Visualizza Versione Completa : Torretta binoculare da 2" autocostruita
antonello
13-12-2018, 09:28
Intanto lancio il sasso, poi, se interessa, ne riparleremo nell'apposita sezione "Autocostruzione".
Possibile che a nessuno (a parte Siebert, con pesi e costi generosi) sia venuto in mente di costruirsi una propria torretta per Dobson, magari relativamente leggera, magari con generosa apertura (diciamo 41 mm), magari per poter usare oculari da 2" tali da sfruttare l'intera pupilla (diciamo 6 mm, per non esagerare)?
La domanda non è retorica, magari qualcuno l'ha effettivamente fatto e io non sono riuscito a trovarne traccia.
Eppure la cosa non è né impegnativa (certamente più facile che realizzare un Dobson), né costosa, visto che, con meno di 100 euro (cercando un po' tra Surplusshed e dintorni), si possono prendere un beam splitter 40x40 mm e i tre specchi necessari, né problematica da realizzare, visto che il tutto si può montare su tubi quadri 50x50 di alluminio raccordati da anellini di costo contenuto...
Nell'immagine è possibile vedere il beam splitter che riceve la luce dal basso (in azzurro) e i tre specchi necessari per i due tubi binoculari (in grigio)
Angelo_C
13-12-2018, 21:09
Concettualmente è semplice, meccanicamente molto meno, poiché quei tre specchi oltre di un "corpo" esterno, necessitano di un sistema di collimazione (per ogni singolo specchio), un posizionamento "fisso" in fabbrica di questi potrebbe semplificare le cose, ma si dovrebbe essere di una precisione estrema e considerato che nemmeno i produttori con macchine a controllo numerico si fidano di adottare tale soluzione, evidentemente non deve essere affatto semplice.
antonello
14-12-2018, 09:00
In altra sezione mi ero posto il problema del perché, a fronte dell'autocostruzione di tutto nel campo della strumentazione astronomica, poco risultasse riguardo all'autocostruzione di una torretta binoculare.
Beninteso, non una torretta per oculari da 1,25", visto che oggi con pochi soldi è possibile comprarla bella e pronta, ma una per oculari da 2", per i quali mi risultava che l'unica disponibile fosse quella di Siebert.
Ecco perché di recente ho analizzato la questione e ne ho tratto la conclusione che la mancanza di esperienze è dovuta, probabilmente, non tanto alla difficoltà di realizzazione, ma piuttosto alla necessità di elementi ottici costosi (nel nuovo) o peraltro poco disponibili nell'usato (beam splitter di diametro generoso, ovvero di 40 mm o meglio ancora 50 mm).
Avendo un laboratorio con un armadio pieno di elementi ottici, ho recuperato un prisma beam splietter da 42 x 42 corretto lambda/4 (esattamente come dichiarato dal venditore Surplusshead, che ho riscontrato essere sempre sincero nelle sue dichiarazioni) e una serie di specchi piani con analoga correzione (tutto preso una decina di anna fa) e ho iniziato a ragionare su una simile torretta.
Avendo già montato il beam splitter per una nuova e diversa applicazione (per cui è stato in realtà pensato, ovvero per "provare" ad usare un singolo etalon in modalità "Double Stack vedi https://solarchatforum.com/viewtopic.php?f=9&t=24954 ), a questo punto non mi rimarrebbe che montare gli specchi in due spezzoni di tubo di alluminio da 50X50x1,5 e la testa è pronta.
Il tutto è elementare e di una semplicità disarmante, peraltro anche facile da realizzare vista la disponibilità odierna di "anellini vari" già lavorati e/o filettati. Per di più, uno bravo artigianalmente (e che non tenesse all'estetica) potrebbe persino farla con il solo trapano a colonna e pochi attrezzi d'officina.
Il mio schema di partenza è stato questo, dimensionato per gli esatti elementi ottici a disposizione
32697
ma poiché fatto 30 si può anche fare 31, ho deciso di rivedere la cosa e pensare ad un Beam splitter da 50x50 mm, che mi permetterebbe un campo di piena luce molto più grande con i due oculari da 2" che intendo usare.
Sono cosciente di essere avvantaggiato dalla disponibilità di mezzi di lavorazione delle parti metalliche, ma la cosa non è preclusa a chi non ha questa possibilità, infatti, casualmente, proprio ieri sera, ho trovato questa altra esperienza relativa all'autocostruzione di una testa binoculare come quella in disussione, sebbene con struttura in legno.
http://www.geocities.jp/ame0621/binoviewer1-e.html
Immagino che non sia un "abominio" per uno che si è fatto un dobson in legno, fare anche la testa binoculare nello stesso materiale :-).
P.S. Ovviamente una testa siffatta non va intesa solo per Dobson, ma per tutti gli strumenti che possono fruire di un campo adeguato per oculari da 2"...
antonello
14-12-2018, 09:32
In risposta ad Angelo...
Beh, questioni di punti di vista. Io, al contrario la vedo meccanicamente di una semplicità disarmante. La regolazione degli specchi è possibile da tre grani e tre viti a 120° in spinta e controspinta, tali da permettere una regolazione ben più facile e precisa di quella possibile con le torrette commerciali (nelle quali i prismi sono gestiti da due soli grani).
Del resto, la cosa non è concettualmente dissimile da quella utilizzata in applicazioni simili, come quelle relative all'autocostruzione di un binoscopio (vedere le vecchie applicazione Avalon o le copiose realizzazione di vari astrofili).
Semmai, il problema è reperire il Beam splitter, ma se uno guarda su internet oggi è possibile trovare a pochi soldi qualsiasi cosa.
Attenzione, diffidate da tutti i cubi Beam splitter su ebay senza specifiche. La maggior parte sono parti di strumenti con banda spettrale sconosciuta o non 50/50 e quindi inutili. Inoltre, molti cubi di seconda mano, oltre che con difetti non segnalati ("small chips", graffi, ecc.), sono venduti a prezzi superiori al nuovo.
In sintesi, con un po' di pazienza si può trovare un fornitore di cubi nuovi a prezzo ragionevole.
etruscastro
14-12-2018, 09:41
antonello ho unito tutti i messaggi perché si stava creando una non poca confusione tra le risposte nei vari thread, così è molto più fruibile la lettura da parte di chi interessato, pertanto si continua solo in questa discussione.
antonello
14-12-2018, 09:44
Hai fatto bene. Ora non si "rimbalza" più da una parte all'altra. Grazie.
Angelo_C
14-12-2018, 19:03
Io onestamente non ho un mio proprio punto di vista, mi rifaccio alle spiagzioni date da Matsumoto quando progettò i suoi famosi deviatori, motivazioni che ho trovato molto verosimili, considerando che detti deviatori constano di soli due specchi, penso che con tre specchi (oltre allo splitter) i problemi di collimazione e quindi la necessità di ulteriore precisione, fosse oltremodo necessaria.
In questo caso visto che hai tutto quello che ti serve non ti rimane che provarci, se tutto funziona, ci aspettiamo una completa descrizione e tutte le istruzioni (oltre a schemi ed immagini) del caso per riprodurlo.
Interessante il progetto...ma..
Come regoli la distanza interpupillare?
Andrebbe costruita su misura per chi osserva?
Guardando il tuo schema, l'oculare di sinistra non si troverebbe così ad una distanza maggiore dell'oculare di destra dal piano focale?
antonello
15-12-2018, 11:23
Interessante il progetto...ma..
Guardando il tuo schema, l'oculare di sinistra non si troverebbe così ad una distanza maggiore dell'oculare di destra dal piano focale?
Il disegno inviato (2D) mostra la visione frontale della testa e permette di dimensionare il tutto, calcolare la lunghezza ottica, le sezioni del cono ottico, la lunghezza del tubo di destra (con un solo specchio) e quella del tubo con due specchi di sinistra, ecc.
Questa testa è facile da costruire perché frutto di tante riflessioni su come semplificare "il carro armato" di Siebert. La semplificazione del tutto è ottenuta mantenendo lo specchio di destra fisso rispetto al blocco Beam Splitter e gestendo la regolazione della distanza interpupillare con il blocco con i due specchi di sinistra, facendolo ruotare intorno all'asse ottico che attraversa il Beam Splitter.
La cosa, pensata in autonomia, è comunque assolutamente identica alla testa in legno del link indicato in un precedente messaggio...
Così facendo, si può ottenere un distanza interpupillare anche piccola (56-58 mm),valore che però non serve, visto che gli oculari da 2" hanno in genere un diametro minimo di circa 58-60 mm e che la distanza interpupillare minima ottenibile senza fresature e lavorazioni strane è di 59 mm (e quindi ampiamente sufficiente. Peraltro la mia è di 62,5 mm ...).
Riguardo alla soluzione meccanica per la regolazione della distanza interpupillare, nulla di più banale. Ecco tre soluzioni.
https://www.teleskop-express.de/shop/product_info.php/info/p5547_TS-Optics-T2-Thread-360--Rotation-and-Quick-Changer---5-5mm-short.html
https://www.teleskop-express.de/shop/product_info.php/info/p10240_TS-Optics-360--Rotation-and-Quick-Changer---M48x0-75---short.html
lhttps://www.teleskop-express.de/shop/product_info.php/info/p558_Baader-T2-quick-changing-and-rotation-system---T2-female-to-T2-male.html
Caldeggio l'uso della più sottile
Io ho trovato nel mio armadio un anello "simile" al primo, preso tempo fa per chi sa cosa:-)
antonello
15-12-2018, 11:36
Il sistema di Matsumoto è un’altra cosa.
Chiunque si sia trovato a cercare una soluzione per la realizzazione di un binoscopio sa benissimo quanto complesso sia il suo sistema a due specchi per tubo, tant'è che ben pochi lo hanno preso in considerazione per una realizzazione personale. In Italia mi risultano solo Zen e pochi altri (che si contano su una mano). Io stesso non l’ho neppure preso in considerazione (principalmente per la complessità meccanica).
Oltre ai problemi di collimazione del singolo tubo, visto che gli specchi devono essere su due “strani” piani a 90° tra loro (come nel prisma di amici) e hanno un angolo "strano" di entrata e di uscita rispetto al raggio entrante ed uscente ben maggiore di 45° (con conseguente necessità di allungare l'asse maggiore dell'ellisse), le vere complicazioni sono, come sa bene chiunque conosca il sistema, di tipo meccanico. Otticamente, poi, le complicazioni saranno da moltiplicare per due nella fase di collimazione dei tubi binoculari, (visto che occorrerà montarli in modo che i fasci di uscita siano esattamente paralleli e coerenti, cosa per me estenuante solo a pensarla :-).
Al contrario un sistema con 2 specchi del tipo da me indicato (ma gli specchi possono essere anche 100, se sono a 45 gradi rispetto al raggio incidente) è 100 volte più facile da collimare di un deviatore per Newton, cosa che, bene o male, sanno fare tutti.
Non bastassero le mie parole (e le mie copiose applicazioni con specchi così montati) lo dimostra il fatto che in qualsiasi forum è possibile vedere binoscopi autocostruiti con 3 specchi per tubo, montati spesso su accrocchi diagonali (diagonali commerciali). E funzionano!
Nella testa binoculare in oggetto gli specchi di sinistra sono solo 2 è non è nemmeno necessario “incrociarli”, visto che stanno, uno di fronte all’altro, alle estremità di una sezione di un parallelepido a sezione quadra di alluminio, su due piani paralleli, e sono facilmente e individualmente registrabili (esattamente come fanno molti produttori di binoscopi, come faceva Astromeccanica e come fa la maggior parte di astrofili che si costruiscono un binoscopio curando da se la parte meccanica).
E in tutti questi binoscopi gli specchi sono persino 3 per ogni tubo.
https://www.google.it/search?hl=it&authuser=0&biw=1422&bih=964&tbm=isch&sa=1&ei=jbgUXP-_C4PxkwXN6ado&q=binoscopio&oq=binoscopio&gs_l=img.3..35i39l2j0j0i24l3.3508.3508..3840...0.0 ..0.99.99.1......1....1..gws-wiz-img.U7p_UzxGQ34
Per il resto, credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che uno le cose deve saperle fare. Se non le sa fare potrebbe avere persino difficoltà a fare una cosa che a noi sembra banale, per esempio mettere a fuoco (magari perché non intuisce, o non ha le competenze adeguate per capire, che ha semplicemente bisogno di una prolunga).
Ora vado a fare il muratore nella mia nuova casa che sto "costruendo" da poco più di un anno ...:-) Con calma (sicuramente occorreranno mesi) gli interessati saranno messi al corrente del risultato e di come fare per ottenerlo.
Purtroppo ci sono delle priorità e la testa (binoculare) non è tra queste. :-)
Tra l’altro, neppure pensavo di esternare la mia idea in questa fase. Ho solo manifestato sorpresa, in altro topic, per il fatto che non ci fossero esperienze di autocostruzione di teste binoculari, in un ambito in cui, invece, molti capaci astrofili hanno dimostrato di saper costruire di tutto (spesso con raffinatezze invidiabili ai prodotti commerciali).
Powered by vBulletin® Version 4.2.5 Copyright © 2024 vBulletin Solutions Inc. All rights reserved.