AlexanderG
23-06-2013, 16:43
http://www.nasa.gov/images/content/753992main_pia17242-673.jpg
Le stelle hanno una seducente attrazione verso i loro pianeti ;)
soprattutto quelli che vengono definiti di tipo "Giove caldo".
Cos'è un pianeta di tipo Giove caldo?
E' un esopianeta, di massa e composizione simile al nostro Giove, ma con una distanza mostruosamente più vicina alla propria stella: http://it.wikipedia.org/wiki/Pianeta_gioviano_caldo
Il nostro Giove si trova a circa cinque volte la distanza che separa la Terra dallo stesso Sole, un pianeta gioviano caldo si trova invece tipicamente tra la metà ed addirittura un centesimo della distanza Terra-Sole.... fa caldo! :oops:
Se si prende per buona la teoria di formazione planetaria (e stellare) a partire da una nube iniziale di gas e polveri (e noi lo fracciamo), risulta abbastanza improbabile che un pianeta così grande possa formarsi ad una distanza così piccola dalla stella, sia perché un perimetro orbitale così piccolo mette a disposizione ben poca materia, sia perché il forte vento stellare che c'è a quelle distanze spazza via anche quel poco che sta lì.
Ma allora, come hanno fatto a formarsi i pianeti di quel tipo?
E' molto probabile che si siano formati in zone orbitali più remote, e che poi abbiano subìto il cosiddetto processo di Migrazione orbitale, cioè che iniziasse a descrivere delle orbite sempre più strette o, in altri termini, che lentamente sprofondasse verso la propria stella: http://it.wikipedia.org/wiki/Migrazione_planetaria
E quindi sono destinati ad essere velocemente divorati dalla propria stella?
Finora era questa la sorte più probabile a cui si pensava fosse destinato questo tipo di pianeti, ma un nuovo studio basato sui dati finora raccolti dal telescopio spaziale Kepler, dimostra che questa "caduta" non è così rapida come dovrebbe essere, e che i pianeti gassosi non vengono "consumati" così tanto nonostante la distanza così ravvicinata.... in sostanza un giove caldo potrebbe sopravvivere anche per miliardi di anni.
"Più il pianeta si avvicina alla sua stella, più la sua orbita diventa circolare, e questo fa sì che l'orbita stessa tenda a stabilizzarsi." (cit. Peter Plavchan, NASA Exoplanet Science Institute at the California Institute of Technology: http://iopscience.iop.org/0004-637X/769/2/86/)
In questa specie di "STOP" dello sprofondamento potrebbero entrare in gioco anche la mancanza di materiale protoplanetario vicino alla stella ed anche le interazioni tra il campo magnetico stellare e quello planetario.
Per fortuna che il nostro Giove ci ha lasciato in pace.... ve lo immaginate cosa serebbe successo se avesse iniziato ad avvicinarsi verso il Sole? Lo avrebbe fatto anche verso di noi! :sowsuser:
Qui l'articolo originale: http://www.nasa.gov/mission_pages/kepler/news/kepler20130606.html
Ciao,
Alex.
Le stelle hanno una seducente attrazione verso i loro pianeti ;)
soprattutto quelli che vengono definiti di tipo "Giove caldo".
Cos'è un pianeta di tipo Giove caldo?
E' un esopianeta, di massa e composizione simile al nostro Giove, ma con una distanza mostruosamente più vicina alla propria stella: http://it.wikipedia.org/wiki/Pianeta_gioviano_caldo
Il nostro Giove si trova a circa cinque volte la distanza che separa la Terra dallo stesso Sole, un pianeta gioviano caldo si trova invece tipicamente tra la metà ed addirittura un centesimo della distanza Terra-Sole.... fa caldo! :oops:
Se si prende per buona la teoria di formazione planetaria (e stellare) a partire da una nube iniziale di gas e polveri (e noi lo fracciamo), risulta abbastanza improbabile che un pianeta così grande possa formarsi ad una distanza così piccola dalla stella, sia perché un perimetro orbitale così piccolo mette a disposizione ben poca materia, sia perché il forte vento stellare che c'è a quelle distanze spazza via anche quel poco che sta lì.
Ma allora, come hanno fatto a formarsi i pianeti di quel tipo?
E' molto probabile che si siano formati in zone orbitali più remote, e che poi abbiano subìto il cosiddetto processo di Migrazione orbitale, cioè che iniziasse a descrivere delle orbite sempre più strette o, in altri termini, che lentamente sprofondasse verso la propria stella: http://it.wikipedia.org/wiki/Migrazione_planetaria
E quindi sono destinati ad essere velocemente divorati dalla propria stella?
Finora era questa la sorte più probabile a cui si pensava fosse destinato questo tipo di pianeti, ma un nuovo studio basato sui dati finora raccolti dal telescopio spaziale Kepler, dimostra che questa "caduta" non è così rapida come dovrebbe essere, e che i pianeti gassosi non vengono "consumati" così tanto nonostante la distanza così ravvicinata.... in sostanza un giove caldo potrebbe sopravvivere anche per miliardi di anni.
"Più il pianeta si avvicina alla sua stella, più la sua orbita diventa circolare, e questo fa sì che l'orbita stessa tenda a stabilizzarsi." (cit. Peter Plavchan, NASA Exoplanet Science Institute at the California Institute of Technology: http://iopscience.iop.org/0004-637X/769/2/86/)
In questa specie di "STOP" dello sprofondamento potrebbero entrare in gioco anche la mancanza di materiale protoplanetario vicino alla stella ed anche le interazioni tra il campo magnetico stellare e quello planetario.
Per fortuna che il nostro Giove ci ha lasciato in pace.... ve lo immaginate cosa serebbe successo se avesse iniziato ad avvicinarsi verso il Sole? Lo avrebbe fatto anche verso di noi! :sowsuser:
Qui l'articolo originale: http://www.nasa.gov/mission_pages/kepler/news/kepler20130606.html
Ciao,
Alex.