Ro84
02-04-2020, 16:06
E' così, a distanza di due anni, che col tempo a disposizione mi sono invogliato a rimettere ordine su alcune impressioni legate a una delle serate fatte nella foresta a est di Perth, in compagnia della mia compagna e dei nostri amici Aussies, appassionati di lungo corso (e uno dei quali con un inglese molto Aussie, tanto che capirlo a volte è difficile) e ben dotati di strumentazione. Oggetto è la Grande Nube di Magellano, la strumentazione da me utilizzata consiste in un binocolo Miyauchi da 100mm e un Dobson manuale da 510mm e corta focale. Solo uno degli obiettivi della lunga serata in oggetto. Notte serena, inquinamento luminoso del tutto assente (in tarda notte era evidentissima la luce zodiacale verso est, sovrapposta al Capricorno).
Occhio nudo
La barra centrale della Grande Nube è molto chiara, leggermente più spessa sul lato orientale, più sottile sul lato in direzione della Piccola Nube. La galassia ha da poco passato il meridiano e si trova a circa 50° di altezza, più in alto a circa 70° si trova Canopo. In visione distolta si riconoscono le sue nubi stellari principali al di là della barra, in particolare quella del lato nord, che costituisce l'addensamento principale del suo pseudo "braccio" di spirale. Una seconda nube più piccola si trova a nordovest della Nebulosa Tarantola, che si nota a occhio nudo senza difficoltà come una macchia nebbiosa più brillante. Il lato sudovest della barra, pur essendo più esile, in visione distolta si ingrossa leggermente con un alone più debole.
Miyauchi 100
Basta e avanza per riconoscere la Nebulosa Tarantola come una vera nebulosa. Si notano anche alcune stelle sparse per la galassia: molte saranno della Via Lattea, ma ce ne sono diverse che fanno effetivamente parte della Grande Nube, come la variabile S Doradus, che si trova vicina al centro della barra, e poi alcune stelle sul lato occidentale che formano piccoli gruppi. Si notano sparse alcune piccole macchiette simili a delle "galassie" remote, che in realtà sono ammassi stellari non risolti. Il grande campo offerto dal binocolone permette di spaziare liberamente attorno alla galassia, che soprattutto sul lato nord mostra le sue vere irregolarità, con macchie e addensamenti sparsi e la grande nube stellare staccata a nord della Tarantola.
Dobson 510
L'osservazione diventa sistematica, grazie anche al diametro molto generoso. La Nebulosa Tarantola (NGC 2070) diventa molto chiara coi suoi filamenti, compresi i due famosi pedipalpi che hanno conferito il nome alla nebulosa. Al centro il campo è molto ricco di stelle legate all'associazione OB che comprende anche il massiccio ammasso R136.
A sud il campo è ricchissimo di stelle fino alla magnitudine 15 almeno, su cui si notano con chiarezza due piccoli addensamenti non risolvibili, che le carte di dettaglio indicano con le sigle NGC 2050 e NGC 2055. Di lato verso ovest, si nota invece molto bene la sequenza di nebulose via via più piccole proseguendo verso sud, cui si sovrappongono piccoli ma ricchi addensamenti stellari: la nube NGC 2074, con l'ammasso NGC 2081; più a sud la nube NGC 2080 con l'ammasso NGC 2085, e poi ancora sulla stessa linea la nube NGC 2078, con l'ammasso NGC 2083.
Si sconfina sulla barra centrale, che è forse la zona che reputo più interessante: non tanto per i suoi oggetti, che anzi sono solo piccoli ammassi sparsi, ma perché la si può chiaramente risolvere in migliaia di debolissime stelle. L'impressione che mi viene in mente è molto simile a quella che si può provare osservando la Via Lattea con un binocolo 10x50: un chiarore diffuso con sovrapposte numerose stelle sparse o formanti raggruppamenti più o meno casuali. Qua è però il diametro che aiuta molto, perché col Miyauchi tutto questo non si nota affatto. Gli addensamenti stellari più interessanti lungo la barra sono NGC 1969, NGC 1971 e NGC 1972, molto vicini fra loro e marcati tutti e tre da stelle più luminose, e poi soprattutto NGC 1958, che è parzialmente risolvibile. Più avanti ancora c'è il trio di ammassi NGC 1903, NGC 1916 e sul vertice nord NGC 1910. I primi due sono chiare macchiette brillanti e il secondo in particolare è molto bello, parzialmente risolto. Il terzo è invece l'ammasso che contiene la famosa stella S Doradus, una variabile blu luminosa (LBV), ossia una supergigante blu che si ritiene sia in procinto di esplodere come supernova (per capirci, anche la famosa supernova 1987A esplosa vicino alla Tarantola era stata originata da una stella LBV). La S Doradus è di magnitudine 9 ed è una delle più brillanti della galassia; si riconosce facilmente, una volta capito dove guardare, anche col Miyauchi. L'ammasso è invece risolto in alcune decine di stelle, con le componenti più luminose da un lato e l'addensamento principale, formato da stelle più deboli, sul lato opposto.
Sul finire della barra verso ovest si trova una delle macchie viste anche col binocolone, NGC 1850: è considerato un superammasso stellare, ossia dall'aspetto simile a un ammasso globulare ma più giovane e situato nel disco e non nell'alone. Non è risolvibile se non attorno al suo margine, ma è una grossa macchia voluminosa.
Sul bordo ovest c'è un insieme distaccato di addensamenti stellari e oggetti vagamente nebulosi: si tratta della nube N11, cui è associato il giovane ammasso aperto NGC 1761; sia la nube che l'ammasso sono distinguibili e l'ammasso è anche risolto in parte in stelle, molto deboli. Poco più a nord ci sono due oggetti indicati come ammassi globulari: NGC 1783 e NGC 1818. Sono irrisolvibili, a prima vista sembrano davvero delle grosse galassie ellittiche, ma con attenzione si notano alcune debolissime stelle che le cirdondano. Sembrano un po' come osservare M13 con un settantino.
Uno degli oggetti che mi hanno interessato di più è l'addensamento separato visibile anche a occhio nudo a nord della Tarantola. Si tratta di una grande nube stellare più o meno a forma di X, grande almeno un grado. Alcune stelle sono risolvibili, sparse per la nube. Sul lato meridionale ci sono due globuli che sembrano nebulosi, irregolari. La carta li indica effettivamente come nebulose, e sono N51 e, più a sud N44, entrambe regioni di formazione stellare. Osservando con attenzione si notano diverse stelle molto deboli sovrapposte ad entrambe.
Ancora più a sud, ossia a ovest della Tarantola e a nord della barra centrale, c'è un altro grande campo stellare, meglio risolvibile in stelle del precedente. Si notano tre piccoli addensamenti sparsi: NGC 2001, una piccola sequenza si stelle sul lato nord culminante a nord con un bozzolo più concentrato; NGC 2009 a sudovest, con un paio di stelle sovrapposte, e la nebulosa N144, su cui si sovrappone un ammasso stellare formato da una trentina di componenti almeno.
La regione a sud della barra centrale è meno interessante e molto più povera. Solo il lato ovest contiene alcune piccole nubi stellari minori e in particolare la nebulosa N79, che è circondata da diversi piccoli raggruppamenti stellari.
Occhio nudo
La barra centrale della Grande Nube è molto chiara, leggermente più spessa sul lato orientale, più sottile sul lato in direzione della Piccola Nube. La galassia ha da poco passato il meridiano e si trova a circa 50° di altezza, più in alto a circa 70° si trova Canopo. In visione distolta si riconoscono le sue nubi stellari principali al di là della barra, in particolare quella del lato nord, che costituisce l'addensamento principale del suo pseudo "braccio" di spirale. Una seconda nube più piccola si trova a nordovest della Nebulosa Tarantola, che si nota a occhio nudo senza difficoltà come una macchia nebbiosa più brillante. Il lato sudovest della barra, pur essendo più esile, in visione distolta si ingrossa leggermente con un alone più debole.
Miyauchi 100
Basta e avanza per riconoscere la Nebulosa Tarantola come una vera nebulosa. Si notano anche alcune stelle sparse per la galassia: molte saranno della Via Lattea, ma ce ne sono diverse che fanno effetivamente parte della Grande Nube, come la variabile S Doradus, che si trova vicina al centro della barra, e poi alcune stelle sul lato occidentale che formano piccoli gruppi. Si notano sparse alcune piccole macchiette simili a delle "galassie" remote, che in realtà sono ammassi stellari non risolti. Il grande campo offerto dal binocolone permette di spaziare liberamente attorno alla galassia, che soprattutto sul lato nord mostra le sue vere irregolarità, con macchie e addensamenti sparsi e la grande nube stellare staccata a nord della Tarantola.
Dobson 510
L'osservazione diventa sistematica, grazie anche al diametro molto generoso. La Nebulosa Tarantola (NGC 2070) diventa molto chiara coi suoi filamenti, compresi i due famosi pedipalpi che hanno conferito il nome alla nebulosa. Al centro il campo è molto ricco di stelle legate all'associazione OB che comprende anche il massiccio ammasso R136.
A sud il campo è ricchissimo di stelle fino alla magnitudine 15 almeno, su cui si notano con chiarezza due piccoli addensamenti non risolvibili, che le carte di dettaglio indicano con le sigle NGC 2050 e NGC 2055. Di lato verso ovest, si nota invece molto bene la sequenza di nebulose via via più piccole proseguendo verso sud, cui si sovrappongono piccoli ma ricchi addensamenti stellari: la nube NGC 2074, con l'ammasso NGC 2081; più a sud la nube NGC 2080 con l'ammasso NGC 2085, e poi ancora sulla stessa linea la nube NGC 2078, con l'ammasso NGC 2083.
Si sconfina sulla barra centrale, che è forse la zona che reputo più interessante: non tanto per i suoi oggetti, che anzi sono solo piccoli ammassi sparsi, ma perché la si può chiaramente risolvere in migliaia di debolissime stelle. L'impressione che mi viene in mente è molto simile a quella che si può provare osservando la Via Lattea con un binocolo 10x50: un chiarore diffuso con sovrapposte numerose stelle sparse o formanti raggruppamenti più o meno casuali. Qua è però il diametro che aiuta molto, perché col Miyauchi tutto questo non si nota affatto. Gli addensamenti stellari più interessanti lungo la barra sono NGC 1969, NGC 1971 e NGC 1972, molto vicini fra loro e marcati tutti e tre da stelle più luminose, e poi soprattutto NGC 1958, che è parzialmente risolvibile. Più avanti ancora c'è il trio di ammassi NGC 1903, NGC 1916 e sul vertice nord NGC 1910. I primi due sono chiare macchiette brillanti e il secondo in particolare è molto bello, parzialmente risolto. Il terzo è invece l'ammasso che contiene la famosa stella S Doradus, una variabile blu luminosa (LBV), ossia una supergigante blu che si ritiene sia in procinto di esplodere come supernova (per capirci, anche la famosa supernova 1987A esplosa vicino alla Tarantola era stata originata da una stella LBV). La S Doradus è di magnitudine 9 ed è una delle più brillanti della galassia; si riconosce facilmente, una volta capito dove guardare, anche col Miyauchi. L'ammasso è invece risolto in alcune decine di stelle, con le componenti più luminose da un lato e l'addensamento principale, formato da stelle più deboli, sul lato opposto.
Sul finire della barra verso ovest si trova una delle macchie viste anche col binocolone, NGC 1850: è considerato un superammasso stellare, ossia dall'aspetto simile a un ammasso globulare ma più giovane e situato nel disco e non nell'alone. Non è risolvibile se non attorno al suo margine, ma è una grossa macchia voluminosa.
Sul bordo ovest c'è un insieme distaccato di addensamenti stellari e oggetti vagamente nebulosi: si tratta della nube N11, cui è associato il giovane ammasso aperto NGC 1761; sia la nube che l'ammasso sono distinguibili e l'ammasso è anche risolto in parte in stelle, molto deboli. Poco più a nord ci sono due oggetti indicati come ammassi globulari: NGC 1783 e NGC 1818. Sono irrisolvibili, a prima vista sembrano davvero delle grosse galassie ellittiche, ma con attenzione si notano alcune debolissime stelle che le cirdondano. Sembrano un po' come osservare M13 con un settantino.
Uno degli oggetti che mi hanno interessato di più è l'addensamento separato visibile anche a occhio nudo a nord della Tarantola. Si tratta di una grande nube stellare più o meno a forma di X, grande almeno un grado. Alcune stelle sono risolvibili, sparse per la nube. Sul lato meridionale ci sono due globuli che sembrano nebulosi, irregolari. La carta li indica effettivamente come nebulose, e sono N51 e, più a sud N44, entrambe regioni di formazione stellare. Osservando con attenzione si notano diverse stelle molto deboli sovrapposte ad entrambe.
Ancora più a sud, ossia a ovest della Tarantola e a nord della barra centrale, c'è un altro grande campo stellare, meglio risolvibile in stelle del precedente. Si notano tre piccoli addensamenti sparsi: NGC 2001, una piccola sequenza si stelle sul lato nord culminante a nord con un bozzolo più concentrato; NGC 2009 a sudovest, con un paio di stelle sovrapposte, e la nebulosa N144, su cui si sovrappone un ammasso stellare formato da una trentina di componenti almeno.
La regione a sud della barra centrale è meno interessante e molto più povera. Solo il lato ovest contiene alcune piccole nubi stellari minori e in particolare la nebulosa N79, che è circondata da diversi piccoli raggruppamenti stellari.