cavallo visibile anche nel cercatore. Spero di non peccare di blasfemia dicendo che mi ha colpito ancor più di M42, che pure è stato il mio primo oggetto Messier da dobsoniano. Il vicino ammasso aperto M18, pur ricco ed esteso, finisce purtroppo per "annegare nella sua ombra".
Ho quindi provato a risalire di pochi gradi per beccare la M16 Nebulosa Aquila, ma nonostante la magnitudine non elevatissima non c'è stato verso di individuarla.
Ammetto quindi di essermi perso al punto dal non ricordare quale fosse il globulare individuato subito dopo. M22 o M28? Temo che nelle prossime serate osservative mi toccherà munirmi di un blocchetto da appunti...
Sicura è invece l'identità dell'ultimo oggetto, veramente notevole nonostante appartenga ad una costellazione "di serie B": M11, ammasso aperto nello Scudo che quasi sembra un globulare per la fitta concentrazione di stelle.
Insomma il titolo calzante della serata è: "l'uomo che dopo mezzanotte sfida il Sagittario con l'intenzione di una botta e via è un uomo morto (di sonno)". E pensare che di oggetti da vedere in questa porzione di cielo senza eguali ve ne sono tanti, tanti altri!
Alla prossima!
Eppoi chi osserva può comprendere cosa intendo per "canti delle sirene". Una serata in cui la Via lattea si mostra in modo particolarmente nitido o, ancor di più, un evento eccezionale come la possibilità di scovare Mercurio ad un tiro di schioppo da Venere costituiscono richiami a cui è veramente difficile resistere anche dopo un pomeriggio trascorso rimbalzando fra l'orto e i pedali della bici.
Mercurio fino a ieri lo avevo visto solo in formato ombra cinese durante i suoi transiti sul disco solare. Del tutto insignificante nella visione telescopica ha però guadagnato in spettacolarità grazie alla vicinanza con la sottile falce venusiana. Eppoi diciamocela tutta: scovarlo ad occhio nudo in bella mostra sulla linea del tramonto senza ricorrere a mappe o ad artifizi orientativi fa il suo effetto.
Rientrato in casa a mangiare il mio gattò di patate ho quindi atteso la mezzanotte, ora in cui in questo periodo dell'anno almeno la metà alta dello Scorpione si mostra visibile dietro il casale di uno dei miei vicini, cercando di ingannare la fatica con il calciomercato di Soccer Manager. La voglia di concedermi in pasto alle zanzare non era ai massimi, ma in fondo si trattava di puntare giusto i due oggetti Messier più prossimi ad Antares, M4 ed M80. "Vado, li ammazzo in venti minuti e torno!" Stica...
Visti i due oggetti (con M4 risolto una meraviglia) il solito demone si è impadronito della mia notte. "Vorrai mica aspettare la prossima luna nuova per affondare finalmente i denti nelle nebulose del Sagittario? Guarda, è lì a portata di mano!" Un "Tibi dabo" di evangelica memoria che prospettava una serata orgiastica in un coacervo di oggetti fra i più belli del nostro cielo. E diamine, in fondo il trapezio scaleno che costituisce la parte alta della costellazione, seppur bassissimo, era già bello che visibile.
Detto fatto, son rimasto lì fuori fino all'1.50 osservando nell'ordine:
Nebulosa Laguna - Bella visione col suo cuore stellato permeato da una evidente nebulosità.
Nebulosa Trifida - Meno d'impatto della precedente con una nebulosità più fioca e meno estesa facendomi rimpiangere l'impossibilità di astrofotografarla per apprezzarla come merita. Nelle vicinanze c'è il notevole M21 le cui stelle più luminose permettono di ben distaccarlo da un fondo già di suo ricchissimo.
Nebulosa Omega -Magnifica, un vero ferro di cavallo visibile anche nel cercatore. Spero di non peccare di blasfemia dicendo che mi ha colpito ancor più di M42, che pure è stato il mio primo oggetto Messier da dobsoniano. Il vicino ammasso aperto M18, pur ricco ed esteso, finisce purtroppo per "annegare nella sua ombra".
Ho quindi provato a risalire di pochi gradi per beccare la M16 Nebulosa Aquila, ma nonostante la magnitudine non elevatissima non c'è stato verso di individuarla.
Ammetto quindi di essermi perso al punto dal non ricordare quale fosse il globulare individuato subito dopo. M22 o M28? Temo che nelle prossime serate osservative mi toccherà munirmi di un blocchetto da appunti...
Sicura è invece l'identità dell'ultimo oggetto, veramente notevole nonostante appartenga ad una costellazione "di serie B": M11, ammasso aperto nello Scudo che quasi sembra un globulare per la fitta concentrazione di stelle.
Insomma il titolo calzante della serata è: "l'uomo che dopo mezzanotte sfida il Sagittario con l'intenzione di una botta e via è un uomo morto (di sonno)". E pensare che di oggetti da vedere in questa porzione di cielo senza eguali ve ne sono tanti, tanti altri!
Alla prossima!