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Visualizza Versione Completa : Accessorio Paraluce



fabio1504
16-09-2018, 23:36
Ciao ragazzi,
un consiglio in merito alla vostra esperienza con l'utilizzo dell'accessorio paraluce, il classico cilindro da aggiungere nel mio caso al newton. rispetto alle osservazioni in visuale o fotografiche, apporta dei vantaggi oppure è un accessorio neutro di cui fare a meno?

Grazie
Fabio

Jeck
17-09-2018, 01:36
Dipende da dove osservi, se lontano o vicino a luci parassite, ma tu non dovresti averne bisogno avendo un tubo chiuso.. noti dei riflessi?

mikyfly
17-09-2018, 06:38
Sul Newton francamente non credo sia necessario, a meno di evidenti errori progettuali (leggasi se il tubo é così corto che dal focheggiatore riesci a vedere oltre il tubo), oppure per ritardare la formazione di condensa su primario/secondario in occasione di osservazioni nei pressi dello Zenith.

Tra l'altro attenzione al corretto dimensionamento: su strumenti veloci (immagino il tuo Newton sia un f5), il cono di luce si allarga rapidamente una volta uscito dallo strumento, quindi un paraluce troppo "stretto" o troppo lungo rischia di causati vignettatura ai bordi del campo.

fabio1504
17-09-2018, 08:43
Ok grazie ragazzi,
attualmente non ho alcun problema di riflessi, era una curiosità personale in quanto cmq mi ritrovo un paraluce legato al precedente setup e volevo sapere l'eventuale utilità , ma vedo che potrebbe essere anche controproducente

Grazie!!




Sul Newton francamente non credo sia necessario, a meno di evidenti errori progettuali (leggasi se il tubo é così corto che dal focheggiatore riesci a vedere oltre il tubo), oppure per ritardare la formazione di condensa su primario/secondario in occasione di osservazioni nei pressi dello Zenith.

Tra l'altro attenzione al corretto dimensionamento: su strumenti veloci (immagino il tuo Newton sia un f5), il cono di luce si allarga rapidamente una volta uscito dallo strumento, quindi un paraluce troppo "stretto" o troppo lungo rischia di causati vignettatura ai bordi del campo.

Muntagnin
18-09-2018, 20:40
Meglio il paraluce esterno o i diaframma interni?

Alessbonsai
18-09-2018, 20:55
I diaframmi interni se sono fatti bene fanno miracoli, il paraluce come dicevano prima, serve molto se si osserva da luoghi inquinati. io da casa sul terrazzo li ho tutti allungati a prescindere.
Per i diaframmi esterni, quelli che servono per chiudere il tubo per osservare la luna (parlo di rifrattori), ho orrervato che quello che di solito è sul tappo di chiusura, funziona, ma è troppo spesso e posizionato male , nel 120/600 acro, andava meglio un cartoncino forato (meno del tappo/diaframma) se posizionato a 5/6 cm dalla lente.

Alessbonsai
18-09-2018, 21:01
Ho visto dei paraluce , fatti tipo pannello, che si posizionava dalla parte opposta dell'oculare, forse per togliere eventuali riflessi radenti nel focheggiatore.

Muntagnin
18-09-2018, 21:11
I diaframmi interni se sono fatti bene fanno miracoli..................

... nel senso che aumentano la definizione?

Mulder
18-09-2018, 21:15
Per i diaframmi esterni, quelli che servono per chiudere il tubo per osservare la luna (parlo di rifrattori)

Io sul mio acro uso il tappo del frullatore:sneaky:, entra giusto nel paraluce ed ha un foro centrale di 60mm

carlodob300
18-09-2018, 21:17
Tra l'altro attenzione al corretto dimensionamento: su strumenti veloci (immagino il tuo Newton sia un f5), il cono di luce si allarga rapidamente una volta uscito dallo strumento, quindi un paraluce troppo "stretto" o troppo lungo rischia di causati vignettatura ai bordi del campo.

Questa proprio non l'ho capita..lo specchio parabolico convoglia all'oculare raggi 'paralleli' all'asse ottico..un paraluce di diametro uguale o maggiore del tubo esterno non crea nessuna vignettatura

Alessbonsai
18-09-2018, 21:17
Nel senso che un tubo (parlo di rifrattori) con un solo diaframma a meta e lo stesso con diaframmi scalati e anneriti bene, senza riflessi, con un profilo tagliente ma non troppo, migliorano la definizione, ma sono cose millimetriche, a peggiorare tutto è un attimo, sempre sul 120/600 ho fatto due volgarissimi diaframmi e li ho messi tra quello originale e il focheggiatore, ho migliorato tutto, non toglie la CA

carlodob300
18-09-2018, 21:31
Io ho risposto a mikifly che parlava di newton..;)

Sul discorso diaframmi...ho costruito un binoscopio da 127mm completamente senza e si vede benissimo..mah..

Mulder
18-09-2018, 22:02
Nei rifrattori acromatici montare dei diaframmi di fronte al doppietto, è utile per aumentare il rapporto focale del telescopio in possesso, in pratica il mio da 6,5 diventa un F11, utile per ridurre alcune aberrazioni, come la sferica ed il cromatismo, su i soggetti più luminosi. Riguardo a diaframmi interni al tele non ne avevo mai sentito parlare...

carlodob300
18-09-2018, 22:25
Occhio che diaframmando diminuisci luminosita' (ovvio) e potere risolutivo..ho costruito dei diaframmi sia per il dobson che per il binoscopio..ma alla fine osservo sempre senza..

Mulder
18-09-2018, 22:31
Si la luminosità diminuisce, però i pianeti li vedo meglio da diaframmato, anche perché, purtroppo, il mio rifrattore soffre di un po' di sferica natia.

carlodob300
18-09-2018, 22:41
A quanto diaframmi? 60 mm?

frignanoit
19-09-2018, 04:24
Alcuni rifrattori hanno anche più di un diaframma interno che possono andare a scalare da un massimo vicino all'obiettivo e un minimo verso il focheggiatore proprio per ridurre le aberrazioni, per fare un esempio, il mio piccolo 50/360 che uso come cercatore è diaframmato prima del focheggiatore tanto che il tubo del fok è inferiore ai 31,8mm che sono gli oculari, di fatto ha un ulteriore accessorio che fa da porta oculare che apre a raggiungere 1,25", diaframmare davanti all'obiettivo per il planetario lo trovo molto efficace per focali corte, lo consiglio sempre e lo faccio anche con il Newton addirittura fino a 45mm altrimenti non sto dentro le razze, il notevole calo di luce fa vedere quello che comunque per la troppa luminosità non si vedrebbe con l'apertura integrale e anche che si perda potere risolutivo come giustamente sarà è sempre meglio che vedere poco e niente..
Ps: Aggiungo che alcuni utenti con dei 90mm di apertura lamentavano in particolare su Giove di non vedere le bande equatoriali e di vedere solo un disco luminoso, consigliati a diaframmare a 60mm le bande le hanno viste...

Mulder
19-09-2018, 04:42
A quanto diaframmi? 60 mm?

Si. In pratica diventa una specie di sessantino. :whistling:

mikyfly
19-09-2018, 07:47
..lo specchio parabolico convoglia all'oculare raggi 'paralleli' all'asse ottico..

La spiegazione è questa: se osservi oggetti esattamente al centro del campo, hai ragione tu (con le dovute approssimazioni, in realtà hai ragione solo nell'osservazione di una stella posta esattamente al centro del campo), ma se osservi ad 1 grado dal centro, la luce proviene da un "tronco" di 200mm di diametro ma disassato di 1 grado. Questo è il motivo per cui se hai uno specchio da 200mm scommetto quello che vuoi che non hai una luce di ingresso da 200mm, ma superiore. Normalmente (anceh se mi è capitato di trovare strumenti non perfettamente dimensionati) il diaframma di ingresso (il bordino superiore sul tubo) è dimensionato proprio per non vignettare sul campo in piena luce garantito dal dimensionamento dello specchio secondario.

Per tutti i dimensionamenti mi avvalgo dell'eccezionale simulatore disponibile qui (https://stellafane.org/tm/newt-web/newt-web.html). Il fenomeno di cui parlo sopra lo trovi accennato qui (https://stellafane.org/tm/newt-web/newt-help-scope.html#Vignetting).

Se giochi un po' con il simulatore ti diventa molto più chiaro quello che intendo.

carlodob300
19-09-2018, 08:08
Secondo me non e' cosi..Etruscastro puoi illuminarci? Mai visti paraluce conici...chissa' perche'..

Alessbonsai
19-09-2018, 08:26
Il mak 90 ha unmpiccoöo paraluce conico

carlodob300
19-09-2018, 08:29
Interno...parliamo di raggi che escono dall'obbiettivo..non di quelli interni

Alessbonsai
19-09-2018, 08:34
Come escono ? Il paraluce sul secondario protegge quelli che vanno verso l‘oculare

carlodob300
19-09-2018, 08:39
Allora io l'ho sempre intesa cosi poi posso sbagliarmi...dal fuoco all'obbiettivo abbiamo raggi conici. Dall'obbiettivo verso il cielo consideriamo raggi paralleli all'asse ottico

Alessbonsai
19-09-2018, 08:48
Dovrebbero essere conici anche davanti, perché in base alla focale cambia l‘angolo inquadrato

carlodob300
19-09-2018, 08:51
Quindi i raggi che 'escono' dall'oculare attraversano l'obbiettivo in linea retta senza subire rifrazione .interessante

Mulder
19-09-2018, 11:07
Etruscastro puoi illuminarci?

é da qualche giorno che non lo leggo. Spero per lui che sia sulla spiaggia di qualche isola sperduta e con, naturalmente, cieli molto bui.:)

A questo punto della discussione io chiederei lumi ad uno dei tre "angeli" del forum:angel:: Angeloma, Angelo_C, cherubino

Angeloma
19-09-2018, 12:44
Vediamo un po'...
Il paraluce esterno fa comodo quando viene utilizzato su strumenti che hanno una lente frontale esposta al fine di evitare riflessi parassiti e deposito di rugiada. Può essere anche conico, vedi il Meade ETX70 (non so gli altri) e il Mak Bosma. Non deve essere troppo lungo, se autocostruito; perché può, in effetti, creare una leggera vignettatura: si oarla di esagerazioni, s'intende...

Il, o i paraluce interni sono conici (quando presenti) ma quello sul primario può essere anche cilindrico, anziché andare a chiudere verso il secondario; mentre quello sul secondario va ad allargarsi verso il primario.

Il, o i diaframmi interni (il numero dipende dalla focale) se presenti, si usano nei rifrattori per eliminare eventuali riflessi parassiti interni e migliorano, per questo, la definizione. Nei catadiottrici, si può applicare del vellutino nero o una finitura interna rugosa ondulata per il medesimo scopo. Chi lo ha fatto, togliendo il, o i, paraluce interni, riporta un notevole incremento della definizione. Il Cassegrain 150 di proprietà del G.A.V. non ha i paraluce ed è un bisturi.

I diaframmi posti anteriormente alle lenti di un acromatico snaturano lo strumento per portarlo a fare ciò che non è progettato per fare, o per risolvere inconvenienti dovuti alla lavorazione "approssimativa" delle superfici ottiche. Una giusta ed economica alternativa all'acquisto di un ulteriore strumento.

Angelo_C
19-09-2018, 13:15
I diframmi interni ed il paraluce esterno servono essenzialmente per eliminare la luce diffusa (intercettando i raggi luminosi fuori asse, oltre un certo angolo di progetto), che per riflessione interna potrebbe ridurre il contrasto delle immagini, un po l'effetto (molto ampliato) che potrebbe fare un'ottica appannata, non per nulla i diframmi vengono spesso definiti "diaframmi di contrasto".

Questi DEVONO essere dimensionati per sfruttare TUTTO il diametro disponibile della pupilla d'entrata (lente o specchio che sia) e grarantire il campo di piena luce (CPL) di progetto (che varia da pochi mm per il visuale a diversi cm per strumenti fotografici), a questi sistemi si aggiunge anche l'annerimento interno.

In teoria sarebbe sufficiente solo uno di questi accorgimenti (tra paraluce e diaframmi) oltre il doveroso flatting interno, infatti ad esempio la TeleVue nei suoi tubi non usa diaframmi interni, ma di converso dimensiona perfettamente il paraluce esterno (che solitamente infatti è piu lungo di quello di altri rifrattori paridiametro), altri preferiscono utilizzare diaframmi interni e fare un paraluce piu compatto (solo ad uso di "anticondensa").

Questo è un intuitivo schema di dimensionamento grafico di paraluce e diaframmi.

31535

etruscastro
24-09-2018, 17:07
é da qualche giorno che non lo leggo. Spero per lui che sia sulla spiaggia di qualche isola sperduta e con, naturalmente, cieli molto bui.:)

A questo punto della discussione io chiederei lumi ad uno dei tre "angeli" del forum:angel:: @Angeloma (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=2751), @Angelo_C (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=7181), @cherubino (https://www.astronomia.com/forum/member.php?u=980)
mi trovavo in Grecia! :razz:
ovviamente chi ha risposto lo ha fatto da manuale!