Ro84
04-06-2019, 23:10
Oggi era l'ultima serata utile dell'anno per osservare Omega Centauri, quindi qualsiasi condizione meteo ci fosse, per un mio amico astrofilo di vecchia data era giustamente comunque d'obbligo andare, anche solo per una mezz'ora o poco più. Io a queste proposte non mi sottraggo mai, benché l'oggetto l'abbia osservato da ben altre latitudini, così raccolgo l'invito.
Il cielo purtroppo si è sporcato un po' di sera, c'è una discreta patina d'umidità e sull'orizzonte sud c'è bruma che viene dal mare, per via del vento da sudest. Non è l'ideale per osservare un oggetto basso, ma ci si prova lo stesso, così siamo andati in un viottolo a quota 70 metri sul mare, che si affaccia sul Golfo di Cagliari in una zona accettabilmente buia ma non troppo, giusto il tanto per osservare senza voler fare più di 20 minuti di strada dal portone di casa.
Nonostante la bruma, Omega Centauri si lascia trovare, anche se con difficoltà: è utile una sequenza di stelline di quinta e sesta magnitudine orientata in senso nordovest-sudest, che le fa da indicatrice; le stelline si vedono al cercatore, ma per localizzare l'ammasso bisogna affidarsi direttamente all'oculare e all'occhiometro, perché in queste condizioni al cercatore non è visibile. Ma alla fine lo trovo: stanti le condizioni, è ovviamente irrisolvibile sia a 50x che a ingrandimenti maggiori, ma le sue dimensioni sono ampiamente intuibili, così come è intuibile la sua forma leggermente ellittica, sebbene resti nebuloso e indefinito.
Spostando un po' il telescopio riusciamo a osservare persino la stella Gamma Centauri, questa sì una vera sfida, data la sua declinazione pari a -49° e il fatto che già aveva superato il meridiano da un pezzo; nonostante la bruma, è comunque ben visibile all'oculare, grazie al fatto che è una stella di magnitudine 2,2 e che l'estinzione atmosferica si fa sentire ma non troppo da occultarla del tutto. Per il mio amico è il record dell'oggetto celeste più meridionale che abbia mai osservato (più anche di Gamma Velorum e a pari declinazione della famosa nebulosa NGC 6193 nell'Altare).
La serata non era dedicata ad altro, ma ci rifacciamo la vista coi globulari più semplici, con un'occhiata al volo a M13 e una a M5, un salto su Giove e uno su Antares.
Il cielo purtroppo si è sporcato un po' di sera, c'è una discreta patina d'umidità e sull'orizzonte sud c'è bruma che viene dal mare, per via del vento da sudest. Non è l'ideale per osservare un oggetto basso, ma ci si prova lo stesso, così siamo andati in un viottolo a quota 70 metri sul mare, che si affaccia sul Golfo di Cagliari in una zona accettabilmente buia ma non troppo, giusto il tanto per osservare senza voler fare più di 20 minuti di strada dal portone di casa.
Nonostante la bruma, Omega Centauri si lascia trovare, anche se con difficoltà: è utile una sequenza di stelline di quinta e sesta magnitudine orientata in senso nordovest-sudest, che le fa da indicatrice; le stelline si vedono al cercatore, ma per localizzare l'ammasso bisogna affidarsi direttamente all'oculare e all'occhiometro, perché in queste condizioni al cercatore non è visibile. Ma alla fine lo trovo: stanti le condizioni, è ovviamente irrisolvibile sia a 50x che a ingrandimenti maggiori, ma le sue dimensioni sono ampiamente intuibili, così come è intuibile la sua forma leggermente ellittica, sebbene resti nebuloso e indefinito.
Spostando un po' il telescopio riusciamo a osservare persino la stella Gamma Centauri, questa sì una vera sfida, data la sua declinazione pari a -49° e il fatto che già aveva superato il meridiano da un pezzo; nonostante la bruma, è comunque ben visibile all'oculare, grazie al fatto che è una stella di magnitudine 2,2 e che l'estinzione atmosferica si fa sentire ma non troppo da occultarla del tutto. Per il mio amico è il record dell'oggetto celeste più meridionale che abbia mai osservato (più anche di Gamma Velorum e a pari declinazione della famosa nebulosa NGC 6193 nell'Altare).
La serata non era dedicata ad altro, ma ci rifacciamo la vista coi globulari più semplici, con un'occhiata al volo a M13 e una a M5, un salto su Giove e uno su Antares.