VxV
15-06-2013, 14:45
Fin dalle mie prime osservazioni (pochi mesi fa) ho trovato estremamente affascinante il Nostro Satellite, la sua natura aliena lo rende così lontano ma al contempo così profondamente percepibile fino ai minuti dettagli anche con la minima strumentazione.
Ieri sera dopo diverso tempo sono tornato a puntare il mio sguardo sulla Luna e mi sono scelto il lato Orientale del Mare Nectaris.
Data la scarsa disponibilità di tempo inizio ad osservare col sole appena tramontato 21.30 , le luci del giorno sono ancora insistenti ma gli orari impongono un rush di una mezzora sul nostro satellite, acclimatato il 70ino inizio subito a 90x.
Il seeing tiene bene i 90x nonostante sia ancora giorno, tento quindi di spingere i 140x con buoni risultati:
Si parte dagli Evergreen Teophilus Cyrillus e Catharina, formano un terzetto spettacolare, con Cirillus F che si addossa agli ultimi 2 e da la sensazione di una sorta di corrodoio con Catharina. Teophilus ha una montognola centrane che sembra biforcarsi e mostrare 2 picchi, evidenti terrazzamente nella parete che sembrano terminare in un craterino Teophilus B; Cyrillus è invece caratterizzato da una doppia montagnola (sembrano 2 piccole collinette) centrale con i rilievi ben staccati l'uno dall'altro, a nord quasi a ridosso di Teophilus sono evidentissimi i rimasugli dei getti piroclasticisti dell'impatto che ha originato il cratere, le pareti sono molto più irregolari e il fondo è caratterizzato da un paio di crateri, il "corrodoio" verso Catharina è incredibile porta l'occhio a seguirne il percorso verso quest'altro cratere; Catharina i dettagli all'interno del cratere sono pochi si nota un fondo irregolare e la presenza di alcuni crateri estesi e poco profondi il più evidente Catharina P.
Lasciato l'affascinante terzetto cerco di cogliere meglio la zona est del Mare Nectaris, si nota di fianco a Teophilus il cratere Madler, profondo e con le pareti piuttosto liscie sembra un catino, più a sud Beaumont si staglia sul fondo lavico scuro, e ad est di questo caratere una serie di craterini disposti attorno al Mare Nectaris quasi a volerlo cingere da Fracastorius a Cyrillus F.
Proseguo poi ad Est del Mare Nectaris e subito salta all'occhio la formazione della Rupes Altai, mi attira incredibilmente questa linea netta quasi parallela all'andamento del Mare, una formazione geologica che ricorda le scarpate terrestri, ad ovest è presente una sorta di pianura, molto più liscia della zona ad est, seguo l'andamento sinuoso della Rupes dal Cratere Piccolomini fino a Tacito; Piccolomini è particolare e mi rapisce subito, i terrazzamenti delle pareti sono particolarmente incisi e la montagna centrale molto marcata, a nord di questo 5 craterini parcolarmente affascinanti, i due a ovest più isolati, mentre ad est 3 sono concatenati e quasi uno dietro l'altro; più a Nord seguendo l'andamento della piana sottostante la scarpata trovo Polybius , con una serie di craterini attorno, uno doppio ad est e uno solitario piccolo e profondo ad Ovest; muovendosi ancora lungo la Rupes raggiungo i dintorni di Catharina ove la piana si assottiglia e più a nord Tacito; purtroppo non son riuscito a discernere l'allineamento della Catena Abulfeda ma è rimasta comunque una serata ricca e particolarmente positiva.
Ogni volta che riesco a cogliere questi aspetti del paesaggio lunare ne esco soddisfatto.
Ps: Scusate per il report pallosissimo, ma... magari spero di essere di spunto a quanti in questi giorni si disperano per gli scarsi frutti delle serate Deep.
Ieri sera dopo diverso tempo sono tornato a puntare il mio sguardo sulla Luna e mi sono scelto il lato Orientale del Mare Nectaris.
Data la scarsa disponibilità di tempo inizio ad osservare col sole appena tramontato 21.30 , le luci del giorno sono ancora insistenti ma gli orari impongono un rush di una mezzora sul nostro satellite, acclimatato il 70ino inizio subito a 90x.
Il seeing tiene bene i 90x nonostante sia ancora giorno, tento quindi di spingere i 140x con buoni risultati:
Si parte dagli Evergreen Teophilus Cyrillus e Catharina, formano un terzetto spettacolare, con Cirillus F che si addossa agli ultimi 2 e da la sensazione di una sorta di corrodoio con Catharina. Teophilus ha una montognola centrane che sembra biforcarsi e mostrare 2 picchi, evidenti terrazzamente nella parete che sembrano terminare in un craterino Teophilus B; Cyrillus è invece caratterizzato da una doppia montagnola (sembrano 2 piccole collinette) centrale con i rilievi ben staccati l'uno dall'altro, a nord quasi a ridosso di Teophilus sono evidentissimi i rimasugli dei getti piroclasticisti dell'impatto che ha originato il cratere, le pareti sono molto più irregolari e il fondo è caratterizzato da un paio di crateri, il "corrodoio" verso Catharina è incredibile porta l'occhio a seguirne il percorso verso quest'altro cratere; Catharina i dettagli all'interno del cratere sono pochi si nota un fondo irregolare e la presenza di alcuni crateri estesi e poco profondi il più evidente Catharina P.
Lasciato l'affascinante terzetto cerco di cogliere meglio la zona est del Mare Nectaris, si nota di fianco a Teophilus il cratere Madler, profondo e con le pareti piuttosto liscie sembra un catino, più a sud Beaumont si staglia sul fondo lavico scuro, e ad est di questo caratere una serie di craterini disposti attorno al Mare Nectaris quasi a volerlo cingere da Fracastorius a Cyrillus F.
Proseguo poi ad Est del Mare Nectaris e subito salta all'occhio la formazione della Rupes Altai, mi attira incredibilmente questa linea netta quasi parallela all'andamento del Mare, una formazione geologica che ricorda le scarpate terrestri, ad ovest è presente una sorta di pianura, molto più liscia della zona ad est, seguo l'andamento sinuoso della Rupes dal Cratere Piccolomini fino a Tacito; Piccolomini è particolare e mi rapisce subito, i terrazzamenti delle pareti sono particolarmente incisi e la montagna centrale molto marcata, a nord di questo 5 craterini parcolarmente affascinanti, i due a ovest più isolati, mentre ad est 3 sono concatenati e quasi uno dietro l'altro; più a Nord seguendo l'andamento della piana sottostante la scarpata trovo Polybius , con una serie di craterini attorno, uno doppio ad est e uno solitario piccolo e profondo ad Ovest; muovendosi ancora lungo la Rupes raggiungo i dintorni di Catharina ove la piana si assottiglia e più a nord Tacito; purtroppo non son riuscito a discernere l'allineamento della Catena Abulfeda ma è rimasta comunque una serata ricca e particolarmente positiva.
Ogni volta che riesco a cogliere questi aspetti del paesaggio lunare ne esco soddisfatto.
Ps: Scusate per il report pallosissimo, ma... magari spero di essere di spunto a quanti in questi giorni si disperano per gli scarsi frutti delle serate Deep.