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Visualizza Versione Completa : Tutti gli effetti della precessione sul nostro cielo, nei millenni



Ro84
16-06-2019, 12:57
Non sarò breve, inoltre sarò forse un po' tecnico, quindi scusatemi fin da ora. :biggrin:

Da poco ho letto un vecchio articolo (non si può linkare, per una volta è un cartaceo!) in cui (per farla molto breve) si illustrano tutte le ricerche condotte per capire chi per primo creò il set di costellazioni classiche, su cui poi si sono basati i lavori di Tolomeo. Sebbene ovviamente diverse costellazioni siano presenti come tali già all'epoca sumerica, viene ipotizzato che il set completo possa risalire alla civiltà Minoica, che se ne serviva per la navigazione. Uno degli indizi determinanti in questo senso sarebbe il fatto che Arato, Ipparco e altri astronomi antichi si siano sempre interrogati sul perché certe stelle fossero riportate da osservatori del passato come visibili quando invece non lo erano più (arrivando a scoprire così la precessione). In epoca contemporanea ci si è interrogati sul perché in epoca antica ci fu questa lacuna nell'aggiornamento della posizione delle stelle seguendo la precessione e si dovette infatti attendere solo fino a Ipparco affinché ce ne si rendesse conto; così qualcuno ne ha dedotto che ciò accadde semplicemente perché gli originari codificatori antichi del cielo precedenti ai Greci scomparvero, lasciando un vuoto nella scienza astronomica perdurata fino all'Ellenismo; ciò rafforza l'idea che furono proprio i Minoici, potenti nella loro ricchezza e formidabili come antichi navigatori della loro epoca, poi scomparsi dopo un rapido declino.

Vera o no che sia la teoria (ma senz'altro affascinante e comunque "scientifica", ossia non basata sull'aria fritta come spesso accade), questo mi ha fatto rispolverare una vecchia riflessione che avevo fatto anni fa, sugli effetti della precessione sul nostro cielo. Effetti che sono più profondi di quanto forse spesso crediamo. Quando pensiamo alla precessione, credo che alla gran parte di noi appassionati venga in mente il Centauro, col fatto che in epoca graco-romana Alfa Centauri e le stelle della Croce del Sud erano visibili, ma poi la precessione se le è portate sotto l'orizzonte. Ma questa è solo una piccola fetta dell'intero ciclo precessionale, che apparentemente dura circa 21.000 anni (contando le varie precessioni del perielio e degli apsidi, diversamente sarebbero 26.000 circa).

Per capirne invece gli effetti globali (oltre che frugare Stellarium :razz: ), si può considerare, per una data latitudine, la distanza in gradi dai poli dell'eclittica, che sono quelli su cui fa "perno" il moto di precessione. Ipotizzando che le oscillazioni dell'inclinazione dell'asse terrestre, gli effetti atmosferici e il moto proprio delle stelle siano inesistenti (in realtà l'oscillazione è pari a circa 2°, ma è poco influente nel discorso generale, mentre gli effetti atmosferici ci fanno guadagnare 1° circa grazie alla rifrazione e il moto proprio ha effetti rilevanti su scala "precessionale" solo per le stelle più vicine), se consideriamo per esempio la latitudine 40°N, la fascia di cielo che resta sempre invisibile durante l'intero ciclo precessionale è compresa fra il polo sud eclittico (che si trova nel Dorado pochissimi gradi a nordest della Grande Nube di Magellano) e un raggio di 16,5° da questo, ossia la differenza che c'è in gradi fra il 40° parallelo nord e il Tropico del Cancro, dove il polo sud eclittico diventa rasente l'orizzonte quando passa al meridiano (non a caso, in quest'occasione l'eclittica raggiunge qua lo zenit, trovandosi a 90° di distanza dal polo eclittico).

Lo stesso effetto lo si può ottenere tracciando un cerchio con centro sempre sul polo sud eclittico e che sia tangente alla declinazione 50°S (declinazione più australe visibile da 40°N) alle 6h di ascensione retta (ossia dove l'eclittica tocca il punto più a nord); ma questa è un po' una raffinatezza, sebbene potrà essere utile per i calcoli proposti più avanti. Bisogna infatti notare che il rapporto fra ascensione retta ed eclittica è costante, ossia l'eclittica raggiunge sempre il punto più a nord alle 6h di ascensione retta a prescindere dal ciclo precessionale; sono solo le stelle a "scorrere via" lungo l'eclittica, progredendo lungo le ore dell'ascensione retta.

Se tracciamo questo cerchio centrato sul polo sud eclittico, si fanno delle "scoperte" molto interessanti: vediamo infatti che al suo interno troviamo ovviamente la Grande Nube di Magellano, poi la stella Canopo, le stelle del Reticolo, il Pesce Volante e poco altro. Ne consegue che tutto il resto potrà invece essere visibile. Tutto. Significa, per esempio, che a un certo punto da Napoli sarà visibile la Piccola Nube di Magellano (e 47 Tucanae), fino a un'altezza di circa 10°; significa che l'intera Via Lattea può essere totalmente visibile e in effetti lo è stata fino a circa 3000 anni fa, con un picco di massima visibilità attorno ai 5000 anni fa, quando era visibile tutta la Carena tranne Canopo.

L'altra faccia della medaglia la troviamo facendo il calcolo opposto, ossia quando determiniamo qual è la fascia di cielo che durante tutte le epoche precessionali resta comunque visibile, più o meno alta, da 40°N. O, se vogliamo, quali sono le zone del cielo che, in periodi più o meno lunghi del ciclo precessionale, possono diventare invisibili perché finiscono a sud di 50° di declinazione sud. Si può tracciare quindi un'altra circonferenza, sempre centrata sul polo sud eclittico, ma che sia tangente alla declinazione 50°S alle 18h di ascensione retta (ossia dove l'eclittica tocca il suo punto meridionale). Qua iniziano le sorprese: si scopre per esempio che 11.000 anni fa, nel punto precessionale opposto al nostro, Orione era visibile dal 40° parallelo nord soltanto per metà, con la Nebulosa di Orione una manciata di gradi sotto l'orizzonte e quindi non visibile! Anche la stessa Sirio non era visibile, trovandosi diversi gradi a sud (pur contando che il moto proprio di Sirio la sta portando sempre più a sud...); il polo sud celeste era infatti a metà strada fra Sirio e Canopo, nella costellazione della Colomba.

Fra le altre aree che possono diventare invisibili durante il ciclo precessionale vi è la totalità della Nave Argo (compresi i due ammassi M46 e M47), quasi tutto Eridano, quasi tutto il Centauro, una parte dell'Idra e una parte della Balena. Costellazioni come il Pesce Australe, la totalità dello Scorpione e del Sagittario restano sempre visibili, sebbene, come in questo periodo, possano assumere declinazioni molto meridionali (Fomalhaut potrà pure trovarsi una manciata di gradi a nord dell'equatore celeste).

Giochi così se ne possono fare anche altri, come per esempio capire quale zona di cielo può finire nell'emisfero boreale, tracciando una circonferenza centrata sul polo sud eclittico e tangente l'equatore celeste alle 6h di ascensione retta. Oppure si possono calcolare gli effetti dall'emisfero boreale, con le circonferenze centrate sul polo nord eclittico (che si trova esattamente sopra la nebulosa planetaria NGC 6543) e capire quali zone saranno sempre circumpolari, quali lo possono diventare, e quali zone invece restano sempre boreali. Il tutto naturalmente al netto del moto proprio delle stelle (specie di quelle più vicine).

Una piccola curiosità, per alcuni sicuramente ovvia e scontatissima: non è mai possibile osservare presso lo zenit, in un cielo notturno, i poli dell'eclittica. Questo perché se un polo dell'eclittica è presso lo zenit, vuol dire che l'eclittica si trova attorno all'orizzonte (e dunque il Sole ci impedisce di avere la notte). Anche uno scarto di 5-6° dallo zenit ha lo stesso effetto, perché il chiarore del crepuscolo perdura e pertanto non si potrà avere una notte buia. Pertanto, curiosamente, è impossibile avere una notte in cui la Grande Nube di Magellano sia visibile allo zenit (trovandosi mediamente a 5° circa dal polo sud eclittico).

Angelo_C
16-06-2019, 13:20
Interessante articolo, complimenti.
Con perseus mi sono spesso divertito a vedere il cielo "greco", "romano" ed anche "egizio", al netto delle imprecisioni di calcolo di quando si và così indietro (o anche avanti) nel tempo è interessante, oltre alla precessione, anche constatare la diversa posizione delle stelle con alto-medio moto propprio.

Fazio
17-06-2019, 12:10
Interessante, veramente molto interessante!

E' stato di stimolo per andare a rivedere alcune cose.

Della precessione dei poli ne ero (naturalmente) consapevole ma di altro molto meno:
Per esempio che la precessione del perielio la facesse, di fatto, apparire meno lunga (21.000 anni vs 26.000).

Del tutto inaspettato è stato sapere che l'asse terrestre abbia delle oscillazioni periodiche (ogni 41.000 anni) di circa 2°; cercando su Wikipedia si trova questa foto (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Trópico_de_Cáncer_en_México_-_Carretera_83_(V%C3%ADa_Corta)_Zaragoza-Victoria,_Km_27%2B800.jpg) di Di Roberto González dove si vede come l'oscillazione modifichi, di anno in anno, il passaggio del Tropico del Cancro in Messico!

Certo seguire fino in fondo tutte le tue dissertazioni non è semplice specie per chi come me non ne sa molto e fa sempre più fatica ad interconnettere tutti i residui neuroni...

Complimenti!

Ro84
17-06-2019, 12:26
Grazie, bellissima la foto!

lucianob
27-08-2019, 11:08
Del resto e' notevole l'andamento della Precessione degli Equinozi e lo spostamento della volta celeste, nel corso del tempo
Questa immagine (trovata in rete), rispecchia un po' il discorso, mancano i nomi delle costellazioni.
Ma considerate che al momento il periodo Precessionale per questo millennio, ha una durata media di 25769 anni !
Secondo alcuni calcoli che avevo nel foglio calcolo e anche molto aggiornate, da Arxiv.

La precessione dell'asse terrestre comporta che esso punti nel tempo in direzioni diverse: oggi il polo nord della sfera celeste (la proiezione sulla volta celeste dell'asse terrestre in direzione del Polo Nord) si trova a meno di 1° dalla stella Polare.Nel 3000 a.C., l'asse terrestre puntava su Thuban nella costellazione del Dragone.Tra circa 12.000 anni, invece,toccherà alla brillantissima Vega assumere il ruolo di stella polare.

Christopher
30-08-2019, 21:48
[...]se consideriamo per esempio la latitudine 40°N, la fascia di cielo che resta sempre invisibile durante l'intero ciclo precessionale è compresa fra il polo sud eclittico e un raggio di 16,5° da questo, ossia la differenza che c'è in gradi fra il 40° parallelo nord e il Tropico del Cancro[...]
Interessante! Dunque ai tropici, questa differenza non esiste...e quindi si può dedurre che alle latitudini comprese tra i due tropici, in un intero ciclo precessionale, sarà possibile osservare l'intera volta celeste. È anche interessante notare che, siccome l'asse terrestre è inclinato di 23°27' rispetto alla perpendicolare dell'eclittica, e descrive una circonferenza (esemplificando) intorno ad essa, tutte le stelle prossime a 6 h di AR culmineranno circa 46° più in basso sull'orizzonte nell'epoca opposta e viceversa, compresa l'eclittica. Eccomi spiegato perchè tra 13 mila anni vedremo Scorpione e Sagittario in inverno...al posto di Toro e Gemelli!