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Visualizza Versione Completa : Espansione dal big bang



Cleaning Doctor
06-11-2018, 02:16
Prima di tutto perdonate la mia ignoranza in materia. Non sono laureato, non ho proprio fatto studi a riguardo. Sto iniziando a leggere qualcosa sull'argomento, e le domande sono molte.
Ho letto che subito dopo il big bang c è stata un espansione incredibilmente veloce dello spazio. In un lasso infinitamente piccolo di tempo lo spazio si è espanso. Giusto? Il modello del Big Bang non spiega il punto di partenza, ma quello immediatamente successivo. Ok. Ma poi? Con il big bang ha avuto inizio il tempo, e quindi anche lo spazio, non ha senso parlare di prima. Io mi fermo qui con la mia comprensione, poi ditemi se sbaglio qualcosa. Quello che non capisco è: come è possibile definire quanto tempo è trascorso nei momenti immediatamente successivi al big bang, quelli fatidici della mirabile espansione? Provo a spiegarmi meglio. Se dopo pochi miliardesimi di secondo l'universo si era già espanso, più rapido della velocità della luce, come possiamo dire che sono trascorsi davvero così pochi istanti? Il tempo non è relativo allo spazio occupato dall'universo? Visto che tempo e spazio sono uguali...
Magari c è una relazione tra la massa totale dell'universo e il tempo? Del tipo che se l'espansione accelera (quindi aumentano più velocemente le distanze tra gli oggetti), in realtà è la massa che diminuisce nello spazio occupato sempre più ampio, e quindi noi percepiamo un accelerazione. Che non avviene solo perché in realtà è il tempo che rallenta. (?)

Chiedo scusa per il delirio, l'ora è tarda e non riesco a connettere bene i neuroni. Probabilmente, sicuramente ho detto delle fesserie che farebbero rabbrividire qualsiasi studente universitario.
Mi rendo conto che questi dubbi sono figli della mia ignoranza, sarei grato se qualcuno mi aiutasse a chiarire le mie idee...!

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Red Hanuman
06-11-2018, 07:56
Tutto parte dal fatto che l'universo che osserviamo oggi è isotropo, ovvero è incredibilmente omogeneo su vasta scala (il che non significa che non ci siano disomogeneità, ma che sono poco significanti rispetto al resto). In particolare, l'universo è uniformemente alla stessa temperatura, il che implica che tutta la materia fosse contenuta in uno spazio percorribile dalla luce in un tempo molto breve.
Inoltre, l'universo su larga scala sembra avere una geometria euclidea (piatta).
Per avere una situazione del genere, è indispensabile che tutta la materia sia rimasta a contatto stretto per un tempo breve, per poi allontanarsi rapidissimamente e lasciarci l'universo che vediamo.
O almeno, questo ci dicono le attuali teorie, che spiegano al meglio i fenomeni che osserviamo...;)

SVelo
06-11-2018, 13:09
Io ti posso solo suggerire di leggere qui (https://www.astronomia.com/forum/showthread.php?27539-05-Le-Origini-dell-Universo-i-primi-20-minuti-(parte-1))(se non l'hai già fatto...) ;)

Cleaning Doctor
06-11-2018, 15:54
Grazie, ho letto. È davvero un argomento stra interessante...
Il concetto stesso di limite dell'universo è curioso, anche se personalmente lo associo ai limiti matematici. Quelle funzioni cioè che tendono ad un certo numero, ma non ci arrivano mai. C'entra qualcosa immagino, visto che il concetto di limite mi è appunto stato utile per capire che l'universo non ha confini, ma è limitato.

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