Visualizza Versione Completa : Gli asteroidi 'killer' sono più 'killer' del previsto
Vincenzo Zappalà
07-05-2013, 19:04
Un'analisi accurata dei dati relativi al famoso asteroide, che cadde sulla Terra 65 milioni di anni fa nel Golfo del Messico e che potrebbe aver innescato la fine dei dinosauri, mostra che l'evento potrebbe aver avuto effetti molto più catastrofici di quanto finora ipotizzato....
leggi tutto... (http://www.astronomia.com/2013/05/07/gli-asteroidi-killer-sono-piu-killer-del-previsto/)
Se la memoria non m'inganna lo strato di Iridio è stato travato in diverse parti del globo, anche in Umbria, Che l'energia d'impatto fosse violenta ok, nuvola con materiale meteorico tale da oscurare il sole per un lunghissimo tempo ci sta, ma che il calore prodotto possa carbonizzare vegetazione anche dall'altra arte del globo mi pare tanto...:hm:
Se la memoria non m'inganna lo strato di Iridio è stato travato in diverse parti del globo, anche in Umbria, Che l'energia d'impatto fosse violenta ok, nuvola con materiale meteorico tale da oscurare il sole per un lunghissimo tempo ci sta, ma che il calore prodotto possa carbonizzare vegetazione anche dall'altra arte del globo mi pare tanto...:hm:
In atmosfera sono stati scagliati milioni di detriti che ricadendo in tutto il globo (a 1800°) hanno bruciato tutte le foreste, è una cosa possibile.
michelexe
08-05-2013, 15:08
invece che guardare il bicchiere mezzo pieno dovremmo guardare quello mezzo pieno: 1) la vita è molto più tenace del previsto visto che neanche una tale quantità di energia è riuscita ad estirparla;2) siamo vivi e ci siamo evoluti perché i puzzolenti ed enormi dinosauri si sono estinti.
1) la vita è molto più tenace del previsto visto che neanche una tale quantità di energia è riuscita ad estirparla
Verissimo, sopravvisse, nonostante la catastrofe ben circa il 20% delle specie viventi. Soprattutto mammiferi a sangue caldo. A giocare un ruolo fondamentale fu la dimensione, NIENTE più grande di un "gatto" sopravvisse salvo rare eccezioni.
2) siamo vivi e ci siamo evoluti perché i puzzolenti ed enormi dinosauri si sono estinti.
:shock: Puzzolenti: Magari sapevano di gelsomino!:D
Enormi: Alcuni dinosauri avevano le dimensioni di topi, galline, furetti. Non tutto ciò che è "dinosauro" è per definizione "enorme", il periodo cretaceo poi, è caratterizzato da una significativa diminuzione della dimensione media del "dinosauro" che ha invece raggiunto il suo apice di "grandezza" nel periodo jurassico (brachio e bronto sauri per fare un esempio) quando l'abbondanza di cibo e il clima favorevole permisero lo sviluppo di specie mastodontiche.
Paleontologia a parte l'ipotesi "palline roventi globali" è più che plausibile, parliamo di un'asteroide che, per le sue dimensioni, quando toccò il suolo aveva la parte più distante dallo stesso ben 2000m circa più in alto della cima dell'everest, immaginate un enorme masso rovente che solca l'atmosfera a circa 50000km/h. Immaginate con quanta energia potrebbe scuotere la terra.
Si calcola che uno fra gli asteroidi più studiati, Apophis, di 350 m di diametro di ferro e iridio, che il 13 aprile 2029 passerà a 37.000 km dal centro della Terra se impattasse (probabilità=1/250000), libererebbe un'energia pari a 870 megatoni, circa 65000 volte quella liberata dalla bomba atomica di Hiroshima; i danni riguarderebbero "solo" una zona grande quanto la Francia, se cadesse sul suolo.
Ora immaginatene uno, della medesima composizione ma da 10000 m di diametro. I danni sarebbero inevitabilmente su scala globale. L'energia liberata vaporizzerebbe la crosta superficiale e la scaglierebbe nella stratosfera da dove potrebbe tranquillamente raggiungere l'altra parte del globo nel giro di poche ore. Niente sarebbe al sicuro, da nessuna parte. Se impattasse in mare l'acqua verrebbe vaporizzata e le conseguenze potrebbero essere anche peggiori.
E' comunque difficile da immaginare uno scenario così catastrofico...anche a me ha fatto sempre storcere il naso pensare che un impatto, pur violento che sia, possa avere conseguenze mortali fino alla parte opposta del globo! 10 km sono tantissimi è vero, ma rispetto ad una sfera di 40000 km di circonferenza rimane pur sempre come sparare un granello di sabbia ad altissima velocita contro una roccia grossa come un pallone da calcio...non sto mettendo in discussione ciò che pare ormai essere afferato e riaffermato...faccio solo fatica a comprenderlo appieno! :hm:
davide1334
08-05-2013, 23:17
E' comunque difficile da immaginare uno scenario così catastrofico...anche a me ha fatto sempre storcere il naso pensare che un impatto, pur violento che sia, possa avere conseguenze mortali fino alla parte opposta del globo! 10 km sono tantissimi è vero, ma rispetto ad una sfera di 40000 km di circonferenza rimane pur sempre come sparare un granello di sabbia ad altissima velocita contro una roccia grossa come un pallone da calcio...non sto mettendo in discussione ciò che pare ormai essere afferato e riaffermato...faccio solo fatica a comprenderlo appieno! :hm:
vero,d'altronde per quante simulazioni virtuali si possano ipotizzare difficilmente si può capire cosa succederebbe in eventi simili......nessuno riesce a comprenderlo appieno,solo la prove dei fatti darebbe la risposta,ma speriamo di non dovere confrontarci con essa:ninja::biggrin:. comunque ,già che ci siamo,facciamo sto giochino: l'impatto di questo oggetto di 10 km avviene in piena terraferma,chessò tra la russia e la cina o in nordamerica o nel cuore dell'africa oppure cade in pieno oceano,dove l'acqua è profondissima.... quali potrebero essere le differenze a livello catastrofico?cioè quale sarebbe il "meno peggio"?
Dunque, bisogna fare qualche premessa prima di descrivere un ipotetica situazione, frutto in ogni caso di seri e comprovati studi basati su simulazioni rispecchianti la realtà.
La prima cosa da considerare è la composizione chimica del meteorite.
Ferrose: Composte soprattutto di ferro e nichel
Ferrose rocciose: Composte da una miscela di Ferro e materiale roccioso
Condriti: Di gran lunga il maggior numero di meteoriti ricade in questa classe; esse sono simili per composizione al mantello e alle crosta del pianeta Terra.
Condriti carbonacee:Simili per composizione al Sole meno gli elementi volatili (Acqua gas ammoniaca ecc.ecc.)
Acondriti: Simili ai basalti terrestri (lava raffreddata) le meteoriti che si ritengono originarie della Luna e di Marte sono acondriti.
Ciò detto, considerando che le ferrose sono di gran lunga le peggiori in caso di impatto (chissà perchè!!!) ma parlando di quelle dimensioni, ferroso o roccioso farebbe poca differenza. Per dimensioni inferiori, (70 100m di diametro) un ferroso raggiungerebbe il suolo provocando effetti del tipo "meteor crater" un roccioso effetti del tipo "Tunguska" disintegrandosi a poche centinaia di metri dal suolo investendolo con la sua energia.
Consideraimo il secondo fattore.
Peggio in mare o sulla terraferma?
Poca differenza, apocalisse su scala globale in ogni caso, sarebbe però, al contrario di quanti molti pensano, peggio in mare, inquanto oltre all’ovvio, catastrofico terremoto conseguente l’impatto, si solleverebbe uno tsunami di proporzioni abnormi che causerebbe danni incredibilmente esagerati.
Ora parliamo delle conseguenze, premettendo che già un meteorite di 1500/2000m di diametro libererebbe in atmosfera l’energia sufficiente per causare conseguenze su scala globale, immaginate cosa potrebbe provocare una meteora di massa 5 volte superiore.
Aspetti meccanici dovuti all’impatto, quindi la formazione di un cratere ed il conseguente terremoto ad esso associato, con effetti catastrofici entro un raggio di alcune centinaia di chilometri; si stima che un oggetto con dimensioni di 10 km possa produrre un cratere avente come minimo 100 km di diametro, variabile a seconda della composizione dello stesso.
Ipotizzando, poi, una caduta in mare (evento certamente più probabile dato il rapporto terre emerse/mari sul nostro pianeta) si deve considerare anche il conseguente, come già detto, tsunami, la cui potenza distruttiva sarebbe tutt’altro che trascurabile.
Con onde che, si stima, in prossimità delle coste, potrebbero raggiungere l’altezza di migliaia di metri.
Oltre ai meccanici anche fenomeni Termici interesseranno le zone limitrofe, fra tutti il peggiore sarebbe la caduta di materiali incandescenti espolsi dall’impatto, causa sicura dell’accensione di immensi incendi nelle zone circostanti.
Soppressione della fotosintesi clorofilliana: L’atmosfera terrestre (tutta) si oscurerebbe a causa dalla permanere sospensione nell’atmosfera delle polveri, dei fumi e delle ceneri prodotte dagli incendi, fenomeno che comporta conseguenze irreparabili non solo per il regno vegetale, ma per l’intera biosfera. Sarebbe come togliere le fondamenta a una casa.
Diminuzione della temperatura ambientale: per l’effetto delle polveri e delle ceneri, che farebbero da scudo ai raggi solari almeno 10-20 gradi in meno per un periodo d’alcuni anni.
Con conseguenze catastrofiche per quanto riguarda le colture e quindi il sostentamento
La situazione successiva sarà caratterizzata invece da un drastico innalzamento delle temperature causato dall’innesco del meccanismo dell’effetto-serra. (Venere rules, 450°C, non sarebbe così estremo ma abbiamo un chiaro esempio nel nostro sistema solare di cosa l'effetto serra può fare)
Il conseguente aumento di vapore d’acqua nell’atmosfera concorrerà a sua volta ad incrementare ulteriormente tale effetto-serra, prolungandone gli effetti anche per molte migliaia di anni.
In linea di massima quanto scritto è quello che accadrebbe.
Alessandro Baoli
09-05-2013, 13:42
Dunque, bisogna fare qualche premessa prima di descrivere un ipotetica situazione, frutto in ogni caso di seri e comprovati studi basati su simulazioni rispecchianti la realtà.
La prima cosa da considerare è la composizione chimica del meteorite.
[...]
In linea di massima quanto scritto è quello che accadrebbe.
Ho due domande.
1) in uno scenario simile cosa accadrebbe allo strato di ozono nell'atmosfera?
2) avevo letto - non ricordo dove, perdonatemi - che in circostanze più o meno simili a quelle descritte nel post citato si potrebbe avere, invece (o successivamente) che un forte innalzamento delle temperature, un abbassamento altrettanto notevole, dovuto all'assorbimento della CO2 da parte delle rocce basaltiche portate in superficie dalle conseguenze dell'impatto, tanto da portare a qualcosa di simile a un fenomeno del tipo "snowball earth". E' uno scenario plausibile?
Grazie.
Ivan Priano
09-05-2013, 14:17
Aspetti meccanici dovuti all’impatto, quindi la formazione di un cratere ed il conseguente terremoto ad esso associato, con effetti catastrofici entro un raggio di alcune centinaia di chilometri; si stima che un oggetto con dimensioni di 10 km possa produrre un cratere avente come minimo 100 km di diametro, variabile a seconda della composizione dello stesso.
Ipotizzando, poi, una caduta in mare (evento certamente più probabile dato il rapporto terre emerse/mari sul nostro pianeta) si deve considerare anche il conseguente, come già detto, tsunami, la cui potenza distruttiva sarebbe tutt’altro che trascurabile.
Con onde che, si stima, in prossimità delle coste, potrebbero raggiungere l’altezza di migliaia di metri.
Oltre ai meccanici anche fenomeni Termici interesseranno le zone limitrofe, fra tutti il peggiore sarebbe la caduta di materiali incandescenti espolsi dall’impatto, causa sicura dell’accensione di immensi incendi nelle zone circostanti.
Soppressione della fotosintesi clorofilliana: L’atmosfera terrestre (tutta) si oscurerebbe a causa dalla permanere sospensione nell’atmosfera delle polveri, dei fumi e delle ceneri prodotte dagli incendi, fenomeno che comporta conseguenze irreparabili non solo per il regno vegetale, ma per l’intera biosfera. Sarebbe come togliere le fondamenta a una casa.
Diminuzione della temperatura ambientale: per l’effetto delle polveri e delle ceneri, che farebbero da scudo ai raggi solari almeno 10-20 gradi in meno per un periodo d’alcuni anni.
Con conseguenze catastrofiche per quanto riguarda le colture e quindi il sostentamento
La situazione successiva sarà caratterizzata invece da un drastico innalzamento delle temperature causato dall’innesco del meccanismo dell’effetto-serra. (Venere rules, 450°C, non sarebbe così estremo ma abbiamo un chiaro esempio nel nostro sistema solare di cosa l'effetto serra può fare)
Il conseguente aumento di vapore d’acqua nell’atmosfera concorrerà a sua volta ad incrementare ulteriormente tale effetto-serra, prolungandone gli effetti anche per molte migliaia di anni.
In linea di massima quanto scritto è quello che accadrebbe.
Aggiungerei anche un altro effetto: le onde sismiche provocate da un impatto così tremendo comporterebbero serissime ripercussioni sulle linee di faglia del nostro pianeta, scatenando molto probabilmente un'attività vulcanica esagerata, persino all'altro capo del globo.
Ed ulteriori polveri e gas si riverserebbero in atmosfera, aggiungendosi al materiale scagliato dall'impatto.
Il raffreddamento planetario successivo potrebbe durare decisamente molto più a lungo di quel che si pensa...
Ho due domande.
1) in uno scenario simile cosa accadrebbe allo strato di ozono nell'atmosfera?
2) avevo letto - non ricordo dove, perdonatemi - che in circostanze più o meno simili a quelle descritte nel post citato si potrebbe avere, invece (o successivamente) che un forte innalzamento delle temperature, un abbassamento altrettanto notevole, dovuto all'assorbimento della CO2 da parte delle rocce basaltiche portate in superficie dalle conseguenze dell'impatto, tanto da portare a qualcosa di simile a un fenomeno del tipo "snowball earth". E' uno scenario plausibile?
Grazie.
Per quanto riguarda l'ozono, vidi un annetto fà uno speciale che proponeva appunto il riverificarsi di una collisione, come quella si pensa abbia estinto i dinosauri, ai giorni nostri, si parlò anche dell'ozono.
Questo sottile strato di gas ci difende dai raggi del sole e funziona grazie a un delicatissimo equilibrio.
[cito wikipedia]
L'ozono è prodotto mediante la seguente reazione (l'apice ° indica un radicale, cioè una specie chimica con almeno un elettrone spaiato e quindi particolarmente reattiva):
O2 + radiazione UV -> O· + O·
O· + O2 -> O3
In seguito le radiazioni solari dissociano una molecola di ozono in una di ossigeno biatomico ed una in ossigeno monoatomico:
O3 + radiazione UV -> O2 + O·
Durante la notte l'ossigeno monoatomico, essendo altamente reattivo, si combina con l'ozono per formare due molecole di ossigeno biatomico:
O3 + O· -> 2 O2
Per mantenere costante la quantità di ozono nella stratosfera queste reazioni fotochimiche devono essere in perfetto equilibrio fra di loro, ma sono facilmente perturbabili da molecole che possono interferire in questo equilibrio, come i composti clorurati (come i clorofluorocarburi), i bromurati e gli ossidi di azoto.
Quindi ora non ricordo di preciso quale reazione chimica o effetto dovuto al calore/attrito entrasse in gioco, ma un meteorite potrebbe ionizzare completamente l'ozonosfera spezzando questo delicato equilibrio e rendendola di fatto inefficace al suo ruolo (filtro UV). Qui però passo la palla a chi ne sa di più, non sono molto ferrato ;)
Sono comunque moltissime le teorie di possibili futuri scenari a valle di una collisione, quella del fenomeno della "snowball earth" è una delle tante.
Vincenzo Zappalà
09-05-2013, 16:44
E' comunque difficile da immaginare uno scenario così catastrofico...anche a me ha fatto sempre storcere il naso pensare che un impatto, pur violento che sia, possa avere conseguenze mortali fino alla parte opposta del globo! 10 km sono tantissimi è vero, ma rispetto ad una sfera di 40000 km di circonferenza rimane pur sempre come sparare un granello di sabbia ad altissima velocita contro una roccia grossa come un pallone da calcio...non sto mettendo in discussione ciò che pare ormai essere afferato e riaffermato...faccio solo fatica a comprenderlo appieno! :hm:
caro Lampo,
tieni presente che quando esplose il Mt. St. Helen al confine con il Canada, l'estate successiva in Arizona vi fu una coltre di foschia che abbassò la temperatura di 4-5 gradi (ero presente...). Ed era un scoppio da ridere...
nell'esplosione del Krakatoa (in Malesia), l'estate dopo, nella costa atlantica degli USA, non vi fu alcun raccolto (l'anno senza estate).
Un impatto del genere solleverebbe tanta polvere, ed eventuale cenere, da creare nella ricaduta uno strato di circa 2-3 cm di spessore. Fai un po' di conti... I venti e le correnti porterebbero la povere tutt'attorno al globo e rimarrebbe in sospensione parecchi mesi oscurando completamente la luce del Sole...
Il cratere e l'onda sismica sarebbero poca cosa a livello globale (cratere circa 20 volte il diametro dell'asteroide), ma la polvere scaraventata in atmosfera sarebbe deleteria per ogni punto del globo. Non parliamo poi se capitasse in acqua. L'impatto solleverebbe comunque la polvere (arriverebbe tranquillamente fino al fondo dell'oceano creando per alcuni seconi una specie di buco attraverso cui uscirebbe la povere) e in più causerebbe maremoti spaventosi (allagamenti distruttivi fino a 300 km nell'interno).
Meglio non esserci....:surprised:
marcom73
09-05-2013, 16:57
ok... stasera allora wurstel patatine e birra .... così tanto per parlare d'altro.... :rolleyes:
Non parliamo poi se capitasse in acqua. L'impatto solleverebbe comunque la polvere (arriverebbe tranquillamente fino al fondo dell'oceano creando per alcuni seconi una specie di buco attraverso cui uscirebbe la povere) e in più causerebbe maremoti spaventosi (allagamenti distruttivi fino a 300 km nell'interno).
Meglio non esserci....:surprised:
La, senza dubbio enorme, quantità di vapore acqueo prodotta potrebbe influire in qualche modo, magari ad incrementare l'effetto serra?
davide1334
09-05-2013, 17:34
ok,mi sembra di capire che il" meno peggio" è che non succeda nulla:biggrin:.....vabbè.....
comunque un impatto in acqua solleverebbe un pò meno polvere no? e la temperatura
dell'atmosfera si riscalderebbe di meno che se capitasse in terraferma....è giusto?
magari evaporerebbe un tot d'acqua....beh si ,come dice enzo,meglio non esserci:wtf:
Vincenzo Zappalà
09-05-2013, 17:36
La, senza dubbio enorme, quantità di vapore acqueo prodotta potrebbe influire in qualche modo, magari ad incrementare l'effetto serra?
l'effetto climatico principale sarebbe legato alla polvere e porterebbe a un raffreddamento (inverno nuclare). Non penso che la temperatura al suolo potrebbe innescare aumenti sensibili di vapor d'acqua tali da controbilanciare e superare l'effetto della polvere. Dopo le grandi estinzioni non si notano particolari cambiamenti climaticiu a lungo termine, per quanto se ne sappia. Se mai è vero il contrario, ossia cambiamenti climatici endogeni avrebbero cambiato il "trend" dell'evoluzione di molte specie viventi. La terra palla dineve e cose simili sembrerebbero slegate da impatti. Tuttavia, la sicurezza è ben lungi dall'essere acquisita. Ricordo che qualche decennio d'anni fa si pensava che una serie di impatti catastrofici avesse dato il via alle fratture della pangea e alla separazione tra i continenti. Si diceva che ai bordi dell'India e del Madagascar si fossero rinvenute tracce di metamorfosi da impatto molto simili. Poi, però, la teoria è stata abbandonata... Insomma, si può ancora speculare molto su questa problematica, dominata da processi di tipo caotico e non facilmente modellizzabili. E i fossili dicono molto, ma non tutto......
Vincenzo Zappalà
09-05-2013, 17:40
ok,mi sembra di capire che il" meno peggio" è che non succeda nulla:biggrin:.....vabbè.....
comunque un impatto in acqua solleverebbe un pò meno polvere no? e la temperatura
dell'atmosfera si riscalderebbe di meno che se capitasse in terraferma....è giusto?
magari evaporerebbe un tot d'acqua....beh si ,come dice enzo,meglio non esserci:wtf:
no, no, come dicevo prima, durante la caduta l'asteroide creerebbe una specie di buca attraverso l'acqua e toccherebbe il fondo sollevando un'analoga quantità di polvere che farebbe ancora in tempo a disperdersi nell'atmosfera prima della chiusura del "buco" oceanico. Ovviamente, l'scqua non si scalderebbe a sufficienza per rilasciare vapor d'acqua tale da controbilanciare gli effetti della polvere. Almeno, secondo i modelli. Poi tutto è possibile...
Red Hanuman
09-05-2013, 18:49
Quindi ora non ricordo di preciso quale reazione chimica o effetto dovuto al calore/attrito entrasse in gioco, ma un meteorite potrebbe ionizzare completamente l'ozonosfera spezzando questo delicato equilibrio e rendendola di fatto inefficace al suo ruolo (filtro UV). Qui però passo la palla a chi ne sa di più, non sono molto ferrato ;)
L'ozono è una molecola costituita da tre atomi di ossigeno legati insieme a formare una molecola "triangolare". Questa forma sottopone i legami ad uno stress che rende la molecola molto reattiva. Di fatto, qualsiasi cosa può reagire con esso ed essere ossidata. Se della polvere microfine arrivasse in quota, penso che potrebbe tranquillamente reagire e annullarne lo strato.....;)
Comunque, QUI (http://www.net1news.org/asteroidi-e-buco-dellozono.html) si fa riferimento a quello che accadrebbe se un'asteroide colpisse l'oceano: l'acqua e soprattutto i sali di Cloro e Bromo porterebbero alla scomparsa dello strato di Ozono.
davide1334
10-05-2013, 18:09
no, no, come dicevo prima, durante la caduta l'asteroide creerebbe una specie di buca attraverso l'acqua e toccherebbe il fondo sollevando un'analoga quantità di polvere che farebbe ancora in tempo a disperdersi nell'atmosfera prima della chiusura del "buco" oceanico. Ovviamente, l'scqua non si scalderebbe a sufficienza per rilasciare vapor d'acqua tale da controbilanciare gli effetti della polvere. Almeno, secondo i modelli. Poi tutto è possibile...
grazie enzo,un altra domanda delle mie: un impatto simile sarebbe in grado di modificare l'orbita della
terra attorno al sole?o ci vorrebbe ben altro?
Vincenzo Zappalà
10-05-2013, 18:23
grazie enzo,un altra domanda delle mie: un impatto simile sarebbe in grado di modificare l'orbita della
terra attorno al sole?o ci vorrebbe ben altro?
ci vorrebbe ben altro! E' molto più facile distruggere completamente un corpo planetario che cambiargli l'orbita. I satelliti di saturno di piccole-medie dimensioni, come Mimas, sono stati sicuramente distrutti più volte da impatti catastrofici e ridotti in detriti. Ma, dopo non molto tempo, i detriti hanno riformato il satellite nella stessa posizione di prima.
La spiegazione è semplice: l'energia necessaria per frantumare un corpo è poca cosa rispetto all'energia orbitale.
Figuriamoci, quindi, un piccolo impatto che crea "soltanto" un piccolo cratere...:D
Qui mi sorge spontanea un altra domanda. L'inclinazione dell'asse planetaria invece sarebbe più facilmente modificabile?. E nel caso di impatto di un oggetto davvero enorme, il moto terrestre potrebbe variare diventando retrogrado?.
Provo ad autorispondere in attesa che qualcuno corregga le mie castronerie ;).
L'asse terrestre è inclinata a causa, si teorizza, di un impatto meteorico. Il perchè sia più facile credo sia legato al tipo di forze che competono alla stabilità del fenomeno. Nel fenomeno di rivoluzione attorno al sole, ad entrare in gioco sono forze gravitazionali incredibili. Per tanto massiccio e potente possa essere un impatto, come dice Enzo, piuttosto che spostarlo dall'orbita, lo frantumerebbe (il corpo celeste in generale) per l'inclinazione dell'asse terrestre invece si tratterebbe di vincere forze in gioco, nettamente inferiori.
Per l'inversione del moto, da vincere, ci sarebbe la forza di rotazione. E qui credo che, se l'asteroide impattasse con una forza vettoriale tale da annullare la forza di rotazione ed essere addirittura superiore potrebbe teoricamente essere possibile l'inversione del moto terrestre.
Le mie sono riflessioni ad "alta voce" prodotte valutando la situazione da un ponto di vista puramente di ragionamento. vediamo se c'ho preso...
Vincenzo Zappalà
13-05-2013, 12:28
Qui mi sorge spontanea un altra domanda. L'inclinazione dell'asse planetaria invece sarebbe più facilmente modificabile?. E nel caso di impatto di un oggetto davvero enorme, il moto terrestre potrebbe variare diventando retrogrado?.
Provo ad autorispondere in attesa che qualcuno corregga le mie castronerie ;).
L'asse terrestre è inclinata a causa, si teorizza, di un impatto meteorico. Il perchè sia più facile credo sia legato al tipo di forze che competono alla stabilità del fenomeno. Nel fenomeno di rivoluzione attorno al sole, ad entrare in gioco sono forze gravitazionali incredibili. Per tanto massiccio e potente possa essere un impatto, come dice Enzo, piuttosto che spostarlo dall'orbita, lo frantumerebbe (il corpo celeste in generale) per l'inclinazione dell'asse terrestre invece si tratterebbe di vincere forze in gioco, nettamente inferiori.
Per l'inversione del moto, da vincere, ci sarebbe la forza di rotazione. E qui credo che, se l'asteroide impattasse con una forza vettoriale tale da annullare la forza di rotazione ed essere addirittura superiore potrebbe teoricamente essere possibile l'inversione del moto terrestre.
Le mie sono riflessioni ad "alta voce" prodotte valutando la situazione da un ponto di vista puramente di ragionamento. vediamo se c'ho preso...
carissimo,
nel caso della rotazione intorno all'asse entra in gioco il momento angolare della Terra. Tenendo presente la sua massa e il suo raggio viene fuori un valore non certo trascurabile. Nuovamente, per spostare l'asse e per variare la rotazione, l'impattore deve essere proprio enorme, molto veloce e probabilmente di nuovo al limite della frammentazione. Sono tutte condizioni che si trovano nella fascia degli asteroidi (dove gli impatti sono normali) e che sono state studiate in dettaglio. Teoricamente, bisognerebbe fare i calccoli esatti, ossia calcolare il momento angolare della Terra e vedere che massa deve avere l'oggetto impattante e la sua velocità per impartire (se colpisce "di taglio" la Terra) un momento angolare esterno pari o superiore a quello del nostro pianeta. Ovviamente, l'asse di rotazione può essere cambiato solo se si rispettano certe condizioni nella variazione di momento angolare totale risultante. Posso assicurarti che non esistono asteroidi o comete in grado di fare ciò. A occhio stimo che ci voglia una massa di tipo lunare.
La nostra inclinazione è dovuta all'accrescimento in fase primordiale e agli effetti mareali indotti dalla Luna quando era molto più vicina. Anche adesso è lei che regola eventuali oscillazioni dovute a perturbazioni planetarie di periodo molto lungo.
Chiarissimo come sempre. L'avevo fatta un pò troppo facile!. In ogni caso mi ha colpito scoprire che l'inclinazione dell'asse terrestre non è stata provocata da un impatto, diverse teorie, studi e trattati che ho letto parlano proprio di un impatto come possibile causante dell'inclinazione!. Non si finisce mai di imparare.
Vincenzo Zappalà
13-05-2013, 15:37
Chiarissimo come sempre. L'avevo fatta un pò troppo facile!. In ogni caso mi ha colpito scoprire che l'inclinazione dell'asse terrestre non è stata provocata da un impatto, diverse teorie, studi e trattati che ho letto parlano proprio di un impatto come possibile causante dell'inclinazione!. Non si finisce mai di imparare.
Quando parlo di accrescimento primigenio, parlo in realtà di una serie di impatti che hanno prodotto la configurazione finale delle caratteristiche rotazionali. Ovviamente, gli urti avvenivano principalmente lungo il piano dell'eclittica e quindi l'asse di rotazione non poteva discordarsi molto da 90°. L'impatto che ha creato la Luna ha sicuramente dato uno scossone (non per niente ha anche frantumato parzialmente la Terra), ma lo stesso disco di accrescimento dei detriti che hanno formato la Luna ci dicono che essi erano sistemati su un piano non molto diverso da quello dell'eclittica, come indica l'inclinazione dell'orbita lunare. Probabilmente la situazione avrebbe permesso una larga oscillazione all'asse terrestre diventato instabile, ma la stessa Luna è servita come regolatrice del sistema (collegamento tra momenti angolari di rotazione di pianeta e satellite e momento orbitale, ossia accoppiamento spin-orbita). Ciò che vediamo oggi è frutto di molti processi sia fisici (urti) che dinamici e non di un singolo evento...
davide1334
13-05-2013, 16:32
visto che è il tuo campo,volevo sapere il tuo parere..ma un sistema solare come il nostro in alcuni miliardi di anni ha trovato un equilibrio che ha portato una stabilizzazzione delle orbite e una "quiete" a livello di impatti tra corpi(che ha poi permesso nel nostro caso di sviluppare vita,anche "evoluta" diciamo)...questo "ordine" va sempre più "ordinandosi"?scusa il gioco di parole....capisco che noi possiamo studiare ed osservare dettagliatamente solo il nostro sistema,ma il concetto di catastrofi o di impatti killer(come da titolo del thread) è ragionevole prevederelo nel corso del tempo come sempre più "in scemare"? oppure il cavallo pazzo potrebbe sempre saltare fuori?come dici tu, ora come ora gli impatti sono normali nella fascia asteroidale,ma essa stessa è comunque "ghettizzata" in quella fascia.....praticamente, a parte il sole nella sua evoluzione, solo elementi "esterni" potrebbero romperci le uova nel paniere?un ultima cosa: ipotizzando per assurdo abitato giove, l'impatto della cometa del 94 avrebbe potuto causare un'estinzione di massa?
Vincenzo Zappalà
13-05-2013, 17:01
visto che è il tuo campo,volevo sapere il tuo parere..ma un sistema solare come il nostro in alcuni miliardi di anni ha trovato un equilibrio che ha portato una stabilizzazzione delle orbite e una "quiete" a livello di impatti tra corpi(che ha poi permesso nel nostro caso di sviluppare vita,anche "evoluta" diciamo)...questo "ordine" va sempre più "ordinandosi"?scusa il gioco di parole....capisco che noi possiamo studiare ed osservare dettagliatamente solo il nostro sistema,ma il concetto di catastrofi o di impatti killer(come da titolo del thread) è ragionevole prevederelo nel corso del tempo come sempre più "in scemare"? oppure il cavallo pazzo potrebbe sempre saltare fuori?come dici tu, ora come ora gli impatti sono normali nella fascia asteroidale,ma essa stessa è comunque "ghettizzata" in quella fascia.....praticamente, a parte il sole nella sua evoluzione, solo elementi "esterni" potrebbero romperci le uova nel paniere?un ultima cosa: ipotizzando per assurdo abitato giove, l'impatto della cometa del 94 avrebbe potuto causare un'estinzione di massa?
Ti schematizzo la situazione.
1) impattori asteroidali.
La fascia asteroidale è attraversata da varie risonanze di moto medio con Giove (e anche con Saturno+Giove). Oggetti che finiscono al loro interno evolvono dinamicamente molto velocemente (pochi milioni di anni) e aumentano la loro eccentricità. Essi possono perciò attraversare l'orbita dei pianeti interni e impattare con essi. Dato che le collisioni tra asteroidi continuano e ogni collisione può creare centinaia di nuovi frammenti, questi ultimi, sia direttamente sia attraverso effetti non gravitazionali (pressione di radiazione solare), possono cadere all'interno delle risonanze e diventare nuovi potenziali impattori. In poche parole, il serbatoio di possibili "killer" si mantiene costante, tranne possibili episodi di intensificazione dovuti a collisioni particolarmente importanti.
La situazione odierna ha ben pochi oggetti superiori ai 10 km e porta alla stima di un inpatto della Terra con un oggetto di 10 km ogni 100 milioni di anni circa. La frequenza potrebbe però aumentare se una collisione particolarmente violenta avvenisse in prossimità di una risonanza favorevole al trasporto verso le zone interne.
2) impattori cometari.
Le comete periodiche non presentano al momento oggetti a rischio. Tuttavia, anch'esse continuano a essere rifornite dalla Fascia di Kuiper e il loro serbatoio può mantenersi costante o variare. Le comete non periodiche (ossia, a periodo lunghissimo o paraboliche o iperboliche) arrivano dalla Nube di Oort ed esso è un serbatoio praticamente perenne.
In conclusione, il numero di impattori rimarrà più o meno costante nel tempo (almeno nella vita del Sole), con possibili picchi di intensità. E' comunque estremamente improbabile che si formino frammenti maggiori di un paio di decine di chilometri.
La cometa del '94 era relativamente piccola per Giove, ma sarebbe stata catastrofica per la Terra (probabilmente qualche chilometro di diametro). E la Terra non sarebbe riuscita a frammentarla...
Se vuoi maggiori informazioni puoi leggere questo articolo di qualche anno fa:
http://www.astronomia.com/2008/04/02/dalla-fascia-degli-asteroidi-alla-terra-un-viaggio-entusiasmante/
Valerio Ricciardi
30-05-2013, 22:37
Non ho letto lo studio originale, perciò naturalmente non posso esprimermi con vera cognizione di causa.
Però d'istinto l'ipotesi che l'arricchimento in Carbonio possa essere derivato da una sorta di pioggia generalizzata di particelle surriscaldate a 1800° C che avrebbero incenerito la vegetazione su scala planetaria, stante che aumentando la frammentazione la superficie da cui perdere calore aumenta esponenzialmente, non mi convince minimamente: oculo crocequae ( :D ) la temperatura del materiale eiettato sarebbe diminuita molto, molto velocemente in funzione della distanza - a mio opinabilissimo avviso.
Tempeste di fuoco stile grande incendio dello Yellowstone si, riduzione drammatica anche su scala planetaria della fotosintesi (in funzione della direzione delle correnti nell'alta stratosfera) per l'oscuramento generalizzato causato dalle cineriti disperse anche, interruzioni per ogni dove delle catene alimentari con conseguente estinzione degli animali più specializzati e per diretta conseguenza grandi dinosauri erbivori con dieta "specializzata" schiattati tutti, grandi carnivori presto anch'essi per mancanza di prede, insetti, mammiferetti della dimensione di una tupaia, piccoli roditori etc sopravvissuti arrangiandosi come possibile... fauna marina molto più preservata dall'estinzione in proporzione... ci stanno tutte.
Perché penso che non avrebbe mantenuto una temperatura tanto alta? Perché al diminuire delle dimensioni lineari di un solido, la superficie aumenta molto velocemente a parità di volume.
Un cubo di 10 cm di lato. Volume 10x10x10 = 1000 cm3, superficie sei facce da 10x10 = 600 cm2. Ma 1000 cubetti da 1 cm di lato, stesso volume totale, 6 cm2 ciascuno di superficie... 6000 cm2 in tutto. Ho aumentato la superficie di contatto che disperde calore di dieci volte! Frammentare significa aumentare a dismisura a parità di massa la superficie totale... = il calore viene disperso nell'ambiente circostante molto molto prima.
Che poi è la ragione per cui i grandi mammiferi polari che debbon cercare di non disperdere nell'ambiente prezioso calore (orsi bianchi, balene, foche grigie etc) hanno forme tondeggianti e arti grossi e tozzi, corti, e spesso siano molto grandi; e anche gli umani gli Inuit son cicciottelli e brevilinei ...
Insomma, certamente sbaglierò, come spessissimo accade, ma c'è qualcosa che a sentirlo per la prima volta in questo modello di pioggia di fuoco globale non mi torna. Le ceneri di immani incendi a terra dispersi nell'alta atmosfera IMHO bastano a giustificare una deposizione generalizzata di carbonio.
Valerio Ricciardi
31-05-2013, 06:34
E i fossili dicono molto, ma non tutto......
Anche perché la fossilizzazione è un fenomeno più raro di quel che si pensi.
Magari avviene in modo massivo quando una corrente torbida all'estuario di un fiume in occasione di una piena eccezionale seppellisce velocemente una quantità di bivalvi, gasteropodi e cefalopodi con guscio (es. ammoniti), noi ne troviamo livelli pienissimi, e ci montiamo la testa.
O si creano "trappole naturali" eccezionalmente efficienti (i laghi di asfalto di Rancho La Brea, Los Angeles) che permettono una concentrazione, e per giunta anche conservazione, molto efficiente.
Ma la massima parte dei viventi dopo la morte non fossilizza.
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