Giova84
27-10-2018, 17:21
Dopo due mesi saltati a piè pari causa avverse condizioni meteorologiche, finalmente riesco, in compagnia del fido alextar, a trovare uno spiraglio per sfruttare la Luna Nuova di ottobre.
La giornata di sabato 13 trascorre soleggiata, molto calda per il periodo (in pianura si parte alle 17.30 con 26°C) e si colloca al termine di una settimana di bel tempo; il cielo è sgombro di nubi, anche se non propriamente terso, pertanto prendiamo la via del Matese fiduciosi.
L'arrivo a Campo Braca, tuttavia, ci fa capire che ci siamo illusi: il sole è appena tramontato, in lontananza già ci appare il fantasma e le macchine, dopo circa dieci minuti, sono già ricoperte di rugiada. Capiamo che la situazione evolverà presto verso il fallimento, per cui decidiamo di non montare e di dirigerci a Gallo Matese.
Arriviamo intorno alle 20 e ci accorgiamo ben presto che anche qui non riusciremo a scampare alla maledizione che ci perseguita da mesi. Infatti, la situazione di IL rispetto all'ultima sortita in questo luogo, da sempre usato sicuro, è notevolmente degradata: un quarto lampione di intensa luce bianca, affiancato ai classici tre quasi innocui presso la diga, determina una grave perdita di oscurità su tutto il fronte sud-est, addirittura facendo sì che noi e nostri strumenti proiettassimo ombra; inoltre, i significativi valori di umidità determinano un fenomeno di propagazione della luce dalle sorgenti di IL della zona, che ha reso il cielo complessivamente molto meno buio del solito, su tutti i fronti; fortunatamente, ciò non influisce sulle condizioni locali, tanto che gli strumenti rimarranno asciutti fino al termine della sessione osservativa.
A complicare ulteriormente la situazione, ci pensano fastidiose velature più o meno diffuse, che a partire dalle 22.30 ci hanno costretto a rivedere, modificare e, a tratti, sospendere il programma osservativo.
Infine, per non farci mancare nulla, il seeing si è rivelato scarso, attestandosi generalmente su un IV livello della scala di Antoniadi.
Unica nota positiva, la temperatura rimane pressoché stazionaria per tutta la serata, attestandosi intorno ai 13°C.
Strumentazione: Dobson ES Ultralight 12”; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 82° 16mm ES 82° 11-6,7mm, TecnoSky Planetary ED 8-5mm; filtri UHC e OIII.
Passiamo agli oggetti osservati.
NGC7142 (Cep; OC; osservato con 24mm, 6,7mm). Piccolo ammasso aperto (8'), poco appariscente, composto da una quindicina di stelle più luminose che tracciano una sorta di omega con gobba verso sud; un indefinito numero di componenti secondarie costituisce lo sfondo all'elemento principale, sparpagliandosi sia nella zona interna della linea curva sopra descritta, sia tutt'attorno ad essa.
NGC7129 (Cep; OC; osservato con 24mm, 11mm, 6,7mm + OIII). Piccolissimo ammasso aperto (soli 2'), poco distante dal precedente. Quattro stelle, più una quinta appena visibile, si posizionano in modo tale da ricordare vagamente il Piccolo Carro; l'oggetto dovrebbe essere associato a nebulosità, che s'intuisce soltanto in distolta a 138x con filtro OIII.
NGC7662 (And; PN; osservata con 24mm, 8mm, 6,7mm, 5mm). Stasera la Palla di neve blu si apprezza meglio, visto il seeing scarso, a 190x: circolare, luminosa e tendente all'azzurro, in distolta si caratterizza per un'area più scura all'interno.
NGC7640 (And; GX; osservata con 24mm, 11mm). La galassietta, piuttosto evanescente, si scorge soltanto a 138x e si colloca al centro di un triangolo di stelle; posta di taglio, molto allungata e inclinata lungo l'asse nord-sud, ha bulge puntiforme e leggermente decentrato verso nord.
Quintetto di Stephan. Non visto.
NGC7331 (Peg; GX; osservata con 24mm, 11mm). Già visibile a 64x, osservo questa estesa e brillante galassia in dettaglio a 138x: disposta di tre quarti, ellittica, con massima espansione in senso nord-sud, ha bulge piuttosto luminoso, posto al centro dell'oggetto e di forma quasi circolare; attorno a esso, una fascia intermedia ancora distintamente riconoscibile si espande fino ad assumere un aspetto non dissimile a quello della galassia vista nella sua interezza; infine, da qui si disperde, sfumando rapidamente, la zona più esterna, di cui si coglie al meglio l'estensione soltanto in distolta. Le vicine galassie del Gruppo Deer Lick non sono visibili.
IC348 (Per; OC; osservato con 24mm, 11mm). Ammasso aperto di dimensioni medio-piccole (10'), composto da poche stelle che tracciano una U dalle estremità piuttosto brillanti; il vertice meridionale è accompagnato da un altro astro, mentre sul lato nord-ovest una coppia di stelline chiude l'ammasso. Quattro astri, infine, descrivendo una curva compongono il corpo della “lettera”.
NGC1058 (Per; GX; osservata con 24mm, 11mm). Piccola galassia (2'38”x2'22”), già intuibile a 64x come una macchiolina collocata entro un triangolo di stelle. La osservo a 138x: si presenta piuttosto evanescente, con luminosità omogenea, e soltanto in distolta si percepisce la forma grossomodo circolare, e s'intravede appena una stellina centrale lievemente più luminosa, che potrebbe essere riconosciuta come il bulge.
----- CONTINUA ----->
La giornata di sabato 13 trascorre soleggiata, molto calda per il periodo (in pianura si parte alle 17.30 con 26°C) e si colloca al termine di una settimana di bel tempo; il cielo è sgombro di nubi, anche se non propriamente terso, pertanto prendiamo la via del Matese fiduciosi.
L'arrivo a Campo Braca, tuttavia, ci fa capire che ci siamo illusi: il sole è appena tramontato, in lontananza già ci appare il fantasma e le macchine, dopo circa dieci minuti, sono già ricoperte di rugiada. Capiamo che la situazione evolverà presto verso il fallimento, per cui decidiamo di non montare e di dirigerci a Gallo Matese.
Arriviamo intorno alle 20 e ci accorgiamo ben presto che anche qui non riusciremo a scampare alla maledizione che ci perseguita da mesi. Infatti, la situazione di IL rispetto all'ultima sortita in questo luogo, da sempre usato sicuro, è notevolmente degradata: un quarto lampione di intensa luce bianca, affiancato ai classici tre quasi innocui presso la diga, determina una grave perdita di oscurità su tutto il fronte sud-est, addirittura facendo sì che noi e nostri strumenti proiettassimo ombra; inoltre, i significativi valori di umidità determinano un fenomeno di propagazione della luce dalle sorgenti di IL della zona, che ha reso il cielo complessivamente molto meno buio del solito, su tutti i fronti; fortunatamente, ciò non influisce sulle condizioni locali, tanto che gli strumenti rimarranno asciutti fino al termine della sessione osservativa.
A complicare ulteriormente la situazione, ci pensano fastidiose velature più o meno diffuse, che a partire dalle 22.30 ci hanno costretto a rivedere, modificare e, a tratti, sospendere il programma osservativo.
Infine, per non farci mancare nulla, il seeing si è rivelato scarso, attestandosi generalmente su un IV livello della scala di Antoniadi.
Unica nota positiva, la temperatura rimane pressoché stazionaria per tutta la serata, attestandosi intorno ai 13°C.
Strumentazione: Dobson ES Ultralight 12”; oculari MaxVision 68° 24mm, AP UWA 82° 16mm ES 82° 11-6,7mm, TecnoSky Planetary ED 8-5mm; filtri UHC e OIII.
Passiamo agli oggetti osservati.
NGC7142 (Cep; OC; osservato con 24mm, 6,7mm). Piccolo ammasso aperto (8'), poco appariscente, composto da una quindicina di stelle più luminose che tracciano una sorta di omega con gobba verso sud; un indefinito numero di componenti secondarie costituisce lo sfondo all'elemento principale, sparpagliandosi sia nella zona interna della linea curva sopra descritta, sia tutt'attorno ad essa.
NGC7129 (Cep; OC; osservato con 24mm, 11mm, 6,7mm + OIII). Piccolissimo ammasso aperto (soli 2'), poco distante dal precedente. Quattro stelle, più una quinta appena visibile, si posizionano in modo tale da ricordare vagamente il Piccolo Carro; l'oggetto dovrebbe essere associato a nebulosità, che s'intuisce soltanto in distolta a 138x con filtro OIII.
NGC7662 (And; PN; osservata con 24mm, 8mm, 6,7mm, 5mm). Stasera la Palla di neve blu si apprezza meglio, visto il seeing scarso, a 190x: circolare, luminosa e tendente all'azzurro, in distolta si caratterizza per un'area più scura all'interno.
NGC7640 (And; GX; osservata con 24mm, 11mm). La galassietta, piuttosto evanescente, si scorge soltanto a 138x e si colloca al centro di un triangolo di stelle; posta di taglio, molto allungata e inclinata lungo l'asse nord-sud, ha bulge puntiforme e leggermente decentrato verso nord.
Quintetto di Stephan. Non visto.
NGC7331 (Peg; GX; osservata con 24mm, 11mm). Già visibile a 64x, osservo questa estesa e brillante galassia in dettaglio a 138x: disposta di tre quarti, ellittica, con massima espansione in senso nord-sud, ha bulge piuttosto luminoso, posto al centro dell'oggetto e di forma quasi circolare; attorno a esso, una fascia intermedia ancora distintamente riconoscibile si espande fino ad assumere un aspetto non dissimile a quello della galassia vista nella sua interezza; infine, da qui si disperde, sfumando rapidamente, la zona più esterna, di cui si coglie al meglio l'estensione soltanto in distolta. Le vicine galassie del Gruppo Deer Lick non sono visibili.
IC348 (Per; OC; osservato con 24mm, 11mm). Ammasso aperto di dimensioni medio-piccole (10'), composto da poche stelle che tracciano una U dalle estremità piuttosto brillanti; il vertice meridionale è accompagnato da un altro astro, mentre sul lato nord-ovest una coppia di stelline chiude l'ammasso. Quattro astri, infine, descrivendo una curva compongono il corpo della “lettera”.
NGC1058 (Per; GX; osservata con 24mm, 11mm). Piccola galassia (2'38”x2'22”), già intuibile a 64x come una macchiolina collocata entro un triangolo di stelle. La osservo a 138x: si presenta piuttosto evanescente, con luminosità omogenea, e soltanto in distolta si percepisce la forma grossomodo circolare, e s'intravede appena una stellina centrale lievemente più luminosa, che potrebbe essere riconosciuta come il bulge.
----- CONTINUA ----->